I Griffin: Ritorno al Multiverso – La Recensione

I Griffin: Ritorno al Multiverso – La Recensione

Una delle saghe cartoon più famose dei nostri tempi, conosciuta in patria con il nome di Family Guy, tenta l’ardua impresa di divertire i giocatori su console con il titolo I Griffin – Ritorno al Multiverso. L’impresa non sembrerebbe di difficile compimento, considerando l’ampio parco di situazioni, battute e degenero che ci forniscono quotidianamente i personaggi strampalati nati dalla mente di Seth McFarlane. Nonostante il gioco risulti nella sua totalità un buon mix di assurdità e divertimento, ciò basterà a decretare la sua vittoria videoludica? Il punto cruciale è riuscire a distaccarsi dal ruolo di fan della serie ed essere sinceramente critici… ce la faremo?

 Lo ameranno: i fans della serie tv e chi cerca un “TPS” divertente e non impegnativo

Lo odieranno: chi preferisce i Simpson, chi detesta gli shooter in stile cartoon e i moralisti (!!)

E’ simile a: Microvolts

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Titolo: I Griffin: Ritorno al Multiverso
Piattaforma: Xbox 360 / Playstation 3
Sviluppatore: Heavy Iron Studios
Publisher: Activision
Giocatori: 1 – 2 (co-op)
Online: sì (4 giocatori)
Lingua : inglese / italiano


Back to the Multiverse!

Nei panni di Stewie o Brian, affronteremo anche la popolazione Amish

Innanzitutto abbiamo bisogno di una premessa: cosa è il Multiverso. Diciamo che là fuori, da qualche parte in un piano dimensionale diverso da quello attuale, esistono altri mondi che possono essere del tutto simili al nostro oppure completamente diversi. Lì vivono delle copie esatte di noi ma con carattere e modus vivendi differente, quindi eliminare qualcuno in questo mondo non vuol dire includere la sua sparizione anche negli altri universi.

In realtà il concetto di Multiverso è molto più complesso, ma questa spiegazione è alla base della storia trattata nel videogioco: improvvisamente, davanti a Stewie, appare da un’altra dimensione il fratello malvagio Betram, precedentemente eliminato in questo mondo e desideroso di vendetta verso il pargolo saccente di casa Griffin. Promette di radunare un esercito di suoi cloni e giungere fino all’universo attuale, per distruggerlo completamente. Il bambino e il cane di famiglia Brian, all’insaputa di tutti gli altri, decidono di reagire e ricorrere al telecomando che li catapulterà negli altri mondi, armati fino ai denti.

La trama prosegue quella sviluppata durante gli episodi “Strada verso il Multiverso” e “La teoria del Big Bang”. Chi non ha avuto il piacere o meno di visionarli non avrà comunque difficoltà nel comprendere costa sta accadendo: la storia scorre  fluida e altrettanto semplici saranno gli obiettivi da raggiungere. Tecnicamente parlando, non si distacca dalle classiche avventure-shooter in cui, dopo aver portato a termine determinati punti focali (piuttosto banali), si combatte il boss di fine livello e tanti saluti fino all’universo successivo. Senza pretese, a volte senza senso… soprattutto senza senso.

Apparizione casuale di Peter in una cutscene


Gameplay

La tipologia di gioco è sparatutto in terza persona, in quanto impersonando Stewie o Brian dovremo eliminare nemici a suon di spari. I comandi di base sono quelli di qualsiasi altro shooter: levette per mirare e sparare; i due bumper per lanciare granate o oggetti simili; gli stick per muoverci e spostare la visuale; gli altri tasti per ricaricare, saltare e interagire con l’ambiente circostante e gli altri personaggi.

Sparsi sul nostro cammino incontreremo dei vortici, che ci permetteranno di entrare nel negozio ed equipaggiarci al meglio. Un eufemismo poiché, sebbene le armi e gli oggetti speciali da lanciare siano i più disparati, molti di questi risultano piuttosto inutili e a volte anche disturbanti nel gameplay, anche se ammettiamo sia piuttosto divertente invocare un pollo antropomorfo che prende a cazzotti i nemici o lanciare flaconi di Ipecac… Di base, Stewie sarà equipaggiato con armi che sfiorano il fantascientifico, mentre Brian utilizzerà pistole e fucili più classici. 

