Football Manager Classic 2014 – Recensione

Football Manager Classic 2014 – Recensione

La stagione calcistica sta giungendo al termine. Il cuore di molti tifosi pensa già ai mondiali di Brasile 2014.  Chi porterà Prandelli? Che nazionali ci troveremo di fronte? E il calciomercato come sconvolgerà le formazioni del prossimo anno? Per diventare padroni del fantastico mondo fatto di giocatori, allenamenti, tattiche, contratti e via dicendo, ecco che il brand Football Manager sbarca su PSVita. Dopo le esperienze portatili vissute su PSP e iOS/Android come se la caverà il famoso franchise questa volta?

Giunti alla decima iterazione, dopo aver abbandonato il marchio Championship ManagerSports Interactive ripropone il gioco che tutti noi, allenatori mancati, chiediamo alla serie. Stavolta, solo per Playstation Vita,  viene rilasciata una versione Classic, ovvero alleggerita rispetto alla controparte PC/Mac, ma ben più articolata rispetto a tablet e alle vecchie esperienze PSP.

In ogni caso, come ogni volta, intraprenderemo la carriera di manager nel mondo del calcio con croci e delizie della professione. Ci fregeremo dei titoli conquistati dal nostro team e ci prenderemo le mazzate da società e tifosi quando falliremo. L’importante sarà aver dato il massimo, sia pianificando gli allenamenti, che in fase di ricerca ed acquisto dei nostri giocatori, ma anche nei confronti della stampa. Tutto qui? Certo che no.

Chi ha un minimo di esperienza con questo manageriale di calcio sa benissimo che l’inizio del gioco è la fase più lenta di Footbal Manager. In primis perché dobbiamo definire l’identità del manager che andremo ad impersonare con le solite caratteristiche come data di nascita, nazionalità di appartenenza e squadra preferita; poi perché dovremo scegliere quali e quanti campionati includere nella nostra esperienza interattiva. In questa versione Classic potremo scegliere al massimo 3 campionati, ma con relative sottoserie facoltative oltre alle varie serie principali. A seconda del numero di campionati scelti, scende il numero delle stelle che indicano la velocità dell’elaborazione dati. Potremo quindi decidere sin da subito se avere un’esperienza più ampia ma più lenta, oppure optare per stagioni più veloci, ma ridotte nelle possibilità di variare campionati. Anche in questa versione, comunque, rimane buonissimo il livello di sfida, e la grande mole di dati del software delizierà i palati dei puristi che, anche su PSVita, troveranno pane per i loro denti e statistiche per le loro menti. Potremo essere protagonisti di ogni scelta pianificando il budget stagionale, sia per gli acquisti che per gli stipendi, oppure, stilando allenamenti mirati a far crescere squadra e giocatori in questa o quella abilità. Nel caso volessimo solo concentrarci sulla tattica, invece, potremo delegare la fase allenamento al nostro secondo, ma non potremo tirarci indietro di fronte alle pungenti domande della stampa o alla società, che ci metterà di fronte ad eventuali problemi sulla situazione finanziaria del club.

 Fin qui, rientra tutto nel quadro classico (attenzione, non Classic) della serie, ma le novità di questa versione, oltre l’alleggerimento appena citato, sono da ricercare soprattutto nella particolarità del dispositivo che abbiamo in mano. Abituati a giocare con mouse e tastiera, come ci troveremo con il touch della PS Vita? Innanzitutto diventa fondamentale il tasto dorsale R della console. Premendo il trigger di destra, infatti, scenderà, dall’alto dello schermo un utile menu a tendina con ogni funzione di FM possibile ed immaginabile. Sarà inoltre possibile cliccare (o meglio, “pizzicare”) i nomi dei giocatori che fungeranno da link al loro profilo, così come le squadre e così via, come da sempre siamo abituati a fare con la controparte PC. Ciò sarà possibile sia in fase di gioco durante il susseguirsi dei giorni, sia in fase di partita. Anche in questo caso, potremo usare i nostri polpastrelli per passare dalle statistiche sul possesso palla alle pagelle, fino anche a dare indicazioni dalla panchina. Detta così, pare tutto al suo posto, solo che dopo qualche minuto di gioco ci si accorge che probabilmente questo sistema touch non è poi così comodo come si sperava e, purtroppo, rimane l’unico a disposizione per poter giocare. I tasti funzione da premere di volta in volta risultano veramente piccoli, così come i nomi/link o le indicazioni tattiche per la squadra. Risulta insomma evidente che non sono stati studiati per i polpastrelli dei giocatori, bensì per le frecce (acuminate? ) dei mouse.

