DMC – La Caduta di Vergil – La Recensione

DMC – La Caduta di Vergil – La Recensione

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Lo ameranno: coloro a cui il reboot non è dispiaciuto.

Lo odieranno: quelli a cui invece il reboot non è piaciuto per nulla…

E’ simile a: ehm… DMC ovviamente… Cosa vi aspettavate? 😛

Titolo: DMC – La Caduta di Vergil

Piattaforma: Xbox 360, Playstation 3, Pc

Sviluppatore: Ninja Theory

Publisher: Capcom

Giocatori: 1

Online: ND

Lingua: Italiano (Testi / Parlato)

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Se un albero cade e non c’è nessuno a sentirlo, fa rumore?

L’avventura di DMC non è ancora terminata, ed una nuova parte della trama ci aspetta nel DLC intitolato La Caduta di Vergil. E’ chiaro come il sole (o come il titolo del DLC) che il protagonista di queste nuove vicende sia Vergil, il fratello gemello di Dante che ci ha accompagnato per quasi tutta la main story, e che adesso in un certo senso “prosegue la propria strada” dopo l’epilogo del gioco principale.
Senza entrare troppo nei dettagli, soprattutto per non svelare tutti gli eventi relativi al finale del gioco principale, possiamo affermare che le sei missioni che compongono questa mini avventura, sono una specie di viaggio spirituale che Vergil affronta per rinascere a nuova vita, sconfiggendo nel tragitto tutti i fantasmi del suo passato, e divenire così il personaggio che bene o male conoscevamo già da prima del reboot.
Rece 2A livello estetico, la prima differenza che salta subito all’occhio è chiaramente quella della consistenza delle cutscene, che qui ritroviamo in uno stile meno “reale” e più vicino al fumetto. La maggior parte di esse infatti, risulta essere formata da dei disegni semi-animati, che accompagnano Vergil nel suo percorso fino alla riconquista del proprio potere. In game invece, il comparto grafico non subisce particolari mutamenti rispetto al fratello maggiore, mantenendo lo stile che abbiamo abbondantemente visto durante la storia che aveva come protagonista Dante.
Anche il gameplay del gioco, tendenzialmente rimane lo stesso, ma con una differenza non di poco conto. A prima vista, nei primi momenti di gioco, Vergil potrebbe sembrare molto più forte rispetto al suo gemello Dante, tanto quasi da poterlo considerare “sgravo” in confronto al fratello. Gli spostamenti veloci, le schivate ed i colpi in teletrasporto infatti caratterizzano il personaggio rendendolo sicuramente più “figo” e più d’impatto, ma non è proprio tutto oro quello che luccica. Se da un lato queste movenze fomentano il giocatore, dall’altro, una volta approfondito l’arsenale di armi ed il ventaglio di colpi a disposizione, l’entusiasmo potrebbe lievemente scemare. Il parco delle armi per esempio, si limita all’uso di Yamato, la katana sempre al fianco del protagonista. Non ci sono armi da fuoco, ma Vergil può evocare delle lame di energia, che una volta potenziate, possono dare vita ad eccezionali colpi che però consumano parte del Devil Trigger. Non essendoci ulteriori armi oltre la spada standard, non si acquisiranno di conseguenza armi demoniache o angeliche, ma sarà Yamato stessa ad acquisire col tempo tali capacità. Rece 3Infine, il Devil Trigger, non trasforma in demone, ma dona il potere del doppelganger, che comunque risulta essere una buonissima tecnica di attacco. In base a tutto questo, è lampante che si avranno a disposizione quindi meno varietà di combo, e che sarà necessario di conseguenza sviluppare una nuova strategia di attacco, che sia più adeguata agli attacchi ed al modus operandi di Vergil.
Come per Dante, anche per Vergil sarà possibile potenziare abilità ed armi, sempre a patto di riuscire ad avere a disposizione abbastanza punti potenziamento durante i combattimenti. Inoltre, anche qui avremo a disposizione, una volta portato a termine il DLC, la possibilità di rigiocare tutte le missioni alle difficoltà superiori che già vi abbiamo illustrato nella nostra recensione di DMC.
La longevità è forse il tallone di Achille di questo contenuto aggiuntivo, che limitandosi a solo sei missioni, si attesta in una durata di circa 2/3 ore, dipendenti chiaramente dalle proprie skills e capacità di adattamento. Inoltre, il gioco continua a peccare nella scarsità di Boss degni di nota, e nonostante il demone dello spoiler sia potente in noi, non ci dilungheremo ulteriormente sull’argomento per non rovinarvi gli avvenimenti di cui sarà protagonista Vergil.
Per concludere, vi ricordiamo che i fortunati possessori delle edizioni limitate del gioco, non dovranno sborsare neanche un centesimo per questa piccola aggiunta, per tutti gli altri invece, il costo è fissato per il momento a 720 MSP per Xbox 360 o 8,99€ per Playstation 3.

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IN CONCLUSIONE

Alla fine dei giochi, dobbiamo convenire che La Caduta di Vergil, può sembrare un contenuto aggiuntivo a cui sono state tarpate le ali. Apprezzabile, per l’amor di Dio, ma di sicuro incompleto rispetto al gioco principale con protagonista Dante. Ha dalla sua il poter ereditare il gameplay, le atmosfere e gran parte delle dinamiche dal suo capostipite, ma al tempo stesso la minore profondità delle combo eseguibili e l’esigua durata non giocano di certo a suo favore. Neanche la longevità è un fido alleato, e del resto 2 ore mezzo volano abbastanza velocemente, ma per fortuna possiamo sopperire con i quattro livelli di difficoltà superiori che abbiamo visto anche insieme a Dante. Le cutscene a cartone non sono necessariamente un male, anzi delineano in maniera più netta il divario e le differenze che intercorrono tra i due gemelli, ed ovviamente rendono meno monotono il gioco che abbiamo visto fino ad ora.
In soldoni, se vi state chiedendo se il DLC è da evitare o meno, la risposta è ni. Se avete amato il gioco principale, al 95% (concediamo sempre il beneficio del dubbio), adorerete anche questo piccolo prosieguo. Ma se il reboot di Ninja Theory non vi ha lasciato dei buoni ricordi, allora lasciate perdere, perché incappereste in tutti i problemi principali del titolo completo, che nel frattempo (e sfortunatamente) non sono stati corretti. Il fascino di Vergil però ha sempre una spinta in più, quindi non possiamo che dirvi: Keep calm and give more power!!

Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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