The Evil Within – Anteprima – gamescom 2014

The Evil Within – Anteprima – gamescom 2014

Colonia – Quando si parla di survival-horror nel mondo dei videogiochi è impossibile non pensare a Silent Hill o Resident Evil, due saghe storiche che da sole hanno praticamente coniato il genere, plasmandolo negli anni secondo le mode e le esigenze del pubblico. Purtroppo con il passare del tempo, le peculiarità di questo ricercatissimo genere sono andate sfumando, fino a trasformare i pochi titoli superstiti in pallidi surrogati dei loro predecessori. Ne è un esempio lampante la saga di Resident Evil, arrivata ormai al sesto capitolo, che con le nobili intenzioni di fondere le meccaniche TPS a quelle del survival-horror ha finito per creare una combinazione piuttosto deludente. Ma il creatore dei primi gloriosi episodi, il maestro Shinji Mikami, non si è arreso: per lui il genere non è affatto defunto, mancano solo le idee giuste. E sembra che una di queste l’abbia proprio avuta lui, con The Evil Within, titolo survival al cardiopalma che ci mette nei panni del poliziotto Sebastian Castellanos, rimasto intrappolato in una casa di cura per malati mentali durante un’indagine.

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Agli stand Bethesda abbiamo provato una lunga demo del nono capitolo dell’avventura, chiamato “The Cruelest Intention”; poco prima della demo gli sviluppatori ci hanno fatto assistere ad un breve filmato introduttivo, seguito da alcuni utili consigli per avventurarsi nel pericoloso mondo di The Evil Within. L’ultima creatura di Mikami è infatti un horror che non lascia scampo: scordatevi grandi scorte di proiettili o energia illimitata che si rigenera dopo qualche secondo. Per arrivi sani e salvi alla fine occorrerà fare molta attenzione, risparmiare munizioni e medikit ed evitare i combattimenti, se non strettamente necessari. La nostra prova si apre con Sebastian che entra in una misteriosa villa, spinto da un confuso senso di déjà-vu e dalla ferma convinzione di essere già stato in quell’oscuro luogo. Appena varcata la soglia nota un uomo in camice che accompagna una donna all’interno di una stanza, chiudendosi una pesante porta alle spalle; nel tentativo di rincorrerlo, il nostro eroe scopre che per oltrepassare quella porta è però necessario risolvere tre differenti enigmi, che faranno poi scattare la serratura.

Guardando la sinistra struttura della magione è impossibile non tornare indietro con la memoria al primo Resident Evil, e difatti le similitudini sono tante da far pensare che Tango Gameworks abbia volontariamente omaggiato lo storico capitolo della saga. L’atmosfera è incredibile ed ogni più piccolo rumore o sussurro è accentuato dalla più totale assenza di musiche di accompagnamento. Esplorando le prime stanze troviamo il minimo indispensabile per continuare l’indagine: qualche proiettile per pistola, una siringa di adrenalina per recuperare la salute persa ed alcune fiale che forniscono punti aggiuntivi da spendere nello skill-tree. Parliamo di una delle novità principali della demo tedesca: Sebastian può infatti accedere ad una serie di potenziamenti che servono a migliorare le sue numerose qualità. Per farlo deve innanzitutto trovare una stanza segreta (presente in ogni capitolo) ed attraversare un portale – che in questo caso è stato uno specchio in un bagno- che lo conduce in una sorta di laboratorio, con tanto di segretaria che segna i vostri appuntamenti. Immaginario o no, questo luogo raccapricciante nasconde una sedia attraverso la quale è possibile accedere ai potenziamenti. Selezionata l’abilità, Sebastian Castellanos la apprende immediatamente, grazie ad un intervento invasivo con tanto di aghi che penetrano nel cervello. Si evince quindi che The Evil Within non sarà un survival-horror canonico, ma conterrà alcune interessanti peculiarità per la prima volta inserite in un contesto del genere.
Il nostro eroe diventerà più forte, più preciso e più veloce, nella speranza di contrastare gli orrori che incontrerà sul suo cammino. Da una prima occhiata il numero di attributi selezionabili è abbastanza vario, considerando che non si tratta di un RPG, ma aspettiamo comunque la versione definitiva per dare un parere più congruo.

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Gli scontri con le creature malefiche che popolano la struttura sono stati davvero emozionanti: stupidi zombie che arrancano verso la nostra arma lasciano il posto a incarnazioni malefiche che vagamente ricordano gli esseri umani. Veloci, scaltre e spesso armate, queste creature si muovono quasi sempre in gruppo e costituiscono un pericolo concreto per il protagonista. Essendo anche sensibili al minimo rumore, ci siamo accucciati nel tentativo di passare vicino ai più distratti senza attirare la loro attenzione; certe volte abbiamo avuto successo, altre abbiamo pagato con la vita.
Il sistema di mira è quello di un tipico TPS, ma con una visuale forse troppo ravvicinata (nel tentativo di immedesimare maggiormente il giocatore?) per il genere, così da far venir meno la precisione con un conseguente spreco esagerato di proiettili per centrare un bersaglio. I tre enigmi da risolvere si sono rivelati tutti piuttosto maturi, ma non tanto da lasciare bloccato il giocatore per troppo tempo; non è mancata la giusta dose di backtracking –anch’essa derivazione dei primi esponenti survival- e la ricerca di oggetti atti a sbloccare altri puzzle ambientali, il tutto permeato dall’opprimente atmosfera gore e sudicia del titolo, ricreata ad hoc con uno stile gotico vagamente ispirato a Silent Hill e reso vivido da un motore grafico (id Tech 5) all’altezza della Playstation 4 su cui abbiamo eseguito la nostra prova.

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Il terrore porta il nome di The Evil Within.

L’ora necessaria a risolvere i tre enigmi e superare la porta ha confermato le grandi aspettative che riponiamo in questo titolo. Il ritorno di Mikami sulle scene è importante per l’industria e il ritorno dei survival-horror classici lo è ancor di più. The Evil Within rappresenta la più concreta occasione per riportare in auge un genere da troppo tempo lasciato in disparte: l’ottimo lavoro in fase di sviluppo da parte di Tango Gameworks ne è la conferma. Permane qualche incertezza a livello tecnico, tra cui un frame-rate che fatica a raggiungere valori elevati e una staticità ambientale a cui forse si poteva ovviare. Per fortuna il tempo per rifinire gli ultimi dettagli non manca e i passi in avanti compiuti dalla nostra prova all’E3 attestano le capacità di un team  affiatato e motivato.
The Evil Within uscirà sulle piattaforme Microsoft, Sony e su PC ad ottobre.

Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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