C’è da dire che il ritmo blando tipico del gioco non ne giova di certo e, come se non bastasse, quando finalmente andiamo a concludere la giornata spesa in ricerche, allenamenti e comunicati stampa, potremo correre il rischio di dover aspettare qualche secondo di troppo per affacciarci al giorno seguente. Già, il software, seppur alleggerito, pare comunque molto ricco di dati dandoci la possibilità di seguire ogni aspetto di gioco: ciò risulta sicuramente un punto a favore di Football Manager Classic 2014, ma dall’altra parte dello schermo l’utente si troverà spesso di fronte alla barra di loading elaborazione dati. Tempi di caricamento che diminuiscono se si sceglie la modalità di esperienza più light, come già menzionato qualche riga fa, ma che permangono praticamente in ogni momento. Un compromesso più sbilanciato verso la velocità di gioco forse avrebbe giovato, rendendo più godibile la stagione.

Per quanto riguarda la longevità del titolo, chi è appassionato di calcio manageriale sa che può essere infinita, vista la quantità immensa di carriere da fare: partire subito con una big, iniziare dalla Lega Pro o dalle serie minori all’estero. Presente inoltre la modalità “Sfide”: ottima alternativa alla classica carriera nella quale dovremo salvare in extremis il nostro team da situazioni difficili che metteranno a dura prova le nostre abilità oppure raggiungere obiettivi particolari in scenari preimpostati. Assente invece qualsiasi tipo di modalità online.

Insomma, la quantità corrisponde a quello che l’utente medio di Football Manager chiede ad ogni capitolo della serie. A questo aggiungiamo i molti trofei da riscattare (ben 62) e l’utilissima funzione cross save con il corrispettivo PC/Mac per proseguire la stagione iniziata al fisso di casa anche quando si è fuori, in treno, sulla metro o al ritrovo con gli amici per bullarsi dei propri successi. Quello che manca, e continua a mancare anche in questo caso, è la qualità degli scenari 3D della rappresentazione della partita. Si apprezza lo sforzo di aver cercato di portare questa novità anche su portatile, ma il risultato ci mostra un match paragonabile ad una brutta copia di un qualsiasi Kick Off per Amiga. Giocare seguendo solamente il commento testuale è mille volte preferibile. Il comparto audio, invece, è come sempre assente, con le partite accompagnate unicamente dal classico “sottofondo” da stadio.

In conclusione…

Portare Football Manager in versione Classic su Playstation Vita è stata una buona mossa per Sports Interactive? Di sicuro i fedelissimi che possiedono già una copia per PC/Mac avranno un motivo in più per acquistarlo, così da proseguire le proprie partite ovunque si trovino grazie alla funzione cross-save. Inoltre, gli appassionati della serie troveranno lo stesso tasso di sfida e la solita miriade di valutazioni da fare che nella controparte computeristica. Questo basta a giustificare l’acquisto a prezzo intero del titolo? Se siete tra quelli che odiano tempi di caricamento un po’ più lunghi del solito, o tra coloro che si indispettiscono ai primi errori di digitazione a causa di un sistema touch non implementato in maniera non propriamente corretta, girate al largo. Se, invece, il calcio manageriale è la vostra passione e studiare i dati dei vostri giocatori preferiti (o di piccoli talenti in erba) stuzzica il vostro appetito di allenatori, allora avere sempre con sé la cartuccia di Football Manager Classic 2014 diventa d’obbligo. Il materiale che offre il software rimane anche questa volta intatto e di buon valore da meritarsi un bel 7 in pagella. D’altro canto, alcune imprecisioni di troppo che mostrano la poca cura del livello di porting su di un dispositivo come PSVita e la scarsa velocità nei tempi di gioco sono ai limiti della sufficienza. Esperimento riuscito a metà che si colloca esattamente tra l’essere  sicuramente più ricco di un corrispettivo iOS e Android, ma con fin troppe imperfezioni rispetto a PC/Mac.

Voto: 6,5/10

Nato appena in tempo per veder trionfare gli azzurri a Spagna '82, ma quella sera dormiva. Muove i primi tasti con il Commodore 64 per poi passare alle gioie del NES e i floppy dell'Amiga. Da anni cerca di affinare il suo vocabolario cercando l'insulto perfetto per rispondere a Guybrush Threepwood in una loro privata discussione. Sta mettendo da parte i soldi per comprarsi una DeLorean.

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