Devil May Cry HD Collection – La Recensione

Devil May Cry HD Collection – La Recensione

Hallo? Devil May Cry…

E’ forte, potente, è il figlio di un famoso demone ed ora è addirittura in alta definizione. Siete pronti a rivivere le prime straordinarie avventure di Dante, il cacciatore di demoni più figo del quartiere?

Lo ameranno: gli amanti degli action game ed ovviamente i fans della saga

Lo odieranno: i poco avvezzi al genere e coloro a cui i protagonisti tamarri non vanno proprio a genio…

E’ simile a: i primi Resident Evil ed ovviamente Devil May Cry 4

Titolo: Devil May Cry HD Collection

Piattaforma: Playstation 3, Xbox 360

Sviluppatore: Capcom

Publisher: Capcom

Giocatori: 1

Online: N.D.

Lingua: Italiano (Testi) / Inglese (Parlato)

Devil May Cry HD Collection


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STORYBOARD

Le avventure di Dante ritornano sui nostri schermi con una nuova veste in alta risoluzione. Con la Devil May Cry HD Collection infatti, potrete rivivere le vicende dei primi tre capitoli della saga dedicata al cacciatore di demoni più coatto mai visto in circolazione.
I titoli contenuti nella collection in questione sono: Devil May Cry (ovviamente), Devil May Cry 2 (ma guarda un po’) e Devil May Cry 3: Dante’s Awakening Special Edition, ovvero la versione del terzo episodio con l’aggiunta di alcune chicche come la possibilità di impersonare Virgil (il fratello gemello di Dante), un nuovo livello di difficoltà ancora più alto, il Bloody Palace del secondo capitolo ed altro ancora.
Per quello che riguarda la trama invece, non fatevi ingannare dal numerino dopo il titolo, le cose sono leggermente più complesse di quanto possano sembrare. Ma andiamo per ordine, se ci riusciamo.
Il primo Devil May Cry vede una nuova attività pseudo-commerciale-investigativa dove il proprietario è un capace cacciatore di demoni che risponde al nome di Dante. Qui, potremo conoscere il protagonista, capire la sua sete di vendetta contro i demoni che gli hanno ucciso la madre e scoprire una parte della storia che in questo capitolo lo porterà a vedersela con Mundus, feroce re dei demoni nonché ultimo boss del gioco. Chi ama le curiosità, gradirà sapere che questo titolo era atteso come il seguito ufficiale di Resident Evil 3, ma discostandosi troppo dalla serie zombesca per antonomasia, ha finito per diventare un nuovo gioco a sé stante. Ma continuiamo con la trama…
Tralasciando la serie animata, tra l’altro molto ben realizzata, che si colloca subito dopo gli eventi del primo episodio, il secondo capitolo della saga risulta essere ovviamente… il quarto. Essendo sviluppato direttamente per questa gen, Devil May Cry 4 non fa parte dell’HD Collection, ma narra una parte della storia che si colloca tra il primo titolo (l’anime) e Devil May Cry 2. In quest’ultimo, al co-protagonista femminile, Lucia, viene dato un ruolo più importante, tanto da farla diventare un personaggio da dover usare per l’intera durata del gioco. Ma oltre ad essere la compagna di questa avventura di Dante, Lucia è anche il motivo per cui il famoso cacciatore di demoni si muove così motivato, e cioé aiutarla a liberare Vie de Marli da Arius, classico antagonista alla ricerca di un potere più grande di lui che, non riuscendolo a controllare, riuscirà a creare solo un problema ancora più grosso. Questa volta, il cattivo di turno è Argosax, ex padrone di metà mondo demoniaco che fu sconfitto dal padre di Dante, il demone Sparda; ragione per cui forse non vede di buon occhio il nostro eroe.
Adesso quindi resta solo il terzo capitolo, Devil May Cry 3: Dante’s Awakening, che ovviamente è… l’ultimo capitolo della storia? Assolutamente no, è un prequel… che significa che temporalmente si colloca prima del primo Devil May Cry. Qui si dipaneranno le trame che legano Dante a suo fratello Virgil, ne conosceremo meglio il rapporto e capiremo l’origine dei loro poteri demoniaci. Al termine del gioco inoltre, assisteremo al momento storico in cui verrà coniato il nome dell’agenzia anti-demone di Dante, la Devil May Cry.

Devil May Cry HD Collection

Il faccia a faccia con ragno gigante è sempre un qualcosa che sarebbe meglio evitare...