I nemici da combattere possono essere temibili esclusivamente quando ci buttiamo a capofitto senza un minimo di “strategia” (è una parola un po’ grossa per questo titolo…  NdR). L’IA generale non da alcun problema di sorta, è proprio il problema: per quanto la serie tv non abbia mai preteso molto dal comparto di azione, ci si aspetta almeno che eliminare gli ostacoli nel videogioco alzi il livello di adrenalina ma, purtroppo, proprio a causa di antagonisti ben caratterizzati ma scialbi nelle reazioni non riusciamo a goderne troppo.

Quagmire si difende con bambole gonfiabili…

Oltre alla modalità storia, in cui potremo giocare con un amico in cooperativa, sono disponibili anche diverse Sfide. All’inizio del gioco sono già sbloccate tre di queste, ognuna con un diverso livello di difficoltà e missione diversa. In Scatti vincenti, dobbiamo cercare di fotografare ragazze discinte dall’esterno delle case entro il limite di tempo; in Furia Amish Gli storpi e i capaci viene richiesta l’eliminazione e la sopravvivenza senza limiti di tempo e così via. Ogni sfida ha un livello di difficoltà che va dal Facile al Difficile, permettendo di accumulare un certo numero di stelle utili a sbloccare i giochi successivi o alcuni item sia in single che in multiplayer.

Le sfide risultano sfiziose e sono un ottimo modo per interagire con altri personaggi all’infuori dei protagonisti (c’è addirittura un obiettivo/trofeo se sceglierete di usare l’odiata Meg…); purtroppo, considerando che non propongono giochi innovativi che si distaccano dalle azioni della storia, divertono per un periodo piuttosto limitato.


Grafica e Sonoro

L’espressività dei nemici è del tutto assente oppure statica

Il comparto grafico presenta alcuni pro e contro. Cutscenes, personaggi e ambientazioni sono interamente in stile cartoon del tutto simile alla serie tv, vantando una buona risoluzione 3D. I dettagli degli edifici e le espressioni dei personaggi sono letteralmente incollati sui modelli e la cosa non dispiace, considerando che riprendono alla perfezione il tratto del cartone animato. Tutto ciò che ci circonda e con cui interagiamo è reso al meglio, ma notiamo quanto sia stata sviluppata quasi esclusivamente l’espressività dei personaggi principali e non quella dei nemici. Questi ultimi presentano emozioni statiche, osiamo dire annoiate, e sebbene siano personaggi secondari è un vero peccato che non abbiano ricevuto lo stesso trattamento di uno Stewie, un Brian o un Peter.

Peter, sì, e Meg, Loise, Quagmire e tanti altri. Ogni livello è disseminato di almeno un paio di questi personaggi, che non interagiscono con noi ma fanno letteralmente contorno. Incontriamo un Quagmire intento a spiare le ragazze dall’esterno delle case, un Peter che sottomette gratuitamente una Meg dagli arti amputati (e sì che ce l’hanno con la povera Meg anche dentro al videogioco. NdR) o una Loise ubriaca che balla sui tavoli totalmente a random. Passare vicino a questi personaggi fa attivare almeno un paio di animazioni, con conseguenti battute al limite del trash che preferiremmo non riportarvi… In fin dei conti, il tutto è molto piacevole ma il condimento di frasi al limite dell’estremo e le scarse animazioni secondarie sminuiscono ciò che poteva essere un ottimo lavoro grafico.

Per quanto riguarda il sonoro, non abbiamo il piacere di un doppiaggio italiano e dovremo accontentarci di quello originale americano, accompagnato da sottotitoli. Per chi non avesse mai ascoltato le voci originali, consigliamo vivamente di ascoltarsi la voce tagliente del piccolo insolente Stewie e la risata fastidiosa di Peter, del tutto simili a quelle della serie tv andata in onda in Italia. Per chi invece non ha seguito il cartone, probabilmente non noterà alcuna differenza / particolarità così interessante in questo punto. Effetti sonori e background music sono altrettanto legate all’universo televisivo, quindi a riguardo non abbiamo nulla da obiettare.


