Trine 2: Director’s Cut- La Recensione

Trine 2: Director’s Cut- La Recensione

Lo ameranno: gli amanti dei platform in cerca di una sfida
Lo odieranno: gli amanti dei platform semplici e spensierati
E’ simile a: un vecchio Super Mario con combattimenti ed intricati enigmi

Titolo: Trine 
Piattaforma: Wii U
Sviluppatore: Frozenbyte
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1 – 3 (Co-op Offline/Online)
Lingua : Inglese/Italiano (Parlato / Testi)

Gli splendidi fondali sono tutti estremamente curati e ricchi di dettagli

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Quando furono annunciati i titoli disponibili al lancio di Wii U spiccava, tra quelli scaricabili, il seguito di Trine, divertente ed originale platform dal sapore fortemente fantasy incentrato su combattimenti ed intricati rompicapi. Il secondo capitolo si affaccia sul GamePad in versione Director’s Cut, ricca di nuovi contenuti e, sopratutto, un gameplay rivisitato proprio in funzione del particolare controller della piattaforma Nintendo.

Vi sarà difficile, se non impossibile, resistere agli scambi di battute tra i 3 strambi protagonisti

La trama vede sempre i 3 protagonisti già noti agli amanti del primo atto: il pavido mago Amadeus, Pontius, un cavaliere più affine con la forchetta che con la spada, e Zoya, splendida ladra pronta a tutto per un bel gruzzoletto. Questi buffi eroi dovranno unire armonicamente forze e poteri per poter seguire gli indizi offerti dal Trine, un potente e misterioso artefatto, il quale gli permetterà di salvare il classicissimo regno in pericolo. Goblin e boss pantagruelici cercheranno di metterci il bastone tra le ruote ma, grazie ad armi e al nostro ingegno, sarà entusiasmante escogitare di volta in volta un nuovo e devastante modo per polverizzarli.

Il gameplay ha una base estremamente basilare: andamento a scorrimento e piattaforme su cui saltare. La scelta di utilizzare un trio di personaggi estremamente eterogenei tra loro, però, non sarà semplicemente legata a motivazioni estetiche: ognuno di loro offre infatti specifiche abilità al giocatore, il quale dovrà sfruttarle sapientemente per avanzare nell’avventura e sopravvivere alle trappole escogitate dal team. Amadeus potrà creare delle scatole di metallo (da “disegnare” sul touch-screen), utili per poter raggiungere punti elevati, e al contempo risolvere puzzle ambientali interagendo con specifici elementi, i quali potranno anche essere utilizzati per uccidere in maniera creativa gli avversari. Pontius è il tank del gruppo, certamente il più diretto ed efficace contro i coriacei Goblin, che potranno essere feriti a suon di spada o martello (leggera e veloce la prima, lenta e potente la seconda, utile anche per aprire dei varchi nella pietra più dura); tenendo premuto sullo schermo attiveremo il suo utile scudo, fondamentale in alcune sezioni in cui frecce nemiche o piante sputa-fuoco non potranno essere in alcun modo debellati. L’agile Zoya sarà forse il personaggio più sfruttato: il suo arco è utilissimo contro gli avversari più lontani (tramite pressione sullo schermo caricheremo il colpo e lo indirizzeremo) mentre il rampino (attivato da un tocco rapido o dal grilletto destro) ci permetterà di avanzare più velocemente, e, dondolandoci, di raggiungere tesori nascosti in punti altrimenti irraggiungibili.

Oltre ad essere curatissime, ciò che colpisce delle ambientazioni è la varietà, alternando foreste, villaggi e templi da esplorare tutte caratterizzate da uno stile grafico unico.

