Kid Icarus: Uprising – La Recensione

Kid Icarus: Uprising – La Recensione

Dopo 20 anni di interminabile attesa, a 26 anni dalla prima apparizione, Nintendo riporta alla luce un cimelio del passato, talmente ricco di novità da sembrare un qualcosa del tutto inedito. Un lasso di tempo lunghissimo e scandito solo da qualche sporadica apparizione (in particolare nel rooster di Super Smash Bros Brawl, altro titolo proveniente dallo stesso game designer), in cui le avventure di Pit e della dea Palutena erano rimaste chiuse in un cassetto. L’avvento del Nintendo 3Ds ha però spronato il Project Sora a regalare ai fan, sia dei primissimi Kid Icarus, che dello stile della grande N, un nuovo capitolo, pesantemente rivisitato nella nuovissima veste da shoot-em-up, sacrificando le meccaniche platform ancestrali e rimpinzandolo di velocità, tonnellate di armi e poteri. Ne vedremo delle belle?

Lo ameranno: gli amanti degli shoot-em-up, di Pit, e dei giochi ricchi di adrenalina

Lo odieranno: i nemici del genere Fantasy e dei mostri per nulla spaventosi

E’ simile a: Sin & Punishment: Successor of the Skies, Panzer Dragoon

Titolo: Kid Icarus: Uprising

Piattaforma: Nintendo 3Ds

Sviluppatore: Project Sora

Publisher: Nintendo

Giocatori: 1

Online: 2-6

Lingua: Italiano (Testi), Inglese (Parlato)

Sorvoleremo spesso corsi d'acqua, con montagne da cartolina nello sfondo!

[hr]

STORYBOARD

L’eterna lotta tra bene e il male ci viene proposta con tonnellate di riferimenti alla mitologia greca, riproposti in chiave estremamente ironica e “moderna“: Pit, un angelo che non è in grado di volare, riesce a librarsi nel cielo artificiosamente (no, le ali di cera non c’entrano stavolta) grazie ai poteri della Dea Palutena, nostra guida preziosissima, insegnante e amica, la quale allieterà le nostre avventure con battute, utili consigli e numerose informazioni su tutto ciò che di nuovo apparirà al nostro cospetto, che siano nemici, oggetti o tranelli.

Il volo di Pit durerà solo 5 minuti!

L’orribile Medusa, vecchia conoscenza del nostro eroe (apparsa sul primo episodio), è tornata per vendicarsi del torto subito dalla sua ex-alleata (Palutena) e per scagliare sull’intera umanità il suo immondo esercito di demoni. Non una trama innovativa ma estremamente godibile, piena di (auto-)ironia, nemici ed amici carismatici e colpi di scena, peccato solo che a causa del frenetico gameplay, la mancata traduzione audio non permette ai non-anglofoni di gustare a pieno ogni singola frase, dovendo concentrarsi più sulle orde di nemici che sul sottotitolo che apparirà sullo schermo inferiore. Decine di Boss ci separeranno dallo scontro finale…chi trionferà?

Prendi questo!

[hr]

GAMEPLAY

I numerosi capitoli di Kid Icarus: Uprising avranno una struttura ciclica: una prima sezione “in volo“, una a terra e lo scontro finale con il Boss di turno. Nel primo frangente dovremo sparare all’impazzata, fluttuando lungo vasti e variegati percorsi “su binari” e colpendo i numerosi nemici, evitando ostacoli e lasciandoci trasportare dal volo donatoci da Palutena. Il tutto viene gestito tramite circle pad per muoversi e schivare, il tasto L (ma possono essere utilizzate anche i soliti A,B,X,Y) per sparare i colpi con la nostra arma e il touchscreen per mirare, il tutto in maniera frenetica ed estremamente divertente, tornando finalmente a sfruttare al meglio l’essenza tattile del Nintendo 3Ds. Nelle sezioni a terra il gameplay è invariato, avremo solo più occasioni di colpire i nemici con attacchi fisici, potendo comunque sparare a quelli lontani. In questi frangenti avremo a disposizione splendide ambientazioni nelle quali muoverci, esplorando ogni angolo con la speranza di trovare qualche ghiotto forziere e oltre a scovare oggetti e armi, saranno presenti anche cibi di vario tipo, che ricaricheranno la nostra barra di energia. A terra potremo inoltre utilizzare i doni: poteri speciali attivabili tramite touchscreen che ci offriranno bonus temporanei come salti speciali, ripristino salute, attacchi avvelenati e quant’altro.

