Paper Mario Stickers Star – La Recensione

Paper Mario Stickers Star – La Recensione

Paper Mario su console portatile!” Già da sola questa esclamazione basterebbe a convincere milioni di appassionati a far propria una copia del gioco in arrivo i primi di Dicembre, disponibile pure in versione digitale sul Nintendo eShop. La storica saga di Paper Mario infatti è sempre rimasta esclusiva delle home console Nintendo dai tempi dell’indimenticabile Nintendo 64, delegando le scampagnate portatili all’altrettanto capace fratellino minore, Mario e Luigi Superstar Saga. Gioia e tripudio, quindi? Si ma con qualche piccola precisazione del caso.

Lo ameranno:  gli irriducibili fan del mondo dei funghi
Lo odieranno: chiunque si aspetti un GDR degno della definizione classica
E’ simile a: è un gioco unico, è proprio il caso di dirlo

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Titolo: Paper Mario Sticker Star
Piattaforma: Nintendo 3Ds
Sviluppatore: Intelligen System
Publisher: Nintendo
Giocatori: 1
Online: Assente
Lingua : Italiano

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Un bastimento carico carico di…figurine!

Paper Mario Sticker Star è semplicemente spiazzante, per tutta una serie di motivi che adesso andremo a sciorinare. Partendo dalla trama, che da sola si è sempre valsa l’amore incondizionato per ogni nuovo capitolo della serie, ci si accorge subito di come Nintendo abbia voluto rimescolare completamente le cart…ehm…le figurine in tavola. Le vicende che fanno da sfondo a questa nuova avventura nel Regno dei Funghi, appaiono decisamente più “piatte” (in tutti i sensi!) che in passato. Ovviamente il motore delle vicende è sempre lui, quel distrattissimo Bowser che come al solito viene condotto dalla sua brama di potere a combinare qualche nuovo disastro. Figurarsi quindi se poteva lasciarsi sfuggire la possibilità di rovinare la festa a tutti cercando di impadronirsi di una cometa in grado di esaudire i desideri di chiunque la tocchi.

Detto fatto ed ecco di nuovo il Regno dei Funghi in pericolo, la principessa Peach rapita e Mario ancora una volta pronto all’avventura per cercare di porre una pezza a questo disastro, accompagnato per l’occasione da un pungente Sticker parlante, Corinne. L’incipit, seppur molto classico, è  come sempre azzeccatissimo, ciò che però viene meno è la presenza di un cast di supporto in grado di tenere in piedi lo spettacolo nella ventina di ore buone necessarie per completare la storia. Purtroppo, infatti, vengono qui a mancare tutte quelle personalità meravigliose come KooperLady Bow, Vivian e Bobberry che hanno reso gli episodi precedenti indimenticabili. I siparietti comici ovviamente non mancano mai e, anzi, Sticker Star sembra spingere ancora di più sull’ironia del vivere in un mondo fatto di carta (personaggi che si accartocciano, costruzioni nascoste perché di profilo e persino una malefica capra terrore di ogni sticker!), ma è innegabile per gli affezionati sentire che alla formula sia stata levata una grossa fetta di quella magia videoludica che ha de sempre caratterizzato la saga.

Kamek, il Magikoopa. Se non fosse per lui la maggior parte dell’avventura sarebbe passata ad ascoltare i propri pensieri ronzare in testa. Purtroppo le occasioni per scambiare qualche battuta coi PNG sono veramente poche

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Carta, forbici, sasso

Oltre che minare pesantemente l’impatto narrativo del gioco, l’assenza di personaggi secondari ha portato un’altra grande rivoluzione alla serie, riscontrabile sin da subito una volta entrati a contatto con i nemici. Seguito spirituale di quel Super Mario RPG che tanto seppe stupire nel ’96, Paper Mario Sticker Star ha veramente poco a che spartire con il genere in questione. Già, perché dell’impostazione classica data da Square prima e Intelligente System poi sono rimasti solo i classici turni. Spariscono completamente la gestione del party, i “punti fiore” per le tecniche speciali, i classici comandi come “salto”, “martello”, “oggetti” e persino l’esperienza e il “level-Up”. Un primo impatto devastante per i fan di vecchia data, impatto che alcuni faranno addirittura fatica ad apprezzare. Una scelta anomala, sicuramente maturata in seguito all’esperienza fatta con Super Paper Mario su Wii, episodio che ha visto molti dei punti cardine della serie rovesciati in favore di una componente platform più marcata. Non che gli episodi precedenti abbondassero di meccaniche tipiche “ruolistiche” comunque.