Progredendo nella trama troveremo dei globi verde acqua e delle ampolle che contengono esperienza: una volta raggiunte le 50 “sfere” avremo un punto da utilizzare nell’albero della abilità, sbloccando così preziosi potenziamenti (come la possibilità di creare più scatole con Amadeus, o di congelare i nemici con le frecce di Zoya) in grado di semplificarci la vita, dato che saremo in costante prova e pericolo. Il team infatti ci propone 20 livelli (inclusi quelli dell’espansione Goblin Menace) ricchi di vari tipologie di rompicapo, dalle leve a tempo passando per pavimenti chiodati e massi rotolanti: dovremo quindi spremere le meningi, di volta in volta, per capire come superare l’ostacolo, lasciando che i 3 protagonisti uniscano le forze e i loro poteri. In alcune occasioni, ad esempio, dovremo creare una scatola con il mago, sulla quale far salire Pontius, il quale, saltando, potrà rompere un supporto di legno che blocca il passaggio, dal quale poi sarà possibile a Zoya arrampicarsi e raggiungere così una nuova zona, oppure, nel caso in cui il tank sia fuori gioco (il Game Over ci sarà unicamente nel caso in cui nessuno sia in vita), potremo congelare con una freccia il nemico e, cambiando rapidamente personaggio, gli faremo apparire sulla testa una grossa scatola che andrà a disintegrarlo. La fisica è infatti estremamente realistica e dovremo spesso giocare con essa, escogitando un modo per far raggiungere ad un corso d’acqua un determinato punto, o spostando e ruotando tubature nelle quali far confluire il vapore sul quale, letteralmente, saltare.

Preparatevi ad una grande varietà di enigmi e strambe situazioni da risolvere, dalla difficoltà non sempre accessibile…meglio così, no?

Il comparto tecnico del titolo è buonissimo, colorato (al limite della saturazione) e ricco di dettagli, con nemici agguerritissimi e una fisica, come detto, convincente. L’atmosfera sognante è confermata sia dalle musiche dal forte sapore medievale, che dal design fiabesco dei fondali, molto vari e a tratti caricaturali (oltre che vivi e brulicanti), così come gli effetti di luce che danno un ulteriore tocco incantato al tutto; menzione a parte per il doppiaggio, volutamente “aulico” ma spesso culminante in esilaranti scambi di battute. Solo qualche sporadico glitch legato al clipping (personaggi incastrati nelle rocce oppure armi e rampino che trapassano muri ed oggetti, fenomeni incontrati comunque molto raramente) intacca un comparto tecnico di primo livello, per un titolo scaricabile, mentre non tutti i comandi tattili sembrano essere stati inseriti in maniera naturale, forzando di tanto in tanto il brillante gameplay (lasciando, tra l’altro, molti tasti del GamePad inutilizzati). Presente inoltre una modalità cooperativa sia in locale che online, grazie alla quale sarà possibile collaborare con altri 2 giocatori (e avere così tutti e 3 i protagonisti su schermo): l’unico problema a riguardo risiede, oltre che in partite non affollatissime, nel non potersi coordinare con sconosciuti da tutto il mondo per l’assenza di una qualsiasi forma di chat (ma verrà presto inserita una chat vocale tramite aggiornamento, ndr), mentre in locale potrete sbizzarrirvi con i vostri parenti/amici grazie a varie tipologie di controller.

Co-op a 4? Too mainstream. Il numero magico è il 3.

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In conclusione…

Il gioiellino di Frozenbyte torna sull’eShop di Wii U con una manciata di livelli extra in grado di aumentare la buona longevità (dalle 8 ore in su) e qualche abilità aggiuntiva, lasciando comunque inalterato lo splendido e sognante stile grafico, il geniale gameplay incrociato tra i 3 bilanciatissimi personaggi, gli intricati rompicapo sempre più ardui e la valida modalità multiplayer (sia online che offline). Solo qualche bug e alcuni comandi tattili da ripensare (come quello legato lo scudo di Pontius, non il massimo della comodità) affliggono negativamente un titolo scaricabile dall’indubbio valore, tra quelli della line-up iniziale della nuovissima console di Nintendo, perfetto per l’utenza più hardcore (ai quali è dedicata un’apposita modalità ancor più ardua), un po’ meno per i neofiti, a loro agio con la base platform del titolo ma un po’ meno con alcuni ostici enigmi.

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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