Need For Speed Most Wanted – La Recensione

Need For Speed Most Wanted – La Recensione

Take me down the Fairhaven City

I ragazzi della Criterion tornano sulla cresta dell’onda (o meglio dell’asfalto) con un loro nuovo titolo di corse automobilistiche, che questa volta gira intorno al famoso brand di Need For Speed, la serie storica del colosso americano Electronic Arts. Un titolo che cerca di dare una svolta alla serie in una maniera forse annunciata, ma che proprio per questo lo ha reso uno dei più attesi del momento. Se siete pronti a rimettervi tutti al volante, preparate i vostri guantini da corsa preferiti, e date un’ultima controllata alla macchina, perché qui in città c’è sempre una gara da vincere. Benvenuti a Fairhaven.

Lo ameranno: i fans della serie pronti al cambiamento e chi ha amato le altre produzioni Criterion

Lo odieranno: i puristi della saga di NFS che con Burnout non hanno proprio un certo feeling

E’ simile a: Burnout Paradise, Need For Speed Most Wanted (2005)

Titolo: Need For Speed Most Wanted

Piattaforma: Playstation 3, Xbox 360, PS Vita, PC

Sviluppatore: Criterion Games

Publisher: Electronic Arts

Giocatori: 1-4

Online: 2-16

Lingua: Italiano (Testi / Parlato)

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STORYBOARD

Siamo coscienti del fatto che parlare di trama per un titolo di corse automobilistiche può sembrare alquanto strano o tendenzialmente senza senso, ma sappiamo anche come la serie Need For Speed ci abbia sempre abituato a smentire questo luogo comune. Ed infatti, in questo nuovo capitolo, la trama… non c’è.
Certo, è vero che il gioco, analogamente al suo omonimo del 2005, vi mette nei panni di un pilota di corse clandestine, ma questo sarà l’unico stralcio della storia che vi sarà concesso. Il resto delle informazioni a voi necessarie, si limiterà poi al fatto che esiste un solo l’obiettivo di fondo, ovvero il dover scalare la classifica dei piloti più ricercati della città, cosa che dovrete fare battendo un pilota dopo l’altro in emozionanti gare su quattro ruote. Di conseguenza quindi, non aspettatevi filmati in cg che vi stiano a spiegare come si sta evolvendo la trama, perché non ne vedrete nessuno, neanche cercando di corrompere qualche poliziotto.

