Pikmin 3 – La Recensione

Pikmin 3 – La Recensione

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Pikmin 3 più che un gioco è un gesto d’amore. Figlio non di un successo commerciale tale da giustificare il “3” a fianco al titolo ma piuttosto della voglia di accontentare quei giocatori (neanche tantissimi) che sul Pianeta Remoto hanno lasciato il cuore ai tempi dei due originali su GameCube. 9 anni sono passati da allora, e se è vero che nel frattempo abbiamo potuto dare una rinfrescata ai ricordi con i remake in salsa “New Play Control” su Wii, bisogna anche ammettere che tale operazione non ha fatto altro che aumentare la voglia di un’avventura tutta nuova in compagnia dei Pikmin e del Capitano Olimar

Lo ameranno: Tutti coloro che ne aspettavano un seguito dal lontano 2004!
Lo odieranno: Quei giocatori per i quali la strategia si fa solo con le armi
E’ simile a: Lemmings

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pikmin 3 coverTitolo: Pikmin 3
Piattaforma: WiiU
Genere: Strategico
Sviluppatore: Nintendo
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1/2
Online:Assente
Lingua : Italiano

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Diario astrale del capitano

Peccato che Nintendo ne sappia una più del diavolo e come ormai i fan avranno imparato a conoscere (e apprezzare), dalle parti di Kyoto adorano rovesciare il tavolo e giocare con i ricordi dei propri fan. Pikmin 3 si apre sempre con un viaggio alla volta dello spazio, ma questa volta in compagnia del capitano Charlie, della biologa Brittany e dell’ingegnere di bordo Alph, in missione per cercare di salvare il loro pianeta natale, Koppai, da una grave carestia che ne sta piegando la popolazione. Che fine hanno fatto Olimar, Louie e l’astronave Dolphin? Non è dato sapersi. Ma se c’è una cosa la storia ci insegna, è che Nintendo è fin troppo affezionata alle sue creature per soppiantarle così di punto in bianco, ragion per cui quei misteriosi appunti che i nostri tre rinvengono spesso durante il proprio cammino potrebbero portarli proprio sulle orme di un grande condottiero di Pikmin del passato…

Senza dilungarci oltre su una trama che rappresenta poco più che mero pretesto per portare avanti le avventure di Alph e l’equipaggio della Drake, la storia di Pikmin 3, come per i precedenti episodi, non è sicuramente il punto forte dell’opera di Miyamoto, ma tutta una serie di tocchi di classe come i sopracitati appunti misteriosi e il diario di bordo contribuiscono a rendere unico il contesto di gioco, aggiungendo di giorno in giorno qualche tassello chiave, che sia un’osservazione sui Pikmin, sulla fauna locale o i dubbi sula riuscita sulla spedizione da parte dei protagonisti, rendendo inimitabile e credibile questo pazzo micro-mondo. Anche se in giardino non avete mai adocchiato una mega coccinella dentata bipede.

A questo giro la cipolla è diventata una sola, ma in grado comunque di contenere tutte le varietà di Pikmin. Un modo come un altro per snellire la fase di selezione del proprio esercito.

A questo giro la cipolla è diventata una sola, ma in grado comunque di contenere tutte le varietà di Pikmin. Un modo come un altro per snellire la fase di selezione del proprio esercito.

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“Nous sommes les pikmin”

Che Pikmin fosse un prodotto atipico era risaputo. Ultimo esponente di un genere, quello degli strategici in tempo reale, che su console non si è mai visto se non qualche raro caso, Pikmin 3 è qui per dimostrarci come anche l’impossibile certe volte può diventare possibile con gli strumenti giusti, e il primo di questi è certamente il WiiU Gamepad. Ereditando in tutto la mappatura dei tasti dell’originale per GameCube, Pikmin 3 si gioca che è una meraviglia con soli quattro tasti per compiere la maggior parte delle azioni principali: selezionare i Pikmin, lanciarli, richiamarli all’attenzione e congedarli. Tutto molto basilare e di facile apprendimento, in grado di incastrarsi alla perfezione con un level design in grado di esaltare ogni singola azione, siano esse dei Pikmin o dei capitani che li guidano.

Come nei precedenti, l’avventura è scandita in giornate di lavoro nelle quali adoperarsi dall’alba al tramonto. A differenza dei 30 giorni contati del primo e della totale libertà del secondo, Pikmin 3 propone un sistema di progressione che è una via di mezzo, scandendo le giornate in base alle risorse accumulate. I nostri tre eroi, infatti, sono dei gran mangioni e le loro scorte di cibo limitate, ragion per cui l’unico modo per proseguire l’avventura è quello di procurarsi nuove derrate alimentari di giorno in giorno. Un’idea intrigante che va a ripescare un po’ di quella tensione che ha caratterizzato il primo mitico episodio ma senza per questo risultare eccessivamente frustrante in caso di raccolti poco proficui o gravi perdite. Poi anche se fosse, è sempre possibile ricaricare i giorni passati e riscrivere così in maniera migliore la storia.

