Wii Party U – La Recensione

Wii Party U – La Recensione

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Lo ameranno: i fan dei party game, chi ha sempre la casa piena di invitati scalmanati
Lo odieranno: i fan dei puzzle-game ostici e machiavellici
E’ simile a: Wii Party, Mario Party

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PS_WiiU_WiiPartyU_WhiteRemote_enGBTitolo: Wii Party U
Piattaforma: Wii U
Sviluppatore: ND Cube
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1 – 4
Online: Assente
Lingua : Italiano (Testi)

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"Slancio con l'asta", così come altri minigiochi, richiederà tempismo e riflessi

“Slancio con l’asta”, così come altri minigiochi, richiederà tempismo e riflessi

"Intrecciafalangi"...mai nome fu più azzeccato!

“Intrecciafalangi”…mai nome fu più azzeccato!

La sopravvivenza di un individuo può dipendere anche da un semplice e piccolo gesto, uno sforzo, un guizzo finale, in grado di donargli anche solo qualche minuto di vita in più. Nel caso di una console vale inevitabilmente lo stesso concetto, e il povero Wii U non è da meno. In attesa di IP “potenti”, di magneti per hardcore gamers (come Bayonetta 2 o il nuovo progetto di Monolith Software), Nintendo prosegue nella sua evangelizzazione dei casual gamers, percorrendo sentieri già battuti e cercando rifugio nei gloriosi momenti passati. Prima dei “classici” giochi olimpici invernali e Wii Fit, poteva forse mancare il tripudio di minigiochi e baldoria cooperativa conosciuto come Wii Party (stavolta arricchito dall’immancabile U)? Portandosi avanti con il marketing natalizio e, con la scusa, rimpinguando il parco titoli della sua ultima console, tristemente sempre più a secco, la casa di Kyoto lancia sul mercato un nuovo capitolo del brand, rendendolo ancor più appetitoso con un Remote Controller della vecchia Wii, necessario per il multigiocatore, ma in questo caso, anche per l’esperienza in solitaria, nel tentativo di ammaliare il suo vecchio e amato target, non ancora del tutto convinto (o forse ignaro) della giovanissima piattaforma, vestendo i panni della sirena che attira stanchi marinai e annoiati casual gamers verso il promontorio del “Portafoglio Vuoto”.

Sorprendentemente, originalità e varietà si sono rivelate armi efficaci anche contro un burbero giocatore di RPG e sparatutto.

La formula, com’è lecito sospettare, rimane pressoché invariata rispetto al passato: anche qui troverete più di 80 minigames ad accogliervi con una scritta scintillante in copertina, tutti fortemente incentrati sul gioco di gruppo, e tutti caratterizzati da un’attitudine mordi e fuggi. Nonostante una sessione vera e propria possa durare anche 45 minuti, il fulcro del titolo, ovvero gli assurdi ed estemporanei “snack ludici“, arrivano ad esaurirsi anche in cinque o dieci secondi, a seconda dell’abilità del giocatore, ma in compenso, hanno in comune anche una certa varietà, col risultato di non appiattire del tutto un’esperienza che per sua natura, di profondo non ha, né deve avere, proprio nulla. Il succo è tutto nell’esperienza multigiocatore: invitare amici/parenti, dargli un WiiMote (così come il tempo di prenderci confidenza), ma qualche birra, per rendere il tutto più esilarante, ed il gioco è fatto. Spensierata leggerezza, e fortunatamente, divertimento, faranno parte della serata, e c’è davvero l’imbarazzo della scelta nel pescare una delle stramberie escogitate dal team, anche questa volta suddivise nelle quattro categorie principali viste nell’originale Wii Party.

Il "Calcetto da tavolo" sarebbe stato uno splendido clone del Subbuteo, se fosse stato sfruttato il touchscreen...

Il “Calcetto da tavolo” sarebbe stato uno splendido clone del Subbuteo, se fosse stato sfruttato il touchscreen…

C’è Giochi di Gruppo, raggruppamento di simil-“Giochi dell’oca“, in cui bisognerà tirar dadi o sfidarsi per poter attraversare il maggior numero di caselle, con tanto di bonus e imprevisti, ed arrivare per primi al traguardo, contro umani o l’I.A. (dalla difficoltà regolabile), come in Corsie Veloci o in Sbilancia le biglie, dove la vittoria offrirà un maggior numero di sfere necessarie alla conquista di più punti. Giochi in Casa è invece la modalità puramente “party”: sono richiesti un minimo di 2 o 3 giocatori, e gli intrattenimenti presenti sono stati tutti pensati con l’obiettivo di far divertire gruppi di amici, pronti a sfidarsi con smorfie, disegni, e una sorta di “twister” per dita, senza dimenticare balli di gruppo e amicizie potenzialmente distrutte da domande in cui sarà la personalissima opinione dei partecipanti a farla da padrone. La vecchia modalità Giochi di Coppia è stata invece sostituita (saggiamente) da Sfide da Tavolo, modalità che più di tutte sfrutta il GamePad, il fattore che differenzia in maniera sostanziale i due capitoli. Grazie alla posizione simmetrica degli stick analogici e all’ampio schermo, due giocatori potranno sfidarsi in poco meno di 20 minigames faccia a faccia (oppure in cooperativa), ognuno posizionato lateralmente rispetto al “tablet/controller” del Wii U, e mettere a dura prova riflessi e velocità, pronti a darsi battaglia con una peculiare rivisitazione del classico “Forza 4“, col Subbuteo, baseball (il mio preferito, ndK), Sumo fino ai giochi di memoria. Non poteva poi mancare invece una vasta raccolta di minigiochi sfusi, giocabili singolarmente oppure “contestualizzati” all’interno di mini-tornei da giocare in più persone, o in solitaria col Dojo, dedicato ad un singolo partecipante, il quale si troverà a combattere contro 30 avversari a suon di sfide.