Poliziotti… Ne vorrete fare volentieri a meno…

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GAMEPLAY

Come già accennato, il vostro scopo sarà quello di sconfiggere i vostri avversari e salire di posizione nella classifica dei piloti più ricercati. Né più né meno che lo stesso modus operandi di cui siamo stati testimoni nel gioco del 2005 in pratica. Dieci avversari importanti di cui dovrete attirare l’attenzione, e di conseguenza dieci gare fondamentali da vincere in dei testa a testa spaventosi.
Ma per riuscire a raggiungere i vostri avversari della Most Wanted list, dovrete innanzi tutto correre per guadagnare visibilità ed importanza nel mondo delle corse clandestine, ma soprattutto dovrete correre per guadagnare i preziosi potenziamenti per le vostre autovetture, senza i quali non andrete di certo molto lontano. A tal proposito, fate attenzione perché i potenziamenti che sbloccherete su una macchina, non saranno validi su un altro modello, ma dovrete risbloccarli vincendo le corrispondenti gare. In ogni caso, riuscendo a piazzarvi in buona posizione al termine delle corse, guadagnerete Speed Points, che sono praticamente la misura del vostro punteggio nella classifica dei Most Wanted di cui abbiamo parlato fino ad ora.
Strutturalmente, la nuova produzione Criterion “ruba” molto dall’esperienza che fu Burnout Paradise, dove in una città che potremmo definire open world, è possibile scorrazzare per trovare la prossima gara da affrontare. Ma non di sole corse vive il pilota clandestino, ed infatti, sparsi per tutto il mondo di gioco, troverete alcuni piccoli passatempi da intervallare tra una gara e l’altra. Cancelli da abbattere, cartelloni da distruggere ed autovelox da far scattare alla massima velocità, sono quelli che in certo senso potremo definire i collezionabili del gioco, e che tra l’altro vi consentiranno di guadagnare ulteriori Speed Points aggiuntivi.
Insieme agli oggettini che vi abbiamo appena presentato, nel vostro girovagare tra le strade di Fairhaven, troverete anche i cosiddetti Punti di Scambio. No, non sono i parcheggi dove lasciare la macchina per andare a prendere la metro o il pullman, quelli sono i “parcheggi” di scambio, ma diciamo che tecnicamente funzionano alla stessa maniera. Raggiungendoli con la vostra auto, e premendo semplicemente il tasto indicato, scambierete la vostra auto con quella parcheggiata lì in bella vista, accedendo quindi a nuove gare ed a nuove vetture.
Il tutto, viene gestito tramite l’Easy Driving, un sistema immediato e facilmente accessibile durante il gioco (tramite la pressione del tasto direzionale destro), e che vi permette di modificare al volo i potenziamenti della vostra autovettura, impostare il percorso per la gara successiva, controllare le sfide contro i vostri amici, accedere al multiplayer e via discorrendo. Tutto volge quindi all’immediatezza, senza giri di parole o chilometrici menù da esplorare solo per riavviare una gara o tornare al punto in cui vi era sembrato di notare un punto di scambio. Il gioco quindi cerca di applicare la filosofia del “tutto e subito”, ma grazie al cielo lo fa presentandosi anche con una controparte tecnica di livello decisamente superiore alla media.
Nel caso durante le vostre corse sfrenate e frenetiche, vi sia sembrato di vedere un volto familiare su qualche cartellone pubblicitario, non fateci caso, ma soprattutto state tranquilli, non avete le allucinazioni da assunzione di troppi peperoni in salamoia… Semplicemente, avete visto una nuova feature dell’Autolog, che torna anche in questo capitolo dopo essersi mostrato anche nell’ultimo The Run, e che si prefigge lo scopo di informarvi prontamente su quello che fanno i vostri amici e/o avversari. Un altro punto quindi che possiamo assegnare alla volontà competitiva del titolo, che sprona i giocatori a voler/dover fare sempre meglio sia in single player che online.
Quello che invece scoraggia e l’eccessiva ed imperterrita, nonché ostinata predilezione nei vostri confronti della polizia, che nonostante stia intervenendo su di una gara clandestina con molte auto, tenda sempre a lanciare il grosso delle pattuglie e dei suv su di voi, facendo inoltre comparire blocchi stradali e strisce chiodate l’istante dopo che l’auto che vi precede passa illesa verso il traguardo… A questo poi, aggiungete pure gli schianti della vostra autovettura su spigoli invisibili, che siete sicuri di non aver preso e che invece rendono la vostra auto un inferno di lamiere in maniera del tutto immotivata, ed avrete un quadro completo anche delle conseguenza umorali che il gioco può provocare.

Fate attenzione ai posti di blocco, non tutti sono così facili da espugnare.

