Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies – La Recensione

Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies – La Recensione

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Il sottobosco di Capcom è stato sempre ricco di titoli particolari e di grande caratura, che andavano in qualche modo a scontrarsi con la strada intrapresa dal mercato. La situazione ora è ben diversa, ma nella vetrina della compagnia c’è ancora spazio per qualche articolo raro e unico, e la saga di Ace Attorney è senza dubbio tra questi. Dal 2001 la serie di Shu Takumi, appartenente al genere delle avventure testuali, ha conquistato (soprattutto grazie al suo approdo su DS) una piccola ma significativa fetta di pubblico in tutto il mondo.

Il concept era assolutamente geniale: mettere i giocatori nei panni di un avvocato difensore, in un contesto tanto “realistico” quanto caricaturale. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e la serie ha infatti dovuto fare i conti con un basso successo commerciale, che ha spinto Capcom ad un ridimensionamento forzato. Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies (Ace Attorney 5 in Giappone), è infatti arrivato in Occidente solo in digital delivery, al prezzo concorrenziale di 24.99 euro. Sarà riuscito a conquistarci, o questa volta saremo noi a dover gridare “OBIEZIONE”?

Lo ameranno: gli appassionati di avventure testuali, gli aspiranti avvocati
Lo odieranno: chi cerca un esperienza altamente interattiva, chi proprio non digerisce le avventure testuali, gli aspiranti avvocati
E’ simile a: Ace Attorney (serie)

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Phoenix-Wright-Ace-Attorney-Dual-Destinies_2013_09-17-13_016Titolo: Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies
Piattaforma: 3DS
Sviluppatore: Capcom
Publisher: Capcom
Giocatori: 1
Online: Spotpass, Nintendo Network (DLC)
Lingua : Inglese

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Da sinistra: Apollo Justice, Phoenix Wright, e Athena Cykes

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Ace Attorney

La vicenda prende il via dopo un attentato, che ha avuto luogo nell’Aula n°4 del Tribunale. In mezzo allo stupore e allo spavento generale, Phoenix Wright, dopo 8 anni di assenza, ritorna in aula più determinato che mai. Il nostro carismatico avvocato non sarà solo, ma assistito da due giovani promesse: Apollo Justice e Athena Cykes. Fatte le dovute presentazioni, il titolo ci catapulterà fin da subito in aula, pronti a scongiurare qualsiasi verdetto affrettato o ingiusto. Il fulcro del titolo ruota infatti intorno alla capacità dei nostri protagonisti di smantellare il caso tassello dopo tassello, per riuscire a scagionare il cliente di turno. Entusiasmante, non trovate?

Simon Blackquill, il "samurai contorto"

Simon Blackquill, il “samurai contorto”

Da queste premesse cristalline, é facile intuire come la trama sia il fulcro di tutta l’esperierienza. In tal senso, il lavoro svolto sul fronte narrativo è assolutamente ottimo, a dimostrazione di quanto un’ottima sceneggiatura possa far tendere l’ago della bilancia dal lato giusto. Attraverso flashback e, soprattutto, a personaggi incredibilmente carismatici, gli sviluppatori sono infatti riusciti ad imbastire una serie di intrecci unici e stravaganti, ma sempre coerenti e interessanti.

Un veleno letale e fortissimo, il cui antidoto risiede nella sua stessa conclusione. Se i casi presi in esame sono infatti slegati tra loro, lo stesso non lo si può dire per i nostri protagonisti, uniti da un unico sottile filo narrativo che esplode al termine dell’avventura, lasciando il giocatore oltremodo soddisfatto. Insomma, sono proprio i personaggi (sia primari che secondari) a dare al titolo un’impronta unica e immediatamente riconoscibile. Vi basti pensare che il procuratore, Simon Blackquill, è un criminale che si presenta in aula completo di manette!

L’assenza di Shu Takumi (impegnato in Professor Layton VS. Ace Attorney) non ha minimamente scalfito la continuità e la qualità della serie, che in questo capitolo ha forse raggiunto il suo apice. Un fiume in piena di carisma e originalità che non aspetta altro se non un coraggioso giocatore da “inondare” (a patto che questo non si lasci intimorire dalla grande quantità di testo!).

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Ho già detto "Obiezione"?

Ho già detto “Obiezione”?

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OBJECTION!

In quanto avvocati difensori, il nostro compito sarà di scagionare i nostri clienti, analizzando le testimonianze in cerca di inconsistenze e contrasti con le informazioni depositate alla corte. Questa è la cosiddetta “cross-examination”, e sarà il fulcro di tutto l’impianto di gioco insieme ad alcune interessanti aggiunte. Il gameplay è infatti arricchito da alcune meccaniche che aggiungono un pizzico di pepe al tutto, rendendo ogni caso vario quanto basta per non appesantire il giocatore con interminabili fiumi di testo.

