Company of Heroes 2 – La Recensione

Company of Heroes 2 – La Recensione

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Lo ameranno: gli appassionati di RTS e della saga
Lo odieranno:  i seguaci di Stalin e quelli di Goebbels
È simile a: Company of Heroes ma caricato a pallettoni, World in Conflict,

Titolo: Company of Heroes
Piattaforma: PC
Sviluppatore: Relic Entertainment
Publisher: SEGA
Giocatori: 1
Online: Co-op
Lingua : Inglese (Parlato) / Italiano (Testi)

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“La prima vittima della guerra è l’innocenza”

Così, dalla locandina del film Platoon,  anno 1986, ci ammoniva Oliver Stone circa le conseguenze del pantano di un conflitto armato.

Le guerre sono tutte uguali: antiche, moderne, locali o mondiali c’è sempre  un fronte più o meno definito, delle ideologie e degli obblighi più o meno definiti ma che via via perdono consistenza fino ad essere totalmente soffocati nel sangue e nell’inerzia del ferro. Cio’ che rimane, alla fine, sono solo macerie, fisiche nei luoghi su cui la guerra è passata, psicologiche per chi le ha vissute sulla propria pelle.

Da questa certezza, Relic prende spunto per sprofondarci, dopo sette anni, nel suo nuovo RTS, seguito del più celebre e celebrato Company of Heroes (e sue appendici, come Company of Heros: Opposing Fronts). Una volta effettuato il caricamento del gioco eccoci proiettati, attraverso uno short movie dalla bella fotografia ma dai modelli digitali piuttosto antiquati, nel 1953 e nei panni di Abramovich Isakovich, un ufficiale russo imprigionato in un gulag con l’accusa di alto tradimento e sotto interrogatorio da parte del suo ex comandante.

Abramovich Isakovich contempla le devastanti conseguenze delle sue scelte sul campo di battaglia

Ripercorrendo i ricordi di Isakovich vivremo le azioni sul campo e i teatri sui quali ha dovuto confrontarsi con decisioni etiche e logoranti. E’ questo, dunque, il fil rouge che tiene unita la campagna single player di questo RTS giocato sul fronte russo, durante la seconda guerra mondiale.

Un fronte brutale e violento che Relic mette in scena egregiamente, sia per la resa sul campo che per il ritorno emozionale del giocatore, sempre sotto pressione non solo grazie ad una IA avversaria senza paragoni, che già dal livello “Recluta” ti inchioda alle responsabilità di un comandante degno di esserlo, ma anche nel dover prendere, rapidamente, decisioni drammatiche e discutibili, come mandare letteralmente al macello truppe male armate o fare terra bruciata con esplosivi e lanciafiamme per arginare l’avanzata nazista, anche passando sul dolore di inermi civili: dare l’ordine di bruciare una fattoria mentre i colpi di obice della Wehrmacht martellano i propri “costretti”, con conseguenti torce umane civili che escono urlando dall’abitazione in fiamme dà al giocatore stratega, di solito abituato ad avere una linea etica più da scacchista che da “cosacco”, sin da subito l’idea di cosa questa campagna di circa venti/trenta ore costerà al proprio ingegno e ai propri nervi.

Gli effetti del lanciafiamme sull'ambiente...occhio al "fuoco" amico

Gli effetti del lanciafiamme sull’ambiente…occhio al “fuoco” amico

Company of Heroes 2 magnetizza sin dalle prime missioni, con un ritmo di gioco impressionante alternato a “pause” d’attesa brevi, ma dense di azioni gestionali da compiere prima di un nuovo obiettivo da raggiungere. A differenza dei precedenti RTS o di altri titoli simili questo si discosta per la superba scelta di poter, anzi di dover, gestire ogni singola unità, plotone e mezzo meccanico. Guai, infatti, a selezionare intere truppe in un’allegra ammucchiata di guerra per scagliarla verso un singolo obiettivo: esse si comporteranno secondo la propria esperienza acquisita sul campo! Alcune raggiungeranno l’obiettivo sbagliando la copertura e finendo a pezzi mentre altre si perderanno, ed altre ancora faranno dietro front o si posizioneranno in maniera errata.

Attenzione alle coperture: se le pattuglie sono composte da unità numerose difficilmente riusciranno a coprirsi dietro un tronco d’albero, lasciando quindi metà del plotone scoperto e vulnerabile al fuoco avversario. Scegliete la copertura adeguata e avanzerete, sbagliatela e sarete sbaragliati nonostante la facilità dei rimpiazzi, ma che sono appunto…rimpiazzi senza esperienza. Evitate anche di attaccare con una quantità di truppe armate normalmente i tank o i mezzi corazzati: a differenza di altri RTS che gestivano questi attacchi per logoramento, in CoH2, le corazze verranno scalfite unicamente dai giusti armamenti.

