Contrast – La Recensione

Contrast – La Recensione

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Il 2013 si sta rivelando un anno importante per tutti gli sviluppatori indie che desiderano portare all’attenzione del grande pubblico i propri titoli per console, soprattutto a causa del fatto che la Next-Gen ha deciso di supportare, a suo modo, questo mondo videoludico “di nicchia”. In passato, e si intende ai tempi della PlayStation 2, se non addirittura della  PSOne o del Super Nintendo, “si prendeva quel che si trovava”, data la netta divisione tra Internet e le console e senza quindi la possibilità di esplorare lidi alternativi.

Ma i tempi cambiano, no?

Tra le cerchie di questi sviluppatori indipendenti sbuca Compulsion Games che, cavalcando l’onda di quest’anno che tra poco più di un mese volgerà al termine, ci propone il suo Contrast, un titolo già disponibile dal 15 di questo mese in digital download tramite Steam, PSN e Xbox Live.

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Lo ameranno: coloro che amano la bella musica e le belle storie, tutti quelli che danno la colpa del fallimento al proprio pad/tastiera e i videogiocatori in cerca di nuovi modi di affrontare le sfide…
Lo odieranno: i videogiocatori “BOOM! Headshot!”, i pignoli che vogliono una precisione del 100% e quelli che si sentono troppo grandi per avere come protagonista una bambina…
E’ simile a: un film di Tim Burton, un assolo di tromba di Louis Armstrong, Limbo

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Contrast Recensione 6x6

Titolo: Contrast
Piattaforma: PC / Xbox 360 / PlayStation 3 / PS4
Sviluppatore: Compulsion Games
Publisher: Focus Home Entertainment
Giocatori: 1
Online: Assente
Lingua: Inglese (Parlato) / Italiano (Testi)

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Contrast Recensione Text 1

A parte Didi e Dawn, ogni altro personaggio sarà solo un’ombra…

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C’era una volta…

… Didi, un’esile bambina di 9 anni alla ricerca di quelle classiche avventure che ogni suo coetaneo cerca sempre nel modo più classico, cioè disobbedendo agli ordini restrittivi dei propri genitori di rimanere in casa dopo una certa ora. D’altronde si sa, per un bambino la fantasia è importante, quasi fondamentale, ma va sempre a braccetto con un limite molto forte: mettere in pratica queste fantasie per protrarsi in quel buio ignoto e silenzioso che è la notte. Promesse fatte alla mamma con dita incrociate e una finestra aperta in piena notte sono i preamboli di questa storia.

Contrast Recensione Text 3

Luci, ombre e silenzio…

In una città grottescamente inserita nell’America dei ruggenti anni ’20, colui che sta al di là dello schermo, il giocatore in sunto, avrà la possibilità di comandare direttamente Dawn, un’acrobata da circo che fa da amica immaginaria alla piccola esploratrice della notte, dandole manforte nelle sue avventure che spesso si trasformeranno in disavventure più o meno gravi. Da piccola scappatella innocente, la decisione di Didi di fuggire dalla propria camera, fortezza assoluta di tranquillità, si trasformerà ben presto in qualcosa di più grande, portandola a dover risanare la storia d’amore tra i propri genitori, in rottura ma ancora salvabile.

Vi troverete ad affrontare un racconto fatto di alti e bassi che spesso vi faranno affezionare e vivere le stesse emozioni di Didi, ma senza comunque cadere nei classici cliché delle storie d’amore. La trama che regge quest’opera non è affatto male, anzi, anche se in alcuni punti si tende a forzare un po’ la mano, quasi a voler obbligare il giocatore ad andare avanti.

Contrast Recensione Text 2

Solita, ennesima storia smidollata e strappalacrime? Decisamente no.

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1… 2… 3… Mannaggia!