L'inserimento di tre personaggi giocabili ha permesso agli sviluppatori di "stratificare" ulteriormente il level design, con sezioni da esplorare in tandem fino a ricongiungersi col resto del gruppo

L’inserimento di tre personaggi giocabili ha permesso agli sviluppatori di “stratificare” ulteriormente il level design, con sezioni da esplorare in tandem fino a ricongiungersi col resto del gruppo.

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Alla carica!

Pianificare al meglio la propria giornata risulta quindi essenziale per la buona riuscita dell’avventura e la divisione dei ruoli fra i tre capitani più che una possibilità diventa un imperativo. In quest’ottica, il momento migliore per impostare i compiti è sicuramente la mattina. Grazie alla mappa sul GamePad è ora possibile in ogni momento osservare le aree precedentemente esplorate e all’occorrenza inviarvi un manipolo di Pikmin ad abbattere qualche barriera architettonica, a costruire un ponte o semplicemente in ricognizione per sgomberare l’area dai nemici. Da bravi strateghi, conoscere al meglio le proprie truppe è il primo passo per assicurarsi la buona riuscita di una missione e sotto questo punto di vista Pikmin 3 offre sicuramente parecchia carne al fuoco.

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Spesso alcune vie sono percorribili in un solo senso, ragion per cui meglio dividere i gruppi prima di porseguire.

L’ossatura di base del nostro esercito floreale è costituito ancora una volta dagli immancabili Pikmin che abbiamo imparato a conoscere sin dal primo capitolo: i rossi, resistenti alle fiamme e particolarmente aggressivi in fase d’attacco, i gialli, in grado di essere lanciati più in alto nonché buoni conduttori di elettricità, e infine i blu, in grado di respirare anche sott’acqua. Le classiche cose che ci si aspetterebbe da questi tre colori insomma. Le novità arrivano sin dalle prime battute di gioco coi Pikmin rocciosi e, in seguito, coi Pikmin volanti, esemplari che vanno a sostituire i vecchi Pikmin viola e bianchi del secondo episodio: i primi, delle vere e proprie pietre da tirare sui nemici (ma anche contro cristalli e barriere) e in grado di fare un quantitativo di danni notevole, e i secondi, più scaltri quando si tratta di trasportare oggetti o dissotterrare radici. Ovviamente ognuna di queste cinque tipologie è in grado di compiere anche altre azioni che non vogliamo stare qui a svelarvi, ragion per cui la scelta migliore quando ci si approccia a un nuovo livello è sempre quella di provare i propri Pikmin su qualsiasi elemento vi troviate davanti, nemici compresi.

Ciò che non è cambiato invece è la progressione per gradi delle varie zone esplorabili, ancora una volta subordinate alla scoperta delle nuove specie di Pikmin, con la possibilità di ritornare sui propri passi per scoprire aree inedite da affrontare in maniera sempre diversa. Dalla radura al fiume, passando per l’immancabile distesa innevata, ogni livello propone un tema centrale ma che sfrutta in egual misura tutte le varie tipologie di Pikmin, ragion per cui un esercito ben diversificato (sempre e purtroppo limitato a cento esemplari in campo) è spesso l’unico modo per poter godere di una visione di insieme a 360°. Bisogna comunque ammettere che per essere un gioco i cui protagonisti sono alti quanto un tappo di sughero e alla guida di un esercito di esserini colorati dal fiore in testa, il gioco risulta comunque bello tosto e non regala nulla. Soprattutto in fase di combattimento, una scelta troppo azzardata o una manovra evasiva calcolata male può portare a decine di perdite e spesso a un riavvio completo della giornata. Un quadro visto più e più volte soprattutto in vista degli scontri coi terribili Boss di fine area, in grado certe volte di richiedere più di una giornata per essere abbattuti e non senza qualche perdita inevitabile. Fortunatamente è sempre possibile rimpinguare il proprio esercito con qualche carcassa delle bestie buttate giù. Come si suol dire, “Domani è un altro giorno”.

Ovviamente come da tradizione la varietà de nemici è eccezionale. Ognuno ha i suoi punti forti e la sua strategia d'attacco, ma soprattutto, un Pikmin al quale è debole.

Ovviamente come da tradizione la varietà de nemici è eccezionale. Ognuno ha i suoi punti forti e la sua strategia d’attacco, ma soprattutto, un Pikmin al quale è debole.

