Popcorn Time: Una Notte in Giallo

Popcorn Time: Una Notte in Giallo

“Commedia” è un termine con antenati illustri, racchiude un intero universo e modo espressivo, di sicuro non è la semplice definizione di un genere cinematografico.
Dal teatro alla letteratura al grande schermo, da Aristofane a Woody Allen, sono senza dubbio immensi i nomi che possiamo legare a questo termine, a questo universo, non ultimo quello di Steven Brill, regista di piccoli cult quali Mr Deeds, Without a Paddle e molti altri. Oggi la recensione tratterà proprio di un suo lavoro, il più recente: Una Notte in Giallo.
La cornice – in breve – è rappresentata da una notte di (dis)avventure che vedranno protagonista un’ispirata Elizabeth Banks alle prese con le otto ore più difficili e incasinate della sua vita. La storia del Cinema è costellata di nottate memorabili, basti pensare al recente successo di pellicole come The Hangover, oppure – scavando più a fondo nel tempo – Fuori Orario di Scorsese, pietra miliare e termine di paragone per ogni opera di questo prolifico filone. Quello che di fatto è uno schema già rodato e sorregge gran parte delle commedie contemporanee – evidentemente – è   ancora lontano dal declino: venire sballottati da una situazione paradossale all’altra fino allo sperato finale è sempre un’esperienza divertente, frizzante, stimolante. Uno dei meriti più grandi che possiamo attribuire al cinema “di consumo” è senz’altro la capacità di distrarre, rapire, sedurre lo spettatore e regalargli una fugace – ma apprezzatissima e necessaria – evasione.

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Una Notte in Giallo va dritto alla meta e fa esattamente questo: diverte, di-vertendo – appunto – dalla dimensione dell’usuale.
La risata fine a se stessa rimane relegata ad un immaginario “circense”, del ridicolo, una commedia invece ha il preciso dovere di contestualizzare, giustificare il ping pong di battute e sequenze che la caratterizzano elevando la risata ad un livello superiore: uscendo dalla sala avrete una piacevole sensazione di freschezza sul palato e la certezza di aver assistito ad uno spettacolo leggero ma non frivolo, irriverente ma mai sguaiato.
Il cast è ben assortito, sonoro ed immagine sono studiati e bilanciati alla perfezione per un’ottima resa su schermo.
Non siamo nella dimensione o nell’ottica del capolavoro, ma il proponimento è stato raggiunto: consigliato!

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A noi ricorda:

 24 – The Game: a proposito di corse contro il tempo, come non citare questa frenetica discesa nel caos approdata nel 2006 su PC e PS2? Se amate il thriller e l’azione ben dosata dovreste assolutamente recuperare questo gioiellino: old but gold!

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Appuntamento a settimana prossima con la recensione di uno dei blockbuster più attesi della stagione…

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