Contrast Recensione Text 6

L’inizio della caduta…

Nonostante il sottoscritto sia sempre stato un videogiocatore accanito e perennemente devoto al pad, o joystick a voi la scelta, la versione di questo Contrast testata ha avuto un allegro inizio su tastiera. Nonostante il titolo presenti il supporto per il pad citato poco fa, ho provato l’utilizzo dei tasti “made in QWERTY” per poter assaporare in pieno l’ottimizzazione per tastiera che era stata tanto sbandierata in giro per il web, sia esso tramite i commenti della community videoludica sui forum che da parte dei “Big Name” delle testate specialistiche. Risultato? Ho salvato i miei progressi di gioco dopo qualche decina di minuti per poi configurare il mio amato pad e continuare l’avventura. Facciamo una precisazione però: questo mio “switch” non è stato dettato dalla fantomatica legge universale che recita “un pad è meglio di una tastiera“, ma ogni gioco ha la sua regola e mai come in questo caso è meglio avere tutti i tasti a portata di polpastrello. Il motivo è molto semplice: la nostra bella Dawn ha la possibilità di passare da una classica fase esplorativa in 3D ad una più lineare e platform in 2D grazie al suo potere che le permette di tramutarsi in ombra, con il risultato che ci si ritrova sempre al centro di un ritmo incalzante che necessita cambi di direzione repentini. Al limite dell’intuizione e dei tempi di reazione, il giocatore munito di tastiera dovrà alternare convulsamente le proprie mani tra tasti e mouse in lassi di tempo brevissimi, cosa assolutamente non fattibile per la buona riuscita di una serie di salti che seguono lo schema ritmico 3D/2D/3D. Tutta altra storia con il pad, insomma…

Contrast Recensione Text 5

Dawn + una sola stanza + molti interruttori = tantissime strade possibili

Leggiamo poi continuamente di motori grafici dalle prestazioni “super-wow” che rendono il tutto estremamente reale, con dettagli ed effetti di luce pazzeschi che portano alla meraviglie delle nostre pupille… Questo titolo non è niente di tutto questo, ma è un bene. E’ un bene per il semplice motivo che ogni videogiocatore dovrà imparare a convivere con il proprio istinto di sopravvivenza videoludica, talvolta zittendolo del tutto, che preme sempre dicendo “Torna all’inizio ed esplora per bene!” e dovrà ricordarsi che non si corre solo sul terreno, ma soprattutto sui muri, o meglio, nell’ombra. Più di una volta ci si troverà bloccati in una via completamente diritta e in uno spiazzo vuoto, dannando la propria esistenza, ma tutto questo deve essere visto sotto un’altra luce: il ritorno di una vera difficoltà di gioco. Un consiglio? Forse non avete guardato tutto l’ambiente che vi circonda, un ambiente spoglio e con effetti di luce semplici, ma mutevoli. Gli enigmi sono parecchi, seppur velati e nascosti ad un occhio distratto, che spesso dovrà sforzarsi di cercarli ma non tanto di risolverli, data la loro semplicità una volta capito il meccanismo che sta alla base del gioco.

Contrast Recensione Text 4

Sì, esatto… Tornate pure alla schermata principale…

Due pesanti note stonate però ci sono: in una storia che si alterna tra il girovagare di notte e la risoluzione di enigmi non sempre difficili, i controlli sono imprecisi sempre nel momento cruciale e spesso Dawn rimarrà bloccata. Dovete pigiare un tasto in quel momento? Fatelo mezzo secondo prima, altrimenti è una caduta in più da segnare sul taccuino… Siete riusciti nel salto, tornando nel mondo 3D? Non avete calcolato quella piccola staccionata, che ha bloccato il vostro personaggio senza via di scampo. Non vi salverete con salti o trasmutazioni in ombra, sarete costretti a tornare alla schermata principale e ricaricare l’atto in corso. Io vi ho avvertiti.

Contrast Recensione Text 9

C’era una volta una principessa e il suo principe incapace…

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Enjoy the Silence…

Contrast Recensione Text 10

Una città cupa e sublime…

Il giocatore verrà immerso in una città che sobbalza perennemente tra lusso, con i suoi locali e ristoranti esclusivi, e un degrado tipico degli anni Venti, con location che variano molto tra loro, quasi a far pensare di essere in un’altra città. Tra una cameretta all’inizio dell’avventura, piccola e alquanto claustrofobica, e vere e proprie hall di alberghi, tanto enormi quanto semplici, si rimarrà svariate volte spiazzati senza senso di orientamento. Si avrà, in sunto, la possibilità di percorrere poche strade, anche se la parola migliore è una strada, tra palazzi brutalmente noir che si potrebbero dire esser ideati direttamente da Tim Burton. Non si parla però di fronzoli: il tutto è estremamente sintetico e scarno, limitandosi a dare al giocatore ciò di cui ha bisogno e senza perdersi in sbavature. Nonostante non siano presenti molti elementi in movimento o personaggi, il gioco talvolta tende a rallentare, soprattutto nelle zone aperte: anche se di per sé non si possa definire una grande pecca, se combiniamo questi rallentamenti minimi ai controlli non troppo precisi durante le fasi platform, la cosa si fa sentire.

