The Witcher 2: Assassins of Kings Enhanced Edition – La Recensione

The Witcher 2: Assassins of Kings Enhanced Edition – La Recensione

Uscito, fenomeno inusuale di questi tempi, oramai più di un anno fa in esclusiva per il mercato PC, The Witcher 2, prodotto di punta dello sviluppatore polacco CdProjekt Red, fa la sua comparsa sulla console di casa Microsoft, rendendo quindi possibile a tutti coloro (e sono molti) non in possesso di un Pc Ninja abile a far girare cotanta perfezione poligonale, la fruizione, o meglio il GODIMENTO, di una delle avventure più belle e mature che a mente d’uomo siano mai state raccontate in ambito videoludico.

Dopo aver rivoluzionato la concezione di gioco di ruolo su PC, introducendo tematiche mature per via di un personaggio che definire carismatico è poco, CdProjekt Red prova a fare il “salto” (di qualità? NdDix@n) di piattaforma, provando dunque a rendere mainstream un prodotto che, nonostante il successo ottenuto su PC, non godeva ancora di fama planetaria. Sono dunque riusciti questi sviluppatori polacchi a bissare il successo dell’originale su una piattaforma diversa, pur dovendo scendere a (ovvi… NdDix@n) compromessi tecnici? Scopriamolo insieme…

Lo ameranno: Gli appassionati del fantasy nudo e crudo, gli hardcore gamer.

Lo odieranno: Gli amanti degli action-rpg smaliziati ed immediati

É simile a: The Elder Scrolls V: Skyrim, Two Worlds II

Titolo: The Witcher 2: Assassins of Kings – Enhanced Edition

Piattaforma: Xbox 360, Pc

Sviluppatore: CdProjekt Red

Publisher: Warner Bros Games

Giocatori: 1

Multiplayer: Non presente

Lingua: Inglese (Parlato), Italiano (Testi)
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Ci sono eventi che segnano ere, periodi storici o, semplicemente, la storia di un determinato genere videoludico: The Witcher 2 può essere ascritto, assieme al suo burbero protagonista Geralt Di Rivia, senza ombra di dubbio a quest’ultima categoria. L’uscita di The Witcher 2, poco più di un anno fa, segno infatti un punto di non ritorno per gli RPG in ambito PC fornendo a tutti l’utenza (nativamente hardcore NdDix@n) di questa piattaforma un gioco di ruolo completo, maturo, vario, imprevedibile, avvincente e tecnicamente senza difetti. A voler cercare il pelo nell’uovo l’unico neo stava nelle richieste hardware, leggermente troppo esose per giocare a risoluzioni decenti e con un novero di dettagli tutto sommato accettabile. Al tempo infatti il mio PC, un I5 760 da 2,8Ghz, con 8 Gb di Ram e una Geforce GTX 460 faticò non poco per gestire il tutto a 1600×1200: in mio soccorso giunse l’update della scheda grafica, effettuato lo scorso Febbraio (regalo di San Valentino alla macchina dei miei sogni NdDix@n), sotto forma di Geforce GTX 590. Va dunque da se il fatto che, l’annuncio di una conversione (ops… riedizione, secondo quanto dichiarato dagli sviluppatori NdDix@n, ma di questo parleremo dopo…) per Xbox 360 fece la gioia di tutti coloro che, volenti o nolenti, non avevano a disposizione un PC Ninja di fascia alta da dedicare al gaming estremo.

Ci troviamo dunque, ben 9 mesi dopo quell’annuncio, ad avere sotto mano il risultato di questo processo di conv… ahem… ri-edizione, arricchito invero di una serie inenarrabile di contenuti (messi gratuitamente a disposizione anche degli utenti PC NdDix@n) che gli hanno fruttato la sottocategorizzazione “Enhanced Edition”, vogliosi di conoscere la qualità di questo prodotto anche sulla sponda Xbox 360.

0 – 0 e palla al centro:che si dia inizio alle ostilità!

Ed ecco il nostro fido Geralt attorniato dai suoi commilitoni…

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STORYBOARD

The Witcher 2 è un gioco dalle tematiche mature, fatto che non lo rende appetibile a tutti i palati… o forse si? 🙂

The Witcher 2 si apre con le immagini dell’invincibile Geralt in fuga in un bosco inseguito da non meglio precisati personaggi; la fuga sarà però di breve durata: Geralt infatti, provato da sforzi e ferite, dopo poco si accascerà a terra risvegliandosi molto dopo, incatenato, in una prigione reale e sottoposto, di li a breve, ad interrogatorio da parte di Vernon Roche, capo delle Bande Blu di Temeria.

