Dirt: Showdown – La Recensione

Dirt: Showdown – La Recensione

Chi, come il sottoscritto, ha alle spalle almeno 4 lustri di onorata carriera videoludica, sicuramente ricorderà la sensazione di felicità provata nel lontano 1995 all’uscita di quel piccolo grande capolavoro chiamato “Destruction Derby”. Basato su una struttura di gameplay a dir poco imbarazzante per semplicità, il gioco permetteva di massacrare, in un carnaio di lamiere, un intero gruppo di auto coinvolto in una corrida collettiva all’interno di arene più o meno elaborate: divertimento e distruzione erano le due parole chiave alla base dell’enorme successo, bissato l’anno successivo (seppure in modo molto minore NdDix@n) dal successore Destruction Derby 2.

Da allora una sequela di titoli, non ultima la serie di Flatout, hanno provato, ottenendo sorti alterne, a bissare il successo del capostipite di questo genere evolvendone nell’una o nell’altra direzione, il basilare gameplay mancando però, per qualche arcano motivo, di centrare quel magnetismo insito nel titolo originario. E’ con queste premesse che Codemasters, detentrice di un palmares di tutto rispetto in ambito racing, ha provato a rinverdire i fasti di un genere tanto amato quanto bistrattato: sarà dunque riuscita la software house Britannica in questo intento? Scopriamolo insieme.

Lo ameranno: I patiti dei racing game arcade e del divertimento allo stato brado.

Lo odieranno: I giocatori alla ricerca di realismo simulativo.

E’ simile a: Flatout Ultimate Carnage, la serie di Burnout, Destruction Derby.

Titolo: Dirt: Showdown

Piattaforma: Xbox 360, Playstation 3, PC

Sviluppatore: Codemasters Racing

Publisher: Codemasters

Giocatori: 1 – 2 

Multiplayer: Multiplayer Competitivo Online  2- 8 Giocatori

Lingua: Italiano (Testi e Parlato)
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Il palmares di Codemasters parla da solo: per i novellini del gaming basti citare le serie di Colin McRae, TOCA, F1 (con gli episodi 2010-2011-2012) e, per i più attempati, quel capolavoro di giocabilità rispondente al nome di Micromachines che, a più di 15 anni dalla sua uscita, fa ancora scuola riguardo il comparto multiplayer.

La software house britannica, Re Mida del gaming di stampo automobilistico, ci mette dunque a disposizione una versione attualizzata ed evoluta dell’originale destruction derby, innestando una immediatezza di stampo tipicamente arcade su di un comparto fisico da far invidia al migliore dei simulatori presente in commercio. Diamo dunque un’occhiata a quanto confezionato da Codemasters!

Destruction Derby? No… DiRT: Showdown!!!

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GAMEPLAY

DiRT: Showdown! La gioia di ogni carrozziere!

Squadra che vince non si cambia: questo il pensiero nella mente dei ragazzi di Codemasters Racing, neonata etichetta (spin-off della originaria Codemasters) che profondera i suoi sforzi nella realizzazione di futuri titoli automobilistici. Forti dell’esperienza e del successo maturati con Dirt 3, il comparto tecnico, completamente mutuato da quest’ultimo, è stato ulteriormente raffinato ed adattato, mediante l’inserimento della modalità “Nitro” (chi ha visto un qualsiasi Fast & Furious sa bene cosa intendo… NdDix@n) che ben si adatta al sistema di controllo necessario per la corretta fruizione di DiRT: Showdown!

Pur ricalcando fedelmente le orme del suo glorioso predecessore, DiRT: Showdown fa della varietà la sua tara genetica: non più dunque solo folli corse ad eliminazione, bensì un comparto single player vario e assolutamente accattivante che terrà impegnati i videogiocatori per ore, ore e ancora ore. Race Off, 8Ball, Domination, Head to Head, Smash Hunter, Rampage, Knockout, Eliminator ed Hard Target: basta semplicemente elencare le modalità presenti all’interno dello “Showdown Tour” per rendersi conto di quanto Codemasters abbia lavorato duramente per differenziare questo racing game dalla pletora di cloni disponibili sul mercato tentando (e riuscendo in pieno NdDix@n) di fornire una esperienza di gioco fresca e mai ripetitiva.

