Titan Souls – Anteprima – gamescom 2014

Titan Souls – Anteprima – gamescom 2014

La nostra fame di giochi indie è insaziabile, così come il nostro desiderio di rivivere alcune vecchie glorie con un pizzico di nostalgia e, perché no, di frustrazione. Ma c’è un solo gioco capace di corrispondere perfettamente a questa esigenza ed è Titan Souls. Che alla Devolver Digital non stiano molto bene ce ne accorgiamo semplicemente vedendo i loro giochi (avete visto che delirio è Hotline Miami 2?) o leggendo le email che ci mandano, nella quale per farsi riconoscere agli incontri a Colonia si descrivono come versioni hippie di Jack Black e ci danno il benvenuto nella terra delle salsicce… In questo clima di simpatico delirio ci presentano Titan Souls, un titolo indie che in pochi sprite coglie il meglio di giochi come Dark Souls, Shadow of the Colossus e The Legend of Zelda: dal primo riprende la folle difficoltà, dal secondo un gameplay a base esclusiva di boss-fight e dal terzo spunti per i nemici ed altre citazioni, più o meno esplicite.

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Un arco, una freccia, un eroe e dozzine di boss: questa la semplice miscela alla base di Titan Souls. Il vostro personaggio infatti non ha alcuna barra della vita, un semplice tocco di uno dei moltissimi boss basterà per rimandarlo all’ultimo check-point e per farlo fuori avrete solo un arco con una sola freccia che per fortuna, dopo essere stata scoccata, potrete richiamare a voi tenendo premuto il tasto con cui l’avete scagliata. Per sopravvivere vi serviranno dunque una pazienza infinita per gli innumerevoli tentativi necessari per capire dov’è il punto debole del boss di turno e sopratutto riflessi pronti per colpire con precisione e, quando necessario, schivare gli attacchi.

L’esplorazione è ridotta all’osso, per non dire quasi che è marginale: a voi spetterà semplicemente il compito di colpire la porta d’ingresso di ogni boss ed entrare dentro per sconfiggerlo (nell’ordine che preferiamo e senza alcun obbligo di affrontarli tutti), acquisendone così l’anima. Questa sarà la vostra unica ricompensa, nessuna progressione è prevista per il vostro delicato eroe. Per capire però meglio Titan Souls la via più facile è descrivere quanto visto. La prima porta a cui ci avviciniamo ha sullo stipite una specie di cuore: entrati dentro la stanza vediamo l’enorme muscolo intrappolato nella gelatina e al nostro primo attacco risponde iniziando a saltellare. Inutile dirvi che se vi piomba addosso dovrete rincominciare tutto da capo. Ad ogni contatto con la freccia (sia all’andata che al ritorno quando la richiamate) la gelatina si divide, moltiplicando il boss stesso e le sue possibilità di uccidervi, fino a che il cuore diventa finalmente vulnerabile e a voi non spetterà che ucciderlo: se sulla carta sembra facile, pad alla mano è un’impresa.

Altra stanza, altro boss, questa volta palesemente ispirato a Zelda con le sue mani giganti che cercano di schiacciarvi e il punto debole riparato dagli enormi arti di pietra, ma basta un solo colpo per sconfiggerlo. Peccato che lo stesso valga per loro!
Altre volte Titan Souls vi chiederà anche di interagire con l’ambiente come con il boss intrappolato nel giacchio che potrete scogliere attivando un pulsante sul terreno: le fiamme compariranno in quattro punti della stanza e un buon tempismo riuscirà a far scoprire il boss per colpirlo mortalmente.

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Oltre all’immensa difficoltà quel che ci ha colpito di Titan Souls è la sua costante tensione palpabile: non esistono punti vita o “cuoricini” sia per voi che per i boss (liberando così lo schermo da ogni possibile HUD). Un solo colpo basta per uccidere o essere uccisi. Ma Titan Souls è così: immediato, nostalgico e maledettamente difficile.

Immediato, nostalgico e maledettamente difficile

A chiudere il cerchio ci pensa uno stile grafico assolutamente old-school che tanto va di moda, ma che per Titan Souls giustifichiamo in pieno considerando il suo gameplay così nostalgico. L’uscita prevista per inizio 2015 vede tra le piattaforme coinvolte oltre al PC anche PS4 e PS Vita, dove probabilmente noi preferiremo giocarci in estenuanti sessioni mordi e fuggi, pronti a catturare le anime dei titani morendo milioni di volte col sorriso stampato in faccia.

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Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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