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GRAPHICS & SOUND

Per quello che riguarda il comparto grafico, ai ragazzi della Criterion non si può sicuramente dire nulla. Le autovetture hanno un livello notevole di dettaglio, e le ambientazioni che fanno da sfondo alle corse sono terribilmente realistiche. Peccato per il numero esiguo di visuali di gioco; sono presenti infatti solo quella in “prima persona” e quella dall’esterno dell’abitacolo, che anche se tra le più usate, restano ugualmente pochine. Se proprio dovessimo fare un appunto, questo sarebbe relativo alla parte “incidentale” delle gare, quando le autovetture esplodono in pezzi, ed i vetri vanno in frantumi. Bhé ecco, i vetri in primis, non sono proprio molto realistici, e la rispettiva esplosione in pezzi non è proprio delle migliori. Ma parliamo di pignolerie troppo profonde perfino per un soggetto affetto da manie ossessivo-compulsive, e del resto, a velocità alte, sarete così impegnati a tenere la strada che la maggior parte dei dettagli delle ambientazioni ve li vedrete solo scorrere di fianco, ed i vetri in frantumi saranno solo l’incipit per una lunga serie di improperi causa incidente improvviso e sicuramente poco gradito.
Il comparto audio invece, non pecca in nessuno dei suoi aspetti. Gli effetti sonori delle auto sono praticamente al limite della perfezione, e la colonna sonora invece, per lo più di predominanza inglese, vanta artisti famosi come i Greenday ed i Muse, e perfino pezzi molto conosciuti come Won’t Get Fooled Again dei The Who, ovvero la sigla del noto telefilm C.S.I. Miami. Il titolo è inoltre totalmente localizzato in italiano, anche se l’audio, visto la mancanza di una trama interna e dei suoi relativi sviluppi, è da considerare pressoché irrilevante.

Se riesci a leggere questo, sei eccessivamente vicino al mio c***.

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ONLINE & REPLAY

L’online di Need For Speed Most Wanted è un po’ particolare. Accedendo al comparto multiplayer infatti, vi ritroverete comunque in Fairhaven, in un mondo che però questa volta sarà popolato non da avversari pilotati dalla IA, ma da esseri umani che come voi sono alla guida della propria console casalinga. Quando il sistema avrà trovato la giusta combinazione, farà partire una serie di eventi a tipologia casuale, che vi vedranno combattere con i vostri avversari a suo di derapate, eliminazioni e chi più ne ha più ne metta. Inoltre, i punti guadagnati in questa modalità, andranno a finire nel calderone globale (a patto di essere in possesso di un online pass), e vi consentiranno di salire sempre di più nella classifica principale.
Da qui si evince che anche se il single player magari non vi terrà incollati al televisore per anni, l’online potrebbe darvi quella motivazione in più per allungare la vostra permanenza in città, a patto però di comprendere in breve tempo il meccanismo di gioco in rete, ed evitare così di rovinarsi l’esperienza su un titolo che invece merita parecchia attenzione.

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IN CONCLUSIONE

Giungiamo al traguardo quindi anche di questo nuovo Need For Speed, e non abbiamo dubbi nell’affermare che il podio è quanto mai meritato. Il titolo è decisamente ben realizzato, ed anche se la “mano” dei ragazzi della Criterion, e quindi la conseguente svolta verso i tecnicismi della serie Burnout, hanno il loro peso, bisogna riconoscere che è anche la carta vincente per rinnovare un brand che vanta di essere sulla soglia del ventesimo titolo. Il déjà vu di qualcosa di già visto nel giocato è quindi comprensibile, ma al tempo stesso intrigante perché Most Wanted riesce comunque a far mantenere sempre alto il livello di adrenalina, tenendovi attaccati saldamente a pad e volanti.
L’approccio immediato ed istantaneo che il titolo cerca di avere tramite l’Easy Driving, elimina tutte le chiacchiere dal contesto, ma (almeno per quanto mi riguarda) si sente profondamente la mancanza di una trama alla Fast and Furious alle spalle, magari con tanto di protagonista con le fattezze di Vincenzino Gasolio ad orchestrare il tutto.
Nevrosi da spigoli a parte, il titolo è solido, e regge bene sotto ogni aspetto, sia grafico che tecnico. Visto il periodo, forse non sarà il migliore titolo del genere in campo, ma può dare sicuramente del filo da torcere ai suoi diretti concorrenti, se non proprio anche strappargli direttamente la vittoria. Che dirvi infine quindi, se non congedarvi con un grosso in bocca al lupo… del resto la vita è dura sulle strade, e di fortuna, a Fairhaven, ne avrete proprio bisogno…

Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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