Mondiali FIFA Brasile 2014 – Recensione

Mondiali FIFA Brasile 2014 – Recensione

È impossibile pensare ad un videogioco dedicato ai Mondiali di Calcio senza immaginare, anche solo per un secondo, ad un’operazione commerciale stampa soldi. I titoli sportivi (nella fattispecie, quelli calcistici) sono tra i pochissimi appartenenti ad un genere intrinsecamente basato sull’annualità. Un titolo a stagione, anno dopo anno, almeno sino a quando il Publisher non decide di far calare il sipario oppure, come successo per NBA Live, il risultato non giustifica l’investimento. Ma cosa succede quando nel corso dello stesso anno arrivano sul mercato due episodi dello stesso brand? Quanto diverso può essere questo Mondiali FIFA Brasile 2014 dall’incredibile FIFA 14 che, tra sistemi next e non, è già nei salotti di milioni di giocatori da mesi? La risposta a questo dubbio è “non molto“: che magari non è incoraggiante, ma nemmeno così terribile come si può pensare.

La cosa più “sorprendente” di Mondiali FIFA Brasile 2014 è il doverlo scoprire disponibile nei soli formati Xbox 360 e PS3. L’appuntamento in salsa next è rimandato ai prossimi campionati mondiali del 2018, insomma. Alle redini dello sviluppo troveremo il buon Matthew Prior, che si sostituisce al più noto David Rutter per questo excursus sudamericano (e chiaramente in ferie dopo la faticosa partita next-gen). Non che questa rappresenti una discriminante così imprescindibile all’acquisto del titolo, ma chiunque abbia già abituato il proprio palato ai 60 frame al secondo e ai meravigliosi 1080p delle versioni next troverà un primo scoglio grafico tutto tranne indifferente. Le motivazioni di una tale strategia marketing appartengono come da tradizione ad un universo ben oltre il nostro: ci bastino le “giustificazioni” di Electronic Arts, convinta della propria (rischiosa) scelta in quanto la nazione ospitante, il caloroso Brasile, ha un tasso di adozione delle nuove console al limite dell’irrisorio. Convinti loro…

Ma la perdita tecnologica, in realtà, è quella meno dolorosa. Trattandosi di un titolo incentrato sulla kermesse calcistica, Mondiali FIFA Brasile 2014 saluta (temporaneamente) la nota valanga di licenze per campionati e team di mezzo mondo, mette da parte coppe e (purtroppo) anche il tanto amato FIFA Ultimate Team e offre al giocatore una serie di contenuti aventi per leit motiv la classica competizione iridata. Che significa, numeri alla mano, avere a che fare con 203 nazionali differenti12 stadi ufficiali della Coppa del Mondo realizzati comunque con dovizia, una pletora di giocatori (più o meno famosi) e annessi allenatori ma, soprattutto, con divise ufficiali, colonne sonore ufficiali, loghi ufficiali e quant’altro di ufficiale possiate pensare che rechi la dicitura Brasile 2014. Basta navigare nei menu iniziali per accorgersi di come musiche e colori non siano stati scelti casualmente ma, al contrario, riescano a ricreare perfettamente quella sensazione “carioca” che tutti conosciamo. Il che è un pregio, non c’è che dire.

Il limite maggiore di questo “nuovo” FIFA non è tanto nella sua spietata devozione al campionato più seguito del pianeta, quanto piuttosto la sua rigiocabilità – intesa in termini di estensione temporale. Le settimane a seguire, quelle che ci accompagneranno sino alla leggendaria finale al Maracanà di Rio de Janeiro rappresenteranno l’apogeo di popolarità del titolo, che tra le varie cose sarà costantemente aggiornato dal team di sviluppo per quanto riguarda formazioni, schemi di gioco e novità provenienti direttamente dai campi. Al momento, purtroppo, non è ancora possibile selezionare la propria rosa preferita da accompagnare alla conquista del titolo, rendendo di fatto obbligatorio convivere con le scelte fatte dal team di sviluppo (a meno di una minima personalizzazione degli undici in campo ricorrendo alle riserve, anch’esse prestabilite). Giocata la finale, tuttavia, calerà il sipario sulla coppa del mondo e con esso anche il “valore” di Mondiali FIFA Brasile 2014: il nuovo campionato è già dietro l’angolo, e FIFA 15 (che nel frattempo sarà già stato provato e riprovato dagli addetti del settore) non sarà nemmeno così lontano. Impossibile pertanto non scivolare nell’affaire economico: vale davvero la pena comprare a prezzo pieno un titolo dalla lifetime già condannata in partenza? Perché EA ha optato per una strategia retail e non un digital delivery a prezzo ridotto, come per i precedenti campionati di calcio europei?