Ho idea che l’atterraggio non sarà poi così morbido…

Race Off è quanto di più “simile” ci possa essere ad una corsa automobilistica classica: 8 vetture disposte su di un circuito gareggeranno tra di loro con il fine di tagliare il traguardo prima degli avversari, dovendo però superare rampe, strettoie, ostacoli e badando ad escludere dalla gara danneggiando il più possibile i veicoli avversari (ed evitando contemporaneamente di essere blastati dagli oppositori) guadagnando un numero di punti (e di ricariche nitro) direttamente proporzionale al livello di danni inferti ai malcapitati di turno. 8Ball ricalca quanto visto nella precedente modalità ponendo però l’accento, vista la differente conformazione delle piste su cui si svolgeranno queste gare (di autoscontro NdDix@n), tracciati a forma di 8 per l’appunto, sugli scontri tra i vari veicoli riponendo una particolare cura nella temporizzazione degli urti e in un debito tempismo nell’impegnare le intersezioni della pista.

La modalità Domination, forse la più tecnica dell’insieme, vedrà il circuito di turno suddiviso in settori: il pilota che otterrà il miglior tempo sommando quelli ottenuti in ogni singola porzione di pista (sempre badando ad eliminare sgradevoli quanto inopportuni concorrenti) si aggiudicherà la gara. L’ultima modalità principale, Head 2 Head, vedrà il nostro alter ego virtuale confrontarsi con un suo pari in un circuito speculare dove tra evoluzioni degne più di una gara di trial (gimkane, distruzioni di blocchi, salti e chi più ne ha, più ne metta… NdDix@n) che non di una automobilistica, avrà la meglio chi prima taglierà il traguardo.

La lunga strada verso il successo: scalatela…se ne siete capaci!

Il superamento di un numero sempre maggior di prove garantirà l’accesso ad ulteriori sfide e, dulcis in fundo, alle prove di fine stagione che permetteranno, previo ottenimento di un risultato positivo, l’accesso a “piramidi competitive” sempre più ardue da risalire! Compete your road to success!

Ad un già ampio novero di prove vanno ad aggiungersi modalità “secondarie” che risultano però essere il valore aggiunto di questa produzione Codemasters Racing! Smash Hunter ci vedrà infatti vagabondare per i circuiti alla ricerca di blocchi colorati da distruggere seguendo le indicazioni a schermo, Eliminator ci proporrà invece una corsa in cui, a cadenza cronologica, il pilota in ultima posizione verrà eliminato, parcheggiando però la macchina nel mezzo del percorso e causando, ovviamente, coreografici incidenti ai successivi passaggi della carovana. Valore aggiunto per i nostalgici del buon vecchio Destruction Derby sono le modalità Rampage e Knockout in cui, nel primo caso in circuiti ovali (vi ricorda qualcosa? NdDix@n), nel secondo su piattaforme mobili di differente forma, l’unico scopo dei concorrenti sarà quello di causare il maggior danno possibile alle altre vetture  in un tripudio di lamiere roventi e di combo sapientemente aggiunte per premiare i distruttori più abili!

Qualcuno sta per farsi male… tanto male!!!

A corredo (e a conclusione NdDix@n) di una pingue modalità single-player giunge la feature “Joyride” che ci permetterà di vagare, in un contesto simil-open world, in circuiti appositamente progettati alla ricerca di segreti, bonus e monete bonus per potenziare debitamente i nostri bolidi. Si, perchè l’ottenimento di una vittoria o di un piazzamento in ciascuna delle modalità sopra elencate ci permetterà, come già visto in DiRT 3, di potenziare velocità, resistenza ed altri valori degli autoveicoli di volta in volta utilizzabili per realizzare le nostre scorribande o l’acquisizione di veicoli nuovi di pacca sempre più brutali e performanti…

Niente male Codemasters Racing… Niente male davvero!