Re Foltest è stato assassinato e Geralt è il primo indiziato di detto delitto: starà a lui provare a convincere Vernon della sua innocenza raccontandogli, provando a ricostruire un passato recente che sembra però dimenticato, in ordine sparso (l’ordine della narrazione è completamente selezionabile dal giocatore… NdDix@n) una serie di quattro eventi, connessi alla sua collaborazione con Re Foltest, antecedenti il suo imprigionamento. Il resoconto di questi eventi termina con il rinvenimento, da parte delle guardie reali, di Geralt accanto al cadavere di Re Foltest dopo aver assistito, impotente, alla fuga del vero assassino: Vernon Roche, convintosi dell’innocenza del Witcher, consegna a Geralt le chiavi delle sue manette consentendogli, seppur indirettamente di fuggire.

Più grosso è l’avversario… più rumore fa quando cade per terra! (Cit. B. Willis)

Da qui ha inizio la peregrinazione di Geralt nel regno di Temeria alla ricerca del gruppo di killer prezzolati responsabili del regicidio, peregrinazione che lo porterà a scontrarsi con qualcosa ben più grande (e pericoloso NdDix@n) di uno sparuto gruppetto di criminali intraprendendo invece scontri di epica dimensione con nemici pericolosissimi e, dulcis in fundo, con altri Witcher, suoi pari per abilità e freddezza.

L’impianto narrativo di The Witcher 2, comunque di pregevolissima fattura, ha nella assoluta NON LINEARITA’ la sua punta di diamante: ambientato in un mondo liberamente esplorabile, infarcito di sottoquest e pregno di situazioni decisionali che andranno a mutare COMPLETAMENTE l’evolversi degli eventi, l’incedere della storia, così come da noi gestita, ci condurrà ad uno dei SEDICI FINALI disponibili.

INCHINIAMOCI DINANZI A COTANTA MAGNIFICENZA!  

 

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GAMEPLAY

Può un gioco essere immediato ma ostico al tempo stesso? Logica vorrebbe, causa la netta contrapposizione semantica di questi due aggettivi,di no ma The Witcher 2 è giunto tra noi per dimostrarci quanto (e anche quanto bene… NdDix@n) possano coesistere questi due aspetti nell’anima di un RPG.

Ciascun nemico richiederà uno stile di attacco “ad-hoc”

Ad una immediatezza dei comandi, dovuta anche ad anni ed anni di esperienze rpg in ambito xbox 360, che consegna il gioco con estrema facilità anche nelle mani del più casual dei giocatori, si unisce però una sopraffina ricercatezza nella trama e una gigantesca profondità, con conseguente estrema diversificazione, del gameplay che rendono The Witcher 2 appetibile ad una fetta estremamente limitata di giocatori. Con le oltre due ore di prologo di cui vi ho parlato poco fa, CdProjekt Red mette subito le carte in tavola: The Witcher 2: Assassins of Kings Enhanced Edition (da ora in poi TW2:EE per brevità… NdDix@n) è un gioco infido, subdolo, difficilissimo, non adatto a tutti i giocatori, ma capace al contempo di elargire enormi soddisfazioni a chi decidesse di superare gli (immensi NdDix@n) scogli iniziali e a “vivere” le avventure di Geralt di Rivia.

Per comprendere a fondo gli eventi narrati in questo secondo capitolo è necessario conoscere a menadito la storia del diretto predecessore: una o più mancanze in detto campo corrisponderanno a conseguenti buchi narrativi di grave entità che, pur non inficiando direttamente l’esperienza di gioco, renderanno meno intelligibili alcune delle scelte effettuate da Geralt o dei particolari risvolti nella narrazione.

Il Combat system di TW2:EE, pur strizzando l’occhio ai maggiori titoli action, non si ridurrà mai ad un semplice hack n’slash: incedere senza precauzioni o pianificazione alcuna porterà ad immediati e sistematici (oltre che frustranti… NdDix@n) Game Over. Il semplice approccio bellico ci consentirà infatti di aggredire i nemici con due differenti tipologie di spade, una “normale”, veloce ma poco potente, ed una plasmata nell’Argento, più potente ma, ovviamente più lenta: l’incredibile varietà di nemici presente nel gioco non ci porterà mai ad affrontare due combattimenti nello stesso modo, schivate, parate e anche direzionalità dei colpi da mettere a segno saranno elementi fondamentali per la vittoria; una accurata pianificazione degli assalti, nel caso di gruppi di nemici, risulta inoltre necessaria al fine di non perire sotto le lame degli avversari che, manco a dirlo, reagiranno dinamicamente, accerchiandoci o attaccandoci in massa, al fine di eliminare la minaccia da noi rappresentata.

