Titanfall Expedition – Recensione

Titanfall Expedition – Recensione

Titanfall è stato uno dei maggiori successi di questa giovanissima current-gen. Annunciato in pompa magna all’E3 2013, la creatura di Respawn Entertainment si è aggiudicata meritatamente il favore di critica specializzata e pubblico, ottenendo una serie infinita di prestigiosi riconoscimenti (qui la nostra recensione). Dopo essere stato il gioco più venduto in Gran Bretagna e dopo aver spinto le vendite della Xbox One fino al 96% in più rispetto al mese di febbraio, anche per l’adrenalinico sparatutto futuristico è arrivato il turno di espandersi con il primo dei tre DLC previsti dagli sviluppatori.

Expedition, questo il nome ufficiale dell’espansione, aggiunge tre nuove mappe giocabili al già ricco pacchetto base (che comprende ben 15 ambientazioni) e due modalità utili per prendere confidenza sugli inediti terreni di gioco, Pacchetto Varietà Expedition e Logoramento Expedition; il tutto al prezzo di 9.99€, tariffa che possiamo ormai definire in linea rispetto ad altri map-pack scaricabili (qualcuno ha detto Call Of Duty?). Nonostante alcune caratteristiche del gioco siano chiaramente pensate per poter essere ampliate e migliorate con futuri contenuti – ad esempio nuovi modelli di Titan, nuove armi ed equipaggiamenti o retroscena della campagna principale – con Expedition la software house statunitense ha preferito andare sul sicuro e puntare sulla varietà immediata delle nuove mappe, ConfrontoPaludi e Giochi di Guerra, che come vedremo, si adattano bene ad ogni modalità di gioco ed offrono spunti tattici molto interessanti.

Ma questa prima magra espansione vale davvero tutti i soldi che chiede? Scopriamolo insieme, analizzando nel dettaglio ognuna delle nuove mappe inserite nel pacchetto.

Giochi di Guerra

Grazie alla possibilità di giocare esclusivamente sulle mappe più recenti, ogni giocatore può facilmente selezionare una delle due modalità inserite per l’occasione e gettarsi da subito nella mischia. Giochi di Guerra è senza dubbio una delle mappe meglio realizzate non solo di Expedition, ma di tutta la produzione. Le due squadre si confrontano all’interno di un Simulatore di Certificazione IMC (il medesimo del tutorial inziale per intenderci), dove le proiezioni virtuali di piloti, soldati semplici e robot meccanizzati vengono riprodotte all’interno di un ambiente fittizio. Grazie ai numerosi percorsi aerei, è finalmente possibile utilizzare il jet-pack al meglio delle sue funzioni, alternando la corsa sulle pareti e spettacolari doppi salti verticali. La grandezza dell’ambiente di gioco è ulteriormente enfatizzata dalla totale assenza di colori che permea lo schermo: un bianco asettico ricopre le pareti degli edifici futuristici e pochi colori, come il blu o l’arancione, delimitano elegantemente i territori delle due squadre contendenti. Ciò rende quasi impossibile nascondersi al nemico o mimetizzarsi, se non utilizzando le abilità di occultamento già conosciute. Innegabili sono i riferimenti a Portal o al film Tron, che ritroviamo nelle (poche) tinte utilizzate, nelle strutture squadrate e negli effetti luminosi di forte impatto.

All’interno degli stretti edifici è possibile notare sezioni incompiute che “perdono” pixel, come residui di un codice di programmazione incompleto. Ogni personaggio inoltre, una volta ucciso non si accascerà al suolo, ma scomparirà in un’esplosione di poligoni bluastri, segno che il proprio avatar è stato scollegato dalla matrice: un raffinato particolare che ancora una volta, fa capire quanto Respawn sia attenta anche al dettaglio apparentemente più insignificante. Giochi di Guerra rappresenta il campo di battaglia ideale per i match di LogoramentoCacciatore di Piloti o Cattura la Bandiera; modalità queste che pongono il pilota al centro dello scontro, escludendo almeno in parte i giganteschi Titan, le cui ingombranti membra hanno non poche difficoltà a muoversi negli angusti spazi della mappa, ad esclusione della grande piazza centrale. Le forti caratteristiche urbane dell’ambiente, suggeriscono infatti un approccio più “umano”, avvallato anche dalla presenza di ampi muri su cui correre, di strette finestre in cui saltare e di ridotti corridoi dove infilarsi.