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GRAPHIC & SOUND

Come già visto, DiRT Showdown stupisce in ogni suo aspetto e il comparto grafico non poteva essere da meno! Mossa dal versatile “EGO ENGINE”, l’ultima fatica Codemasters Racing brilla per pulizia della grafica, stabilità del frame rate anche in situazioni concitate e, dulcis in fundo, per un comparto fisico di primissimo ordine. La gestione degli impatti tra le vetture rappresenta lo state of art della categoria. Titoli molto più blasonati, che avevano fatto dell’implementazione del danno un loro punto di forza, escono nettamente sconfitti da questo confronto: una accuratezza nella ricostruzione di ogni singolo urto (e delle corrispondenti conseguenze a livello fisico/di giocabilità), implementata su di un sistema di controllo di matrice nettamente arcade garantisce una fruibilità dello stesso senza eguali. Considerato che tutto ciò viene mosso su macchine della corrente generazione…COMPLIMENTI CODEMASTERS RACING!

Piccolo difetto, nota stonata in questo insieme di features positive, risulta però essere la poca originalità dei modelli poligonali delle auto sia in termini di modellazione che di varietà: di discreta fattura invece le textures delle stesse!

La colonna sonora, varia e d’atmosfera, pur non spiccando per originalità garantisce comunque un debito apporto alle concitate situazioni di gioco: Well Done!

Playing DiRT is da way!

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ONLINE & REPLAY

Tutto ciò che avete letto riguardo la modalità Single-Player va considerato valido anche per il comparto multiplayer. Ogni singola modalità descritta può essere infatti condivisa con gli amici e, cosa non da poco, con la immensa community “Racenet” che, grazie anche ad una perfetta integrazione con il social network Facebook, vi terrà costantemente aggiornati riguardo special events o record di percorrenza Kilometrica raggiunti dalla community tutta. Se a ciò aggiungete la possibilità di scaricare in locale i tempi dei giocatori più veloci del mondo e sfidarli, la possibilità di gestire mediante il PC il vostro account racenet per acquisire livree o veicoli esclusivi partecipando a sondaggi o minigiochi e, dulcis in fundo, la possibilità, grazie ad una perfetta integrazione, di caricare le vostre videoprestazioni su Youtube, vi renderete ben presto conto di trovarvi a cospetto del migliore portale disponibile al momento per questa tipologia di giochi!

Per quel che riguarda la longevità, DiRT Showdown è in grado di garantire un elevato numero di ore di divertimento, sia online che offline, per quanto nella modalità single player, soprattutto giunti ai livelli di difficoltà più alti, un minimo di ripetitività, fattore comunque endemico di questa tipologia di giochi, comincia ad affiorare mai andando, comunque, a minare la fruibilità dell’esperienza di gioco.

A voi una delle tante modalità disponibili grazie al portale “Racenet”

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IN CONCLUSIONE

DiRT Showdown rappresenta la degna evoluzione di DiRT 3.

Ereditando e perfezionando tutti i punti di forza del suo predecessore DiRT Showdown riesce a fornire una esperienza di gioco immediata, accattivante e dannatamente coinvolgente, grazie anche al supporto di una community online incredibilmente attiva. Varietà e divertimento sono le due parole che meglio descrivono la prima produzione della neonata Codemasters Racing.

Una grafica pulita e fluida, forse non al top della categoria, unita ad un motore fisico sbalorditivo e ad un comparto audio niente male vi garantiranno ore e ore di divertimento sia in single player che online.

Se amate i racing game arcade non fatevelo scappare: commettereste un reato!

L'Atari 2600 gli aprì una nuova prospettiva di vita; il PC, sin dagli arbori, fu la sua casa natale: dal 2008 è disperso nella wasteland alla ricerca di bamboline della Vault-Tec...

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