Xbox 360 – Retrospettiva sul primo successo videoludico di Microsoft

Xbox 360 – Retrospettiva sul primo successo videoludico di Microsoft

Xbox 360

Sono passati quasi otto anni – al 2 dicembre manca poco, quindi direi che ci siamo – dall’uscita di Xbox 360, la seconda e più gloriosa console di casa Microsoft. Durante questi otto anni l’azienda di Redmond è riuscita a passare da un “successo” da 24 milioni di console piazzate con la prima Xbox ad un successo non virgolettato da più di 80 milioni di pezzi e 40 milioni di utenti registrati al servizio Xbox Live.

Ma siccome (almeno in questo articolo) non sono le vendite che ci interessano, passiamo a una rassegna annuale dei “milestone” della cara e vecchia Xbox 360, che a un giorno dal lancio di Xbox One non fa certo male.

Xbox 360 Pro

Il viaggio di Xbox 360 cominciò nel 2005, quando, fiera della vision di J Allard e carica di semplicità di utilizzo, si avviò su un mercato privo di competitor next-gen: PlayStation 3 era lontana dallo sbarco mondiale e sarebbe arrivata in Giappone, USA ed Europa in un periodo compreso tra l’anno e l’anno e mezzo di ritardo. I primi tempi e il lancio di Xbox 360 furono costellati di titoli più o meno a cavallo tra una generazione e l’altra, porting da Xbox, PS2 e Game Cube e qualche titolo in grado di strizzare realmente l’occhio alle produzioni che hanno segnato la corrente generazione. Tra le esclusive ricorderemo sicuramente la serie racing Arcade per eccellenza della defunta Bizzarre Creations PGR 3, che portava con se la perla da cabinato Geometry Wars Evolved, e i due tentativi di successo pre-Kinect marchiati Rare, Kameo: Elements of Power e Perfect Dark Zero.

La vera rivoluzione di Xbox 360 passava però da una parte fondamentale del suo hardware e dal servizio sempre più grande che ha consacrato il gioco online su console, Xbox Live: l’introduzione del capiente (per l’epoca) hard disk e il Marketplace aprirono le danze agli store online come li conosciamo ora, ricchi di contenuti, demo, giochi completi e DLC più o meno importanti/graditi. Le due versioni della console disponibili al lancio, la più economica Core e la più ricca Pro, garantirono un approccio differenziato che permise di abbracciare due tipi di target: quello meno avvezzo al gioco online, ma comunque interessato ad una piattaforma di nuova generazione, e quello incontrollatamente nerd aperto al futuro.

Il 2006 fu un anno carico di aspettative e rispettate promesse. Si cominciò alla grande con l’arrivo di Table Tennis, una piccola perla marchiata Rockstar Games che tutt’ora riesce a impressionare con una grafica realistica e sognante: ricordo con stupore le gocce di sudore sulla fronte degli atleti e le magliette mosse dal poderoso engine messo su dalla software house di GTA. Fu poi il turno del leggendario (per tempi di sviluppo più che altro) Prey e di N3: Ninety-Nine Nights, hack n’ slash a là Dinasty Warriors curato da Tetsuya Mizuguchi e meglio conosciuto come uno dei tanti e disperati tentativi di Microsoft di attirare l’utenza giapponese verso di se. Altra tappa importante dell’anno in questione fu il mastodontico E3 06, dove l’azienda di Redmond fece letteralmente impazzire il pubblico presente e dell’internet con degli annunci strabilianti.

Un Peter Moore d’altri tempi si sbottonò la manica della camicia per svelare il logo di Grand Theft Auto IV che si era tatuato per l’occasione: il nuovo capitolo della famosa serie non solo sarebbe arrivato su Xbox 360, ma l’avrebbe fatto con due espansioni in esclusiva (temporale, si scoprirà successivamente) su Xbox Live. La leggenda narra che il prode Moore abbia ancora quel logo e la data di Halo 2 sul braccio. La kermesse losangelina vide anche l’annuncio dell’add-on per gli HD-DVD, il fallimentare formato per film in alta definizione che si contrapponeva al Blu-ray di Sony, e di Halo 3 con un sorprendente trailer in chiusura. Il mese di agosto vide l’arrivo (in esclusiva) di altri due franchise che hanno segnato la generazione attuale, Saints Row e Dead Rising, e che spianarono la strada a una line-up autunnale/invernale stellare, la cui luce più forte fu Gears of War – non me ne voglia il simpaticissimo e sottovalutatissimo Viva Pinata di Rare.

