Theatrhythm Final Fantasy: Curtain Call – Hands on

Theatrhythm Final Fantasy: Curtain Call – Hands on

Mentre i fan di Final Fantasy aspettano di sapere quale sarà il destino della saga dopo la conclusione della storia di Lightning (si sa così poco in effetti di Final Fantasy XV), Square Enix propone il sequel di uno degli spin-off più controversi.

Al suo annuncio infatti Theatrhythm Final Fantasy fece storcere non pochi nasi, salvo però poi costringere gli stessi scettici a ricredersi una volta preso il 3DS in mano. Il rhythm game in questione infatti si rivelò essere magari non particolarmente originale, ma curatissimo, nonché un acquisto obbligatorio per tutti i fan, storici e non. La celebrazione dei 25 anni della serie non poteva quindi avvenire in maniera più tenera, ma può un titolo del genere avere qualcos’altro da aggiungere in un sequel?

Pare proprio di sì, considerando che Theatrhythm Final Fantasy: Curtain Call è già uscito in Giappone ed ha ricevuto voti altissimi: il perché è presto detto, grazie alla stessa cura che ha contraddistinto il primo episodio, ad una quantità di contenuti più generosa che mai ed a qualche novità interessante.

Partiamo dal contenuto, mai così allettante: nel nuovo capitolo troveremo infatti la bellezza di più di 200 brani provenienti da tutti i Final Fantasy e oltre 60 personaggi pescati anche da altri spin-off come la Yuna di Final Fantasy X-2 o altri da Final Fantasy Mystic Quest e Type-0 e ancora Advent Children: Final Fantasy VII.

Sul fronte delle modalità arrivano due novità: il Versus Mode (che permetterà a due giocatori di sfidarsi online e in locale a colpi di musica) e il Quest Medleys, dove il giocatore potrà selezionare il proprio gruppo di personaggi preferito per affrontare una serie di sfide.Un’altra novità a livello di gameplay che però non abbiamo potuto verificare è quella costituita dal Collecta Crystarium: completando i brani e vincendo le battaglie si sbloccheranno le CollectaCard, delle carte speciali per potenziare i parametri dei personaggi.

Purtroppo la demo a disposizione non permetteva di provare queste novità, ma abbiamo messo mano sui nuovi brani e il feeling è sempre lo stesso. Confermate (e invariate) anche le tre tipologie di “scontri” già apprezzate nel primo capitolo. Nei Field Music Stage il vostro personaggio percorrerà orizzontalmente uno scenario ispirato ai giochi della serie, mentre il cursore si sposta nella stessa direzione sugli elementi da colpire; negli Event Music Stage giocherete seguendo a zig zag il cursore che scorre sulle immagini di un video montato con i momenti salienti del capitolo interessato ed infine nei Battle Music Stage il vostro party affronterà un nemico alla volta in puro stile Final Fantasy, con quattro linee che scorrono à la Guitar Hero.

Dei tre scontri, l’unico che puzza di fan service è l’Event Music Stage, che sembra voler sfruttare le epiche e cinematografiche sequenze video della Square-Enix (o della storica Squaresoft), ma a livello di gameplay si rivela piuttosto povero, mentre il Field Music Event è quello che riesce meglio a far sentire il ritmo dei pezzi, un elemento che in un rhythm game non è certamente da trascurare. I Battle Music Event invece riescono (in parte) nell’impresa di trasportare le battaglie dei capitoli principali in salsa musicale e strappano un sorriso ogni volta che fanno comparire una Shiva o un Odino in versione super deformed e tenerona.

Ma non lasciatevi ingannare dall’aspetto del gioco: a livello Facile terminerete i livelli ad occhi chiusi, mentre a livello Normale la questione inizia a complicarsi, sino poi alla folle difficoltà Difficile dove vi verrà richiesto di essere un tutt’uno con la mente degli sviluppatori.

Se quindi la sfida non è cambiata, è l’offerta ad essere stata immensamente ampliata e smussata grazie ai menu e ai personaggi sempre più curati. Per verificare se un “semplice” more of the same potrà soddisfare anche i difficili palati europei non ci resta che aspettare il 19 settembre, giorno in cui Theatrhythm Final Fantasy: Curtain Call uscirà su Nintendo 3DS.

Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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