Confronto

La mappa Confronto si avvicina parecchio agli standard estetici introdotti da Titanfall al giorno dell’uscita e racchiude un grande complesso di edifici sanitari ora abbandonati, che serviva a raccogliere risorse d’acqua e purificarle attraverso articolati sistemi di depurazione. La morfologia della location è rettangolare, con numerosi ponti all’aperto che collegano le varie strutture l’una all’altra. Le scale interne ai palazzi permettono di occupare differenti livelli ed avere una visione totale dell’ambiente circostante da varie altezze: prerogativa fondamentale per qualsiasi aspirante cecchino, che in questa mappa può finalmente sfoggiare le proprie abilità come mai prima d’ora. I piloti infatti sono costretti ad utilizzare i ponti di collegamento per spostarsi e sono quindi pericolosamente esposti al fuoco nemico. La vecchia rete di canali idrici non è più in funzione, ed il basso livello dell’acqua permette di muoversi con facilità anche attraverso queste insolite vie di collegamento, ideali per gli agguati silenziosi visto che spuntano direttamente all’interno degli edifici.

Nonostante la debole caratterizzazione artistica però, Confronto è una delle mappe di Expedition meglio sviluppata in termini strutturali. È possibile partecipare a sanguinosi scontri all’aperto, colpire da lontano con un fucile di grande portata o sfidare altri Titan nel grande bacino idrico abbandonato al margine della mappa, dove non essendoci alcun riparo naturale o artificiale, conta solo la rapidità di fuoco e il numero di munizioni a disposizione. Purtroppo la quadratura della mappa rende tutti gli spostamenti abbastanza prevedibili, soprattutto per i giocatori più esperti, i quali non avranno difficoltà ad indovinare i punti di incontro con i propri avversari; condizione che si verifica spesso in modalità con obiettivi fissi, come Cattura la Bandiera o Punti di Controllo, dove i giocatori sono chiamati a raggiungere sempre gli stessi posti.

Palude

Con Palude c’è un ritorno quasi forzato alla natura selvaggia, ai pericoli dimenticati di mondi alieni, parte di un universo che Titanfall per ora ci ha solo permesso di intravedere. Situata nel bel mezzo di un acquitrino paludoso, dove la costruzione di un impianto per il trattamento delle acque ha riportato in superficie rovine primitive, Palude offre ai giocatori scorci inediti e suggestive arene di battaglia, dove la fitta boscaglia e gli oscuri cunicoli in rovina permettono combattimenti difficili da dimenticare. Torna ad essere protagonista la verticalità tanto pubblicizzata dal titolo, grazie ai numerosi dislivelli disseminati un po’ ovunque ed un gigantesco tronco spezzato che si erge al centro della mappa, la cui altissima sommità permette di avere una completa visuale di tutto ciò che accade (e allo stesso tempo rende l’osservatore molto esposto).

