Disney firma la condanna a morte di LucasArts

Disney firma la condanna a morte di LucasArts

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Licenziamenti e progetti, tra cui Star Wars 1313, a rischio cancellazione.

Brutta giornata per l’industry: i buoni propositi con cui si è conclusa la GDC di San Francisco, scandita da annunci, ma anche dibattiti costruttivi su uno dei medium più mutevoli e potenti dello scorso e dell’attuale secolo, non hanno spazzato via delle nere nubi attorno a studi e progetti.

Dopo la cancellazione di RAGE 2, è Kotaku a suonare le campane a morto: Disney ha ufficialmente chiuso LucasArts, leggendaria software house legata a brand storici del calibro di Monkey Island, Full Throttle, Grim Fandango, ed altri amatissimi titoli, per non parlare di tutta la produzione a tema Star Wars, la gallina d’oro della società madre Lucasfilm (dell’altrettanto leggendario George Lucas).

A detta di alcune fonti certe (ormai la notizia rimbalza di testata in testata), ben 150 membri del team avrebbero ricevuto la triste conferma del loro licenziamento in mattinata, con un comunicato da parte di Lucasfilm (che vi ricordiamo essere proprietà di Disney):

“Dopo aver esaminato la nostra posizione nel mercato videoludico, abbiamo deciso di convertire la natura di LucasArts, da team di sviluppo interno a modello su licenza, riducendo al minimo i rischi per l’azienda nell’obiettivo di ampliare il proprio catalogo di titoli a tema Star Wars”.

Niente più produzioni a nome LucasArts insomma, ma ciò non significa che non vedremo più alcun titolo a base di Jedi o comunque legato ad opere cinematografiche lucasiane.

Progetti come Star Wars: First Assault, e l’attesissimo 1313, sembrano essere stati definitivamente cancellati, ma secondo Game Informer alcuni dipendenti avrebbero invece affermato che verranno affidati ad altri team. Sappiamo però come vanno spesso a finire quei titoli rimbalzati da uno studio all’altro: in caso di conferma, il futuro che li aspetta non è propriamente roseo.

Non ci resta che attendere ulteriori delucidazioni a riguardo, augurando un “in bocca al lupo” a tutti gli sviluppatori e i dipendenti rimasti senza lavoro.

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Fonte

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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