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Una schermata del Mood Matrix, il particolarissimo “potere” di Athena Cykes

Parliamo dei poteri di Athena e Apollo, le due giovani leve della Wright Anything Agency. La prima sfrutterà il “Mood Matrix”, un piccolo aggeggio che le permetterà di ascoltare le reali emozioni dei testimoni dal tono della loro voce. Il giocatore dovrà analizzare le fluttuazioni nelle emozioni del testimone attraverso dei marcatori colorati. Insomma, un processo di “reverse engineering” per ottenere la reale testimonianza. Il bracciale di Apollo, invece, può percepire quando le persone sono tese, sfruttando tic e gesti compulsivi per scalfire le loro dichiarazioni e ottenere così la verità.

Tali meccaniche sono purtroppo legate a doppio filo con gli eventi cruciali di ogni caso, rendendo impossibile per il giocatore sfruttarli a proprio piacimento. Nonostante sia chiaro l’intento di non voler minare l’equilibrio del gioco, tale espediente mostra uno dei pochissimi difetti del titolo: la linearità. Sia che si tratti di analizzare la scena del crimine, o di presentare una prova alla corte, il titolo guida il giocatore spedito fino alla fine del caso e dell’avventura stessa. Una scelta che potrebbe rendere la serie di più facile fruizione ai nuovi giocatori, ma che stona in minima parte con il concept stesso dietro il titolo. 2c95a4170baaee0fcfa0d3dd3c6c468c

Proprio le sezioni investigative sono quelle che pesano di più sul giocatore. Sebbene siano costellate di svariati buffi (o scemi, a voi la scelta) personaggi, questi preamboli investigativi risultano eccessivamente prolissi e a tratti noiosi. Il problema è proprio la mancanza di una reale e significativa interattività, che potrebbe infastidire i giocatori più pratici e impazienti.

Al di là di alcuni problemi di “ritmo” il titolo mette nelle mani del giocatore meccaniche fresche e intuitive che rendono il tutto più divertente; un elemento da non sottovalutare in un’avventura testuale.

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Athena è un ottimo personaggio, con le sue luci e le sue ombre.

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Grafica & Sonoro

L’evoluzione del comparto tecnico è paragonabile a quella vista in Pokémon X/Y, che tanto ha fatto parlare di sé proprio in questo senso. Siamo passati da un 2D curato ad una modellazione poligonale che stupisce per la cura riposta in ogni singolo personaggio. Vista la natura statica del titolo infatti, gli sviluppatori hanno potuto concentrare tutti i loro sforzi verso la modellazione dei personaggi e le loro animazioni, sempre diverse per ognuno di loro oltre che estremamente fluide e belle da vedere. Non possiamo che premiare il lavoro svolto con un sonoro “rimarrete a bocca aperta” (soprattutto in 3D!).

Il sonoro si prefigge l’arduo compito di accompagnare senza infastidire il testo su schermo, e lo fa senza troppe pretese. Melodie orecchiabili e semplici rendono la fruizione del tutto più piacevole. La ripetitività, comunque, è subito dietro l’angolo.

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Gli intermezzi animati sono di pregevole fattura... ma di breve durata

Gli intermezzi animati sono di pregevole fattura… ma di breve durata

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In Conclusione…

I fan dell’avvocato in blu hanno dovuto attendere parecchio per una sua nuova avventura, ma possiamo dire con certezza che l’attesa è stata ripagata. Il concept, nonostante gli anni, continua a funzionare alla grande, e le nuove meccaniche di Athena ed Apollo non fanno altro che aggiungere (buonissima) carne al fuoco. Il tutto sorretto da una narrazione imprevedibile e stravagante che trascina il giocatore in un turbine da cui potrà uscire solo ad avventura conclusa. Se alla ricetta aggiungete un comparto tecnico di prim’ordine ed una longevità sorprendente per il genere (investirete più di 30 ore per completare tutti i casi), non possiamo che premiare il lavoro svolto da Capcom, nonostante la pubblicazione “monca” ricevuta in Occidente. E poi, non vorrete mica essere gli unici a non aver mai urlato nel microfono “OBJECTION”? 

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Ace Attorney Dual Destinies

Mi piacciono i videogiochi e mi piace scrivere, perché non unire le due cose? So anche imitare Topolino e Joe Bastianich, ma non mi pagano per farlo.

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