E ora… sono volatili per diabetici…

A questo arsenale di tutto rispetto va inoltre aggiunta la componente magica, essenziale in ogni RPG che si rispetti, qui presente mediante l’utilizzo di una serie di “segni runici” e quella dei vari “tricks”, veri e propri jolly (come bombe e trappole) che ci permetteranno di riequilibrare, se sapientemente usati, scontri altrimenti impari. Già da queste poche righe traspare quanto l’elemento strategico sia primario rispetto a quello tipicamente action: TW2:EE rifiuta di omologarsi agli standard che vogliono nella bruta forza il valore discriminante per una corretta riuscita dei combattimenti, lasciando così all’intelletto del giocatore di turno, oltre che alla maestria del Witcher da lui comandato, la scelta del miglior modo per annullare intere schiere di agguerriti nemici. L’impronta della versione PC traspare, innegabilmente, da questi aspetti: trattandosi di un RPG…CIO’ E’ BENE!!!

Ed ecco a voi lo “Skill Tree” in tutto il suo splendore…

A differenza degli RPG classici, in TW2:EE non saremo costretti a scegliere, per via della natura stessa del protagonista, classi o razze, fattore che, contrariamente a quanto pensabile, non andrà minimamente ad inficiare la possibilità di personalizzare l’esperienza evolutiva del nostro personaggio. L’evoluzione sarà infatti demandata all’avanzamento, mediante graduale progressione nello Skill Tree, in tre “VIE” principali: la “Via della Spada”, la “Via della Magia” e la “Via dell’alchimia” che se sapientemente mescolate, vista anche la natura ibrida dei combattimenti, ci permetteranno di aver ragione anche dei nemici più agguerriti riuscendo, per esempio ad effettuare parate alle spalle (annullando de facto il malus del doppio danno inferto NdDix@n) o aumentando raggio di intensità e di azione di segni e trappole. WELL DONE CDPROJEKT RED!!!

Discorso a parte va fatto per i Boss Fight: mai come in questi frangenti una dettagliatissima pianificazione delle dinamiche di attacco, facendo affidamento anche su una accurata analisi perimetrale della zona in cui detto boss sarà incontrato, sarà l’unico modo per non tirare le cuoia prima del tempo dovuto. L’interazione con l’ambiente, ad esempio lanciando elettricità in alcuni corsi di acqua (riuscendo così a colpire un boss inaccessibile con le armi a corto raggio ndDix@n), sarà dunque FONDAMENTALE per un corretto approccio al combattimento e l’uso stesso del terreno di gioco vitale ai fini della nostra sopravvivenza. E strategia sia…

Tutto oro quello che luccica dunque??? Si e no… questa pressoché totale libertà di azione si scontra, ahinoi, con la intrinseca limitatezza del pad della Xbox 360 rispetto alla tastiera standard con cui ogni giocatore pc, me compreso, ha controllato fino a poco tempo fa Geralt di Rivia. Una eccessiva macchinosità del sistema di puntamento automatico in presenza di bersagli multipli ed una scarsa immediatezza nella gestione di trappole e segni potrebbe scoraggiare i meno pazienti dando però, come già detto in precedenza, grandissime soddisfazioni dopo qualche ora di pratica (e decine di immancabili Game Over, che porteranno i giocatori ad evocare finanche un incredibile novero di divinità pagane nordiche… NdDix@n)  che renderà TW2:EE una esperienza di gioco appassionante ed imperdibile per qualsiasi VERO appassionato del genere.

Importantissima risulta inoltre la componente esplorativa: se il combattimento è il fulcro del gameplay di TW2:EE, l’avere a disposizione un mondo pressoché immenso in cui avventurarsi, noncuranti della trama principale e desiderosi solo di coprire ogni minimo anfratto del mondo di gioco, e in cui incontrare nuove e sempre più agguerrite creature farà rimanere per molto molto…ma proprio MOLTO tempo i dvd di TW2:EE in pianta stabile nella nostra fida xbox 360. Esplorando inoltre nuove lande ci sarà possibile trovare ingredienti (normali e mutageni) grazie ai quali realizzare sempre nuove pozioni dando dunque un senso all’evoluzione nella “Via dell’Alchimia”: What Else?

Spesso ci troveremo a combattere contro alcune docili creaturine… ENNAMO DE BOSS FIGHT!!!

