Lumines: Electronic Symphony – La Recensione

Lumines: Electronic Symphony – La Recensione

Lo ameranno: chi è in cerca di titoli particolari e stimolanti, gli amanti della musica e dei Rhythm Game

Lo odieranno: i guerrafondai insensibili

E’ simile a: Tetris condito da potenti dosi di LSD

Titolo: Lumines: Electronic Symphony

Piattaforma: PSVita

Sviluppatore: Q? Entertainment

Publisher: Ubisoft

Giocatori:1-2 (Modalità Ad-Hoc)

Lingua: Italiano

Blocchi, blocchi e ancora blocchi!

Q? Entertainment è la classica mosca bianca, nel vasto ed affollato panorama videoludico. Pochi i titoli sviluppati, ma ognuno dotato di una sua spiccata personalità, privo di mezze misure: folle amore o profonda repulsione per le opere del team capeggiato da Tetsuya Mizuguchi. Il papà di Rez è sempre riuscito a dare un tocco inimitabile ed unico alle sue produzioni, facilmente riconoscibili per elementi sempre presenti, come la fusione pressoché totale con la musica, così come lo sfociare nel mondo onirico, o l’aura visionaria che circonda titoli come Child of Eden o la serie Lumines.

Lumines: Electronic Symphony, ultimo capitolo di quest’ultima, funge da apripista per la nuova handheld Sony, come accadde con il suo predecessore con la PSP, ma se l’effetto sorpresa è ormai svanito, con delle meccaniche ormai assimilate, siamo comunque al cospetto di un prodotto valido ed intrigante. Il gameplay di Lumines è tanto semplice, quanto machiavellico e cervellotico, ma una volta comprese le meccaniche base, il viaggio può avere inizio: additarlo come clone di Tetris è sbagliato e superficiale, ma è certamente il modo più comodo per descriverlo e per provare a spiegare cosa troveranno i giocatori sui loro scintillanti schermi OLED.

Concatenando tonnellate di cubi, otterremo l'ambitissimo Ultra Bonus

Un cubo bicolore diviso in 4 sezioni scenderà ritmicamente, ruotabile in senso orario tramite la pressione del tasto X e il nostro compito sarà quello di posizionarlo sul “terreno” di gioco. Lo scopo è quello di distruggere il maggior numero di blocchi, formando degli “agglomerati” di minimo 4 sezioni dello stesso colore, sfoltendo i cumuli ed evitando così di toccare l’apice dello schermo, pena il Game Over.

Semplice no? Ebbene, a complicare il tutto ci penserà una sorta di metronomo, una linea temporale che, basandosi sul tempo del brano di sottofondo, attraverserà tutto lo schermo, portando con se i blocchi in fase di eliminazione. Il problema sta nel tempismo necessario per polverizzare i gruppi dello stesso colore, con il rischio di posizionare un nuovo cubetto a colpo sicuro in una determinata posizione, salvo poi trovarsi soltanto una delle metà distrutte, con una delle 2 parti “sopravvissuta” dietro la linea che scandisce il tempo. Nonostante sia un sistema ingegnoso e contorto, sarà molto più semplice da provare, piuttosto che sforzarsi ad immaginarlo: una volta presa padronanza del sistema, ci ritroveremo a calcolare al millisecondo i momenti più propizi per posizionare quei dannati cubi, mescolando tattica e senso del ritmo in un’estasi videoludica.

Ecco la tracklist completa!

Come detto nell’introduzione, le opere di Mizuguchi tendono a fondersi completamente con la musica, e Lumines: Electronic Symphony non è da meno: gli splendidi brani della colonna sonora, di autori del calibro di Aphex Twin, The Chemical Brothers, Safri Duo e molti altri, saranno, insieme alle Skins, i vostri “livelli”, divisi in canzoni (la percentuale in alto vi indicherà il completamento), remixate tra di loro, in un continuum fatto di musica, luci, effetti e resistenza. Non a caso la modalità principale è chiamata “Viaggio”, dovendo completare l’intera playlist tutto d’un fiato (ma tranquilli, senza spegnere la console, ripartiremo dal punto in cui siamo “morti”) in un magico fluire di mondi ed emozioni. Al termine della partita otterremo punti esperienza, utili per salire di livello e sbloccare speciali Avatar, dei power-up attivabili tramite touchscreen e da utilizzare sapientemente durante le partite per ottenere dei bonus nei momenti di emergenza (come blocchi speciali che invertono i colori o quelli “catena”), così come brani e skin da utilizzare per le nostre playlist personali.

Ci terranno impegnate anche delle modalità aggiuntive, per mettere a dura prova le nostre abilità: Maestro, divisa in 5 Zone e caratterizzata da una maggiore difficoltà, dovuta anche alla velocità di gioco; modalità Cronometro, che offre varie porzioni temporali, da 30 secondi a 5 minuti, entro le quali dovremo “sopravvivere”; Battaglia, per sfidare un altro giocatore in modalità Ad Hoc, e la particolarissima “Blocchi Mondo”, in cui un enorme blocco verrà caricato sui server ogni giorno, e sarà necessaria la collaborazione da parte di giocatori di tutto il mondo per eliminarlo, ottenendo succosi punti esperienza e la fama, nel caso in cui dovessimo polverizzare l’ultimo cubetto esistente.

La particolarissima modalità "Blocchi Mondo"

34 brani in tutto, più altri appositamente registrati, per un gioco particolarissimo, unico nel suo genere, che offre poche ma interessanti novità a livello di gameplay, e nonostante non proponga un elevato numero di contenuti, seguendo il detto “pochi ma buoni”, è in grado di regalare emozioni speciali, oltre a provocare immediata dipendenza!

 

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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