Che lo si ami o lo si odi, è impossibile negare che l’esclusiva firmata Epic Games fu l’antesignana di un multiplayer e di meccaniche, in particolare quella della copertura, che si sono protratte per tutta la generazione e hanno segnato l’industria dei videogiochi.

Gears of War, con il tempo sarà lui il simbolo di Xbox 360?

Gears of War, con il tempo sarà lui il simbolo di Xbox 360?

 

Il 2007 fu un’annata altrettanto rosea: all’alba dell’arrivo di PlayStation 3, Microsoft apri le danze con titoli del calibro di Lost Planet: Extreme Condition, Crackdown, Guitar Hero II e dell’interessante ma sfortunato Shadowrun, uno sparatutto online con multiplayer incrociato tra giocatori console e PC. Esclusive su esclusive, a cui si aggiunsero Forza Motorsport 2, Blue Dragon, Bioshock, Project Gotham Racing 4 e lOrange Box di Valve, una collezione dei capolavori della casa di Steam che fece molto discutere per una coversione nettamente superiore su Xbox 360, macchina ritenuta molto meno potente della giapponese PS3. Arrivò poi, preceduto dalla beta inclusa in Crackdown (e anche qui Microsoft fu precursore di una pratica ormai consolidata nel mercato attuale), Halo 3, la prima fatica della generazione per Bungie, tutt’ora quella più apprezzata dai fan della serie.

Fu un tripudio di uccisioni e un successo indescrivibile su Xbox Live. Ma la vera rivoluzione fu dettata dall’arrivo di tre brand incredibili, il cui successo si è protratto per tutto il corso della generazione e oltre: Mass Effect, Call of Duty 4: Modern Warfare e Assassin’s Creed. Il primo capitolo della serie Bioware fece invidia a chiunque (sì, per chi non lo ricordasse, era esclusiva Xbox fino a poco tempo fa) con un ambientazione e una narrazione degna dei migliori Star Wars, mentre lo sparatutto made in Infinity Ward iniziava a dare lezioni di multiplayer online a destra e a manca settando nuovi standard per il genere. Altrettanto “impressive” fu l’arrivo di Assassin’s Creed, un titolo che, mostrato quasi come se si trattesse di un’esclusiva Sony, si scoprì essere interessante e pieno di idee, oltre che segretamente mostrato su delle Xbox 360 in fase di annuncio. Il futuro della serie, come delle quello delle altre due IP precedentemente nominate, già lo conoscete; lasciamo quindi a voi eventuali commenti su promesse non mantenute e sogni infranti.

Avatar Xbox 360 Felix

Vorrei cominciare a parlare del 2008 ricordando l’introduzione della NXE (New Xbox Experience), la nuova versione della dashboard che segnò l’arrivo di un’interfaccia simile a quella più minimale e funzionale che conosciamo oggi e che portava con se gli Avatar, gli alter ego pensati da Rare che fecero imbestialire i nintendari più fedeli. Ancora una volta il focus sull’online come piattaforma di gioco e distribuzione – non dimentichiamoci l’infinita e succosa offerta della ludoteca Xbox Live Arcade che ha visto nascere capolavori della scena indie quali Braid e Limbo – e l’intrattenimento a 360 gradi si fece sentire prepotentemente, accompagnato dall’ennesima line-up di giochi, in esclusiva e non, tripla A. In quell’anno fu infatti il turno di GTA IV, Lost Odyssey, Ninja Gaiden II, Fable II, Too Human, Fallout 3, Mirror’s Edge e Left 4 Dead.

Ma da appassionatissimo della serie vorrei ricordalo anche per quel “Bigger, Better and more Badass” di tarantiniana memoria pronunciato da Cliff Bleszinski all’annuncio di Gears of War 2. Sì, è vero, la seconda iterazione del TPS di Epic Games ebbe un lancio ricco di problemi di rete, ma è comunque doveroso ricordare ancora una volta l’IP che dal nulla è riuscita a smuovere più di 20 milioni di copie in una sola generazione. Bonus: chi ricorda le toccatine alla spalla di Don Mattrick da parte di Hideo Kojima e Yoichi Wada per gli annunci di Metal Gear Rising e Final Fantasy XIII all’E3 08? Memorabili.

