Il cosplay ai tempi dei videogames (Giorgia Cosplay Interview Inside)

Il cosplay ai tempi dei videogames (Giorgia Cosplay Interview Inside)

Con novembre, si chiude il periodo caldo degli eventi italiani importanti che portano un marchio comune al proprio interno, ovvero uno spazio dedicato al fenomeno del cosplay. Da Narnia Fumetto al Romics, e da Lucca Comics & Games fino alla Games Week, orde di cosplayers sfilano a testa alta per mostrare i propri alter ego al resto dei visitatori. Ed è per questa ragione che qui a GameSoul abbiamo deciso di pensare un po’ anche a loro, riuscendo tra l’altro, ad avere anche la fortuna di fare una chiacchierata con Giorgia Vecchini, conosciuta anche come Giorgia Cosplay, di cui troverete una piccola intervista a fondo pagina.

Come molti di voi sapranno, il cosplay è una pratica che da qualche tempo prende sempre più piede anche nella nostra nazione, e le gare che si svolgono durante gli eventi che vi abbiamo citato sopra ne sono una prova lampante. Fare un cosplay, come riporta Wikipedia, consiste “nell’indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile in un determinato ambito e interpretarne il modo di agire”. Il tutto nasce ovviamente nella terra del Sol Levante, dove orde di fans assumono per qualche ora le sembianze del loro eroe dei manga preferito, o del protagonista di un telefilm, o addirittura di uno dei componenti di un famoso gruppo musicale. Non fanno eccezione quindi nemmeno i personaggi dei videogames, che da un po’ di tempo a questa parte, sono una buona percentuale dei cosplay realizzati sul nostro territorio.

Per capire meglio questo fenomeno però, se così lo possiamo chiamare, abbiamo chiesto ad alcuni cosplayer di raccontarci qualcosa sul mondo dei cosplay legato ai videogames, e dobbiamo dire che sono venuti fuori degli spunti molto interessanti.

Per i profani come noi però, prima di addentrarci nella filosofia intrinseca dell’argomento, è necessario comprendere (ma soprattutto sarebbe bello conoscere) come nascono e vengono creati questi cosplay, ma ancor di più come ogni cosplayer è entrato in questo fantastico mondo.

Alcuni ci si avvicinano fin da piccoli, altri vengono invece folgorati in età leggermente più avanzata, ma il risultato alla fine è sempre lo stesso, la passione per il cosplay divampa come un fuoco e diventa sempre più grande col passare tempo. Diverse sono le età di approccio, come diversi possono essere i motivi per cui si viene prepotentemente attratti. C’è chi lo fa per curiosità, chi perché viene convinto dagli amici, chi lo fa solo per gioco, e chi, perché no, ne viene a contatto per lavoro. Ogni cosplayer in effetti, ha una propria storia da raccontare, ma sfortunatamente questo non è né il luogo né il tempo giusto per farlo. Ma in futuro, chissà cosa potrebbe succedere in queste pagine…

Una volta però che la passione è consolidata, i nostri cosplayers vengono messi dinanzi ad una gravosa scelta, quella del personaggio da interpretare. Di solito, o almeno nella maggior parte dei casi, ci deve essere una scintilla che scocca tra il creatore ed il personaggio, una sorta di colpo di fulmine che crei un legame abbastanza forte tra i due. Può essere un’affinità caratteriale, una particolare somiglianza fisica, oppure semplice e puro amore per il personaggio. Da lì, parte lo studio, e trattandosi di personaggi dei videogames, capirete che una full-immersion nel gioco è praticamente d’obbligo. Alcuni si aiutano anche con foto ed immagini anche stampate, in modo da studiare perfettamente i dettagli dell’abbigliamento, oppure i particolari di una spettacolare armatura. Anche pose e modi di fare non vengono tralasciati, perché non ci dimentichiamo che le regole del cosplay dicono che non solo l’aspetto estetico deve essere riprodotto, ma anche i modi di agire.

La fase successiva poi, è quella che premia di più l’ingegno dei nostri ragazzi, perché per chi non si fosse mai posto il problema, creare da zero un cosplay richiede anche un investimento di denaro che non sempre può essere considerato esiguo. Per questo sta nella bravura del singolo cosplayer che sapientemente crea, ricicla, modifica, aggiusta e rifinisce, fino al perfetto completamento dell’opera finale. L’inventiva è chiaramente l’arma migliore in questo frangente, dove la praticità comincia stranamente ad andare a braccetto con l’arte. Si può fare e realizzare qualunque cosa in questo modo, e leggende metropolitane ci raccontano che c’è chi è riuscito a tirar fuori un elmo da un vaso da fiori…

Ma ora, una domanda nasce dalla folla degli astanti e chiede: ma per fare dei cosplay di personaggi dei videogames bisogna essere dei videogiocatori?

