Ori and the Blind Forest – Anteprima – gamescom 2014

Ori and the Blind Forest – Anteprima – gamescom 2014

Il primo errore che potete fare cercando di capire che tipo di gioco sia Ori and the Blind Forest è catalogarlo come l’ennesimo titolo indie. Il secondo poi, ancora più grave, è pensare che valga qualcosa solo per il suo aspetto grafico e per il suo lato “emozionale”. Sbagliato: Ori and the Blind Forest è un indie tanto bello da vedere quanto valido e complesso da giocare, non deve dunque stupire l’interesse di Microsoft in un titolo del genere.

Nella gara tra Sony e Microsoft a chi si accaparra i titoli indie più interessanti, la compagnia di Redmont segna un importante punto a suo favore con l’esclusiva di Ori and the Blind Forest e dopo la sua comparsa allo scorso E3, abbiamo avuto modo di mettere mano sul nuovo progetto dei Moon Studios, un team di sole nove persone dislocate in giro per il globo, ma con un solo obiettivo: creare l’indie game definitivo.

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 Le sezioni di gioco che era possibile testare sullo showfloor Microsoft proponevano alcuni dei primi momenti di Ori and the Blind Forest per poter familiarizzare col semplicissimo sistema di controllo del piccolo Ori. Pochi passi per la foresta bastano per capire che l’indie game di Moon Studios è una declinazione piuttosto particolare del genere Metroidvania, con frequenti backtracking per aprire porte, acquisire nuove abilità a avanzare lungo l’avventura.
Se infatti inizialmente Ori è solo ed indifeso, presto avrà dalla sua uno spirito che lo aiuterà sia ad attaccare i nemici che ad esplorare gli ambienti. L’attacco avviene con la semplice pressione di un tasto che manderà lo spirito alla ricerca dell’elemento interattivo più vicino, che sia un nemico o un qualsiasi altro contenitore di energia.

E qui Ori and the Blind Forest stupisce subito per la sua prima interessante novità: la stessa energia che usate per attaccare potrete utilizzarla per creare dei check-point. Starà a voi decidere dunque se dare “potenza” al piccolo Ori e lanciarlo verso la foresta infestata di nemici o andarci coi piedi di piombo creando numerosi e provvidenziali punti di salvataggio. Un’altra differenza rispetto ai soliti Metroidvania che vi capita di incontrare è lo skill-tree di Ori, che potrà essere non solo potenziato, ma anche personalizzato decidendo quali parametri sviluppare maggiormente rispetto ad altri.
Tra le abilità più interessanti di Ori va indubbiamente segnalata quella di poter fermare il tempo e compiere dei salti in una precisa direzione, come mostrano i numerosi video di gameplay provenienti dalla Gamescom: ad arricchire maggiormente questa abilità ci pensano poi alcuni elementi del gioco che si “sbloccano” soltanto entrando in contatto con la scia del salto di Ori, creando nuove geometrie da valutare attentamente e velocemente dal giocatore mentre mette costantemente in pausa l’azione e fa avanzare il piccolo spiritello.

Ora che abbiamo appurato che di carne al fuoco ce n’è davvero moltissima, possiamo finalmente tornare a quell’aspetto grafico tanto decantato da oscurare il gameplay: ebbene, anche qui il lavoro svolto dai Moon Studios è ineccepibile. Una versione rivista di Unity muove le splendide animazioni di Ori mentre corre e si arrampica negli antri della foresta che appare sempre come se fosse disegnata a mano, tanto viva quanto pericolosa. L’aspetto delicato e leggiadro di Ori si scontra prepotentemente contro l’immensità dei livelli che affronta, mentre il tutto viaggia a 1080p e 60 frame al secondo, donando ad Ori and The Blind Forest una fluidità più che consigliata, diremmo quasi necessaria.

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Microsoft ha senza dubbio scelto bene la sua esclusiva indie: Ori and the Blind Forest ha tutte le carte in regola per fare breccia nei cuori dei giocatori, sia per il suo stile ad alto livello emozionale, che per il suo gameplay immediato e profondo. Non c’è ancora una data di uscita precisa, se non un vago 2014 per le versioni Xbox One e PC ed un altrettanto incerto 2015 per la versione Xbox 360.

Microsoft ha senza dubbio scelto bene la sua esclusiva indie

Non manca quindi ancora molto prima di poter mettere mano sull’opera di Moon Studios, un indie game che saprà coinvolgere grazie alla sua storia toccante e ammaliare con un gameplay fresco supportato da un comparto visivo ineguagliabile. Mordiamoci la lingua prima di definire altri titoli come Ori and the Blind Forest dei semplici “giochetti indie”: spesso le idee migliori passano da qui, dal sottobosco oscuro degli sviluppatori indipendenti.

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Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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