Doki-Doki Universe – La Recensione

Doki-Doki Universe – La Recensione

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Un piccolo robot dall’espressione stranita viene gettato su un asteroide da una bimba dai capelli biondi. Sta per essere abbandonato, ma ancora non lo sa. Stringendo una valigia in una mano e un palloncino rosso parlante nell’altra, aspetta. I giorni diventano settimane, le settimane mesi, i mesi anni. Il piccolo robot continua ad aspettare, con la valigia ancora salda e il palloncino miracolosamente gonfio. Il robot si chiama QT3, e la sua famiglia l’ha abbandonato poiché manca di umanità. Come misurare l’umanità di un robot è poco chiaro, tuttavia chi ne è privo rischia di essere mandato alla rottamazione. Dopo un’attesa di 32 anni QT3 viene trovato da Jeff, un alieno gommoso dell’Amministrazione Galattica che, di lavoro, valuta se i robot come QT3 abbiano abbastanza umanità per continuare ad “esistere” o, al contrario, debbano essere riciclati. Jeff guarda e prende nota di ogni cosa, lasciando il futuro di QT3 nelle mani del giocatore.

Vorrei vedere la vostra espressione dopo aver atteso qualcuno per 32 anni...

Vorrei vedere la vostra espressione dopo aver atteso qualcuno per 32 anni…

L’impressione che Doki-Doki Universe sia nato per un pubblico giovane è forte, e difficilmente i primi minuti di gioco danno la sensazione di un’avventura capace di intrattenere un giocatore adulto e smaliziato. La narrazione minimalista, il tratto da scuola elementare, l’umorismo politically correct e ingenuo come quello di un bambino potrebbero lecitamente sollevare qualche dubbio sull’acquisto del titolo di HumaNature. È un gioco adatto a voi? Purtroppo non c’è una risposta precisa, ma se vi piace aiutare strambi individui, leggere lettere animate svolazzanti, recuperare polli per zombie malinconici e aiutare un robot che cerca la propria amica perduta beh, la risposta potrebbe essere affermativa.

Lo ameranno: i creativi, gli estrosi, gli amanti del puzzle game ad ampia libertà
Lo odieranno: gli amanti dell’azione e della spettacolarità, chi predilige il gameplay all’evocatività di una storia
È simile a: Scribblenauts

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Doki-Doki-UniverseTitolo: Doki-Doki Universe
Piattaforma: PS3 / PS4 / PS Vita
Sviluppatore: HumaNature
Publisher: Sony
Giocatori: 1
Online : Assente (è possibile visitare il pianeta Casa dei nostri amici)
Lingua : Testi in Inglese

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QT3 viene abbandonato su un asteroide perchè privo di umanità.

QT3 viene abbandonato su un asteroide perchè privo di umanità.

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Un robot tuttofare

Jeff, l'alieno gommoso che valuterà i nostri progressi e deciderà se tener QT3 in vita o spedirlo alla rottamazione.

Jeff, l’alieno gommoso che valuterà i nostri progressi e deciderà se tener QT3 in vita o spedirlo alla rottamazione.

Doki-Doki Universe non è un gioco di abilità. Il titolo HumaNature non ha a che vedere col concetto di vittoria, non richiede di siglare punteggi record o di abbattere nemici. È un’avventura delicata in un universo popolato da storie pittoresche. Scalfendone la superficie si vede la storia di un robot che deve diventare più umano, per salvare se stesso e i propri simili: ma basta scavare più a fondo per accorgersi di come il protagonista non è tanto QT3, ma il giocatore stesso. Estrosa e bizzarra, l’avventura di Doki-Doki Universe inizia con una fugace passeggiata nel nuovo Pianeta Casa, punto di partenza verso il Pianeta Tutorial. Per raggiungerlo sarà necessario volare nello spazio a bordo di un maialino alato che indossa un caschetto da football. Perchè, vi starete chiedendo: beh, sappiate che il suino rappresenta soltanto uno degli assurdi mezzi di locomozione intergalattica. Una volta atterrati, verremo “addestrati” sul come interagire con i peculiari abitanti di questa insolita galassia. Tale interazione rappresenta il fulcro dell’esperienza di Doki-Doki Universe: QT3 dovrà esaudire le bizzarre richieste che gli verranno poste, cercando di guadagnarsi l’affetto degli “indigeni” senza dimenticarsi nemmeno dei saluti (la classica mano che si muove, un inchino o un bacio – e badate, ogni personaggio ha un saluto preferito).

