Warriors Orochi 3 Hyper – La Recensione

Warriors Orochi 3 Hyper – La Recensione

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Lo ameranno: gli amanti degli hack’n’slash incentrati sul button-mashing
Lo odieranno: gli amanti degli hack’n’slash che vorrebbero risolvere qualche enigma, ogni tanto
E’ simile a: Musou…what else?

Titolo: Warriors Orochi 3 – Hyper
Piattaforma: Wii U
Sviluppatore: Omega Force / Tecmo Koei
Publisher: Tecmo Koei
Giocatori: 1 – 2 Offline
Online: 2 Giocatori
Lingua : Giapponese / Inglese (Parlato / Testi)

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I Musou Attack torneranno davvero utili in molti frangenti, sopratutto quando vi troverete accerchiati da una cinquantina di avversari

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Omega Force e Koei, non paghi di aver riempito gli scaffali di mezzo mondo e di aver contagiato un numero altissimo di giocatori, sia in terra natia che tra i tanti otaku occidentali, proseguono la loro diffusione del “virus” Musou, ormai quasi da considerare come un genere a sé stante, in cui il superomismo nietzschiano si mescola con le leggende su Chuck Norris. Dopo aver accompagnato il lancio di un numero indefinito di piattaforme (tra le più recenti figurano PSVita e Nintendo 3Ds), potevano forse mancare all’appello, in occasione dell’arrivo di Wii U sugli scaffali di mezzo mondo? Partendo dalla serie Dynasty Warriors, fino a spin-off e crossover, il succo è sempre quello: impersonare un qualche glorioso combattente cinese e riempire di mazzate orde di malcapitati soldati nemici, ridotti a volgare carne da macello. Con il passare del tempo e con l’evolversi dei gusti dei giocatori, alcuni fisiologici cambiamenti sono stati necessariamente attuati per permettere al brand di sopravvivere, ma, purtroppo o per fortuna, senza esagerare o stravolgere, con somma gioia degli estimatori. Personalmente, ritengo che con One Piece: Pirate Warriors il team sia riuscito a staccarsi dagli stilemi pesanti come macigni che impediscono al brand di compiere quel salto di qualità necessario per ampliare il proprio pubblico, ma con questo Warriors Orochi 3 (sia standard che Hyper) il coraggio di osare è stato davvero poco.

La caratterizzazione dei numerosi personaggi è, come sempre, sopra le righe

La caratterizzazione dei numerosi personaggi è, come sempre, sopra le righe

Il titolo appartiene alla deriva “fantasy”, uno dei filoni presenti all’interno della sterminata serie: oltre a dover privare migliaia di donne e bambini di mariti/padri, ci saranno anche demoni e bestie atroci a variare sul tema, tutte ben caratterizzate (come sempre, del resto) ed originali, elemento che viene smorzato dall’asfissiante costanza con la quale verranno riproposti (sia quelli comuni che i mini-boss), ma quest’influenza non-storica (elemento di rottura con gli altri titoli) si ripercuote anche su alcune location (la prima battaglia sembra ambientata nell’Oblivion di bethesdiana memoria!) e sull’intera narrazione, che invece di focalizzarsi sulle storiche guerre che hanno determinato la nascita delle gloriose nazioni orientali, si basa su un escamotage intrigante. L’Hydra, un demoniaco serpente ad 8 teste, è sorto dall’oscurità, pronto a spazzare via qualsiasi essere vivente osi pararglisi davanti, inclusi tutti i coraggiosi combattenti provenienti dalla Cina e dal Giappone. Solo in 3 sopravviveranno, Ma Chao, Sima Zhao e Hanbei Takenaka, e proprio nei panni di questo trio, coadiuvati dalla regina della Luna Kaguya e dai suoi poteri, dovremo viaggiare nel tempo e ripercorrere le tappe della guerra contro il demone, salvando più truppe e condottieri possibili (più di 130, una manciata in più per questa versione Wii U, tra i quali figurano illustri ospiti tratti da altre serie targate Tecmo Koei) e sferrare un ultimo attacco finale.

1325? Pivello.

1325 uccisioni? Pivello.