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Nintendo Difference U

A fare di Pikmin 3 un gran gioco non sono solo le immense soddisfazioni che è in grado di offrire per una dura giornata di lavoro portata a compimento con qualche frutto in più in saccoccia, è sopratutto il suo modo di sfruttare al massimo delle risorse della macchina su cui gira. Nonostante il supporto del Classic Controller Pro, Pikmin 3 è in grado di dare il meglio di sé con l’inedita accoppiata WiiRemote e Nunchuck coadiuvati dall’utilizzo del GamePad. Può sembrare una roba fantascientifica, ma poter mirare qualsiasi direzione a schermo grazie ai sensori di puntamento e poter avere contemporaneamente una mappa consultabile al proprio fianco (o sullo stand d’appoggio a fianco alla TV) risulta estremante appagante per praticità e completezza delle informazioni fornite. E se proprio dovesse farsi tardi o la TV servisse a qualcun altro in casa, una semplice pressione del tasto “meno” e l’azione si sposta in maniera rapida e indolore sul piccolo (ma comunque dettagliatissimo) schermo del GamePad. Una di quelle cose che fanno venir voglia di procurarsi un generatore di corrente da viaggio per poter giocare a Pikmin in qualsiasi posto e qualsiasi momento (a quando una versione su 3DS? – ndr).

Non solo, dopo una mezza infinità di conversioni e titoli più o meno riusciti sotto il profilo tecnico, Pikmin 3 riesce ad erigersi come uno standard da raggiungere per i prossimi titoli WiiU anche dal punto di vista grafico, in grado di sfoggiare un dettaglio e una complessità grafica ad ora mai raggiunta su console Nintendo. Il merito va sicuramente alla simpatia dello stile grafico adottato, ma l’HD su console Nintendo non è mai stato così delizioso come lo è in Pikmin 3. Basti osservare le analisi della frutta a fine giornata per accorgersi della “bontà” di quanto offerto dal gioco. L’appetito è assicurato.

Graficamente stilisticamente non ci sono proprio paragoni con la concorrenza, Pikmin 3 è quanto di meglio si possa trovare su WiiU attualmente e probabilmente per molto altro tempo ancora.

Graficamente e stilisticamente non ci sono proprio paragoni con la concorrenza, Pikmin 3 è quanto di meglio si possa trovare su WiiU attualmente e probabilmente per molto altro tempo ancora.

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Botte in compagnia

Chiudono un quadro privo di sbavature, la possibilità di poter scattare in qualsiasi momento un’istantanea di gioco per potere condividere le proprie conquiste (o le proprie sciagure) con il resto del mondo tramite Miiverse e la possibilità di potersi dedicare con un amico alle apposite sfide multiplayer.

Per vibncere bisogna compoletare per primi la propria cartella: BINGO!

Per vincere bisogna completare per primi la propria cartella: BINGO!

Chiaramente un elemento di contorno (è infatti assente qualsiasi supporto al gioco online), il “multiplayer” in Pikmin 3 risulta comunque un’aggiunta gradita, soprattutto nelle missioni cooperative (che possono essere di raccolta, di combattimento o di sfide ai boss) talmente ben implementata nelle meccaniche di gioco da far rimpiangere l’impossibilità di poter affrontare la storia in due. Sotto questo punto di vista, infatti, Nintendo sembra proprio non volersi allineare agli standard della concorrenza che fanno del multiplayer un elemento sempre più importante nello sviluppo di un gioco. Stando così le cose purtroppo, quello che abbiamo fra le mani è un’ottima ciliegina sulla torta ma che si limita giusto a fare la sua presenza senza ingolosire più di tanto un’offerta comunque ghiottissima. Molto simpatiche anche le sfide offerte per quanto riguarda il lato competitivo, con una sorta di Bingo da completare portando alla propria base un determinato tipo di risorse anche che purtroppo per la natura stessa del titolo poco si prestano a essere giocate in compagnia da giocatori che non si sono prima cimentati nella modalità principale.

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Uno scenario apocalittico, assicuratevi di riportare sempre tutti i Pikmin alle cipolle prima del tramonto!

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In conclusione…

Pikmin è sempre Pikmin e su questo non ci piove. Le novità qui proposte non sono sicuramente tali da giustificare un’assenza sugli schermi durata 9 anni, ma in fondo che importa? L’importante è poter tornare nuovamente a coltivare e far combattere i nostri piccoli Zerg floreali preferiti. Con un gameplay unico e praticamente perfetto sin dal primo episodio, gli unici punti su cui si poteva lavorare sono stati un ampliamento delle situazioni di gioco, uno spettacolare comparto grafico e una personalizzazione di comandi per tutti i gusti, e sotto ognuno di questi punti è stato fatto un lavoro eccellente. Difficilmente Pikmin 3 sarà in grado di vendere WiiU al grande pubblico come fanno nomi altisonanti come Mario o Pokémon, ma per tutti coloro che già posseggono la console, Pikmin 3 è un titolo imprescindibile e in grado di divertire chiunque, anche chi con gli strategici non fosse particolarmente ferrato. Il primo vero e proprio capolavoro su WiiU!

pikmin commercial

Videogiocatore incallito, divoratore di film, seguace della via del Social: praticamente una vita passata a giocare, leggere e scrivere. A volte anche contemporaneamente.

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