New Little King’s Story – La Recensione

New Little King’s Story – La Recensione

Lo ameranno: chi cerca un “RTS/gestionale” dai connotati Action
Lo odieranno: i giocatori più impazienti (c’è da camminare molto!)
E’ simile a: Pikmin, Harvest Moon

Titolo: New Little King’s Story
Piattaforma: PSVita
Sviluppatore: Marvelous Entertainment
Publisher: Konami
Giocatori: 1
Online: Classifiche
Lingua :  Testi (Italiano) / Parlato (Inglese, almeno per quanto concerne le pochissime voci presenti)

Uno degli strambi nemici che incontreremo

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I giapponesi amano la frutta. Pesca o Albicocca?

Tutti credono che essere un sovrano implichi unicamente l’avere ricchezze a propria disposizione, uno stuolo di fedeli servitori ai propri piedi, donne e cibo in quantità, oltre al rispetto incondizionato di sudditi e perché no, anche di nobili avversari. Nessuno però parla del rimboccarsi le maniche, delle sofisticate tattiche belliche necessarie al raggiungimento di tale potere e di tutti gli sforzi necessari a mantenerlo, così come la gestione di tutta la “baracca”, delle truppe, dei fossi da scavare, degli Oni da massacrare, degli taglialegna da addestrare e…un momento. Un “Re”, con la “R” maiuscola, ha un entourage di sgherri e consiglieri pagati per evitargli tutte queste grane…peccato che il giovane (e silenzioso) protagonista di New Little King’s Story, Re Korobo, abbia pochi fondi a disposizione e debba sbrigarsi il tutto da solo, sobbarcandosi spese, traversate e scontri all’ultima tacca. Dopo aver ammaliato su Wii, questa piccola perla ora targata Marvelous Entertainment e Konami ritorna con una trama apparentemente nuova, salvo poi svelare candidamente di essere poco più che un remake. Personaggi, luoghi, missioni: tutto è al suo posto come un tempo, tranne le sembianze del sovrano, non più un bambino ma ormai nel fiore degli anni, e la grafica, ora più “matura”, decisamente meno “Animal Crossing-style”. Quest’informazione potrebbe spiazzare i giocatori della prima incarnazione, speranzosi di trovare nuove avventure, ma nulla gli vieta di ritornare alla conquista del regno perduto ancora una volta, con qualche feature tattile, qualche piacevole aggiunta e con un miglioramento grafico non trascurabile.

Un plotone di giovani marmotte appena sfornate dal quartier generale dei taglialegna!

Che lo abbiate giocato o no, è importante sapere in che modo è possibile etichettare questo particolare titolo e per comodità vi basterà immaginare un ibrido tra Pikmin e Harvest Moon: nei panni del succitato Re Korobo dovremo far tornare il nostro decadente dominio, attaccato da forze misteriose, ai fasti di un tempo, salvando principesse, peregrinando lungo 7 regni, sfruttando intelligentemente la nostra “Guardia Reale” (non chiamatelo “esercito”) e ripulendo zone infestate da nemici in modo da poterle annettere ad un territorio in continua espansione. Partiremo da una bettola adibita a sala del trono, con un manipolo di consiglieri rimasti fedeli pronti ad accompagnarci nel lungo tutorial e felici di elargire suggerimenti durante tutta l’avventura, mentre dei cittadini disposti a morire per noi potranno essere arruolati (tramite il tasto O) e, almeno all’inizio, trasformati unicamente in contadini: progredendo nell’avventura potremo ampliare la scelta di carriere per i “fannulloni” del villaggio, investendo nel loro training e spedendoli in speciali strutture dalle quali usciranno ricchi di esperienza in professioni per noi fondamentali. Gli zappatori scaveranno in spaccature nelle quali troveremo gustosi tesori (che finiranno nella sala trofei o verranno valutati in cambio di utilissimo denaro) o nemici a sorpresa, le guardie saranno predisposte al combattimento, i taglialegna provvederanno a rimuovere dei tronchi enormi che ci intralceranno in più di un’occasione, mentre i cacciatori saranno utili con i nemici sulle alture o in volo, e così via. Starà a noi scegliere accuratamente chi portare nelle varie missioni, facendo crescere i nostri “soldatini” e il protagonista in stile GDR (tramite un sistema basato su punti esperienza) e cercando di formare una squadra il più equilibrata possibile: macinare km per poi trovarsi in un vicolo cieco, non avendo portato, ad esempio, alcun costruttore con voi, risulterà in frustranti dietrofront.

