Escape Plan – La Recensione

Escape Plan – La Recensione

Escape Plan per PSVita

Lo ameranno: gli amanti degli arcade dallo humour noir e dei rompicapo

Lo odieranno: gli amanti degli action, dei dialoghi e cutscenes senza fine.

E’ simile a: Limbo, Braid, Lemmings.

Titolo: Escape Plan

Piattaforma: PSVita (digital download)

Sviluppatore: Fun Bits Interactive

Publisher: SCEE Santa Monica Studio

Giocatori: 1

Online: Assente

Lingua: Italiano (Testi) / ( nessun parlato)

Da un po’ di tempo avrete notato nella rete vari screenshot di un gioco in bianco e nero, ritraente due strani personaggi, simili a dei manichini avvolti in sacchi delle immondizie neri e con una maschera bianca; uno magro e uno esageratamente grosso.
Ora i possessori della nuova console PS Vita di Sony possono finalmente godere di questo piccolo capolavoro artistico che è Escape Plan, di Fun Bits Interactive – Santa Monica Studio. Il gioco in questione non sarà reperibile fisicamente nei negozi, bensì è uno dei vari titoli scaricabili dal PS Store all’interno della console.
Escape Plan - i protagonisti

Ecco a voi i nostri due... eroi...

Il gioco è semplice quanto intrigante: i due goffi protagonisti Lil e Laarg sono prigionieri in una sorta di penitenziario controllato da un essere malvagio, e grazie agli innovativi controlli della PSVita dovremo risolvere enigmi e situazioni particolari, per farli fuggire dalla prigionia.
Inutile dire che i due individui possiedono capacità distinte: Lil può dissetarsi con dell’energetico caffè dalle macchinette apposite sparse per i livelli, il che gli permetterà di eseguire scatti in avanti per superare ponti pericolanti e altre minacce. Laarg dal canto suo può gettarsi di testa contro le pareti in legno per aprirsi la strada, o buttarsi di peso su pavimenti deboli per scendere nelle sale sottostanti.
Tutti i controlli si basano sul touchscreen e il pannello posteriore: scivolando con le dita sui personaggi li si indirizzerà su come e dove camminare, toccandoli si fermeranno, cliccando su vari bottoni e leve gli si ordinerà di interargire con essi, e dopo aver inalato dell’elio per fluttuare attraverso le stanze, premendo sia il pannello anteriore che quello posteriore farà sì che Lil rilascerà delle “puzzette” (cito il gioco testualmente) per riacquistare peso e tornare a terra.
Escape Plan

Enigma in corso. L'unico momento in cui userete i tasti sarà per muovere la visuale

Il sonoro è composto da un misto di jazz, classica e musichette comiche, e i suoni prodotti dai personaggi sono spassosi e ben congeniati.
Una particolarità un po’ “anomala” sarà la quantità spropositata di volte in cui i personaggi moriranno in modi cruentissimi: spiaccicati, tagliuzzati, avvelenati, soffocati, squartati, lanciati giù in pozzi senza fondo, e così via, sempre accompagnati da delle risate di un pubblico in sottofondo, in puro stile sit-com americana. Come se non bastasse, negli schemi troverete spesso gli scagnozzi del cattivone di turno pronti a perforarvi la giugulare con delle cerbottane avvelenate, oltre alla quantità incredibile di campi elettrici fulminanti, eliche affilatissime, punte acuminate e altre terribili invenzioni mortali. La cosa che vi farà capire che morire nel gioco è una routine è la presenza di un numero bianco gigante sulle maglie dei protagonisti che aumenta ad ogni decesso, e vi posso assicurare che arriverete a fine gioco con le cifre molto vicine al centinaio… ciascuno.
Escape Plan

Qui qualcosa è andato storto... Riproviamo.

 

Nel complesso Escape Plan è il tipico gioco arcade che si prende con leggerezza e si finisce con l’arrovellarsi il cervello per risolvere situazioni apparentemente impossibili. I pochi soldi che costa sono tutti meritatissimi, essendo uno dei giochi che sfrutta di più in assoluto tutti i sensori e i touchscreen della console, e le ambientazioni dark/demenziali vi strapperanno ben più di una risata. Un piccolo capolavoro dunque, che merita un’occhiata, e che vi ruberà più di qualche ora insonne, l’unica pecca è la longevità, ma siamo molto speranzosi in un glorioso seguito.

 

Amante del retrogaming, ma adattato ai tempi moderni senza grosse fatiche, si destreggia tra una miriade di console, sperando in nuovi Survival Horror che gli diano ancora qualche emozione. Al momento in una stasi psichica dovuta all'arrivo della nextgen.

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