Pregevole il sistema di “equip” dei doni, similissimo all’inventario visto nella serie Resident Evil, in cui dovremo escogitare il modo per poter far entrare in una sorta di “scacchiera” più doni possibili. Riguardo le armi, c’è da dire che il Project Sora si è veramente sbizzarrito: oltre a sbloccare decine di armi, tutte ben caratterizzate e ognuna dotata di potenziamenti per il nostro Pit, oltre a distringuersi tra quelle maggiormente efficaci sugli attacchi a lunga distanza o su quelli ravvicinati, potremo noi stessi fonderle per crearne di nuove, convertirle per ottenere cuori, la valuta del gioco, o comprarne di più potenti, per poi testarle nella sezione “Addestramento“. Ne otterremo una anche dopo ogni Boss Fight, a conclusione del singolo livello, in scontri che ho trovato un po’ semplici e sbrigativi, per quanto ben congegnati, anche a livelli di difficoltà maggiore, difficoltà che può essere regolata in maniera estremamente originale: ad inizio livello potremo scegliere l‘intensità, su una scala da 1 a 10, sacrificando i cuori faticosamente ottenuti ma in realtà investendoli, avendo una sfida più appagante, bottino più ricco,e l’accesso a porte speciali che si apriranno solo a determinati livelli di intensità, le quali nascondo ricchi tesori. È incredibile come, nonostante la ciclicità del gameplay, il gioco riesca a non annoiare mai, con tanti elementi che di volta in volta lo arricchiscono e rinnovano (chicche come le Exoblindo che spezzano la monotonia), donando frenesia ed adrenalina, oltre che un tasso di sfida decisamente hardcore e un gameplay adattissimo ai fan dell’old-school gaming e degli shoot-em-up.

Dovremo scegliere sapientemente armi in grado di danneggiare sia da lontano che da vicino

[hr]

GRAPHIC & SOUND

Una grafica pulitissima e brillante ci offre delle splendide e sognanti ambientazioni, che siano immense catene montuose, stretti cunicoli o visionari labirinti, arricchita da un effetto 3D ben calibrato e profondo. Il nostro Pit in primis ma anche gli altri protagonisti sono splendidamente realizzati sia in versione “anime” durante i dialoghi ma anche in-game, mentre i nemici sono dotati di una caratterizzazione estremamente originale e “folle“, da occhi fluttuanti a nasoni giganti, ognuno dotato di poteri e attacchi (molti dei quali davvero fastidiosi dai quali districarsi) che richiederanno di volta in volta determinate strategie. La splendida atmosfera, per quanto sorretta da una splendida colonna sonora, è spesso “spezzata” da un doppiaggio davvero poco evocativo, con, ad esempio, draghi a 3 teste dotati di accento british che rasentano il ridicolo. Ok l’auto-ironia, ma personalmente perdevo ogni senso di “immersione” nell’ascoltare i dialoghi con alcuni boss. Come già detto, inoltre, sempre riguardo i dialoghi, è un peccato che non siano stati tradotti, dovendo leggere i sottotitoli sullo schermo inferiore nel mezzo delle sparatorie più frenetiche. Ciò però non toglie che a livello tecnico siamo al cospetto di uno dei migliori titoli per 3Ds!

