Prototype 2 – La Recensione

Prototype 2 – La Recensione

Dopo aver squartato per bene tonnellate di poveri mutanti nei panni di Alex Mercer, torniamo in una New York totalmente stravolta dal virus nei panni della vittima prediletta: il burbero Sergente Heller. Anni di durissima militanza nel corpo dei Marines, uniti ai terribili effetti che il gene mutageno provoca sul debole organismo umano, non potevano non generare un mix esplosivo, un nuovo Prototype in grado di far piombare ancor di più nell’emergenza la Grande Mela, martoriata nel fisico e nell’animo dai folli piani di corporazioni senza scrupoli. Chi dovrà pagare, se non chi ti ha portato via il bene più prezioso, Sergente?

  • Lo ameranno: gli amanti del predecessore, gli estimatori degli open-world e dell’azione più truculenta
  • Lo odieranno: coloro che adorano premere “skip” durante le cut-scenes e che speravano in novità sostanziali per questo seguito
  • E’ simile a: Infamous, Crackdown

(Solitamente vi mostriamo video con porzioni di gameplay, ma QUESTO Live Action Trailer non poteva essere tralasciato!)

Titolo: Prototype 2
Piattaforma: Xbox 360 / PS3 (Secondo Parere)
Sviluppatore: Radical Entertainment
Publisher: Activision
Giocatori: 1
Online: Classifiche/ Sfide Settimanali (solo Radnet Edition)
Lingua: Italiano

All Hell breaks loose!

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STORYBOARD

La famiglia è il bene più prezioso. Lo sa bene il Sergente Heller, il cui disturbo post traumatico da stress e la sua ossessione per un viscido individuo sono stati provocati proprio dalla perdita di quel valore inattaccabile di cui anche gli animali possono goderne i benefici. Quel viscido individuo è Alex Mercer, protagonista del precedente Prototype, il quale sembra avere un progetto in mente per il nostro eroe: starà a noi capire se in qualità di attore principale o di agnello sacrificale. Il virus che sta infettando New York, ora conosciuta come “Zero”, ha portato via Colette e Maya Heller, moglie e figlia di James e il nostro scopo sarà quello di farci strada tra le file del corpo militare Blackwatch, gli scienziati della Gentek, infetti e un esercito di mutanti apparsi dal nulla i cui poteri sembrano decisamente familiari…Potremo contare sull’aiuto di pochi e fedelissimi alleati, ma aspettatevi pure decine di colpi di scena, dei quali la splendida trama è fornitissima (insieme a qualche lieve incongruenza): dovremo sempre far attenzione a loschi individui dalla doppia, se non tripla faccia.

Sin dalla prima toccante cut-scene è evidente una fortissima impronta cinematografica, con uno stile che ricorda quello di Robert Rodriguez nel suo splendido Sin City, in cui una profonda tinta rosso sangue di alcuni specifici elementi (siano essi abiti oppure oggetti) viene contornata da un sapiente uso del bianco e nero, così come dall’ottimo doppiaggio in italiano, atmosferico e ben realizzato. Taglio cinematografico e profondità della trama ricca di elementi, così come il carisma e le colorite battute del nuovo protagonista, vi accompagneranno lungo tutta l’avventura senza darvi tregua e immergendovi totalmente nel mondo di Prototype 2.

"Come on, come through, New York Zero, New York Zero" cantava Mr.Sinatra

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GAMEPLAY

Il team dietro entrambi i capitoli, Radical Entertainment, pur adagiatosi sugli allori, è riuscito a migliorare con piccole ma significative migliorie il gameplay, offrendo una giocabilità pazzesca e in grado di smorzare la ripetitività di molte delle missioni a disposizione. Il senso di onnipotenza che si provava nel comandare Mercer nel primo capitolo è stato ampliato, arricchito e portato allo sfinimento, forte anche di una brutalità ancora più accentuata. Heller può superare un palazzo con un salto, correre più veloce del vento, volare e smembrare un uomo con una semplicità disarmante e tutto questo a portata di tasto, lasciandovi delusi ed amareggiati nell’esatto momento in cui lascerete il pad vicino alla vostra console e scoprirete che no, nella realtà riuscirete a malapena a saltare su una sedia.