Le atmosfere e la grafica noir di questo titolo vengono enfatizzate da una colonna sonora di tutto punto che rafforza la parte narrativa, anche se si ha uno spaccato netto tra la fase riguardante l’esplorazione, estremamente silenziosa, cupa e scandita solo dal rumore dei tacchi di Dawn, e gli eventi principali. In particolar modo durante le scene d’intermezzo, si ha la possibilità di ascoltare, e non sentire, mi raccomando, musiche d’altri tempi con pianoforti, contrabbassi e batterie degne del miglior Benny Moonglow o Glenn Miller.

Contrast Recensione Text 8

Spettacolo, sensualità e bella musica

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Il vero significato del gioco

Quali sono gli elementi che contraddistinguono una buona esperienza di gioco di questo tipo? Sono la storia principale e la sua fusione con i compiti secondari. Ci sono titoli che oramai vengono considerati e acquistati quasi esclusivamente per il multiplayer competitivo e valutati “estremamente belli” per quello, ma in questo gioco firmato Compulsion Games non vi è minimamente questa modalità. Per fortuna, aggiungo secco, dato il fatto che con gli anni la componente online e multiplayer si è inserita a forza, quasi a voler divenire il cardine di un’esperienza videoludica che non può più farne a meno.

Frustrazione in 3... 2... 1...

Frustrazione in 3… 2… 1…

Quasi a voler ridurre all’osso il significato di longevità, il gioco è terminabile tranquillamente in un massimo di 3 o 4 ore, sempre che abbiate l’intenzione di trovare tutti i collezionabili e ottenere tutti gli obiettivi. Dando per scontato che il sottoscritto ha avuto la possibilità di giocare Contrast tramite un codice per il download fornito dal publisher italiano, mi sembra che la durata sia un po’ troppo breve per la spesa d’acquisto di 14,99 Euro, lasciando quasi l’amaro in bocca a favola conclusa. 4 ore di musica e trama fantastica, sia chiaro, ma sempre 4 ore rimangono.

Contrast Recensione Text 11

La città è sospesa nel nulla. La versione noir di Columbia?

Se dovessi però rigiocare Contrast una seconda volta, farei un paragone culinario, dicendo tranquillamente che questo titolo è come un bel piatto di un ristorante a 3 stelle Michelin, ovvero il top del lusso. Vado in questo ristorante, mi accomodo lasciando il mio cappotto al gentilissimo cameriere di turno e prendo il menu, per poi ordinare. Dopo qualche minuto di attesa mi arriva al tavolo un piatto con all’interno una miriade di coreografia “tutto fumo” e del cibo “poco arrosto”. La prossima volta mi farò uno spaghetto alla carbonara tranquillamente seduto a casa, assicurato, sono andato in quel ristorante solo per provare.

Contrast Recensione Text 13

Un perfetto esempio di ciò che vuol dire “osservare le ombre”

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In conclusione: un vinile d’autore!

Contrast si presenta come una bella favola, tale e quale a quella che vi raccontavano i genitori quando eravate piccoli. I personaggi, la storia e il contorno ci sono tutti, sapientemente scritti, ma, ahimé, non altrettanto bene mescolati. Spesso la frustrazione prende il sopravvento sulla voglia di giocare e porta il videogiocatore in un vorticoso crescendo di errori tranquillamente evitabili se ci fosse stata un po’ di calma. Durante tutto il gioco vi sembrerà di essere accompagnati per mano e quando vedrete la parola “Fine”, quasi vi mancherà quella sensazione piacevole che vi stamperà un sorriso in volto e 200 denti annessi.

Diversi difetti che sicuramente si fanno sentire e un’uscita un po’ prematura però sono solo un piccolo graffio su un vinile di grande stampo contenente quei pezzi che hanno fatto la storia e che fa sempre piacere ascoltare. Preferite invece paragonarlo ad una storia raccontata per prendere sonno, come ho detto prima? Va bene, ma guardate al contenuto in sé tralasciando il “come” è raccontata la fiaba: anche la migliore storia talvolta viene traviata da un raccontatore non troppo bravo…

Un’ultima cosa, nel caso foste ancora indecisi se giocare o meno Contrast: alla fine bisogna ascoltarla una storia, prima di decidere se sentirla di nuovo, no? Buonanotte

Contrast Recensione Text 12

Once upon a time, there was a little girl and her dawn…

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Appassionato e divoratore sfegatato di videogame, scemo a tempo pieno, cacciatore di Cosplayer, cuoco mercenario e cercatore di risposte a domande esistenziali come: "A cosa servono gli slot uniti delle armi di Final Fantasy VII?", "Cosa diavolo sono le Junction?", "Freija che animale è?" e "Quina quant'è brutta?". Comunque non ho ancora capito quanto sia brutta Quina e se Freija sia un topo o uno shitzu.

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