Total War: Rome II – Anteprima

Total War: Rome II – Anteprima

Mostrata la Battaglia di Cartagine alla GamesCom!

Creative Assembly: nonostante qualche passo falso nel corso degli anni, il nome di questo team riecheggia con piacere nella mente degli amanti degli strategici, artefici di capolavori rimasti negli annali e di una serie in continuo sviluppo che non sembra incontrare intoppi, forte anche di una sorta di “ritorno alle origini” che permette agli amanti di vecchia data di immergersi nuovamente in periodi storici che avevano già esplorato un decennio fa e ai neofiti di assaporare epoche spesso trattate in maniera superficiale. Rome: Total War, anno 2004, è certamente uno dei capitoli più amati (il primo che ho provato e “consumato”, nonostante la mia avversione agli RTS – NdK) e il team lo sa: dopo il ritorno di Medieval e del recente Shogun, era inevitabile quindi non riproporre una delle epoche più amate, più complesse e legate all’ultimo, grande impero, quello romano. Dalla breve demo mostrata alla GamesCom però, è evidente sin da subito che il team non vuole limitarsi ad un semplice “copia/incolla” delle features presenti negli ultimi capitoli ma punta ad iniettare nuova linfa nel brand.

Al Bickham, Studio Communication Manager di Creative Assembly, ci mostra così una demo giocata ma non prima di averci parlato delle novità presenti in Total War: Rome II. Il focus del team, a suo dire, sembra essersi spostato sul lato “emozionale” delle battaglie, sull’umanità dei grandi condottieri e imperatori romani, così come del soldato del più basso rango: ciò si concretizza in animazioni facciali di tutte le unità schierate e reazioni agli eventi che si susseguono durante il combattimento, quindi urla per fomentare l’animo dei guerrieri si alterneranno a grida disperate per la perdita del compagno durante una schermaglia, passando per veri e proprio momenti “clou” che daranno quasi una parvenza di “trama” ai vari scontri. L’unica sequenza mostrata riguardava la battaglia di Cartagine e, grazie alla visuale ravvicinata, abbiamo potuto assistere al comandante che invitava i soldati a fare silenzio mentre si cercava di avvicinare le torri d’assedio alle mura nemiche, poi il crollo di una torre una volta superate le difese nemiche e una carica di elefanti contro l’esercito del giocatore: il tutto in tempo reale, eventi inseriti per approfondire, come detto, il lato umano delle unità, non più semplice carne da macello, e invogliare a seguire da vicino le proprie truppe per non perdersi neanche un istante e rendere decisamente meno noiosi scontri che nei precedenti capitoli avremmo “skippato” senza pensarci due volte.

Il buon Al ci parla anche di vere e proprie scelte multiple, da compiere durante il susseguirsi degli eventi della campagna principale, in particolare la possibilità di scegliere se difendere la Repubblica o diventare un nuovo tiranno, con uno sguardo più oscuro e maturo sugli eventi che hanno segnato la storia di Roma, ma anche di un’importante novità tattica, segnata dalla possibilità di compiere assalti anche tramite le flotte, non più semplici mezzi di trasporto ma nuovi elementi strategici. Inutile menzionare la bontà dell’engine di gioco, pronto a supportare ambienti enormi ed una mole titanica di unità con un dettaglio grafico sbalorditivo, dalle onde ad ogni singolo dettaglio di unità ed elementi urbani: nonostante la data di uscita sia ancora lontana e la demo fosse inerente unicamente ad una singola battaglia (niente info sugli aspetti “di contorno”), il team sembra proprio aver voluto rendere Total War: Rome II perfetto in ogni sua sfaccettatura, anche dal punto di vista tecnico.

Riusciranno uno dei capitoli più amati della serie, rivisitato dal punto di vista tecnico e delle meccaniche, arricchito da nuove features legate a trame intricate, scelte multiple ed aspetti psicologici dei singoli imperatori e condottieri romani a segnare il successo di questo nuovo capitolo della serie Total War?

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Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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