Questo palloncino rosso parlante è il miglior amico di QT3. Cast Away ha fatto scuola anche nello spazio!

Questo palloncino rosso parlante è il miglior amico di QT3. Cast Away ha fatto scuola anche nello spazio!

Se la missione di QT3 è rintracciare la fanciulla che l’ha abbandonato 32 anni or sono, ciascun pianeta pone il giocatore di fronte a due obiettivi: soddisfare le richieste di chi vi abita e recuperare una serie di regali. Per quanto riguarda il primo aspetto, si tratta di “evocare” un oggetto tra quelli disponibili che, se corretto, ci farà ben volere dall’NPC di turno e sancirà un passo in avanti per QT3 nella sua conquista di umanità (e non dell’umanità). Il meccanismo di “summoning” ricorda vagamente quanto visto in Scribblenauts, anche se le meccaniche base sono completamente diverse: se nel titolo Warner tutto era a portata di pennino e per creare qualcosa bastava scriverne il nome, in Doki-Doki dovremo accedere all’inventario e scorrere tra i gli oggetti (rappresentati da palloncini) visibili. Il che è facile solo in apparenza: ci sono infatti oltre 300 elementi collezionabili, e solo una porzione casuale di questi è visualizzata nell’inventario. Premendo il tasto quadrato potremo visualizzarne altri casualmente, mentre la pressione del tasto triangolo farà visualizzare elementi simili a quello correntemente selezionato. Tale meccanismo non brilla in versatilità, specie quando il numero di oggetti in possesso si fa alto: gli enigmi tuttavia sono piuttosto aperti e danno adito a soluzioni creative, rendendo meno impervio stanare quanto serve nel caos dell’inventario. Le altrui esigenze, inoltre, raramente investono uno specifico elemento, e rendono creatività e pensiero laterale gli ingredienti segreti per risolvere la situazione.

Cercavate uno strizzacervelli? Bene, avete appena trovato il più economico sulla piazza...

Cercavate uno strizzacervelli? Bene, avete appena trovato il più economico sulla piazza…

Per quanto concerne i regali, essi sono in parte nascosti da elementi scenici (che possono essere sollevati col tasto quadrato e spostati o scagliati tramite la leva destra), in parte in possesso di alcuni dei cittadini spaziali. Per impossessarsi di questi ultimi QT3 dovrà guadagnarsi l’amore totale dell’NPC di turno con gentilezze e evocazioni appropriate o, in alcuni casi, facendosi odiare mortalmente – ricevendo così il presente a patto di andarsene. Per capire quale strategia adottare, come si relazioni a noi il nostro interlocutore e scoprirne le preferenze, basterà accedere alla sua scheda personale.

In ciascun pianeta dovremo aiutare i personaggi, esaudendo le loro - assurde - richieste. E magari facendoci ben volere.

In ciascun pianeta dovremo aiutare i personaggi, esaudendo le loro – assurde – richieste. E magari facendoci ben volere.

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Psicologia cibernetica

Ogni pianeta ruota attorno ad un’emozione o un tratto tipicamente umano – paura, gelosia, amore – e rappresenta un’opportunità per QT3 di imparare e, conseguentemente, guadagnare umanità. Attorno ai pianeti sono disponibili piccoli asteroidi, sulla cui superficie il giocatore potrà effettuare un quiz relativo alla propria personalità. Il gioco raccoglie dati da ciascuno di questi (oltre che dalle nostre decisioni e dalle linee di dialogo prescelte), e popola il pianeta del giocatore con oggetti che ne riflettono la presunta psiche. Nel nostro piccolo pianeta sarà disponibile uno strizzacervelli personale, Dr. Therapist, che fornirà un profilo più dettagliato della nostra persona man mano che visiteremo i vari asteroidi.

Al pianeta invernale ricoperto di ghiaccio e neve non si può certo dire di no ...

Al pianeta invernale ricoperto di ghiaccio e neve non si può certo dire di no …

Per quanto delicata questa avventura possa sembrare, la storia di QT3 si tramuta in un’esperienza più introspettiva di quanto possa inizialmente sembrare. QT3 è un robot tontolone che non capisce di essere stato abbandonato, ignora perchè prendere un sushi e scagliarlo lontano possa rendere triste qualcuno o, allo stesso modo, ricoprire qualcun’altro di baci non sia la cosa migliore da fare specie al primo incontro. Il giocatore lo prende per mano aiutandolo a scegliere, e quindi riversa parte della propria personalità in una scatoletta di latta a rischio smantellamento. Se in molti giochi è normale immedesimarsi nell’eroe di turno, in Doki-Doki Universe accade l’esatto contrario: è QT3 a diventare più umano e simile al giocatore, dimostrandosi capace di capire e aiutare gli altri.

