The Wonderful 101 – Anteprima

The Wonderful 101 – Anteprima

The Wonderful 101 Banner

Da quando ormai più di un anno fa il misterioso progetto congiunto tra Nintendo e Platinum Games, inizialmente nominato Project P-100, fece la sua prima apparizione pubblica in un video di gameplay, la nuova console Wii U ha cambiato il suo status e la sua orbita di rivoluzione: da grande speranza per un rilancio in HD dell’esperienza Nintendo com’era stata presentata, è divenuta in tempi recenti quasi un suono di balbuzie che sembra sappia articolare solo la parola “fallimento”.

Di pari passo con le sventure dell’alma mater, console e ospite meccanica, The Wonderful 101 ha visto cambiare la valutazione del proprio ruolo all’interno della line up di titoli Nintendo: da elemento del casting di supporto, pure avendo alle spalle una produzione di alto profilo, a protagonista e istrionico padrone della scena; un destino che sembra ironicamente condividere con un gioco per molti versi simile, Pikmin 3, e in misura nettamente minore ma rilevante soprattutto per il mercato nord americano, con la pubblicazione su Virtual Console del classico inedito EarthBound. La spinta mediatica sembra richiedere da questi giochi uno sforzo sovrumano e in fondo impossibile, essere quello che non possono essere: dei vagoni cargo a vasta capienza posizionati sul binario del successo per veicolare le vendite.

Il pargolo di Platinum Games, in particolar modo, non è un prodotto pensato necessariamente per la massa e crediamo che la sua unicità risieda proprio in questo. Noi lo abbiamo provato cercando di guardarlo con occhi vergini e obiettivi, così vi riportiamo le nostre prime impressioni.

Disegnando un cerchio creeremo un potente Wonder-Punch!

Disegnando un cerchio creeremo un potente Wonder-Punch!


The Wonderful 101 ci cala nei panni non di uno, ma di cento improbabili combattenti esagerati nelle fattezze e nei modi, dalle pose plastiche immortalate in zoom drammatizzanti che scimmiottano ogni stereotipo e ridicolizzano ogni cliché di genere, una sparuta (ma nemmeno poi tanto) orchestra isterica che sembra piuttosto un
flash mob dall’organizzazione perfetta dove si danza e si balla a suon di pugni, fruste e armi bianche. Cento eroi impegnati nella epocale battaglia per la difesa della Terra dall’attacco di una temibile armata di invasori alieni. Ma sorge subito un dubbio: e se la minaccia aliena per i protagonisti del gioco non fosse altro che il gioco stesso, per noi videogiocatori che rispetto ai cento siamo i centounesimi, per sempre esclusi dall’immaginazione del software? Un prodotto alieno agli occhi del giocatore meno ricercato e fuori dalla nicchia, dedicato a una console che ironicamente ha già alienato la clientela di massa dalle proprie cerchie interne di interesse? Sorprenderà allora scoprire fin dai primi minuti di gioco che la familiarità ai comandi ci avrà raggiunti ben prima di porre in questione ogni ragionevole dubbio.

The Wonderful 101, gamepad in mano, restituisce sensazioni di comodità sorprendenti, sembra un gioco che abbiamo sempre avuto a disposizione, magari tenuto in uno scaffale per molto tempo, ma rassicurati dalla sua presenza. Non è magia né iper-interpretazione, c’è un motivo: le sue particolari meccaniche costituite da disegni con l’analogico destro, combinazioni furibonde di tasti e quick-time-events sono riproposizioni perfettamente integrate dei giochi ormai abbiamo imparato a giocare da anni, come i vari Devil May Cry e God of War, tenute insieme da un pizzico di follia tipicamente giapponese e dalla leggerezza di un lavoro che non vuole affatto prendersi troppo sul serio.

Con la frusta (Wonder-Whip) faremo a brandelli le armature dei nemici più... spinosi!

Con la frusta (Wonder-Whip) faremo a brandelli le armature dei nemici più… spinosi.

 

Nella sequenza di apertura, che funge da prologo nonché da introduzione alle meccaniche di base, un giovane insegnante in viaggio verso la scuola a bordo di un autobus viene destato dal devastante boato di grattacieli che si disintegrano sotto i bombardamenti di gigantesche macchine volanti. Messi in salvo i piccoli studenti che viaggiavano insieme a lui, si trasforma in Wonder-Red e viene presto raggiunto da Wonder-Blue, che corre in suo soccorso per impedire che il convoglio lanciato a velocità si schianti sulla scuola. Si introducono così i primi due protagonisti del gioco: l’uno, spadaccino narcisista e fuori dagli schemi, e l’altro, ligio come pochi al dovere e al rispetto delle regole. La storia prende piede con loro due e si sviluppa gradualmente andando a includere sempre più protagonisti. Sarà tuttavia la loro personalità a creare il vero motore dell’azione scenica, ed è facile immaginare, viste le divergenze caratteriali, che tra i due le frizioni saranno continue, tanto da poter essere tutto meno che superflue per l’intero prosieguo della storia…

Anche di fronte ad avversari grandi come grattacieli, i Nostri 100 non si lasciano intimorire.

Anche di fronte ad avversari grandi come grattacieli, i Meravigliosi 100 non si lasciano intimorire.


Complessivamente si deve ammettere che in quanto a originalità e senso di piacevole novità il gioco non cede un millimetro all’abitudine generata dalle ripetizioni.

Un’impeccabile direzione artistica calibra perfettamente estetica e narrativa, e i ritmi di gioco scandiscono i tempi di un’avventura che con il susseguirsi dei capitoli si fa sempre più appassionante.
 Chi da possessore di Wii U aveva atteso -e in parte ancora attende- con fervore rabico titoli che smuovessero una volta per tutte la console dalle fanghiglie dell’anonimato, può forse iniziare a rilassarsi: questa Estate ha già testimoniato uscite di qualità, e molto presto sapremo dirvi se anche The Wonderful 101 saprà mantenersi all’altezza delle sue promesse.
[hr]

 

Chi, come me, è nato intorno alla metà degli anni '80, può considerarsi a buon diritto figlio elettivo della generazione del videogioco. Perso irrimediabilmente tra sogno e nostalgia, mi aggrappo ostinato a un qualsiasi strumento di iniezione ludica -endorfina purissima a circuito chiuso- come una creatura che morde per il suo latte. Apprezzo e ammiro ogni proposta di intrattenimento intelligente, ma sono irrimediabilmente stregato dal genio di Nintendo.

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