La risposta è semplice: ni. Non è necessario essere dei videogiocatori incalliti, ma di certo una conoscenza di questo mondo aiuta molto a districarsi tra le migliaia di possibilità di scelta esistenti. Chiaramente alcuni non sono proprio semplicissimi da realizzare, ma del resto se fossero tutti facili non ci sarebbe poi tanto gusto a sfoggiare le proprie creazioni davanti agli occhi stupefatti di grandi e bambini durante le apposite manifestazioni.

Raggiungiamo quindi una pseudo-conclusione del pensiero di questi giovani volontari, ed in primis, affermiamo che non sono persone affette dalla sindrome di Peter Pan, sono solo dei ragazzi uniti dalla stessa passione per i videogames (soprattutto nel nostro caso), e che hanno deciso di incanalare parte della loro energia e del loro tempo libero in questo particolare hobby. Il loro è un passatempo come un altro, e come tale va rispettato. Trattarli in malo modo solo perché loro non hanno la passione di correre in gruppi di ventidue persone dietro ad un pallone, o sopra una moto con altri centauri della domenica, non significa che non meritino il rispetto come chiunque altro. Ma questo è un discorso che si dovrebbe fare anche a livello un po’ più generale. Voi li vedete semplicemente con il costume addosso, ma dietro quel costume ci possono essere ore ed ore di duro lavoro, fatica ed impegno, che ognuno di loro ha letteralmente sudato per riuscire a raggiungere il risultato finale del cosplay che state ammirando. Essere un cosplayer, a parte alcune eccezioni sia chiaro, non significa essere degli esaltati che si travestono anche quando non è carnevale, è soprattutto un ottimo modo per socializzare, confrontarsi e mettersi in gioco, e perché no, anche per poter passare un giorno ogni tanto privo di tutto lo stress e le pressioni quotidiano che ci attanagliano la vita. E per finire, la cosa più importante di tutte, l’unica che dovete tenere sempre a mente: mai fare le foto ai cosplayer mentre mangiano!!!



Giorgia Cosplay – L’intervista di GameSoul

Chiaramente, nel territorio italiano, quando si parla di cosplay, c’è un nome che tutti conoscono, ed è quello di Giorgia Vecchini. Per chi non la conoscesse (certo certo… fate i finti tonti…), Giorgia Vecchini è la più famosa cosplayer italiana, e come vi abbiamo anticipato all’inizio, ci ha concesso l’onore di rispondere ad alcune nostre domande.

Da quando l’uomo (o la donna) creò il cosplay, si tende ad associarlo ai personaggi dei manga giapponesi, però il fenomeno in sé trae ispirazione anche da altri campi quali il cinema, i telefilm e perfino gruppi musicali e videogames. Cosa ne pensi in particolare dell’ultimo ambito, ovvero quello dei videogiochi? Che rapporto hai con questo tipo di cosplay?

Negli ultimi anni i cosplay inerenti al mondo videoludico sono aumentati esponenzialmente, e non è un caso; non solo per via della massiccia diffusione di alcuni giochi, ma anche per la bellezza e la ricercatezza dei costumi stessi che sono mediamente molto più accattivanti rispetto a quelli di anime, manga comics ecc; più vicini alla magnificenza cinematografica… Pensiamo alla sterminata saga di Final Fantasy tanto per citarne uno. Senza contare le variazioni cromatiche, i numerosi abiti a disposizione a seconda delle vicende in cui i personaggi si trovano ad operare, e la possibilità di personalizzazione i costumi stessi, insomma caratteristiche vincenti, che spingono il cosplayer, mediamente un appassionato o comunque un buon conoscitore, a orientare la propria scelta in questo senso.
Apprezzo molto vedere le creazioni altrui di elaboratissimi characters tratti da giochi come Wow o Diablo, e non è detto che prima o poi non mi cimenti in una follia simile…
Amo i costumi tratti dai videogiochi, mi danno sempre un sacco di soddisfazioni e consentono anche un livello interpretativo più vario; a tratti sono delle vere e proprie sfide, altro aspetto che adoro quando inizio la creazione ex novo di un costume.
Inoltre trovandomi spesso ad avere a che fare proprio con il mondo dei videogiochi (come la sit-com Gamers per GameStop, o la conduzione degli eventi a VideogamesParty), sono “moralmente” obbligata ad essere aggiornatissima su uscite e personaggi.
Mi vengono insomma un sacco di idee per futuri progetti… Chissà che non riesca a concretizzarne qualcuna…

Sappiamo (obviously) che tra le tue creazioni ci sono stati alcuni cosplay venuti dal mondo dei videogames, e forse (speriamo) altri ne verranno. Puoi dirci quale tra quelli già realizzati ti è piaciuto fare
di più o ti ha ispirato maggiormente? E tra quelli a venire, che magari al momento sono solo delle idee, ce n’è uno che desideri fare così tanto da considerarlo il tuo cosplay nel cassetto?