Ideale punto di incontro fra queste due anime, quindi, Paper Mario Sticker Star fonda tutta la sua ragione d’essere sull’uso degli adesivi, che vengano usati in battaglia per impartire i vari comandi (salto, salto multiplo, martello, fiore di fuoco, guscio, boomerang, blocco POW e tantissimi altri) a patto di di non rimanerne mai a secco. Ogni sticker adoperato è infatti uno sticker che non si può riutilizzare e l’unico modo per non rimanerne sguarniti è continuare a staccarne dallo scenario o acquistarli in negozio. Un sistema di gioco un po’ fatalista che spesso porta il giocatore a evitare di proposito battaglie minori, vuoi per non sprecare adesivi, vuoi perché non ci si guadagna niente a fine battaglia se non qualche monetina. Monetine che per inciso è sempre meglio avere per poter usufruire della Slot Machine che permette di portare fino a tre attacchi in successione se si ha fortuna (o se si investono più soldi, indispensabile durante le difficilissime boss fight). Nonostante il cambio di rotta, il battle system è comunque sempre un punto focale dell’azione, accessibile e dinamico come da tradizione anche grazie alla necessità di accompagnare determinate azioni a schermo con la pressione del tasto azione.

L’unico parametro che è possibile sviluppare con appositi oggetti è la vita, giusto per dare l’idea di progressione insieme al ritrovamento di Sticker più potenti. Una scelta coraggiosa ma che farà storcere il naso ai puristi che si aspettavano un episodio regolare della serie.

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Paper Mario World

Rinnovata completamente anche tutta la struttura che fa da contorno all’avventura. Accantonato il classico schema fatto di Dungeon dove combattere e cittadine dove dialogare, Paper Mario Sticker Star abbraccia uno stile più vicino agli episodi regolari della serie Super Mario, optando per una mappa sulla falsa riga di Super Mario World e tutta una serie di livelli in cui si parte da A per giungere a B (con tanto di uscite segrete per alcuni quadri). Altro importantissimo punto di rottura con il passato, non si può certamente dire che il cambiamento sia stato del tutto indolore, ma anche qui un applauso a Intelligent System per aver ridimensionato la formula di base in modo da adattarsi perfettamente alla natura portatile del titolo. Non mancheranno ovviamente occasioni in cui ripercorrere i propri passi alla ricerca di qualche segreto o oggetto particolare da tramutare in Sticker per proseguire, ma generalmente l’avventura fila sempre su binari ben definiti. Se non fosse per qualche pellegrinaggio di troppo alla ricerca di adesivi necessari per battere i coriacei Boss, è proprio fuori dalle battaglie che Sticker Star riesce a dare il meglio di se, con enigmi ambientali ottimamente congegnati e sessioni esplorative “cartacee” che vi faranno spremere parecchio le meningi, attaccando e staccando pezzi dello scenario grazie al potere speciale di Corinne.

Purtroppo spesso capita di sprecare alcuni oggetti. D’altronde mica tutti pensano che una mazza da Baseball adoperabile normalmente in battaglia sia in realtà necessaria a sconfiggere un cactus in uno stadio. Ringrazierete per questa dritta.

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Libri Pop-up

Il tutto è come sempre accompagnato da una veste grafica squisita e un accompagnamento musicale da applausi. Se infatti alcune scelte di gioco potranno sembrare opinabili, sopratutto per i vecchi cultori della serie, ciò su cui non si può proprio discutere è l’aspetto tecnico/scenico del gioco. In quest’ottica,  abbiamo visto tanti titoli meritevoli su 3DS ma Paper Mario Sticker Star è sicuramente il migliore. Più scioccante dei cambiamenti apportati al Battle System, l’uso dell’effetto 3D è in grado di rendere veramente unico il gioco, con pezzi di carta che sembrano volare fuori dallo schermo direttamente in faccia al giocatore. Provate a smartellare fuori dallo schermo un povero Goomba indifeso e vi assicuriamo che sposterete la testa di lato per evitare di venirne colpiti. Per non parlare dei divertentissimi stacchi tra gli elementi poligonali e i paradossi che creano in un mondo spesso quanto un foglio di carta. Volendo essere cinici si potrebbe anche affermare che Sticker Star pensi prima all’apparenza che alla sostanza, ma fortunatamente così non è.

Pecore in 3D e Tipi Timidi col sombrero? Se non è Nintendo Difference questa!

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Volta la carta

Tante volte ci lamentiamo dei sequel fotocopia che non aggiungono niente di nuovo al panorama odierno. Paper Mario Sticker Star osa lasciarsi alle spalle una formula perfettamente collaudata che gli sarebbe valso un successo assicurato per sperimentare qualcosa di nuovo nel suo esordio portatile. Qualcosa immancabilmente si è perso e qualcos’altro non è andato propriamente a buon fine, ma la qualità globale del titolo non si discute. Se siete al primo approccio con la serie poi, questo titolo saprà conquistarvi e divertirvi come pochi prima di lui.

Videogiocatore incallito, divoratore di film, seguace della via del Social: praticamente una vita passata a giocare, leggere e scrivere. A volte anche contemporaneamente.

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