Nessuno mette in dubbio la bontà dei contenuti presenti nel titolo. La campagna per giocatore singolo offre diversi spunti interessanti, permettendo al giocatore di prendere parte ai momenti più intensi sia delle fasi iniziali a gironi, sia delle sfide ad eliminazione diretta, oppure di rivivere gli istanti più salienti delle qualificazioni al mondiale degli ultimi due anni rigiocando brevi porzioni di partite con un chiaro obiettivo (mantenere il pareggio nonostante l’inferiorità numerica o segnare il goal della vittoria con uno specifico giocatore). Maggiori saranno le sfide portate a termine, maggiori saranno i crediti ottenuti per sbloccarne altre più celebri o per mettere mano sugli immancabili collezionabili made in FIFA. Non doveste essere troppo interessati al passato ma desiderosi di conquistare la vostra coppa del mondo sarà possibile avventurarsi nell’omonima sezione, sia controllando l’intera squadra (la modalità tradizionale) sia uno specifico giocatore – che potrete far allenare tra una partita e l’altra tramite una specifica modalità. Chiude il cerchio l’immancabile online, che a fianco degli intramontabili torneo e amichevoli presenta l’inedita Destinazione Rio de Janeiro (che fondamentalmente altri non è che la Stagione di FIFA 14 dove i giocatori non saranno più catalogati per divisione di appartenenza ma in base allo stadio raggiunto). Inutile dire che, doveste mai raggiungere il Maracanà, preparatevi alla sonora batosta.

Modalità di gioco e simpatie per il Brasile a parte, le novità più evidenti di Mondiali FIFA Brasile 2014 investono prevalentemente il gameplay. Inutile girarci troppo attorno: l’ultimo nato di casa EA Sports rappresenta il classico titolo rivolto ad un pubblico casual, desideroso di passare qualche pomeriggio a tirare quattro calci al pallone con la maglia della propria nazionale preferita ma, allo stesso tempo, non disposto a trascorrere ore e ore cercando di districarsi tra sistemi di passaggio articolati o funambolici trick. Il capitolo mondiali risulta da subito più accessibile di FIFA 14, abbracciando proprio per questo un pubblico più variegato senza tuttavia rinunciare ad azioni spettacolari ed entusiasmanti. La modalità per giocatore singolo, ad esempio, è stata completamente ricalibrata, ed oltre a presentare un nuovo livello di difficoltà base (per quelli che non hanno MAI toccato un pallone virtuale, tanto per intenderci) lima sensibilmente le AI e le skill della CPU anche a livello Leggenda. Il tutto, chiaramente, evita l’insorgere di frustrazioni nei non habitué di FIFA, che potranno portare a casa la pagnotta e i tre punti senza riempirsi la bocca di polvere.

L’assenza di un’inerzia “decisiva” come quella di FIFA 14, unita alla semplificazione di specifiche manovre di attacco (dribbling in primis) e difesa rendono l’esperienza di gioco fresca ed immediata, che strizza l’occhio ad un pubblico dalle skill più disomogenee. Di contro, i puristi di FIFA e i giocatori più tecnici storceranno non poco il naso di fronte a questa scelta, che rischia (non solo potenzialmente) di abbattere gran parte di quelle discriminanti tecniche che decretano la vittoria nelle sfide online. L’introduzione di un numero limitato di schemi da calcio d’angolo, unita ad una fisica dei contrasti e della palla più veritiera (anche se alle volte travalica il confine dell’inverosimile) e un sistema di rigori progettato da zero e, finalmente, più accessibile abbelliscono sicuramente il quadretto, ma l’impressione di una eccessiva facilitazione nelle dinamiche ludiche si conferma amara certezza tra gli esponenti della fanbase del brand Electronic Arts.