I sentieri fangosi spesso si mescolano a strade sterrate che indicano la via per piccoli ruderi, trasformati per l’occorrenza in resistenti roccaforti militari; una complessa rete di gallerie sotterranee, traccia forse di una civiltà preistorica sconosciuta, collega punti differenti della mappa e si rivela utilissima in partite come Punti di Controllo, consentendo ai piloti di spostarsi agevolmente e in modo abbastanza sicuro. Anche i combattimenti tra Titan, che raggiungono il culmine nei match di Sopravvivenza Titan, risultano perfettamente inseriti e particolarmente affascinanti, creando una vera e propria antitesi tra l’antico delle rovine dimenticate ed lo scintillante nuovo dei portentosi mech. L’unica nota stonata si evince in modalità come Cacciatore di Piloti, dove la necessità di eliminare esclusivamente gli altri giocatori può trasformarsi in una ricerca a volte frustrante; Paludi è una mappa davvero vasta ed offre, suo malgrado, innumerevoli luoghi dove rifugiarsi. In questo senso purtroppo non mancano neanche i tanto odiati camper nascosti nel mezzo della folta vegetazione in attesa di colpire i nemici meno attenti.

L’arrivo di Expedition porta con sé anche una serie di modifiche che migliorano il sistema di gioco generale. Ora è finalmente possibile personalizzare completamente le partite private (introdotte con la scorsa patch gratuita), con tutta una serie di implementazioni da far impallidire produzioni dello stesso genere. Anche il riepilogo finale di ogni partita è stato leggermente rivisto, in modo da avere sotto controllo i punti esperienza guadagnati, le sfide completate e quelle vicine al completamento e la panoramica generale dello scoreboard che nella precedente versione del gioco scompariva dopo pochi istanti. Sia i piloti che i Titan ora avranno ben due classi personalizzabili aggiuntive, portando così a sette il numero complessivo di loadout modificabili secondo le proprie esigenze (sarà possibile cambiarne anche il nome); cosa che sicuramente farà piacere ai giocatori più esperti, che possono in questo modo avere un numero di scelte congruo in base alle sfide da affrontare. Mancano tuttavia ancora una serie di ragguagli tecnici che di certo avrebbero giovato alla produzione Respawn, come ad esempio la possibilità di scegliere la mappa su cui giocare (anche il brand di COD in questo senso, ha impiegato molti anni e molti giochi prima di introdurne l’opportunità) e una semplice e immediata gestione del gruppo all’interno della sessione di gioco. I tempi di caricamento sono ancora molto lunghi, così come l’ingresso in match già cominciati. Per non parlare dei soliti problemi di aliasing che, almeno sulla versione Xbox One, sono lungi dall’essere risolti.

In conclusione…

Siamo proprio sicuri che un DLC contenente tre nuove mappe sia proprio ciò che i giocatori di Titanfall gradivano di più? Certo, le numerose migliorie che si vanno a sommare a quelle già implementate con le patch precedenti sono necessarie perché il titolo riesca a colmare alcune delle importanti lacune che l’hanno accompagnato sin dall’uscita, ma forse non avrebbe guastato aggiungere qualche nuova modalità o un pacchetto di armi inedito oltre a quelle (poche) già presenti. Questo non significa che Giochi di Guerra, Confronto e Paludi siano al di sotto delle aspettative, anzi: le tre mappe incluse in Expedition sono l’ennesima prova dell’indiscutibile talento di Respawn Entertainment, e non soltanto dal punto di vista artistico. Sono l’evoluzione naturale di quelle già viste nel gioco originale, con una maggiore attenzione alla verticalità insita in Titanfall ed una strutturazione degli ambienti più articolata e iconica, degna di un titolo tripla A. Purtroppo però non giustificano da sole il prezzo del pacchetto (inutile citare le due modalità inserite, utili solo per fare esperienza nelle prime ore di gioco), abbastanza sproporzionato rispetto all’offerta. Consigliamo quindi l’acquisto solo ai fan sfegatati del popolare sparatutto online o al massimo comprarlo tramite il Season Pass ad un prezzo leggermente più vantaggioso, nella speranza che i futuri DLC possano portare tra le tante novità, anche quelle espressamente richieste dai giocatori.

Voto: 7/10

Amante dei tatuaggi e del buon vino, crede fermamente nella vita extraterrestre. Ha una passione viscerale per i videogames maturata nel tempo, che lo ha portato a scrivere per molte riviste italiane e siti web specializzati nel settore.

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