Gli scontri si svolgeranno all’interno di vaste mappe, in cui dovremo muoverci, a piedi o a cavallo, traendo in salvo nostri sottoposti in pericolo, sconfiggendo boss e mini-boss e, sporadicamente, svolgendo missioni o azioni specifiche (come l’evitare dei massi o usare delle rudimentali mitragliatrici), ma il gameplay è sempre il solito: le possibili features introducibili grazie al GamePad vengono superbamente evitate come la peste, neanche la minima interazione tattile con le mappe (come invece visto su 3Ds in Samurai Warriors: Chronicles), relegando l’innovativo controller ad hand-held da letto ed affidandosi alle fin troppo collaudate botte da orbi a suon di attacchi leggeri e pesanti, inanellando combo e sferrando speciali colpi con tanto di barra da riempire (uno attivabile tramite tasto dorsale destro, l’altro è il devastante Musou Attack), badando bene a rispettare le condizioni della missione (concluderla entro un certo limite, o traendo in salvo determinati personaggi chiave) e seguendo i curati dialoghi tra i numerosi protagonisti.

Ad inizio match potremo scegliere quali schierare (oppure affidarci a quelli consigliati di default), livellando con i nostri preferiti (accumulando esperienza in battaglia o comprandogli livelli tramite le gemme ottenute) ed equipaggiandoli al meglio, tra gli oggetti che troveremo casualmente in missione e le armi, che potranno essere potenziate fondendole tra loro presso l’armaiolo presente nell’ “accampamento”, zona franca vicinissima al terribile Hydra dove troveremo, di volta in volta, alcuni dei personaggi sbloccati, oltre al Network Assistant, punto di riferimento per i match online. A tal proposito, non ho trovato nessuna partita/giocatore disponibile (provando anche in orari e modalità differenti): tenendo conto che il titolo è disponibile da poco meno di due mesi, il comparto online non sembra avere vita facile, tra partite introvabili e la modalità Musou Battlefield che promette di poter creare le proprie missioni, lasciando immaginare uno splendido editor di livelli, salvo poi rivelarsi un buco nell’acqua, permettendo di influire unicamente su dialoghi e condizioni del match.

La modalità Duello "ridimensiona" il campo di battaglia, face to face

La modalità Duello “ridimensiona” il campo di battaglia, face to face

Una delle pochissime novità di questa versione Wii U invece, pur soffrendo anch’essa della desolazione che si respira nei server, offre il meglio di sé in locale: la modalità Duello infatti torna quasi agli albori del marchio Dynasty Warriors spolverando meccaniche da picchiaduro (mantenendo comunque il collaudato gameplay), genere d’appartenenza dei primi capitoli della serie sulla gloriosa PlayStation. Dal punto di vista tecnico, il mantra è sempre lo stesso: come accaduto per altre conversioni/riedizioni, il dettaglio grafico, pur trattandosi di un porting frettoloso, non teme il confronto con le piattaforme d’origine, ma zoppica per via di un frame-rate instabile, appesantito sopratutto dalla mole di NPC presenti su schermo in più di un’occasione (il body count, del resto, arriva sempre sui 1500/2000!), senza però inficiare l’esperienza di gioco. Buonissime invece le musiche, come sempre, in cui rock strumentale e atmosfere orientali accompagnano perfettamente l’incalzare furioso delle battaglie.

I numerosi e curati dialoghi dipaneranno la trama tra battaglie, combo ed assalti

I numerosi e curati dialoghi dipaneranno la trama tra battaglie, combo ed assalti

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In conclusione…

Warriors Orochi 3 torna su Wii U in versione Hyper, ma di “Hyper” c’è veramente poco: qualche condottiero da impersonare in più e una modalità Duello divertente ma praticamente giocabile solo in locale, per via della desolazione dei server, non giustificano un nuovo acquisto su Wii U, complice anche un comparto tecnico lievemente penalizzato rispetto alle versioni originali apparse su Xbox 360 e PlayStation 3 ed un clamoroso disinteresse per il GamePad e le sue possibili meraviglie, che di fatto rendono questo porting davvero superfluo. Il gioco in sé per sé offre qualche lieve evoluzione per lo stagnante brand/genere, tanto nella struttura della trama quanto nell’introduzione di elementi utili a variare il gameplay, ma la ripetitività e il button-mashing continuano a farla da padrone: i fan continueranno ad amarlo, sopratutto i possessori di Wii assetati di Musou, mentre chi vuole avvicinarsi a questo “mondo” farebbe meglio ad iniziare dalla serie d’origine o dal buonissimo One Piece: Pirate Warriors.

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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