Sniper Elite V2 – La Recensione

Sniper Elite V2 – La Recensione

Di giochi ambientati durante una delle pagine più buie della storia dell’umanità ce ne sono una moltitudine: non parlo del lasso temporale che ha inizio con la prima puntata e termina con la finalissima del Grande Fratello, bensì della World War II, almeno fino a qualche anno fa. Guerre del futuro o di un presente distopico hanno rimpiazzato le battaglie segnate da arrugginiti MP40 e old-fashioned “schiaccia-patate”. Rebellion, con il suo Sniper Elite V2, ha optato 2 scelte coraggiose e in controtendenza, toccando 2 nervi scoperti di tanti gamers appassionati di FPS e TPS e fissandosi 2 obiettivi altrettanto ambiziosi: proporre un gioco che ritorni agli albori della guerra “old-school” e soprattutto, gasare gli amanti degli “headshots” offrendogli un titolo interamente dedicato all’aleatoria figura del cecchino, considerato utilissimo alla sua nazione ma permeato di viltà e codardia da chi, ignaro della sua presenza, si ritroverà un proiettile conficcato nel profondo della carne, tentando però di sfornare un titolo al passo coi tempi. Centro perfetto?

Lo ameranno: gli amanti degli headshot e della WW2
Lo odieranno: gli amanti dei raggi laser
E’ simile a: Sniper: Ghost Warrior

Titolo: Sniper Elite V2
Piattaforma: Xbox 360/PlayStation 3/Pc
Sviluppatore: Rebellion
Publisher: 505 Games
Giocatori:1
Online: 2 (Co-op)
Lingua: Italiano

Concentrazione...ve ne servirà in quantità industriale.

[hr]

STORYBOARD

Il V2 nel titolo indica la natura del gioco in qualità di seguito, allo stesso tempo però legandosi a doppio taglio ai protagonisti “passivi” dell’intera trama: i Vergeltungswaffen 2, una delle tipologie di armi tra le più letali che la Germania nazista avesse tra i proverbiali “assi nella manica”. Questi devastanti missili sono un qualcosa di pericoloso e il governo americano non può far altro che risolvere il problema alla radice: spedire la sua miglior spia a far desistere gli scienziati dietro questo terribile progetto e, nel limite del possibile, portarli sulla propria sponda. Ogni singola missione ci spingerà quindi a cercare i luminari dell’ars bellica sparsi per la Germania, rompendo nel frattempo le uova nel paniere a russi e nazisti che avranno l’ardire di mettersi tra noi e i nostri obiettivi. Niente di innovativo e sperimentale tuttosommato, tant’è che il succo della narrazione verrà spalmato nei Briefing pre-missione, in cui lo stesso protagonista ci “racconterà” (grazie all’ottimo doppiaggio in italiano) gli eventi che ci troveremo ad “interpretare” durante la missione, o in qualche brevissima cut-scene. Un semplice contorno che funge da collante per il gameplay, più che una trama hollywoodiana di ultima generazione.

L'Agente Karl non vuol assistere ad un simile spettacolo nella sua nazione: il futuro dell'Europa, degli USA e del mondo è nella canna del suo fucile.

[hr]

GAMEPLAY

Come si evince dal titolo, Sniper Elite V2 sarà una vera festa a cui tutte le teste di cuoio più raffinate sono invitate. Nulla c’impedirà di utilizzare mitragliatrici o pistole, prodigandoci in assalti degni di un Rambo d’annata, ma il vero punto di forza del titolo, seguendo le orme del suo illustre predecessore, è quello di offrirci l’esperienza definitiva nei panni di “cecchino”: dal punto di vista della giocabilità, la missione è compiuta. Il piacere di headshottare o comunque essere il più precisi possibile, invece del semplice neutralizzare il nemico prima che possa restituirci il favore, è accentuato sia dai punti ottenuti dopo ogni uccisione (pochissimi con le armi “secondarie”, sempre di più in base alla distanza e al punto colpito) che da una delle chicche del gioco: la Kill Cam a Raggi X. Ogni qualvolta dovessimo beccare un punto vitale del malcapitato nemico, avremo la possibilità di gustarci una sequenza basata sul proiettile che s’infrange contro le sue ossa, in un’estasi di sangue, frantumazione cartilaginea e puro fomento bellico.