Lato tecnologico, la riduzione delle squadre in campo e il numero contenuto di arene di gioco ha permesso allo sviluppatore di concentrarsi in maniera più sensibile sulle rifiniture. Mondiali FIFA Brasile 2014 vanta nuove animazioni e una fluidità generale complessivamente valida, anche se alle volte si nota una certa “sconnessione” tra la conclusione di un’animazione e l’inizio della successiva: nulla di trascendentale, del resto sono pagliuzze che saltano agli occhi di chi già si è abituato ai corrispettivi next-gen. Gli stadi, dicevamo, sono realizzati magistralmente, e offrono un pubblico rumoroso e variopinto che ben contribuisce alla baldoria generale. Buona anche la modellazione dei giocatori, anche se ancora una volta essa dà il meglio con i giocatori più noti sottraendo qualche pixel alle leve meno quotate. Del resto Balotelli lo conoscono anche nelle isole Fær_Øer, mentre Arnbjørn Hansen, attaccante della nazionale faroese, penso di non averlo mai visto in faccia in vita mia. Ben fatta anche la rosa dei CT, inquadrati in corrispondenza di una siglatura o di un’azione cruciale per la gara: Prandelli, Löw, Scolari sono ben riconoscibili e mostrano le movenze classiche della controparte originale. Ancora una volta non mancano piccole stonature: Pirlo continua imperterrito ad essere sbarbato da FIFA 14 e, a meno di sorprese da parte della star nostrana, auspichiamo di vederlo in forma (e barba) grazie alle patch in arrivo. Le routine dei portieri sono analoghe a quelle del fratello maggiore, con un maggior sangue freddo in area ma, ahinoi, sempre pronti ad andare a farfalle nei cross tesi e particolarmente inclini a subire la rete di testa. Chiude la disamina la telecronaca del binomio Caressa-Bergomi, spumeggiante come sempre e finalmente arricchita con battute, citazioni e curiosità provenienti dall’universo della Coppa del Mondo.

CONCLUSIONE

Basta la nuova connotazione brasiliana a giustificare un “secondo” episodio retail della simulazione calcistica per eccellenza di casa EA Sports? Per quanto possa sembrare scontato, la risposta non è così ovvia. Electronic Arts ha confezionato un prodotto interessante e, per certi versi, rivoluzionario nel suo stesso contesto: Mondiali FIFA Brasile 2014 è un titolo per tutti, che strizza l’occhio maliziosamente a chi non ha mai calcato seriamente i prati di gioco virtuali e, vuoi per il campanilismo, vuoi per il fascino della competizione iridata, vuole provare l’ebbrezza della vittoria senza necessariamente impazzire su comandi avanzati e su un sistema di gioco che, bisogna ammetterlo, richiede un lungo tirocinio prima di essere padroneggiato a dovere. Sotto questa luce, l’eliminazione dell’inerzia dei giocatori, la loro maggior manovrabilità e l’inclinazione alla giocata spettacolare assistita da CPU, unita ad un sensibile livellamento del coefficiente di difficoltà, fanno di questo “Mundial FIFA” un episodio di largo consumo, fruibile tanto dai quei neofiti che stretti attorno al divano daranno vita al proprio mondiale quanto alla frangia di giocatori che convivono da tempo coi concetti di arcobaleno, rabona o double tap.

Proprio per questi ultimi, inutile negarlo, l’abbattimento della difficoltà – specie nella modalità per giocatore singolo – rischia di essere un freno non indifferente, laddove le semplificazioni alle meccaniche del gameplay riecheggiano a gran voce nel comparto multiplayer: se tutti possono compiere evoluzioni da funambolo con il pallone, il valore aggiunto da queste ultime nell’economia del match finisce rapidamente per inflazionarsi.

Il nocciolo della questione, tuttavia, risiede nel bilanciamento costo-contenuti: il titolo, venduto a prezzo intero nei formati scatolati per PS3 e Xbox 360, offre un numero di modalità ben più contenuto di quello di FIFA 14. E ok che sono confezionate con ogni cura del caso: il paragone numerico tra l’offerta di Mondiali FIFA Brasile 2014 e di FIFA 14 è impietoso. Se poi andiamo a considerare la finestra di rigiocabilità del titolo, confinata alla manciata di settimane della vera Coppa del Mondo per poi essere quasi definitivamente chiusa il 13 luglio nell’attesa dell’edizione 2015, impossibile non chiedersi per quale motivo non sia stata fatta una scelta economicamente più vantaggiosa per il giocatore, quale ad esempio un DLC a prezzo budget come già successo in occasione di Euro 2012. Mondiali FIFA Brasile 2014 è un capitolo interessante, capace di regalare sano divertimento – specie in compagnia – a patto di digerirne la semplificazione della struttura di gioco: in termini meramente monetari, tuttavia, l’impressione di essere di fronte ad un tie-in promozionale che lesina in modalità di gioco, duole dirlo, è davvero forte. Difficile pertanto consigliarne l’acquisto ad occhi chiusi: foste poi già in possesso di FIFA 14, mettere da parte gli euro richiesti sino alla fine del prossimo settembre potrebbe essere la strategia di gara migliore.

Voto: 7/10

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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