Multiplayer?

Ebbene sì, il titolo è fornito anche di un comparto multigiocatore. Notiamo nel retro della confezione che viene richiesto il collegamento Xbox Live (la versione da noi provata), quindi andiamo sul sicuro e ci fiondiamo a cercare giocatori internazionali nella… lobby? Andiamo con ordine: la prima schermata che incontriamo ci fa scegliere mappa, numero di giocatori, tipologia di partita, fuoco amico sì o no. Superata questa fase, possiamo scegliere per quale squadra parteggiare (Buoni o Cattivi) e il personaggio da mettere in campo. Confermiamo di essere pronti e attendiamo. E attendiamo. Abbiamo già detto che stiamo attendendo?

Come si presenta la lobby e costumi alternativi dei personaggi

Il gioco ci parla di multiplayer, ma in sostanza non c’è. La cosiddetta “lobby”, teoricamente, dovrebbe metterci in contatto con un qualche server, inesistente, e permetterci di fronteggiare altri avversari. La verità è che il massimo del “multigiocatore” consentito è una sfida tra amici in condivisione di schermo. Non ci è dato sapere se è possibile invitare gli amici della lista, poichè sfortunatamente nessuno dei nostri contatti aveva lo stesso titolo, ma abbiamo provato ugualmente l’esperienza sulla stessa console e… mah.

Perchè gli Amish vomitano vedendo la mercanzia di Meg? Chi non ha visto il cartone, difficilmente può capirlo!

Le modalità proposte riportano nomi fantasiosi, ma sostanzialmente si tratta di classiche partite come deathmatch, cattura la postazione e via dicendo. Le note piacevoli sono poche ma buone: la cosiddetta bandiera  è rappresentata da un “sordo spalmato di grasso” che corre per tutta la mappa evitandoci, mentre un’altro tipo di partita richiede di sopravvivere a ondate di nemici. Abbiamo anche una modalità in cui il punteggio è determinato dall’appropriazione di tesori. Tutto ciò risulterebbe molto divertente, se solo non venisse promesso un Multiplayer con la M maiuscola invece che una condivisione dello schermo in mappe che riprendono quelle già presenti nella modalità storia.


Quando inizia la prossima stagione?

Eravamo inizialmente entusiasti, in quanto fans della serie, ad avere tra le mani un titolo correlato con la promessa di divertimento, dissacramento e tante ore di pura follia. Peccato che il divertimento è a livelli mediocri e spesso scende nel baratro della pericolosissima noia, il dissacramento c’è tutto e anche troppo, le “tante ore di follia” sarebbero da definire “il paio di ore di follia”. Salvo prendere coraggio e ripercorrere ogni singolo livello per collezionare oggetti delle missioni secondarie, il gioco è completabile in poco più di due ore, cosa che ne fa scendere decisamente il livello di pregio.

Ci dispiace moltissimo dover torturare il titolo ma ha davvero poco da offrire, e quel poco talvolta non è stato sviluppato ai massimi livelli che meriterebbe. Ispirato alla serie tv e riguardante esclusivamente la serie tv, adatto più che altro a chi già la segue e seguiva. Un neofita dei Griffin  può tentare l’impresa, tutt’altro che ardua, ma probabilmente non comprenderebbe il perchè e per cosa delle tante situazioni assurde del gioco. Sfidiamo un novello giocatore, che non ha visto alcuna puntata, a dirci perchè quel tale flacone dal nome “Ipecac” fa star male i nemici oppure perchè, se il personaggio di Meg mostra la mercanzia, tutti scappano correndo.

Torniamo al nostro televisore, tenendo ben spenta la console, nella speranza che trasmettano una nuova puntata…

Carisma sprecato?

Alla continua ricerca di spazio per le nostre collector e obiettivi da sbloccare...

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