Meno esaltanti saranno i duelli con le armi più classiche, come Thompson, Luger e tutto ciò che ci capiterà sotto mano (sbloccandone sempre di più al termine di ogni capitolo), che ci torneranno utili quando gli ampi spazi a disposizione verranno drasticamente ridotti: scordatevi però quella precisione e senso di appagamento offerti da un devastante Springfield, anche perché la visuale in prima persona tornerà inevitabilmente alla terza, data la natura TPS del gioco (scelta dovuta probabilmente al voler offrire una visione più ampia del campo di battaglia). Un cecchino che si rispetti non può passare le giornate a prendere il sole sui tetti martoriati dalle bombe, ma dovrà anche aggirarsi silenziosamente per le location (un po’ spoglie ma perfette per il cecchinaggio), con un gameplay decisamente più stealth di puro stampo Kojima: uccisioni silenziose corpo a corpo (ma scordatevi pugnalate in stile Call of Duty o capriole), cadaveri da occultare (e depredare) per non essere scoperti dagli astuti nemici, mine ad inciampo e più classiche da posizionare sapientemente; piccoli accorgimenti che danno profondità al gameplay e aumentano la sensazione di realismo che permea tutto il titolo.

Grazie al binocolo potremo preventivamente controllare la presenza dei nemici, segnandola con il grilletto destro e avendo così modo di non perdercene neanche uno, nel caso avesse la brillante idea di nascondersi per ricaricare l’arma o se dovessimo notarlo grazie al riflesso del mirino al 3° Game Over di fila per via della sua ottima mimetizzazione. Altro elemento realistico e coerente è la respirazione: svuotare i polmoni prendendo la mira ci consentirà di essere più precisi (grazie anche ad un rombo rosso che ci indicherà dove giungerà il proiettile), elemento influenzato dalla situazione che ci circonda, con momenti di alta tensione nei quali rimarremo letteralmente senza respiro e saremo costretti ad attendere di riacquistare lucidità. Realismo, nervosismo e terrore di tornare al checkpoint precedente, in un turbine di emozioni concentrare in un’esperienza che a livello “Marksman” (aka “Normale”) riesce a dare più di un grattacapo, sfiorando il sadismo e la totale estasi bellica a difficoltà “Sniper Elite”: vento e forza di gravità non faranno sconti, così come i nemici, ancor più precisi, veloci e letali. Pura essenza hardcore in grado di trasformare 20 minuti di missione in 1 ora di adrenalina, riti voodoo contro gli sviluppatori e masochismo.

BAM. Le lezioni di anatomia più adrenaliniche della storia.

[hr]

GRAPHIC & SOUND

Amaro in bocca. La sensazione che si prova quando, giocando un titolo, per un pelo non sia stata sfiorata la perfezione o peggio ancora, quando delle ottime idee vengono servite con un comparto tecnico assolutamente non all’altezza delle stesse. L’ottima giocabilità di Sniper Elite V2 infatti è accompagnata da un motore di gioco decisamente altalenante: una balistica da far impallidire i nomi più blasonati, forse la migliore mai vista su console, è accompagnata da una grafica approssimativa e sbavature che erano decisamente evitabili.

Textures non propriamente di alto livello, animazioni legnose, armi secondarie spesso scomode da utilizzare e sbilanciate cozzano con lo splendido effetto delle fiamme, la fisica dei proiettili e le coreografiche Killcam a Raggi X, in grado sia di coronare una serie di uccisioni già di per se entusiasmanti (con fegati, cuori e crani spappolati visti in “radiografia”) che di restituire alla figura del cecchino la dignità che merita.

Le ampie location sono state studiate in maniera certosina per potervi concedere nascondigli e le giuste distanze per lasciarvi sbizzarrire con il vostro fucile, offrendo coperture per i nemici ma anche per il nostro protagonista, nel caso volessimo optare per tattiche più stealth. Varie e davvero curate, solo raramente capiterà di vedere qualche casa bombardata in cui il cumulo di macerie all’interno vi lascerà perplessi. Sgabelli rovesciati e inamovibili dal terreno (uno degli elementi che mi ha lasciato più interdetto) sono fortunatamente alternati ad esplosioni convincenti, rumori ambientali precisi e assolutamente integrati nel gameplay: i nemici reagiranno (quasi sempre) in maniera precisa ed intelligente ai vostri agguati, tranne quando l’IA li farà, sporadicamente, correre in tondo o contro un muro. Nel pieno funzionamento invece avremo avversari attentissimi alle nostre pietre lanciate per distrarli, bravissimi a cercare riparo mentre ricaricano e non appena ci vedranno impugnare il fucile: faranno di tutto per evitare i nostri letali proiettili, i quali s’infrangeranno contro i loro punti vitali in maniera coerente, realistica e spettacolare. I rumori ambientali andranno inoltre ad aiutarci, occultando lo scoppio dell’arma e permettendoci di far pulizia del campo di battaglia anche a distanza.

