Ni No Kuni : Wrath of the White Witch – Hands On

Ni No Kuni : Wrath of the White Witch – Hands On

Quattro lettere, J-RPG, simbolo di un incantesimo dal quale riuscirete difficilmente a liberarvi…

Cosa accade quando la magia dello Studio Ghibli, autori di anime leggendari, e il talentuoso team Level-5, per i neofiti i creatori dell’amatissima saga del Professor Layton, per i gamers più navigati, gli autori di quella perla uscita su Ps2 nel 2007 (in Europa) che riporta il nome di Rogue Galaxy, si uniscono in un matrimonio artistico?

Il risultato non può che essere uno splendido connubio tra grafica sublime ed incantata ed un gameplay semplice ma mai banale, ricco di meccaniche estremamente particolari e tipicamente nipponiche in grado di rapire il giocatore più esperto così come il neofita rapito dall’aspetto puramente estetico.

Tutto ha inizio con Oliver e una grave perdita che si ritrova a subire nonostante la tenera età: la perdita della madre. Prima di morire, la donna gli dona una bambola, che si rivela essere Drippy, nostro fido compagno d’avventure e l’unico in grado di risvegliarla, ma per farlo è necessario che il nostro protagonista raggiunga un mondo parallelo grazie al potere di un libro incantato. Una storia semplice ma che si prospetta profonda, in cui si fondono magia, combattimenti e curiose creature.

Ci vengono mostrate 2 demo: un tutorial di base, che ci permette di dare una prima occhiata ai comandi e ai combattimenti, oltre che alla World Map, e una porzione di gioco avanzata, con personaggi di maggior livello e nemici più coriacei. Nella prima iniziamo in una sorta di radura, nella quale è impossibile non perdere tempo ad ammirare ogni singolo dettaglio della splendida grafica, dall’acqua ai cespugli, passando per alberi e luci provenvienti dal restore point che ci troviamo quasi all’inizio, insieme ad una sorta di tombino che, ci viene spiegato, avrà un senso nel gioco completo. I comandi di base sono semplici, cosa che possiamo appurare anche all’apparire del primo nemico sullo schermo per il primo combattimento della demo (e relativo “teletrasporto” sul campo di battaglia): Attacco, Magie, Oggetti e Difesa (ovviamente tradotte dall’inglese) sono le prime voci disponibili nel Battle Menù, e con la X potremo decidere quale azione compiere. Una volta scelta, dovremo aspettare qualche secondo di caricamento e assistere così al nostro personaggio pronto a sferrare l’attacco, potendo nel frattempo muoverlo con la levetta sinistra nel tentativo di schivare gli attacchi avversari. Stessa cosa vale per le Magie, oppure per la Difesa, utile quando, tramite specifici elementi su schermo, che il nemico sta per caricare un attacco letale e limitare così ingenti danni.

Se il piccolo Oliver è il protagonista e la sua forza fisica non è esattamente il punto forte mentre con gli incantesimi (tra quelli disponibili c’erano solo i classici attacchi elementali), si può sempre bilanciare il combattimento sostituendo il giovane con una delle numerose creature che potremo catturare, addestrare e potenziare tramite prelibatezze ottenute dopo i combattimenti o nei forzieri sparsi per i dungeon e il mondo. Una volta ottenuta una specifica abilità potremo infatti possedere praticamente qualsiasi bestiola incontrata, foraggiarla e rigenerarla con dolci e panini (con i quali aumenteremo le loro caratteristiche) e persino farla evolvere (cambiandone anche l’aspetto), arricchendo il bestiario contenuto nel nostro libro incantato al centro della trama. Riguardo Oliver e i personaggi che incontreremo, potremo salire di livello tramite punti esperienza e cambiare l’equipaggiamento, il quale avrà influenza anche sull’aspetto effettivo (anche esteticamente quindi), potendoci sbizzarrire tra mantelli, armi e vestiti arricchiti dallo stile dello Studio Ghibli.

La splendida atmosfera del titolo viene enfatizzata dalla colonna sonora e dallo splendido doppiaggio, selezionabile anche in lingua originale per i puristi, elementi che ci rapiranno davvero durante i buffi dialoghi tra i personaggi o esplorando gli splendidi dungeon e l’enorme mappa di gioco, la cui bontà può essere unicamente ammirata, impossibile da descrivere a parole. Durante i Boss Fight mi sono ritrovato a dover effettuare alcuni attacchi di prova per studiarne un punto debole e dopo averlo massacrato a suon di incantesimi, è apparsa un’icona vicino al nemico ansimante che fa partire un attacco unico e speciale in grado di eliminarlo definitivamente, aspettiamoci quindi tanti attacchi speciali da sbloccare progredendo nella trama.

La seconda demo era incentrata su un dungeon all’interno di un vulcano, offrendo solo qualche nemico più coriaceo e più compagni da utilizzare ma confermando il particolare stile grafico che permea l’atmosfera di questo piccolo gioiello dotato dell’ingenuità che solo un bambino possiede, pronto a far tornare indietro nel tempo anche quei giocatori troppo cresciuti che, nonostante tutto, conservano dentro di loro quella scintilla che solo un videogame riesce ad accendere.

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Primo Impatto!

Se l’atmosfera di Ni No Kuni: Wrath of the White Witch risulta fiabesca ed incredibile anche dopo soli 20 minuti di demo, essendo un RPG è impossibile esprimersi in maniera definitiva, sia positivamente che negativamente. I presupposti per sfornare una vera gemma ci sono, mantenendo il gameplay semplice senza però stancare a lungo andare, offrendo Boss Fight stimolanti e rapendo con una trama che si prospetta interessante e degna delle produzione Ghibli…riuscirà questa esclusiva PS3 (almeno in Occidente, essendo uscito anche su DS in Giappone) a riaffidare lo scettro degli RPG del Sol Levante alla console ammiraglia di Sony?

Di sicuro Gennaio sembra ancor più lontano.

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Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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