Oltre ad armi gentilmente offerteci dal virus che ci ha contaminato, come potenti artigli, pugni devastanti o lame taglienti, ci saranno davvero tanti modi per polverizzare nemici comuni ed esseri che richiederanno strategie più sopraffine: potremo afferrare nemici, auto, bombole a gas e tutto quello che ci capiterà sotto mano, pronti per essere scaraventati contro gli avversari, oppure agire di soppiatto, saltare dall’alto e sfoggiare calci volanti degni di Chuck Norris, polverizzare i malcapitati con delle finishing move sempre varie, ma anche fucili e lanciarazzi rubati ai soldati saranno della partita. Rubare i lanciamissili dai carri armati, staccandoli direttamente? Possibile, idem con gli elicotteri, ma potremo anche guidarli progredendo nella trama e sbloccando le relative abilità. Salendo di livello con i punti esperienza acquisiti otterremo punti abilità da utilizzare per migliorare la salute, o potenziare ad esempio la velocità della rigenerazione, mentre compiendo missioni extra sbloccheremo delle “Mutazioni” che ci offriranno poteri utili e in grado di aumentare sempre di più in noi la sensazione di essere semi-dei. Le attività extra che la stravolta New York Zero avrà da offrici spazieranno dal trovare delle scatole nere (che andranno ad arricchire la trama stessa con ulteriori dettagli) al polverizzare delle squadre di nemici intente a compiere delle “Operazioni sul campo” per studiare di nascosto i mutanti, oltre alle Operazioni Blacknet che tesseranno vere e proprie mini-trame parallele.

Il “consumo” degli esseri rimane una delle chicche di Prototype: potremo fonderci praticamente qualsiasi entità troveremo sul nostro truculento cammino, ricaricando la barra della salute ma anche assumendone le sembianze con vantaggi annessi, come la possibilità di entrare indisturbati nelle basi nemiche o il semplice scorrazzare per la città senza che scatti l’allarme e vengano a cercarci squadre d’attacco. Le stesse missioni principali implicheranno quasi sempre il consumo di determinati soldati e scienziati o per studiare “dall’interno” i loro ricordi e segreti, o semplicemente per infiltrarci facendo credere al nemico di essere un alleato, anche tra i personaggi di spicco tra le file degli avversari. Di mutanti, soldati e soldati-mutanti ce ne saranno a bizzeffe, e solo la splendida e divertente giocabilità riuscirà a contrastare la ripetitività di nemici e missioni, spingendovi comunque a completare tutto ciò che il gioco ha da offrire senza neanche accorgervene, dato il senso di assuefazione e onnipotenza che Prototype 2 riesce a generare, un gioco che scorre via liscio grazie anche al livello di difficoltà non elevato (e sempre ben bilanciato, al contrario del primo capitolo).

James con il suo primo lanciarazzi, il regalo di Natale più bello che la sua squadra potesse fargli

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GRAPHIC & SOUND

Tecnicamente il titolo si presenta in maniera discreta, con una grafica quasi sempre pulita ma decisamente arretrata. I 2 anni di gestazione infatti non sembrano aver del tutto giovato a Prototype 2, che alterna buonissime texture ambientali a quelle di qualità inferiore dei personaggi, fino a sprofondare nella mediocrità per quanto riguarda i nemici mutati. Il motore di gioco è fluidissimo e minato solo da un tearing fastidioso che di tanto in tanto fa capolino e lievi problemi di collisione, in grado comunque di gestire egregiamente i complessi movimenti di Heller che è sempre scattante e supersonico, così come le ombre di centinaia di NPC su schermo, polverizzati in un nanosecondo dalle nostre mostruose armi. Per quanto apprezzabile il lavoro di caratterizzazione dei nemici, dai bruti, fino ai Goliath, passando per le disgustose pustole infette (sto per sentirmi male), le texture stesse dei mutanti, così come il sangue lasciano l’amaro in bocca per la scarsa realizzazione, in grado di intaccare anche la fantasia delle location interne, riciclate in ben più di un’occasione. Poteva essere fatto molto di più, essendo il comparto puramente grafico (e anche la fisica dei veicoli) decisamente insufficiente e non al passo coi tempi.

Ottima invece l’IA dei nemici, che ci spingerà in più di un’occasione ad adottare un gameplay maggiormente orientato verso la discrezione, con nemici che non potranno essere consumati se visti dai loro astuti alleati, i quali richiederanno un corretto uso del tasto “Caccia” per capire chi dovremo prima massacrare silenziosamente per raggiungere il nostro obiettivo senza scatenare l’inferno. Buonissima anche la reazione di soldati, cittadini e automobilisti ai nostri stimoli, dalle minacce di ceffoni nel caso di travestimenti da soldati, a urla di terrore e repentine retromarce nel caso volessimo dilettarci con un APC per le strade di NYZ, mentre il fattore “distruttibilità” è ottimo a livello estetico, con crepe lungo i muri coerenti ma a livello fisico saranno pochi gli elementi con i quali potremo interagire. Banale la colonna sonora, non vi ritroverete a canticchiare sotto la doccia nessuno degli scontati brani d’accompagnamento.