Sia i nemici che alcuni oggetti sulla nostra strada, una volta eliminati, ci offriranno elementi da fondere alchemicamente per creare nuovi equipaggiamenti!

A seconda delle situazioni, dovremo “scagliare” le nostre pedine verso il nostro obiettivo e lasciare che svolgano il compito (tramite la pressione del tasto Quadrato o toccando sullo schermo) ma se si tratta di menare le mani, potremo unirci anche noi alle zuffe grazie al fendente offerto dalla pressione del tasto X, attaccando nemici e boss per pulire le zone conquistate dal male e poter così ampliare il nostro regno in lungo e in largo, salendo di livello e potenziando le nostre truppe. Una volta sconfitti i Nooshi, speciali mostri “chiave” bravissimi nel darvi filo da torcere (dovrete dare il meglio di voi per sopraffarli), torneremo al nostro quartier generale, dove potremo gestire il nostro dominio grazie al denaro accumulato, ampliando villaggi e unità a disposizione, comprando nuove case e strutture di “collocamento” che ci verranno proposte di volta in volta e necessarie per poter proseguire (in pieno stile “zeldiano”) o instaurando leggi esilaranti come quella di far indossare un costume a tutti i sudditi. Ci saranno anche strutture speciali come il Santuario, dove potremo indirizzare due cittadini con un certo feeling tra loro (lo scopriremo grazie ad un elenco) e fargli magicamente recapitare un bambino da…una cicogna (niente cavoli, api o…you know. – NdK). Ci saranno inoltre missioni extra e sfide a tempo, per arricchire la già buonissima longevità.

Spiagge, lugubri anfratti e feste di paese…le location e il mood generale varierà spesso, anche dal punto di vista musicale.

Graficamente parlando il titolo si mostra egregiamente, pulito e piacevole, decisamente meno cartoon del passato e solo qualche calo di frame-rate con un cospicuo numero di unità e nemici in contemporanea sullo schermo intacca il buonissimo apparato tecnico, arricchito da un pregevole design (a partire dai rinnovati NPC, che nei dialoghi ricordano tremendamente i protagonisti di un qualche J-RPG) tanto dei nemici quanto degli edifici e da un comparto sonoro splendido seppur non originale, essendo dotato anch’esso di una colonna sonora di tutto rispetto ma fatta di capolavori della musica classica tutta e non solo (per la serie: ottenere il massimo col minimo sforzo); piacevoli le pochissime voci presente, tra i personaggi principali (ma non Korobo) e i nostri sudditi pronti a contestare ordini che non rientrano nelle loro mansioni. Per nulla fondamentali le features tattili, utili nei menù, forse un po’ meno in battaglia, con i comandi “vecchia scuola” che funzionano alla grande nella loro semplicità, soprattutto nelle tattiche “toccata e fuga” da attuare con i boss più coriacei (potremo infatti annullare l’azione delle nostre pedine al momento giusto ed allontanarci, magari prima di un attacco devastante).

Dalle stalle alle stelle!

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In conclusione…

Il piccolo Re Korobo, ora cresciuto, torna ad incantarci su PSVita con un remake mascherato in grado di offrirci un regno a portata di handheld, rinvigorito nella grafica e da qualche nuova feature e con meccaniche ancora originali e divertenti, col suo connubio tra gestionale, RPG ed un’influenza proveniente dal meglio delle produzioni Nintendo (Pikmin in primis, ma anche Zelda e perché no, anche Super Mario – la Principessa “Apricot” non vi ricorda qualcuno?). Alla testa del nostro fido esercito passeremo un buonissimo numero di ore ad espandere e recuperare il dominio perduto, scontrandoci con buffi nemici e con ostacoli sapientemente posizionati dal team di sviluppo, grazie ai quali dovremo davvero sfruttare al massimo la nostra materia grigia. I difetti sono davvero pochi (qualche refuso nei dialoghi, sporadici cali di frame-rate e alcuni frangenti poco chiari che sfoceranno in un frustrante girovagare alla ricerca di un fantomatico obiettivo) per un titolo consigliato ai possessori di PSVita in cerca di originalità, forse un po’ meno a chi se ne innamorò su Wii, in particolare coloro poco affini a quella sensazione di déjà vu che può risultare tanto piacevole quanto urticante, a seconda dei casi. E’ comunque un lieto ritorno!

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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