Dynasty Warriors: Next – La Recensione

Dynasty Warriors: Next – La Recensione

[toggle title_open=”Microrecensione” title_closed=”Clicca qui per leggere la Microrecensione” hide=”yes” border=”yes” style=”default” excerpt_length=”0″ read_more_text=”Read More” read_less_text=”Read Less” include_excerpt_html=”no”]Dynasty Warriors debutta nel mondo dei controlli touch, con un gameplay che bilancia perfettamente i classici comandi hardcore e la nuova gamma di features offerte da PSVita. Mini-giochi, Musou Attacks, Boss fight e quant’altro, totalmente rinnovati grazie ad accelerometro, touchscreen e touchpad, riescono nell’impresa di non annoiare mai il giocatore, finalmente non solo un malvagio macellaio di milioni di poveri soldati orientali. Anche la componente tattica usufruirà dello schermo tattile, con strategie a portata di dito e solo alcuni lievi “peccati” della grafica (splendida però nella caratterizzazione dei numerosi personaggi giocabili), offerta dal comunque fluido e validissimo motore di gioco, vanno a minare un titolo altrimenti sopra la media, dotato di un ottimo comparto online e conseguente longevità. Peccato per la mancata traduzione, che non permetterà agli anglofoni di gustarsi per intero la trama d’ispirazione storico/mitica.[/toggle]

Lo ameranno: gli amanti della serie e coloro che vorranno saggiare le features di PSVita
Lo odieranno: coloro che per “guerra” intendono “prendi quel mitra e uccidi chiunque

Titolo: Dynasty Warriors Next

Piattaforma: PSVita

Sviluppatore: Omega Force

Publisher: Koei

Giocatori: 1

Online: 2-4 (Ad Hoc)

Lingua: Inglese (Testi e Parlato)

“Our numbers are insufficient…but they fight for YOU.”

L’antica serie, in guerra sin dai fasti della primissima PlayStation (ma nelle vesti di picchiaduro di tekkeniana memoria), torna nuovamente su console portatile, dopo aver deliziato gli estimatori del genere su PSP con Strikeforce, senza contare la sterminata serie di titoli su home-console. Proprio con un porting dell’ultimo capitolo, il numero 7, Omega Force cerca di offrire un nuovo punto di vista, evoluto e rinnovato grazie al contatto con PSVita, tanto da intitolarlo “Next”. Solo un altro nome da citare nel curriculum, o un’evoluzione c’è stata davvero?

STORYBOARD

Come ogni titolo della serie Dynasty Warriors, anche su PSVita ci viene proposta una trama che ripercorre per filo e per segno eventi storici misti a leggenda, accuratamente documentati dal team di sviluppo e giocabili sotto forma di guerre e combattimenti. La Cina è il nostro enorme campo di battaglia e la storia che ripercorreremo è legata al “Romanzo dei 3 Regni”, la mastodontica opera di Luo Guanzhong in cui ci vengono narrati i numerosissimi eventi che hanno successivamente portato alla crescita e grandezza di un paese in continua espansione.

Xiahou Dun, uno dei brutali generali della famiglia Wei

Se ora l’occidente viene conquistato a suon di copie tecnologiche migliori delle originali e una forza lavoro potenzialmente infinita, in Dynasty Warriors ci limiteremo ad attaccare tonnellate di soldati e bestie, occupando regioni ed ampliando il nostro dominio, alternandoci alla guida delle famiglie protagoniste degli eventi menzionati. Tradimenti, eredi al trono, epici scontri e vili ritirate saranno nel palmo della nostra mano, ma nel caso vi perdiate qualche evento c’è l’Encyclopedia a riepilogare passo passo i momenti salienti. Classica ambientazione e struttura della trama per la longeva serie, che propone lo stesso scenario anche su handheld.

GAMEPLAY

Una caratteristica dei titoli Dynasty Warriors è la possibilità di superare le 1000 uccisioniin ogni singolo scontro, con l’inevitabile e conseguente noia provocata dal premere di continuo combinazioni di tasti, spesso in maniera scriteriata.

Uno dei Boss Fight "tattili"

Con Next, il team si è sbizzarrito a sfruttare al massimo le features di PSVita, riuscendo a spezzare la monotonia dei precedenti episodi grazie ad accelerometro e funzionalità touch a profusione. Non dovete però avere alcun timore, fan di vecchia data della serie, in quanto l’unico elemento ad aver subito un alleggerimento di difficoltà è la barra della vita, ora più simile al sistema introdotto dal primissimo Halo e che ha poi influenzato la stragrande maggioranza dei titoli odierni: basterà non subire colpi per qualche secondo, per tornare in forma.

I comandi rimangono classici, con gli stick analogici per muoversi e i tasti fisici per menare le mani, ma quando sta per giungere la noia, ecco apparire mini-giochi di vario tipo, sapientemente collocati e in grado di rompere la monotonia: si passa dalle imboscate, in cui dovremo “tagliare” i nemici che salteranno verso di noi, o evitarne le bombe, passando per corse a cavallo fino ai Boss-Fight, una novità fortemente ispirata da uno dei capolavori che nel migliore dei modi ha mostrato le potenzialità di iPhone e iPad in qualità di macchine da gioco: Infinity Blade.

Botte, tante botte da orbi.