Dovremo schivare gli attacchi dei folli nemici che troveremo al nostro cospetto nella maniera più rapida e indolore possibile

[hr]

ONLINE & REPLAY

Oltre alla splendida modalità single player, ci sono varie attività, online e non, che arricchiranno la nostra esperienza e la longevità del titolo. In primis l’ottima modalità multiplayer, giocabile sia in modalità “wireless locale” che online, fino a 6 giocatori, tramite la quale parteciperemo a duelli all’ultimo sangue all’interno di labirintiche arene. Deathmatch da giocare sia tutti contro tutti che a squadre, quest’ultima tipologia basata su un particolare sistema: ogni volta che muore un membro della squadra Luce o Oscurità, la barra generale diminuisce. Una volta terminata, l’ultimo giocatore a perire si trasformerà in Pit, rigenerando la vita della squadra ma focalizzando su di sé l’attenzione degli avversari. La prima squadra ad uccidere il Pit nemico, vincerà la sfida, ottenendo cuori (che si cumuleranno a quelli della trama pincipale) e oggetti speciali.

Caccia a Pit!

Nelle rare volte in cui il buonissimo match-making ci farà attendere (solo in caso di match già iniziati), potremo comunque allenarci e testare l’arma equipaggiata, sorta di riscaldamento “pre-gara”. Altro elemento non imprescindibile ai fini del gameplay ma estremamente divertente e in grado di sfruttare le potenzialità del 3Ds è la Realtà Aumentata. Nell’apposita schermata, potremo inquadrare le carte (presenti nella confezione) e vedere i personaggi/le armi raffigurate sbucare nel mondo reale, ma posizionandole una contro l’altra, assisteremo ad un vero e proprio scontro, avendo ognuna di esse determinate statistiche e punti vita. Un piacevole passatempo che fino ad ora avevamo testato solo grazie alle card presenti nella confezione base del 3Ds.

Le carte RA incluse nella confezione, insieme al comodissimo stand!

Come se non bastasse, ci saranno anche gli Idoli, la Caccia al Tesoro e le Gemme d’arme ottenibili tramite StreetPass e SpotPass: nel primo caso, avremo dei modelli 3D da visualizzare nel minimo dettaglio, mentre i Tesori saranno delle ricompense ottenute compiendo determinate azioni nella modalità in singolo, donandoci power-up, oggetti o armi speciali. Potremo inoltre scambiare gemme (ottenibili direttamente dalle armi sbloccate) con altri giocatori nei paraggi, così come scaricarne di nuove tramite SpotPass.

Di cose da fare, insomma, ne avremo davvero in quantità!

Gli attacchi ravvicinati saranno spesso più letali di quelli a distanza

[hr]

IN CONCLUSIONE

Un illustre e graditissimo ritorno. La latitanza di Pit dalla scena videoludica, comparsate in Super Smash Bros Brawl a parte, era di sicuro uno smacco per i fan dei vecchissimi capitoli, che nel 2012 se lo ritrovano in un contesto nuovissimo, quello degli shoot-em-up, e con una dimensione in più. Project Sora ci offre un concentrato di frenesia, atmosfera ed emozioni, lasciandoci in più di un’occasione senza respiro: vuoi per l’ottima grafica, per il profondo ed immersivo 3D (come mai prima d’ora sulla console della grande N) o per il gameplay ciclico ma mai noioso. Le potenzialità del Nintendo 3Ds vengono tutte sfruttate al massimo, tanto il Touch-screen quanto i controlli puramente hardcore, o la visuale stereoscopica, sperando di rivedere una simile attenzione rivolta a queste features nei prossimi titoli, sia first che third party. Pochissimi gli aspetti negativi, come la mancata localizzazione audio e qualche doppiatore forzatamente ironico e poco evocativo, che non intaccano il valore di un preziosissimo titolo, consigliato ovviamente agli amanti del genere, ai giocatori della primissima ora che coglieranno piacevolmente le citazioni, pur essendo troppo impegnati a gustarsi le finezze del nuovo gameplay, ma anche e soprattutto ai neofiti, in cerca di un titolo che sfrutti al massimo il loro Nintendo 3Ds (sopratutto dal punto di vista tecnico), longevo e frenetico. Sparare all’impazzata non è mai stato così divertente.

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

Lost Password