E3 2014 – Civilization: Beyond Earth – Hands off

E3 2014 – Civilization: Beyond Earth – Hands off

Los Angeles – Dopo anni dall’uscita di Civilization V, già arricchito da un’espansione di qualità, Sid Meier ha proposto al suo pubblico un capitolo stand-alone della sua fortunata serie di strategici, che porterà per la prima volta nella serie i giocatori nello spazio. Sotto il titolo Civilization: Beyond Earth, Sid Meier ha promesso ai giocatori un seguito spirituale dello storico Alpha Centauri, con la colonizzazione umana focalizzata esclusivamente allo spazio aperto, al di là della Terra, come suggerisce anche il titolo. Espandersi verso altri pianeti, sviluppare nuove tecnologie e stabilire rotte commerciali sono le priorità del giocatore, che dovrà però prestare attenzione all’eventuale presenza di forme di vita ostili o di pianeti dall’ecosistema inospitale. Il tutto si svilupperà secondo il gameplay già apprezzato in Civilization V, quindi tramite una griglia esagonale, ma introduce una serie di novità che tagliano i ponti con il predecessore, come la totale personalizzazione della propria civiltà laddove il quinto capitolo si basava sulle principali civiltà e figure storiche della storia umana.


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Nella breve presentazione alla quale abbiamo assistito si è principalmente parlato di alcuni aspetti relativi alla griglia di gioco e alle possibilità offerte dall’impianto di gameplay del titolo. Come vi abbiamo precedentemente raccontato, il titolo è infatti focalizzato sulla colonizzazione spaziale e suoi rapporti con le civiltà e la fauna/flora di ogni pianeta. Il giocatore potrà scegliere in che modo sviluppare la propria civiltà: ad esempio nella presentazione gli sviluppatori avevano scelto la via della Supremazia, con gli uomini che avevano preferito ergersi al di sopra del pianeta diventando degli organismi autonomi ed indipendenti. Alcune delle altre civiltà invece, erano dedite alla natura e alla pace, generando rapporti di forze diversi con il nostro popolo. 

Vista la differenza di affinità tra il nostro popolo e la civiltà dedita alla natura, lo sviluppatore ha deciso di dichiarare guerra, scendendo in campo e mostrando il sistema di combattimento. In puro stile Civilization, le battaglie si sviluppano su griglie con un sistema di turni, dove le truppe si scontrano a colpi di svariate statistiche. L’efficacia delle truppe sarà anche influenzata dal tipo si sviluppo intrapreso: una fazione dedita alla supremazia ed alla tecnologia avrà buone probabilità di avere la meglio sulle fazioni dedite alla natura, con unità decisamente meno efficaci e brute. Lo sviluppo della propria civiltà avviene tramite la Ragnatela di opzioni, ognuna specializzata in una caratteristica differente: avremo la possibilità di focalizzarci sullo sviluppo tecnologico, sulla biomedica e quant’altro. Ogni strada intrapresa avrà ovviamente ripercussioni sulle affinità e i rapporti tra i popoli, dando il via a svariate variabili da tenere in considerazione per la nostra conquista del territorio.


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Per quanto riguarda il mondo di gioco, gli sviluppatori hanno più volte ripetuto di come la fauna e la flora agiscano come delle vere e proprie fazioni neutre, visto  che se stuzzicate possono davvero creare problemi ai nostri avamposti ed alle nostre truppe. Al di là delle semplici nubi velenose infatti, ci e stato mostrato un gigantesco Verme Escavatoreun vero e proprio mostro cosi potente da poter abbattere avamposti e spazzare via truppe in un solo turno. Appare quindi chiaro che il giocatore dovrà tenere conto di questi fattori proseguendo nella sua colonizzazione, insieme ai più semplici e “pacati” rapporti diplomatici con altre civiltà. Tecnicamente parlando, il titolo pare essere sviluppato sullo stesso engine di A Brave New World, con un diverso utilizzo della palette cromatica ed un design decisamente tendente alla fantascienza classica, che non manca però di offrire qualche spunto interessante ed originale.

Civilization: Beyond Earth è senza ombra di dubbio un titolo da tenere d’occhio, soprattutto se Civilization è stato il vostro pane quotidiano per gli ultimi quattro anni. Le novità ci sono, e la nuova ambientazione potrebbe donare all’esperienza uno spessore tutto nuovo. Sid Meier, del resto, non è certo uno degli ultimi arrivati nel settore.

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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