Mai Shiranui di KOF e Kasumi di Doa sono alcuni tra i miei cosplay videoludici piu noti, anche se ho avuto un ottimo riscontro anche con Litchi di Blazeblu, mentre sia Lara Croft che Jade di Mortal Kombat ancora aspettano uno shooting dedicato. Ma forse quello a cui tengo di piu in questo senso è Morrigan di Darkstalkers, anche questo senza servizio fotografico, perché continuo ad apportare modifiche ogni 3×2, sono già alla versione 3.0, vediamo quando sarò pienamente soddisfatta della resa, ci sono alcuni dettagli che ancora non mi convincono e finche non esce come dico io preferisco continuare a lavorare di fino. Non so se sarò in grado (e soprattutto avrò il tempo) di prepararli, ma diciamo che non mi dispiacerebbe cimentarmi con qualcuno di quei personaggi arzigogolati di MMPORG come Tera On line ad esempio, ma prima mi aspettano Juclecia di Magna Charta e… se sarò ispirata un personaggio che ricorderanno in 5, Reika, la protagonista del vintage retro game Time Gal 🙂

Ora una domanda un po’ spinosa… Con l’avvento di videogiochi come Call of Duty, Battlefield et similia, molti “cosplayers” si presentano indossando una comune mimetica ed imbracciando armi da fuoco (si spera finte) di varia grandezza. Hai un pensiero o qualcosa da dire su questa pratica poco “leale” rispetto a chi invece il costume lo crea da zero con fatica e sudore? (va benissimo anche un pensiero cattivo U_U)

Ma io sono molto per “il vivi e lascia vivere”, nel senso che non mi permetto di giudicare le scelte atrui; se una persona ha piacere di costruirsi un’armatura o realizzare sartorialmente un costume da zero, impiegando tempo e dedizione, essendone in grado o avendo chi può dare una mano, ben venga; ha tutta la mia ammirazione. Ma se una persona che invece non ha tempo/voglia o anche disponibilità economica, perché no, il cosplay ad alti livelli spesso richiede un investimento non irrilevante, ci tiene comunque a “cosplayare” qualcosa di più semplice e/o precotto, va bene anche così; il vero problema per queste realizzazioni si pone quando i cosplayer gareggiano, non certo per divertirsi ad un evento e fare foto in compagnia 🙂
Del resto io sono l’ultima a poter parlare..ho fatto lo stesso nello spot promozionale di Medal of Honor Warfighter

Come ultima domanda, se posso, vorrei chiederti qualcosa di un po’ più personale. Sappiamo che fin da quando eri piccola, guardando La Stella della Senna, tu volevi fare “quella con la maschera”, ma chi è in realtà Giorgia Vecchini? Oltre alla splendida bellezza estetica che tutti possono ammirare, che ragazza si nasconde dietro quei costumi e dietro quelle maschere?

Una persona estroversa, fiera delle proprie passioni, che porta avanti con dedizione e a testa alta ciò in cui sempre ha creduto e con cui è cresciuta; una persona che, pur riconoscendo i suoi limiti, cerca di fare al meglio quello che fa, in ogni ambito, professionale e amatoriale… A volte ci riesce a volte meno, ma avere sempre nuovi obiettivi, rimettermi in gioco è uno stimolo a cui non so rinunciare.

Chiuderei chiedendoti di fare un saluto speciale in primis a me che ho avuto l’onore ed il piacere di farti queste poche domande :P, e poi a tutti i lettori di GameSoul.it.

Un salutone speciale e un ringraziamento a Roberto per questa chiacchierata e un caro saluto a tutti gli amici di GameSoul… Per chi c’è ci si becca a SuperFumettopoli a Milano!


Titoli di coda e si parte con i dovuti ringraziamenti a tutti coloro che mi hanno aiutato nel “confezionare” l’articolo che avete letto (sperando ovviamente di non aver disilluso le aspettative di nessuno). Oltre a ringraziare nuovamente la nostra splendida guest star d’eccezione Giorgia Vecchini (fatele un saluto anche sul suo sito ufficiale se vi va), un grazie speciale va allo staff di Comics WorldPress, che ha dato il maggiore aiuto nel reclutare i nostri “aiutanti”. A seguire, in ordine alfabetico per nome, tutti colo che hanno supportato (e sopportato) il sottoscritto: Blake Cosplay di Action Cosplay, Chiara Gondoni, Iris Afasia, Michela Cucchiella, Ryo San di Action Cosplay, Vanessa Campagnolo, Taisaka. Sperando di non aver dimenticato nessuno (nel caso avvisate e rimedieremo subito), si chiude definitivamente con un saluto ed un arrivederci (o arrileggerci) sulle nostre pagine quanto prima. Stay tuned on GameSoul.

Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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