Come detto, la balistica è davvero ottima, con colpi soggetti alla forza di gravità (soprattutto alla difficoltà massima) e in grado di raggiungere un occhio a 150 metri, oltre a colpire con convinzione materiali e liquidi rispettando le leggi della fisica anche su console (ma i contatti del nostro protagonista con questi ultimi non saranno dello stesso livello). Una maggior cura della grafica e delle animazioni dei personaggi avrebbero reso superlativo un engine in grado di offrirci, comunque, un gioco estremamente realistico e coerente (per quanto concerne l’aspetto bellico).

3 piccioni con una fava? Meglio una precisa schiaccia-patate.

[hr]

ONLINE & REPLAY

Ve li immaginate 8/10 cecchini appostati sui tetti dei palazzi che circondano una qualsiasi piazza tedesca? Match da 3 ore l’uno, nervi a pezzi e 1, 2 kill ogni 25 minuti. Rebellion ha quindi optato per varie modalità in cooperativa da giocare unicamente in compagnia di un solo altro cecchino: una scelta dura in una gen basata sui deathmatch a squadre online, ma che riesce comunque a divertire e ad offrire una profondità tattica derivata dal coordinarsi con un altro essere senziente.

Che sia la Campagna in coop, la Modalità Bombardamento (con missioni a tempo, nelle quali dovremo recuperare parti o specifici oggetti per fuggire quanto prima), quella Osservazione (nella quale un cecchino dovrà sterminare i nemici dall’alto mentre l’altro compagno dovrà raggiungere un punto nella mappa) o la Somma Uccisioni (ovvero l’ormai classica struttura a “Orda”), potremo invitare un amico con cui coordinarci e portare a termine le missioni (ma anche con uno sconosciuto, con il quale però sarà più arduo interagire). Il buon match-making non vi farà attendere troppo tra una partita e l’altra, mentre nella comoda lobby potrete scegliere il vostro arsenale. Presenti anche la modalità “Sfida”, una versione in singolo dell’orda, e le classifiche con cui confrontare i vostri punteggi accumulati nei vari livelli (insieme alle bottiglie e ai lingotti d’oro, i collezionabili di Sniper Elite V2) con i giocatori di tutto il mondo. Da soli o in coop, ne avrete di proiettili da conficcare nei crani avversari!

L'unione fa la forza, ma è meglio se prende bene la mira.

[hr]

IN CONCLUSIONE

Nella stragrande maggioranza dei giochi in cui vi siete trovati ad impugnare un’arma, i colpi in testa contro i nemici hanno sempre destato stupore, meraviglia e urla di giubilo: Sniper Elite V2 vi offre la possibilità di rendere quella sensazione una costante. La splendida balistica vi esalterà ad ogni colpo, così come l’esaltante  Kill Cam a Raggi X, che vi indicherà in maniera teatrale la riuscita del vostro colpo, mentre vi districherete per gli ampi livelli, studiando la posizione dei nemici e abbattendoli uno ad uno. Qualche sbavatura a livello grafico e tecnico, come la qualità delle textures e l’IA non sempre brillanteva ad intaccare un titolo assolutamente valido, appagante e divertente, consigliatissimo sia all’utenza hardcore che troverà un livello di sfida altissimo e un realismo incredibile (tra i titoli per home-console), ma anche agli amanti delle ambientazioni belliche della prima metà del ‘900 e del ruolo del cecchino, sempre tenuto in disparte e ora forte di una nuovissima e preziosa dignità. Un solido comparto online arricchisce una campagna in singolo pregevolissima, nella quale vi ritroverete in più di un’occasione a riprovare lo stesso livello o per optare una strategia tutta nuova, o solo per massacrare come mosche i poveri soldati che appariranno al centro del vostro mirino.

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

Lost Password