Nel 2009 si continuò sulla magnifica scia degli anni precedenti: arrivarono l’ennesima conferma dal punto di vista simulativo di Turn 10 Studios e Forza Motorsport 3; Bungie che si affacciava (obbligata? Chissà…) alle espansioni con Halo 3: ODST; i “defunti” ragazzi di Ensemble Studios che portavano il loro savoir-faire strategico su console con Halo Wars; Batman: Arkham Asylum, la rivelazione della generazione firmata Rocksteady Studios; ancora una volta Valve con lo zombie game possibile solo su PC e Xbox 360, Left 4 Dead 2; e tanti altri ancora. 365 giorni di “transizione” che portarono a un’annata che molti pensarono fosse l’ultima di Xbox 360.

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E3 2009 – L’annuncio di Project Natal

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La storia insegna invece il contrario e, dopo una prima metà d’anno condita di titoli del calibro di Alan Wake, Red Dead Redemption, Crackdown 2 e Mafia II, Microsoft svela all’E3 2010 la Xbox 360 S, Slim per gli amici, accompagnata dal rivoluzionario Kinect. Era il periodo del motion gaming a tutti i costi e Microsoft decise – insieme a Sony e PlayStation Move – di sorprendere e allungare la generazione con l’arrivo di una periferica votata al casual gaming e che diede spazio ad orde di giochi di ballo e fitness, senza mai vedere (eccezion fatta per alcuni, piccoli capolavori quali The Gunstringer e Child of Eden) il barlume di un utilizzo hardcore.

Fu anche l’anno delle promesse mai mantenute da Peter Molineaux con Fable III, che tutto sommato era un bel gioco, e del saluto al popolo boxaro di Bungie con lo splendido Halo: Reach.

Fermati Alan, la storia di Xbox 360 l'hai già scritta.

Fermati, Alan: la storia di Xbox 360 l’hai già scritta.

Seguirono poi il 2011 e il 2012, due anni rei di aver proposto sempre il solito ciclo di esclusive, ma a mio parere di assoluto valore. Due anni che, anche con una Microsoft sicuramente impegnata su più fronti con lo sviluppo di Xbox One, ci hanno regalato nell’ordine: Gears of War 3, Forza Motorsport 4, Halo: Combat Evolved Anniversary, Forza Horizon e Halo 4. Titoli capaci, insieme alla nutrita schiera di multipiattaforma di tutto rispetto (Battlefield 3, Skyrim, Far Cry 3 e molti altri sono usciti in questo periodo), di mantenere varia e fresca un’offerta che va avanti, forse da troppo, su una console sulla via dell’inesorabile e meritato pensionamento.

Insomma ragazzi, stiamo parlando di produzioni al top dei rispettivi generi, con comparti grafici da urlo e divertimento assicurato su tutti i fronti, come avete (abbiamo) fatto a lamentarvi/lamentarci?

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E3 2013 Xbox Briefing Highlights

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Ed eccoci arrivati al 2013, l’anno dell’avvento della next-gen in cui Xbox 360 non accenna a segni di cedimento, e non lo farà per almeno altri due anni. In questi giorni pre-lancio è lecito guardare fiduciosi Xbox One immaginando un futuro più che roseo, ricordando tutta l’offerta che la seconda console Microsoft è stata in grado di portare alla sua utenza. Intanto, ci tocca rimanere con i piedi per terra e salutare la console che è stata in grado di sdoganare la concezione di videogioco occidentale e di far affermare prepotentemente l’online su piattaforme da salotto.

Che siate d’accordo o meno, è stato un bel viaggio.

No, non mi sono dimenticato di Gears of War: Judgment. Volevo solo tenermelo stretto e coccolarlo per bene: l’avete sottovalutata troppo la piccola sfida di Epic Games Poland (al secolo People Can Fly).

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Cresciuto a pane e Super Mario Bros. 3, scopre molto velocemente che i videogiochi faranno parte del suo futuro. Coltiva una passione innata anche per la tecnologia, il cinema e le auto. Dice di aver conosciuto Batman.

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