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GAMEPLAY

Ok, ammettiamolo, Devil May Cry HD Collection, se lasciato da solo nella console di gioco, non si presenta benissimo. La ragione principale di questo problema, è il fatto che i filmati di standby del titolo “sembrano” (leggasi “sono sicuramente”) essere registrati dalle versioni originali per Playstation 2 uscite ai tempi. In ogni caso, assistere a questa playlist, rischia di far insorgere nel giocatore una leggera sensazione di sgomento misto ad inquietudine, che potrebbe sfociare nel timore di aver acquistato tre cariatidi della storia videoludica di casa Sony. Fortunatamente però, non è così.
Nonostante infatti la presentazione poco sfarzosa e meno “pompata” del previsto, in-game le cose cambiano leggermente, e ci si ritrova davanti a delle conversioni in HD decisamente più convincenti rispetto ai filmati prerenderizzati. Certo, i titoli in questione, soprattutto il primo che ha quasi la bellezza di undici anni, nonostante la nuova veste restano ugualmente di una generazione passata, ed i difetti di fondo ed il tempo tascorso dalla loro realizzazione, disgraziatamente, si vedono alla perfezione.
A compensare però le carenze visive, ci pensa il gameplay, che nonostante il tempo, resta saldo e di grande spessore, crescendo di intensità di titolo in titolo e quasi di pari passo alla crescita esponenziale dell’ego del personaggio principale.
Giocando i titoli in sequenza ed in una tempistica più ravvicinata, si avrà inoltre l’occasione di assaporare maggiormente le varie migliorie ed i perfezionamenti che sono stati introdotti man mano, come per esempio la capriola di Devil May Cry 2 che diventa uno scatto diretto nel successivo capitolo. Differenze minimali a volte, che prese singolarmente non farebbero molta differenza, ma che nella loro totalità trasformano un neonato titolo nel mare degli action, in un granitico tassello nella saga-capolavoro che tutti oggi conosciamo.

Devil May Cry HD Collection

"Facciamo così, tu guardi nel buco ed tiro un attimo questa levetta..."

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GRAPHICS & SOUND

Come abbiamo già detto, l’aspetto estetico non è proprio la punta di diamante della collection, che con una conversione dai tratti e dalla qualità altalenanti, di certo non può essere definita perfetta. Questo però non significa che il risultato finale sia totalmente da buttare, perché le stesse adrenaliniche battaglie e gli scontri all’ultimo proiettile che ci hanno fatto esaltare la prima volta, riusciranno a soddisfare ugualmente la nostra voglia di sterminio della razza demoniaca.
Un po’ meno accettabile invece, il cambio repentino di formato video tra menù (in 4:3) e l’in-game dei tre giochi (fortunatamente in 16:9), a cui bisogna poi aggiungere la terribilmente irritante necessità di dover uscire sulla dash della console se si vuole passare da un gioco all’altro.
Il comparto audio invece può alzare il colletto della camicia e bullarsi di una qualità degna di nota, ivi compresa la selezione dei brani metal che accompagneranno, in tutti e tre i titoli, i nostri sanguinolenti scontri contro dei futuri cadaveri di demoni.

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IN CONCLUSIONE

L’ago della bilancia, risulta in questo modo alquanto indeciso sull’esito finale. Seppur tenuto a galla da un gameplay che nonostante l’età è ancora in grado di far divertire i propri giocatori, la conversione in alta definizione non può essere definita proprio da manuale, e manca di quelle aggiunte e raffinatezze che avrebbero donato alla collection qualche punticino in più sulla scala Mercalli del divertimento videoludico.
In ogni caso però, la saga di Devil May Cry resta tra le più grandi mai sviluppate, e la loro riedizione in una HD Collection è sia un’ottima scusa per rigiocarla per i veterani della saga, che una buona ragione per viverla per la prima volta per chi non conosce il cacciatore di demoni più Stylish della zona.

Devil May Cry HD Collection

Fin da piccolo ho sempre amato le storie, che fossero raccontate da un libro, un fumetto, un cartone, un film, o soprattutto da un videogioco. Alcune le ho solo viste, altre le ho sentite così mie da avere l'impressione di averle vissute, ed altre ancora le ho addirittura scritte. Forse sono un pazzo o un sognatore, o tutte e due le cose. Ma continuerò a sognare ed a vivere avventure, per poter dire un giorno "fammi rubare Capitano, un'avventura dove io son l'eroe che combatte accanto a te".

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