Ogni singola unità deve essere condotta e usata secondo la giusta tattica e secondo un quadro strategico che il giocatore deve avere ben chiaro in mente e il tutto deve essere fatto nell’arco di pochi secondi, visto l’incalzare dei nemici ben governati dall’IA. In definitiva, difficilmente ad alti livelli si riuscirà a concludere un teatro senza ricorrere a “save” provvidenziali (ci sono anche gli autosave, ma sono acqua fresca) o a rivedere la propria strategia dopo le immancabili batoste.

Altra scelta vincente di Relic è rendere un elemento che di solito negli altri RTS è di pura scenografia, un protagonista essenziale: il gelo. Siamo sul fronte russo, quindi il Generale Inverno porta avanti la sua personale guerra contro gli uomini in lotta fra loro, quasi a voler schierarsi dalla parte della Natura costretta a sopportare lo scempio di vite e di ambienti. Il gelo vi distruggerà.

I cecchini in azione fra la neve, gli unici a non tenere conto della bassa temperatura

I cecchini in azione fra la neve: gli unici a non tenere conto delle basse temperature

Le vostre truppe non sopravviveranno che per un paio di minuti lontane dai bivacchi o da abitazioni (così sarà anche per gli avversari). Solo i cecchini sono in grado di muoversi fra i ghiacci più o meno indisturbati ed incuranti del freddo. Un cecchino usato nel modo giusto può far molti danni ma, attenzione,  non vi farà vincere la battaglia, anche perché sono difficili da reperire e una squadra avversaria, una volta che lo avrà individuato, gli lancerà contro tutto il proprio arsenale per renderlo innocuo.

Il ghiaccio rappresenta anche esso un elemento tattico/strategico, il quale, oltre a rendere il movimento delle truppe lento e scoordinato, può rappresentare l’ago della bilancia in uno scontro, specialmente se riuscirete a spezzarlo con colpi di mortaio o esplosivi: tank e truppe verranno immediatamente ingoiati dalle acque gelide che vi scorrono sotto. Occhio quindi ad attraversare laghi e fiumi nel minor tempo possibile per evitare che la vostra “compagnia di eroi” si trasformi in una confezione di Calippo.

"Rompere il ghiaccio" in COH2  non è sinonimo di invito al dialogo...

“Rompere il ghiaccio” in CoH2 non è sinonimo di invito al dialogo…

Invariata invece, in CoH2, la sequenza per accedere alla creazione di  truppe, tank e strutture, che rimane legata al reperimento delle risorse e dei punti strategici già visti nei precedenti capitoli. Company of Heroes 2 si avvale inoltre di un ottimo portfolio di soluzioni di intrattenimento dopo aver terminato la campagna single player (se non vi siete dati al pacifismo assoluto), come schermaglie online e offline o la modalità Theater of War, che vi offriranno missioni (co-op) ispirate a vere battaglie da combattere sia nei panni dell’Armata Rossa, sia in quelle della Wehrmacht.

Dal punto di vista della realizzazione tecnica , il titolo di Relic offre un  livello di zoom notevole, texture ben curate,dettagli ravvicinati sulle truppe e i mezzi ed esplosioni con una gestione della fisica eccellente, che fanno del gioco in questione uno degli RTS più  coinvolgenti del momento. Tuttavia l’interfaccia risente del tempo che passa e risulta spesso dispersiva e confusa: un intervento su questo punto avrebbe reso il tutto ancora più godibile; come anche risulta fastidiosa, alle volte, l’impossibilità di avere un zoom out più adeguato sul teatro di guerra costringendoci a seguire parte dell’azione sulla minimappa.

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In Conclusione…

Voi amate la guerra?” chiedeva il Generale Leone al disilluso tenente in “Uomini Contro” di Francesco Rosi, prima di spedirlo davanti al plotone d’esecuzione dopo la risposta diplomatica e negativa dello stesso. Se questa domanda fosse stata rivolta ad un giocatore di Company of Heroes 2, la risposta sarebbe stata più che affermativa e avrebbe evitato la fucilazione. La guerra è bella, se  sono gli altri a combatterla e soprattutto se sono elementi fatti da bit e non di carne e sangue. CoH2 offre un’enorme potenzialità di combattimento e divertimento bellico che, nonostante il marchio, non c’aspettavamo essere così vicino alla perfezione con solo i piccoli difetti segnalati in un nuova pietra miliare dello strategico in tempo reale che sicuramente saranno migliorati o semplicemente ignorati  dagli appassionati, vista la grande offerta che questo titolo dispensa ai “generali di giornata”.

Siamo Uomini o...Generali?

Siamo Uomini o…Generali?

Classe 1968. Appassionato di GDR e Videogames, attraversa gli anni '80 con Pac Man in una mano e nell'altra uno Zx Spectrum. Negli anni '90, fra Amiga e PC, realizza cortometraggi e lungometraggi Horror e di Fantascienza che conseguono premi in vari Festival. Dal 2000 al 2012 lavora presso Cinecittà News come curatore per le riprese e l'editing video. Attualmente è docente presso Act Campus Ateneo del Cinema e Della Televisione

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