Se la stessa cura con cui sono state realizzate le cut-scenes ma anche la stessa rivisitazione della devastata Grande Mela fosse stata riposta nel dettaglio grafico e tecnico, minato da lievi bug e da una telecamera sporadicamente ballerina, staremo parlando di uno dei Giochi dell’Anno del 2012, ma purtroppo Radical Entertainment non ha saputo correggere gli errori del primo Prototype, anch’esso dotato di splendida giocabilità ma povero comparto grafico.

La chiesa, rifugio di Padre Guerra, è l'unico "porto franco" per James

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ONLINE & REPLAY

Data la natura Free-Roaming, ci saremmo aspettati molte più ore di gioco, in quanto per completarlo nella sua interezza impiegherete poco più di 10 ore. In compenso la rigiocabilità è assicurata sia dalla volontà di raggiungere il 100% (e millarlo/platinarlo con obiettivi davvero stimolanti da compiere), sia dal semplice scorrazzare liberamente per la non troppo vasta New York Zero, decisamente piccola e ridotta rispetto ai titoli che ce l’hanno più volte proposta ma splendida da attraversare correndo e saltando. Elementi come i Bonus missione ci sproneranno a portare a termine i compiti in determinate maniere (un approccio stealth in favore di un semplice “spacca tutto” e viceversa), oltre che a ripartire dal checkpoint nel caso in cui non riuscissimo a superarli (e goderci tonnellate di punti esperienza aggiuntivi).

Nuovamente assente una modalità online, scelta saggia data la particolarità del gameplay e solo coloro che si accaparreranno una copia entro le prime 7 settimane potranno invece gustare un qualcosa che si avvicina ad un comparto multiplayer: la modalità Radnet, che aggiungerà infatti classifiche in rete, bonus e missione rilasciate ogni settimana e in grado di sbloccare bonus “segreti” e contenuti extra come video e artwork.

Esplosioni e bagni di sangue saranno all'ordine del giorno

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IN CONCLUSIONE

Lo scetticismo che provavo nei confronti di Prototype 2 è stato letteralmente polverizzato come coloro che hanno avuto la sventure di incontrare Heller nei pressi di Soho o giù di lì: dal taglio cinematografico delle sequenze filmate alla profondità della trama, fino alla splendida e immersiva giocabilità, il titolo si mostra godibilissimo e mai noioso, nonostante una certa ripetitività di fondo spazzata via dalle tonnellate di divertimento offerte. Passerete ore a giocare senza accorgervi del tempo che passa pensando di poter prendere solo un’altra “scatola nera”, salvo poi ritrovarvi col Sole che albeggia.

Soltanto il lato tecnico arretrato e la scarsa longevità non permettono di definirlo capolavoro, ma i punti forti del titolo lo rendono comunque un acquisto obbligato per i tanti che hanno “divorato” il precedecessore, dal quale prende il meglio e lo porta, seppur con pochissime novità, ad un livello superiore, ma anche da chi lo reputava troppo poco maturo, così come coloro in cerca di un action dalla struttura “libera”, brutale, intenso e con un protagonista in grado di concentrare dosi di machismo e leggende su Chuck Norris in un corpulento e sboccacciato ex-Marine.

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SECONDO PARERE

by Giovanni “Dix@n” Tomaselli

Prototype 2 si candida ad essere, con una naturalezza senza precedenti e seppur minato da evidenti limiti tecnici e da un coefficiente di ripetitività elevatissimo, un gioco che rimarrà per molto tempo all’interno delle vostre console.
Un comparto tecnico semplice e schematico che ripropone, con qualche innovazione di gameplay, la medesima dinamica del predecessore, innestato su una storia narrata con una impostazione nettamente cinematografica, riesce nell’arduo compito di generare assuefazione, pur risultando un puro “more of the same” del famosissimo progenitore. Un motore grafico non all’altezza degli standard attuali, la cui approssimazione grafica stride nettamente con la perfezione stilistico-cinematografica delle cutscenes, riesce comunque a guidare agevolmente, anche grazie ad una rodatissima giocabilità, il giocatore verso la conclusione regalando una esperienza di gioco appassionante anche se a tratti frustrante per la cattiva realizzazione delle sequenze di caccia che si ridurrà, ogni volta, in una fortunosa e casuale ricerca della “preda” da assorbire. Di certo non un capolavoro tout-court ma, di sicuro, un’esperienza consigliatissima a tutti gli amanti dell’action e dei megacomplotti governativi.
P.S. Statene alla larga se siete deboli di stomaco…la trama matura, unita a forti scene di stampo granguignolesco, lo rendono un prodotto godibile ma quanto mai meritevole della classificazione PEGI 18!

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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