Nei vari asteroidi è possibile affrontare quiz sulla nostra personalità. Toccherà poi al Dr. Therapist dire se siamo buone persone o potenziali serial killer.

Nei vari asteroidi è possibile affrontare quiz sulla nostra personalità. Toccherà poi al Dr. Therapist dire se siamo buone persone o potenziali serial killer.

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Un adventure game più umano …

Se dobbiamo trovare un vero difetto a Doki-Doki Universe, probabilmente, è l’assenza di un livello di sfida calibrato. Per quanto si tratti di un gameplay curioso, il titolo pare divertirsi nel riproporre i medesimi pattern in modo un po’ troppo evidente, rendendo facile già dopo poche ore portare a termine anche le richieste all’apparenza più articolate. Gran parte degli oggetti necessari è spesso disponibile nel pianeta in cui già si trova QT3 (azzerando quasi del tutto il fattore esplorazione), e solo in pochi casi ci si troverà bloccati alla ricerca della soluzione corretta – alle volte sarà sufficiente muovere elementi scenici o parlare con i vari personaggi per avere tutte le informazioni necessarie. L’eccessiva “facilità” tuttavia non stona nell’economia del titolo, che offre un approccio più aperto e meno vincolante del classico adventure game. Non riuscite proprio a completare l’ultima richiesta nel tal pianeta? Poco male, saltate a bordo dell’astro-suino e via verso il pianeta successivo: sai mai che, chiacchierando con facce nuove, la soluzione venga fuori da sé. Messa in quest’ottica, Doki-Doki Universe difficilmente annoia e frustra il giocatore, e il suo incoraggiare a trovare soluzioni briose, laterali e fuori dagli schemi sembra voler permettere al giocatore di lasciare la propria impronta in questo universo bizzarro.

Per quanto invece concerne l’aspetto estetico, Doki-Doki Universe è una gioia per gli occhi. Un disegno fatto da uno studente delle elementari, fatto di colori sgargianti e linee quasi insicure che creano personaggi, figure e ambienti che colpiscono per la loro delicatezza. Non c’è nulla di rigido, di disegnato davvero bene. Ogni elemento dell’intero universo di Doki-Doki gode della stessa “direzione artistica” che troveremmo nell’album da disegno di un cuginetto o un nipotino: e visti i toni dell’avventura, l’idea è perfetta. Meno accattivante il comparto sonoro, che pur rievocando sensazioni fanciullesche si dimostra un po’ piatto ed eccessivamente ripetitivo.

La direzione artistica, simile ai disegni di un bimbo delle elementari, è semplicemente perfetta.

La direzione artistica, simile ai disegni di un bimbo delle elementari, è semplicemente perfetta.

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In conclusione…Io, Robot?

Cosa potrà mai desiderare un valoroso cavaliere che vive in un imponente castello medievale? Un sushi?

Cosa potrà mai desiderare un valoroso cavaliere che vive in un imponente castello medievale? Del sushi?

Doki-Doki Universe, insomma, non è un titolo per tutti. Non mette alla prova i nostri riflessi, non richiede doti fuori dalla norma e, persino nell’ottica dell’adventure game, offre enigmi alle semplici, talora semplicistici, che non richiedono eccessivo sforzo. Tuttavia siamo di fronte ad un titolo vibrante e sincero, dai dialoghi divertenti e mai banali e dall’atmosfera davvero, davvero unica. L’introduzione di una componente psicologica, per quanto superficiale, sembra voler obbligare il giocatore a guardarsi all’interno e a comprendere la propria personalità, proprio come QT3 pian piano apprende cosa significhi essere più umano. Doki-Doki Universe, a differenza di molti titoli ben più complessi, riesce ad ispirare chi gioca, facendogli vedere il mondo che lo circonda in un’ottica più ottimista. E, cosa non da poco, lo fa sentire una persona migliore.

Bello, simpatico, intelligente e super esperto di videogiochi, ha sviluppato un'incredibile capacità nello scrivere cazzate.. Gioca ai giochini elettronici dall'86 e ci scrive a riguardo dal 2006 o giù di lì.. Ma non fateglielo notare, che poi si monta la testa..

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