Escape Dead Island – Hands On

Escape Dead Island – Hands On

Ormai ci sono più giochi sugli zombie che non-morti in una stagione di The Walkind Dead.

E cosa fa Deep Silver? Si affida al cosiddetto “chiodo scaccia chiodo” per mantenere vivo l’hype su Dead Island e lo fa con uno spinf-off molto particolare, in attesa della sanguinolenta seconda pietanza della serie principale. Una serie che sino ad ora conta due titoli già usciti (il primo Dead Island e Riptide) ed una miriade di altri in arrivo, dal sequel ufficiale al MOBA Dead Island Epidemic, passando per questo Escape Dead Island, forse il più strambo del pacchetto.

Il gioco si presenta infatti in una veste grafica insolita per il genere, un coloratissimo cel-shading che inizialmente potrebbe far pensare che gli sviluppatori stiano per abbandonare le tinte forti degli altri capitoli.

Lo sviluppo, ancora in una fase molto precoce, è stato affidato a Fatshark, un team svedese già autore di titoli come War of the Vikings e che con questo Escape Dead Island ci racconterà la storia di Cliff Calo, un ragazzo deciso a documentare tutto ciò che accade su quello che un tempo era il tranquillo arcipelago turistico di Banoi. Cliff dovrà infiltrarsi nella zona di quarantena situata sull’isola di Narapela e filmare tutto, per poi mostrarlo al mondo intero.

Ma presto qualcosa andrà storto e il nostro eroe spavaldo si ritroverà in un delirio di zombie e sangue in costante bilico tra realtà e allucinazione: il tempo si distorcerà e si piegherà su se stesso, appariranno strani messaggi, sarete coinvolti in eventi sovrannaturali e l’oceano si tramuterà in una distesa di sangue in delle sezioni che non potranno che ricordare il mitico primo titolo di Platinum Games, ovvero quella perla di violenza inaudita che risponde al nome di MadWorld. Altri giochi possono essere chiamati in causa per descrivere questo strano spin-off, come ad esempio il delirante Lollipop Chainsaw, con cui condivide un aspetto comico e pulp o Far Cry per la presenza di nemici fuori di testa.

La sezione di gioco provata proponeva il capitolo 12, quindi in una fase molto avanzata del gioco e, al di là della decontestualizzazione della storia, si caratterizzava per continui balzi temporali tra giorno e notte senza apparenti motivi logici, per non parlare dei continui flashback (o incubi) in cui il nostro Cliff si ritrova intrappolato all’improvviso, il tutto sempre all’insegna dell’imprevidibilità e dell’intrattenimento: come interpretare ad esempio una pioggia di container dal cielo mentre si cammina su un’assolata spiaggia?

Ma pad alla mano com’è il gioco? A differenza di Dead Island, questo spin-off è in terza persona e si presenta come un action abbastanza standard dal punto di vista del gameplay, in cui sezioni esplorative si alternano a sezioni di combattimento, dove ogni colpo inferto fa comparire dei pop-up con scritte onomatopeiche come nei fumetti.

Nel livello da noi provato, spazi aperti di dimensioni generose si alternavano a lunghi corridoi in cui la strada percorribile era una sola, con il giocatore intento unicamente a trovare il passaggio per proseguire, accovacciandosi e arrampicandosi con la corda. Abbiamo avuto anche l’occasione di affrontare un boss che di normale aveva ben poco, facendo approdare il titolo su lidi decisamente sovrannaturali con ex-ragazze molto arrabbiate e piuttosto ectoplasmatiche.

Dalla serie principale Escape Dead Island però mantiene altre caratteristiche come l’ambientazione soleggiata e il crafting delle armi, che darà sfogo alla vostra fantasia distruttiva per affettare tutti gli zombie che incontrerete, tra cui alcuni molto diversi dallo zombie standard, come una versione fumettosa delle Spitter di Left 4 Dead. Il balzo più evidente è comunque a livello grafico, sia per la scelta del cel-shading che per l’arretratezza tecnica, con molta probabilità dovuta alla fase di sviluppo del gioco (sopratutto sul fronte delle animazioni) praticamente agli albori.

È troppo presto per sbilanciarsi su un titolo di cui si sa ancora così poco ed è ancora in una fase così embrionale, ma quel che abbiamo visto, pur senza brillare per originalità (da un punto di vista del gameplay), sembra poter fornire ai fan della serie quel giusto diversivo necessario per mantenere i riflettori su Dead Island, magari raccogliendo nel frattempo anche qualche nuovo accolito, catturato dallo stile così peculiare di Escape Dead Island, previsto per il prossimo autunno su PS3, Xbox 360 e PC.

Da quando ho scoperto che i piaceri che i miei pollici opponibili potevano darmi con un joypad erano pressoché infiniti non ho mai smesso di videogiocare. Appassionato di cinema e musica, sempre e solo a livello maniacale.

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