Con una visuale pressoché identica, ci ritroveremo faccia a faccia con il nostro nemico, dovendo evitare  i suoi attacchi e sferrare fendenti, il tutto tramite touch-screen, e stessa cosa per gli attacchi Musou, che dopo essere stati attivati, ci verrà chiesto di eseguire specifici comandi.

Il nucleo principale del titolo è il “Campaign Mode”, in cui verranno giocati gli eventi lungo i quali è narrata la trama principale. Utilizzeremo, a turno, famiglie come quella dei Wei, Wu o Shu, ognuna delle quali dotate di abilità specifiche (attivabili tramite “carte” raffiguranti guerrieri) da impostare prima delle battaglie, così come l’equipaggiamento e il combattente da utilizzare, per poi gettarci nella mischia. Tramite touch-screen potremo controllare la mappa e inviare i nostri comandanti nei punti nevralgici, indicando l’obiettivo da attaccare o difendere, arricchendo così la componente tattica delineata dalla nostra gestione della battaglia: per vincere la battaglia sarà quasi sempre necessario conquistare il Main Camp nemico, ma attaccando, ad esempio, una fortezza in cui sono presenti arcieri, avremo a disposizione delle raffiche di frecce da scagliare contro gli avversari, mentre attaccando direttamente i generali ridurremo il morale delle truppe.

Coalition Mode

Avanzando nella trama, otterremo denaro, per comprare oggetti da incontri casuali con i mercanti, punti esperienza, per salire nel Ranking, e personaggi da sbloccare ed utilizzare in altre modalità. L’ottima implementazione dei comandi interattivi, alternati alle classiche meccaniche, rende Next qualcosa in più di un mero porting del settimo capitolo visto su home-console, risolvendo brillantemente noiose scelte di game design, spesso negative per molti episodi della serie.

GRAPHIC & SOUND

Vedere contemporaneamente centinaia di soldati discretamente dettagliati, così come il nostro eroe rifinito in ogni singolo centimetro di armatura, arma e volto, muoversi fluidamente sul brillante schermo di PSVita è un piacere per gli occhi: se le collisioni non brillano, e vedremo sparire e riapparire nemici (così come il nostro fido cavallo, che ci pioverà letteralmente dal cielo), va comunque apprezzato il lavoro di Omega Force nell’evitare il ben che minimo scatto nelle porzioni di mappa più affollate.Nell'Edit Mode potremo personalizzare al massimo il nostro avatar

Le ambientazioni spoglie e spesso simili tra loro, coperte da textures sporche e realizzate in maniera approssimativa, vengono ben bilanciate dalla splendida realizzazione e caratterizzazione dei guerrieri che avremo a disposizione, così come dei generali nemici. Lo stesso non vale per la “carne da macello”, ovvero tanto i soldati avversari quanto i nostri, che oltre ad essere tutti uguali tra loro, si lasceranno semplicemente maciullare dalle nostre possenti armi senza la minima reazione. Splendide le musiche, avvolgenti e calzanti con l’atmosfera orientale e maestosa degli epici scontri, così come l’ottimo doppiaggio (in inglese, nessuna traccia di lingua italiana neanche nei testi), atmosferico e degno dei più carismatici comandanti.

ONLINE & EXTRA

Le funzionalità online sono integrate tanto nella campagna in singolo, quanto in specifiche modalità. Nel Campaign Mode, ad esempio, se connessi alla rete, otterremo del denaro aggiuntivo, oltre a poter confrontare le nostre statistiche. Il Coalition Mode ci permetterà di giocare in modalità Ad Hoc, fino a 4 giocatori “nei paraggi”, seguendo il gameplay del single player, mentre il Conquest Mode sarà una versione “libera” della campagna principale, che senza tener conto della fedeltà storica, ci permetterà di conquistare tutti i territori che vorremo, confrontando i nostri punteggi con quelli degli amici online.

Coalition Mode & Touch-pad anteriore in azione!

Ad arricchire il titolo ci saranno l’Edit Mode, un editor che ci permetterà di creare il nostro personaggio tramite vestiti ed accessori sbloccati, e il Gala Mode, in cui potremo giocare singolarmente tutti i mini-giochi incontrati durante le nostre avventure (dalle imboscate alle corse a cavallo), oltre a poter scattare foto utilizzando tutti gli oggetti e i personaggi sbloccati. Numerose modalità che ci offriranno una buonissima longevità.

IN CONCLUSIONE

La longeva serie Dynasty Warriors accompagna il debutto di PSVita con un titolo che pur basandosi su meccaniche classiche e, a lungo andare, noiose, riesce a sfruttare al massimo le nuovissime features interattive, divertendo il giocatore senza un attimo di tregua. Perfettamente bilanciati con i comandi puramente “hardcore”, touchscreen e sensori di movimento sono inseriti al momento giusto, senza appiattire l’ormai storico gameplay (cambiato di pochissimo negli anni) e anzi, rinfrescarlo.

Dotato, a livello grafico, di alti e bassi, risulta comunque fluido e performante, ottimo se si pensa che siamo solo agli inizi della nuovissima hand-held Sony. Must-have per gli amanti della serie, che troveranno delle piacevoli novità, meritevole di almeno una prova da chi non ne ha mai sentito parlare, che non abbia paura della lingua inglese e che abbia voglia di epiche atmosfere e combattimenti surreali dal vago sentore tattico, sia online che offline.

FanArt by B03DI

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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