WRC Powerslide – La Recensione

WRC Powerslide – La Recensione

WRC-Powerslide

Cosa succederebbe se…

… Super Mario Kart incontrasse World Rally Championship?

Questa domanda, la cui sola formulazione fino a poco tempo fa mi avrebbe fatto scendere un rivolo di sudore sulla schiena, ha trovato risposta mediante l’ultima fatica degli italianissimi Milestone, meglio noti al grande pubblico per gli episodi direttamente connessi all’ambito della simulazione automobilistica e motociclistica.

Provando a sovvertire le regole che hanno visto, nel corso degli anni, WRC affermarsi come un discreto prodotto simulativo (completamente made in Italy voglio ricordarvi), i ragazzi di Milestone tentano il colpaccio tirando fuori dal loro cilindro, in modo abbastanza inatteso, questo gioco arcade comunque basato sul mondo automobilistico conosciuto negli episodi “maggiori”.

Intuizione geniale o prodotto approssimativo realizzato in tutta fretta? Scopriamolo insieme!

LO AMERANNO: Gli appassionati dei racing game arcade e tutti coloro alla ricerca di svago senza pretese!

LO ODIERANNO: I patiti di simulazioni automobilistiche

E’ SIMILE A: Micromachines V3, Super Mario Kart.

Titolo: WRC Powerslide

Piattaforma: Xbox 360, Playstation 3, PC

Sviluppatore: Milestone

Giocatori: 1

Online e extra : Multiplayer online 2-4

Lingua : Italiano (Testi – Parlato)

Tattica? Strategia? Naaa... sane e risolutive sportellate!

Tattica? Strategia? Naaa… sane e risolutive sportellate!

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Neve e sovraffollamento... vi sfido a fare una staccata perfetta!!!

Neve e sovraffollamento… vi sfido a fare una staccata perfetta!!!

Abbandonando dunque le velleità simulative dei primi tre episodi della serie, i Milestone ci consegnano un prodotto destinato al divertimento di massa in cui dovremo prevalere sui nostri avversari a suon di sportellate, tagli di traettoria e power-up in puro “Super Mario Kart” style! Niente più settaggi ultrarealistici o staccate al limite con tanto di calcolo della migliore traiettoria per impostare la curva ma un gameplay che, in guisa di quanto visto nel vetusto (ma tuttora inarrivato) Micromachines V3 o nell’evergreen Super Mario Kart, garantirà ore e ore di divertimento, che si scelga la modalità single player o, setting nativo di questo genere di giochi, la immancabile modalità multigiocatore.

Mosso dal motore grafico già visto in WRC 3, la differenza più evidente di Powerslide rispetto al suo fratello maggiore sta nella visuale di gioco: alle telecamere variabili che, in puro stile simulativo, ci permettevano di vivere in prima persona (seppure da diverse angolazioni) le emozioni di una gara WRC, è stata  preferita una inquadratura a “volo d’angelo” (una sorta di isometrico allungato) che ci consente di avere una visuale più ampia (contentente quasi sempre tutte e 4 le vetture coinvolte nella gara) che meglio si adatta alle dinamiche arcade di questo prodotto. Detta inquadratura, pur funzionale alla visualizzazione del gameplay, mostra il fianco ad un non perfetto lavoro di ottimizzazione non riuscendo a mantenere, con tutte e quattro le vetture su schermo e con l’utilizzo di uno o più powerups, una fluidità costante: ciononostante il risultato finale è più che buono e gli sporadici rallentamenti poco vanno ad inficiare la fruibilità del gioco stesso.

Prevedo sportellate... tante sportellate!!!

Prevedo sportellate… tante sportellate!!!

Si inizia il gioco con sole tre vetture e con una sola pista disponibile ma, dopo un esiguo numero di gare concluse in piazzamento (nei primi tre posti) avremo l’imbarazzo della scelta quanto ad ambedue gli elementi sopraccitati. La modellazione delle vetture rasenta la perfezione, particolare del resto già riscontrabile nel terzo episodio della serie “maggiore”, il design delle piste invece, per quanto ispirato e fantasioso, non raggiunge i livelli di eccellenza visti in giochi di questo genere (SMK fa scuola quanto a complessità degli stessi). Lo schematismo delle piste si vede infatti nella completa assenza di scorciatoie o di “gabole” che tanto si adattano a questa tipologia di giochi e, a parte qualche steccato, sfondabile per tagliare meglio la traiettoria di una curva, si assiste alla sistematica ripetizione di circuiti più o meno noti che non permetteranno, in caso di grandi distacchi, di recuperare (in puro stile arcade) lo svantaggio accumulato ed esser così relegati alla posizione di fanalino di coda.

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Grandine AKA “Nuvoletta di Fantozzi…”

A mischiare le carte ci pensano però gli immancabili “power-up” (sei in tutto: nell’ordine, Turbo, Grandine, Scudo, Colpo di Clacson, Fulmine e Nuvola di Polvere) che permetteranno di vivacizzare, seppure in modo non sempre “adatto” alla seriosità dell’ambiente di gioco, l’andamento delle gare. Sia la modalità single player che multiplayer vedono la presenza di tre differenti categorie, WRC, Classe 2 e Classe 3, corrispondenti ciascuna a tipologie di veicoli differenti e sempre più performanti: la modalità single player fa da “palestra” per preparare i giocatori alle sfide della modalità multigiocatore, vero fulcro del gioco. La prima delle due esaurirà in breve tempo l’appeal sul giocatore mentre la seconda, nonostante gravi ed insindacabili difetti, garantirà ore ed ore di divertimento per tutti gli automobilisti della domenica volti a passare momenti di adrenalinico relax!

Due i difetti additabili alla modalità multiplayer: l’assenza di una modalità “carriera online” che ci consentirà di sfidare i nostri amici (o utenti random) solo in modalità “Gara Veloce” e, soprattutto, l’impossibilità di giocare a schermo condiviso sulla stessa console, o Pc che diri si voglia, cosa che giochi come Micromachines V3 o Super Mario Kart, permettevano già un decennio fa abbondante!

Prova a prendermi...

Prova a prendermi…

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In Conclusione

E’ dunque riuscita Milestone nel tentativo di creare l’ibrido pefetto simulazione/arcade?

Si e no! Ad una grafica fresca e sempre accattivante, coadiuvata da un sonoro tutto sommato accettabile, non corrisponde un design dei circuiti fantasioso quanto basta per dare quel pizzico di varietà ed imprevedibilità, valore imprescindibile per giudicare la longevità di titoli di questo genere.

Se a ciò aggiungiamo delle disgraziate scelte di marketing volte a limitare, per garantire una più capillare diffusione del titolo in oggetto (leggesi maggiori introiti), la fruizione del multiplayer offline ci ritroviamo davanti ad un fritto misto che garantirà si ore di giocabilità e divertimento, un titolo però destinato a finire in breve tempo nel dimenticatoio.

Spero vivamente Milestone tenga conto dei feedback della community per raffinare, nel caso di un eventuale seguito, l’impianto tutto del gioco e darci, una volta per tutte, un gioco fruibile e, soprattutto, LONGEVO.

L'Atari 2600 gli aprì una nuova prospettiva di vita; il PC, sin dagli arbori, fu la sua casa natale: dal 2008 è disperso nella wasteland alla ricerca di bamboline della Vault-Tec...

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