Il Professor Layton e l’eredità degli Aslant – La Recensione

Il Professor Layton e l’eredità degli Aslant – La Recensione

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Nel 2007, la commistione tra visual novel e una sequela di enigmi aveva dato al Professor Layton un inaspettato successo, che ha portato negli anni ad una serie di avventure sempre diverse, ma tutte accomunate dalla voglia di offrire al giocatore enigmi su enigmi. E’ passato del tempo da allora, e il professore è arrivato ormai alla sua sesta iterazione. Un’avventura che pone fine alla serie per come la conosciamo, in attesa di scoprire se c’è ancora qualcosa di inesplorato da giustificarne il ritorno. Level 5 ha confezionato, conscia di queste premesse, “Il Professor Layton e l’eredità degli Aslant“. Ne sarà valsa la pena?

Lo ameranno: gli appassionati di enigmi e avventure grafiche, gli amanti delle storie belle e genuine
Lo odieranno: gli amanti dell’azione, chi cerca emozioni forti
E’ simile a: Il Professor Layton (serie)

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il-professor-layton-e-l-eredita-degli-aslant-boxartTitolo: Il Professor Layton e l’eredità degli Aslant
Piattaforma: 3DS
Sviluppatore: Level-5
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1
Online: Streetpass, Nintendo Network (enigmi giornalieri)
Lingua : Completamente in italiano

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In volo con il Bostonius!

In volo con il Bostonius!

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L’enigma che non ti aspetti

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Vedrete, le sorprese sono dietro l’angolo

Spinto dalla sua curiosità da gentiluomo, Layton si recherà insieme ai soliti Emmy e Luke verso Frostborg, un villaggio innevato che custodisce, in segreto, un abitante di un’antica civiltà: gli Aslant. Dopo le tante avventure vissute insieme al professore, in molti pensavano che, ultimo capitolo o meno, avesse ormai le ore contate. Eppure, a gioco avviato, le sensazioni che si provano sono di genuino interesse, verso una vicenda che si offre al giocatore in modo graduale ma incalzante. Per la prima volta in assoluto la trama si dipana in più ambienti (delle isole, per la precisione), permettendo al giocatore di fare la conoscenza di luoghi e personaggi unici e, al solito, quasi grotteschi.

E’ questo il più grande pregio dell’avventura: essersi spogliata di quei paletti che stavano ormai stretti a Level 5 stessa, e che avevano portato la serie a rischiare di toccare il fondo in più di un’occasione (impossibile non citare a supporto di questa affermazione “Il Richiamo dello Spettro”). L’itinerare di Layton e compagnia tiene alta la motivazione a lungo, permettendo al giocatore di prendere respiro dalla vicenda principale in quelli che definiremo dei veri e propri macro-enigmi collaterali.

Dopo una quindicina di ore abbondanti, posso affermare con certezza che la vicenda imbastita dagli sceneggiatori è una delle migliori nella storia della serie, che in questo episodio è riuscita a toccare con grande disinvoltura tanti temi, ma non per questo tradendo ciò che ha reso il Professor Layton un fenomeno mondiale. 

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Non mancano i siparietti comici...

Non mancano i siparietti comici…

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Stessi vestiti, stessa valigia

Al di là della componente narrativa, il succo rimane lo stesso. Il prosieguo della vicenda sarà infatti scandito da enigmi di varia natura, che spaziano dalla semplice logica matematica a mini-giochi interattivi. Nonostante il corposo numero di capitoli alle spalle, è difficile additare gli enigmi messi in piedi da Level-5 come “more of the same“, ma è indubbio che l’effetto sorpresa è ormai del tutto svanito.

La risoluzione degli enigmi è supportata dalla (solita) ottima interfaccia

La risoluzione degli enigmi è supportata dalla (solita) ottima interfaccia

Si procede, quasi per inerzia, ad un compulsivo tocco dei (bellissimi) sfondi animati, alla ricerca di enigmi e di monete di gioco, che permetteranno di sbloccare dei suggerimenti in caso di problemi (alcune volte sarà essenziale richiedere un aiuto, quindi usatele con moderazione!). Il tutto in modo molto lineare, che non lascia spazio a bivi di sorta. Anche le attività collaterali, come la collezione di “oggetti misteriosi” in giro per il mondo, o piuttosto Boutique, Scoiattolo e Giardiniere, non sono altro che meri passatempi, che nulla aggiungono all’esperienza complessiva.

Non mancheranno variazioni sul tema, che scandiscono alcuni passaggi chiave della vicenda, ma a cui non viene lasciato abbastanza spazio per brillare. Se gli sviluppatori avessero espanso queste idee, avremmo finalmente visto un’evoluzione (seppur minima) nelle meccaniche stracollaudate della serie. Ciò detto, è chiara la totale assenza di innovazione nella formula stessa, e va da sé che il titolo è espressamente consigliato a chi ha già avuto modo di apprezzare le precedenti avventure. Tutti gli altri, purtroppo, non troveranno in questo nuovo atto nulla di diverso rispetto al passato. 

Insomma, se avete desistito dall’accompagnare Layton e compagnia in passato, difficilmente la componente “giocosa” saprà farvi cambiare idea. Nonostante la mole di attività secondarie, la serie di Level 5 è poggiata basi solide ma scricchiolanti, che in vista dell’ episodio finale andavano rinforzate. Gli amanti degli enigmi non temano, ne avranno per mesi! 

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Un gentiluomo non si lascia mai dietro un enigma

Un gentiluomo non si lascia mai dietro un enigma

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Colori e Suoni

L’aspetto audio visivo dei titoli Level 5 si dimostra ancora un volta ottimamente riuscito. La cura per i fondali e la loro stessa conformazione è quanto di più unico si possa trovare in giro, e la facilità con cui gli artisti della compagnia spazino da villaggi innevati a città antiche lascia estasiati. Mai vi ritroverete a rimpiangere questo o quel luogo, perché ognuno di essi sarà unico e vivo, anche e soprattutto grazie ad un design bizzarro e stravagante che pervade ogni anfratto. Se dovessimo definire il titolo con un aggettivo, questo sarebbe senza dubbio “colorato”. La componente sonora è altrettanto memorabile, con melodie ormai care alla serie e trovate musicali fresche e d’effetto (per non parlare dell’ottimo doppiaggio in italiano!). L’atmosfera barocca ed elegante del titolo è più che mai presente.

Insomma, una gioia per gli occhi e per le orecchie!

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Le cutscene animate sono di pregevole fattura… oltre che ricche di stile

Le cutscene animate sono di pregevole fattura… oltre che ricche di stile

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In Conclusione…

Siamo giunti alla conclusione di una delle saghe che ha consacrato la portatile dai due schermi nei gli anni che furono, e che ritrova su 3DS la forza (dopo alti e bassi) di gridare al mondo che dopotutto, il Professore ha ancora qualcosa da dire. E infatti ci ha regalato un’avventura piacevole e interessante, che sarà ricordata come una delle migliori vissute da Layton e i suoi comprimari. La componente ludica è il più grande limite di questa serie, che ha faticato ad espandere l’idea originale, chiudendosi in se stessa e destando sempre meno interesse nei giocatori. E’ forse è proprio questo il motivo più incisivo dietro l’addio del professore ai suoi fan, che nonostante tutto è riuscito a farlo nel migliore dei modi.

Chissà se ci sarà data l’occasione di incontrarlo di nuovo in futuro, ma per il momento lo salutiamo come piace a lui: togliendoci la tuba e facendo un inchino.

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Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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