Per quanto divertenti ed esilaranti, non si può proprio parlare di rivoluzione: sarete spesso vincolati ai vecchi Remote, sia, chiaramente, per l’esperienza multigiocatore, che, forse troppe volte, per quella in singolo. Il GamePad viene sfruttato a dovere ma non nella sua completezza (e senza far gridare al miracolo), il quale, per un gran numero di volte, si dimostrerà uno scomodo orpello da posizionare sul divano, mentre, anche in solitaria, dovrete scuotere a più non posso il controller della vecchia Wii. In compenso, l’apposita modalità (Sfide da Tavolo) lo sfrutta in maniera semplice e divertente, tra la Boxe Giocattolo (scimmiottando la versione in plastica e ossa) o il GranPremio sui binari, nel quale dovremo dosare la velocità, per evitare di far schizzare via dal circuito le auto come accadeva da bambini più di un lustro fa, lasciandoci anche grattare e acciuffare col touchscreen, oppure mettendo a dura prova i nostri riflessi con lo stick analogico.

L'Isola GamePad è uno dei simil-Monopoli/Gioco dell'Oca che offrirà minigiochi random, grazie ai quali sfidare giocatori umani o I.A. per poter avanzare più degli altri sul tabellone

L’Isola GamePad è uno dei simil-Monopoli/Gioco dell’Oca che offrirà minigiochi random, grazie ai quali sfidare giocatori umani o I.A. per poter avanzare più degli altri sul tabellone

Devo ammettere però che nella loro semplicità e immediatezza, gran parte dei minigiochi presenti sono divertenti: per ogni noioso tripudio di scuotimenti, ci sono esercizi per la memoria, gare di equilibrio con comandi da calibrare al millisecondo, puzzle da risolvere in pochi attimi e tonnellate di divertissement decisamente meno scialbi di quel che ci può lecitamente attendere da produzioni del genere. Persino l’esperienza in singolo, magari insaporita dal livello di difficoltà più elevato, riesce ad avere un senso ed una dignità tutta sua, strappando qualche sorriso per via dello strambo concept concretizzato dal team di sviluppo, che parte da semplici esperienze, citando, perché no, film, programmi TV o cliché (come i rapimenti alieni, per dirne una, e l’antico Egitto), o persino tributando giocattoli del passato, tanto cari agli over 25.

La “non-rivoluzione” è stata infine offerta anche dal punto di vista tecnico/grafico e del comparto online: gli iconici Mii sono sempre al loro posto, così come lo stile coloratissimo legato alle produzioni Wii, ma quantomeno la potenza di fuoco del nuovo hardware ci delizia con aspetti in secondo piano come i fondali, curatissimi, deliziosi e ricchi di dettagli, superflui ma davvero piacevoli alla vista. Anche il sonoro è piacevole, con suoni “magici” e i classici brani d’accompagnamento, tra il lounge e le fanfare, mentre scordatevi qualsivoglia modalità multigiocatore in rete: il focus rimane sul party casalingo, e oltre a valutare i minigames e a far sapere a tutto il MiiVerse quali sono i vostri preferiti, le interazioni oltre la vostra abitazione finiranno lì. Menzione (negativa) a parte infine per il “presentatore”: una fastidiosissima testa d’uovo (letteralmente) sempre pronta a disturbarci con i suoi versi prima, dopo e durante ogni minigioco, forse in estasi mistica per il suo osceno completo rosa.

"Panzer tra le sabbie" è forse uno dei più complessi, complice il sistema di controllo non proprio intuitivo, ma una volta presa confidenza, schiacciare gli avversari sarà dannatamente divertente.

“Panzer tra le sabbie” è forse uno dei più complessi, complice il sistema di controllo non proprio intuitivo, ma una volta presa confidenza, schiacciare gli avversari sarà dannatamente divertente.

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In conclusione…

In previsione del Natale, Nintendo inizia la sua campagna di reclutamento casual gamers con Wii Party U, una sorta di Wii Party 1.5 che non osa minimamente dal lato tecnico, sfruttando solo al 65%/70% le potenzialità dell’intrigante GamePad e ancor meno la potenza tecnica del Wii U, puntando tutto, in compenso, sulla varietà e sul divertimento offerto dalla valanga di minigames presenti. In compagnia, ma stavolta, ancor più che in passato, anche in singolo, troverete più di 80 folli “snacks” da gustare in qualche rapida sessione prima di andare a dormire, oppure dedicarvi a una delle numerose esperienze offerte, più lunghe e articolate, le quali sfruttano i minigiochi in questione per rendere ancor più divertenti e spensierati i tabelloni sui quali darsi battaglia, a suon di dadi, di gol, di salti, di corse, di sfide, di disegni, di smorfie, di balli e quant’altro. Il team, ancor più che in passato, e forse influenzato dalla sua prima esperienza con la serie Mario Party (nello specifico, con il nono capitolo), si è davvero sbizzarrito, escogitando puzzle e divertissement in alcuni casi davvero originali divertenti, in altri piatti e scontati (fortunatamente in misura decisamente minore), mitigati comunque dall’imprescindibile attitudine multiplayer per la quale il gioco è specificamente concepito. Complice anche la presenza di un WiiMote nella confezione, necessario e al contempo utile per altri scopi, è sicuramente un titolo da tener conto, nel caso cerchiate un passatempo da condividere con i vostri amici e parenti per qualche ora di spensieratezza e divertimento, ma non aspettatevi di trovare al vostro cospetto “l’anima della festa”.

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Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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