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GRAPHIC & SOUND

Rileggendo quanto scritto fin’ora sembrerebbe quasi impossibile vedere questo gioco girare in ambito NON-PC…e invece…

CdProjekt Red ha profuso grandissimi sforzi, spinta indubbiamente da esigenze di cassa, nella realizzazione di una versione ad-hoc per la console di casa Microsoft. Già… realizzazione, non conversione: il motore alla base di TW2:EE sembra infatti essere stato concepito in modo “modulare a detrazione”: è superfluo dire che paragonare la versione xbox 360 a quella di un pc di fascia medio alta sarebbe a dir poco inutile, rischiando di sminuire i meriti del team polacco.

La versione xbox 360 va considerata come versione a se e così giudicata: il frame rate, seppur fisso sui 30 fps, ha pesanti ed insensate incertezze in alcuni frangenti, non ultimo quello dell’assegnazione degli obiettivi (svariati  secondi di pausa non li avevo mai visti in un gioco… NdDix@n). Tearing e clipping fanno la loro sporadica comparsa ma, ciononostante, bisogna lodare i CdProjekt Red per aver portato in modo dignitoso, con una grafica pulita ed un comparto sonoro di prim’ordine, un capolavoro contemporaneo del panorama RPG sulla console di casa Microsoft.

Tornando all’incipit di questo articolo: PC 10 – console 7. La xbox 360 esce, come prevedibile, sconfitta (ma con onore direi… NdDix@n) da questo improponibile confronto arricchendo però il suo parco titoli di una perla, una pietra miliare del genere che tutti, appassionati e non, dovrebbero prendere in considerazione.

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IN CONCLUSIONE

Trama non lineare e matura, grafica pulita, libertà di movimento quasi assoluta, combat system allo stato dell’arte, approccio tattico ai combattimenti… WHAT ELSE?

CdProjekt Red riesce nel gravoso compito di donare alla community Xbox 360 un gioco di ruolo duro e puro che non fa sconti a nessuno: un gameplay ostico ma immediato che non mancherà di gratificare gli hardcore gamer più assidui, unito ad una libertà di esplorazione quasi totale, impiantato su un mostro da oltre 100 ore di giocabilità altro non potrà che attrarre schiere di seguaci pronti a sacrificare la loro vita sociale per vivere le avventure di Geralt di Rivia.

Se perdonerete a TW2:EE una eccessiva difficoltà e un sistema di controllo a volte non perfetto vi troverete davanti uno dei migliori giochi mai prodotti per la Home Console di Casa Microsoft, un acquisto a mio parere obbligato per tutti gli appassionati di videogames e per gli estimatori delle opere d’arte cui mi sento, senza remora alcuna, di accostare questo The Witcher 2: Enhanced Edition.

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Secondo Parere By Icilio “Kaltmond” Bellanima

CD Projeckt RED, il manipolo di ragazzotti che sta cercando di conquistare l’industry dalle temperate lande polacche, dopo averci deliziato con le avventure del Witcher Geralt su Pc, tenta il colpaccio anche su console: un campo del tutto nuovo per i nostri eroi, i quali, dopo aver padroneggiato la piattaforma Windows, forse per troppa confidenza, o per mancanza di tempo e fondi, si sono adagiati un po’ troppo sugli allori con questo porting.

Se infatti è da apprezzare che la loro particolarissima visione del genere RPG, misto a possenti dosi di Action, sia ora fruibile ad un pubblico più ampio e ormai smaliziato nell’avere a che fare con titoli poco accessibili (come Dark Souls, anch’esso pubblicato da Namco Bandai), il livello tecnico non raggiunge assolutamente la sufficienza. L’effetto “spacca-mascella” della versione PC viene nettamente ridimensionato da texture di bassa fattura, vistosi cali di framerate (ma, paradossalmente, non nei combattimenti invece assai fluidi) e una generale realizzazione tecnica approssimativa (i 2 secondi di “freeze” mentre viene sbloccato un achievement non li ho mai visti).

Si lascia giocare perfettamente con il pad e il mondo creato dal team è un qualcosa di estremamente immersivo, profondo e convincente, risultando inoltre molto bilanciato: semplice per chi vuol soltato godersi la trama splendidamente orchestrata e da infarto per i giocatori più hardcore (ai quali è estremamente consigliato) che vogliono mettersi alla prova. 

Se storcete facilmente il naso per l’aspetto tecnico di un gioco statene alla larga,ma se l’abito non fa il monaco e sperate che tramite continui aggiornamenti alcuni dei problemi possano essere risolti, troverete un RPG maturo che vi terrà incollati per numerose ed appaganti ore.

 

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