PETA vs Pokémon: e così i Pokémon conquistarono il mondo

PETA vs Pokémon: e così i Pokémon conquistarono il mondo

In un mondo in cui anche i Pokémon hanno diritto di essere liberi, PETA interviene in loro difesa creando il bacchettone Pokémon Black & Blue.

PETA è un’organizzazione non-profit che si batte contro qualsiasi forma di violenza e sfruttamento degli animali. La sua sede centrale è sita negli USA, Virginia, più esattamente in Norfolk. Tra gli oltre 800.000 membri e 100 impiegati su cui può contare, deve esserci sicuramente qualcuno particolarmente (e manialcalmente) attento alla presenza e allo sfruttamento degli animali nei videogames.

L’attenzione questa volta (dopo essersi concentrata sulla pelliccia di Mario) è stata rivolta su Pokémon,ed ha portato alla creazione di un videogame in flash intitolato Pokémon Black & Blue (per giocare cliccare sul nome). L’obiettivo del gioco, contrariamente a quello imposto dalla serie Nintendo, è quello di sconfiggere gli umani e rendere le creature Pokémon finalmente libere.

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Il punto contestato dal PETA è proprio lo sfruttamento delle sottomesse creature al volere dell’uomo dal momento che

generazioni di bambini sono cresciute credendo che i Pokémon esistono per nessun altra ragione se non essere usati e abusati dagli umani“.

Tale fatto istigherebbe subdolamente i bambini a credere che il dominio sugli animali prevale sulla compassione.

Questa è la premessa, nonché fonte che origina la critica al titolo Nintendo che si appresta a ritornare sul mercato proprio il 12 ottobre con Pokémon Nero e Bianco 2.

Di obiezioni ce ne sarebbero molte da poter fare, a partire dal fatto che difficilmente si riesce ad avere un Pokémon al proprio fianco di questi giorni, figurarsi un Pokémon che si lasci sfruttare; chissà se Foxconn ha la soluzione anche per questo genere di sfruttamento…

Fonte: Peta

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