Ninja Gaiden 3 – Anteprima e VideoIntervista

Ninja Gaiden 3 – Anteprima e VideoIntervista

Avvicinandoci a Ninja Gaiden 3, in occasione della presentazione italiana del gioco, quello che ci premeva capire prima di tutto era se la partenza di Itagaki avesse in qualche modo scalfito il nome di Ninja Gaiden. Possiamo dirvi da ora che Ninja Gaiden 3, nonostante alcuni cambiamenti nel concept, resta Ninja Gaiden!

Anche se il suo “passatempo” preferito sia quello di affettare nemici, Ryu Hayabusa è umano ed ha un’anima. E’ il concetto che è alla base di Ninja Gaiden 3, ovvero quello di  “Japanese Dark Hero”. Ryu si toglie la maschera, e questo è forse un modo per gettare via tutto il dolore che è racchiuso in lui. Team Ninja vuole mostrare chi sia veramente Ryu, e non solo nell’aspetto. Evidenziare le sensazioni che Ryu prova quando uccide un nemico, farle provare anche al videogiocatore, è la missione principale di Ninja Gaiden 3.

Un impatto emozionale che avviene attraverso vari elementi. Utilizzare una Katana vuol dire avere un rapporto diretto con il nemico, che permette di percepirne l’essenza rispetto ad un’arma a lungo raggio. Non si tratta di “eliminare” i nemici, adesso si tratta di “uccidere” un nemico. Ryu deve continuare a farlo per portare a termine la sua missione, ma quando uccide, lui soffre… e questo è ben evidente grazie ad alcuni accorgimenti degli sviluppatori. L’atmosfera è più matura e le inquadrature sono volte proprio ad evidenziare il momento in cui Ryu uccide un nemico.

Se da un lato Ninja Gaiden 3 punta a diventare più profondo, sotto l’aspetto che ne ha fatto la fortuna, sembra rimanere invariato: la difficoltà. La serie di Ninja Gaiden si è contraddistinta proprio per la sua natura hardcore, che da un lato gli ha permesso di distinguersi, ma dall’altro ha sconfortato proprio per la sua difficoltà estrema, tanti videogiocatori.

Team Ninja ci assicura che Ninja Gaiden 3 resta un titolo hardcore, ma comunque ha voluto pensare anche a tutti gli altri videogiocatori, creando diversi livelli di difficoltà. Ci saranno infatti 2 “modalità” : Eroe e Ninja (divisa poi in 2 livelli di difficoltà). La modalità Eroe, oltre a dei nemici più “scarsi”, avrà anche degli aiuti per Ryu, come la parata automatica etc…

 

Non solo, la cosa particolare dei livelli di difficoltà di Ninja Gaiden 3 è la possibilità di passare da un livello all’altro, durante il corso del gioco. Così, se siete abbastanza duri da affrontare il gioco al massimo livello di difficoltà, ma vi fermate davanti all’ennesimo boss di fine livello; anzichè gettare il gioco dalla finestra, potrete semplicemente abbassare di  un grado il livello di difficoltà. Magari poi, una volta superato quel boss, potrete ritornare alla massima difficoltà!  In questo modo più o meno chiunque dovrebbe riuscire ad apprezzare Ninja Gaiden 3, anche se crediamo che a livello basso, resti comunque un gioco con una difficoltà al di sopra della media.

Graficamente Ninja Gaiden 3 non fa gridare al miracolo, soprattutto per quel che riguarda i fondali (noi ne abbiamo visto uno solamente), ma comunque si mantiene su alti livelli. Non mancherà l’aspetto “gore” con litri e litri di sangue… ma vista la volontà di Team Ninja di rendere più profondo il gioco e l’esperienza, forse si vedrà rotolare qualche testa in meno (elemento che secondo gli sviluppatori, utilizzato in maniera eccessiva può risultare “comico”).

Il feeling che abbiamo avuto provandolo è stato senza dubbio positivo! Le frequenti zoomate sulle uccisioni, nonostante “rallentino” leggermente l’azione, danno un tocco cinematografico al gioco, che unito alla maggiore profondità data a Ryu, rendono Ninja Gaiden 3 più intrigante che mai. Molto utile la possibiltà di mostrare (premendo il tasto select) le mosse/combo di Ryu, in sovraimpressione durante qualsiasi fase di gioco. Per comprendere poi quanto il gioco sia rimasto Hardcore, bisognerà aspettare il gioco completo, ma apprezziamo la volontà di Team Ninja di rendere fruibile il gioco ad un più vasto raggio di persone.

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Qui vi riportiamo l’Intervista completa fatta a Yosuke Hayashi, leader di Team Ninja:

GameSoul: Ninja Gaiden e Ninja Gaiden 2 hanno colpito per la loro natura hardcore. Sappiamo che in Ninja Gaiden 3 su PS3 si potrà utilizzare il Move (tipicamente da casual gamer). E’ cambiato qualcosa? Cosa devono aspettarsi i vecchi fan?

Yosuke Hayashi: Innanzitutto ci sono 2 “Playstyle”: “Eroe” e “Ninja”. In “Ninja” avremo differenti livelli di difficoltà che sicuramente piaceranno agli hardcore gamers, ma sarà anche in grado di introdurre i neofiti della serie al gioco senza essere frustrante. “Eroe” sarà veramente difficile, ma non sarà un problema per i nuovi arrivati in quanto ci saranno degli “aiuti” per permettere anche a loro di godere dell’esperienza offerta dall’oscura età nipponica. La compatibilità al Move
sarà presente solo nella modalità Eroe, lasciando comunque divertirsi chi vorrà provare questa esperienza, ma la vera natura hardcore sarà apprezzabile unicamente tramite il controller alla difficoltà Ninja. Hardcore gamers, fidatevi, il gioco sarà veramente DIFFICILE!

GameSoul Ryu perderà la sua maschera: vuole anche lui essere famoso come Super Mario, Kratos & co, o c’è qualcosa di più profondo dietro questo gesto?

Yosuke Hayashi: Ovviamente vogliamo che Ryu sia il più famoso possibile, è un grande personaggio, e credo che sia già celebre, che abbia fatto la storia e che sia amato da tutti, ma c’è un grande messaggio dietro ciò che abbiamo voluto fare con il gesto di Ryu che si toglie la maschera. Pensiamo a James Bond, l’Agente 007: nel passato aveva i capelli gelatinati, beveva il suo Vodka Martini, frequentava donne bellissime; faceva tutto in una maniera impeccabile, senza commettere alcun errore, era l’uomo perfetto, ma con il passare degli anni i tempi sono cambiati e anche le persone, ora viene dato tutto per scontato: “Ok è James Bond, niente di nuovo”.
Quello che abbiamo realmente voluto fare con Ryu Hayabusa è stato quello di ridefinire il suo personaggio, mostrando sia il suo passato, ma anche ciò che lo rende ancor più “umano”, “reale” e “vero”, perciò abbiamo deciso di ri-concepire Hayabusa come un oscuro eroe giapponese aggiornato all’epoca odierna.

GameSoul Parlando di nuove console, pubblicherete in questi mesi prima Ninja Gaiden Sigma su PSVita, e poi il terzo capitolo anche su Wii U. Cosa pensa di queste 2 console? PSVita Ë a livello di Xbox360 o PS3? E Wii U quanto è più potente di queste?

Yosuke Hayashi: Le nuove console come PSVita e Wii U sono molto importanti per il mondo videoludico perchè danno ai giocatori nuove speranze e nuovi modi di godere al massimo dei loro giochi preferiti. Riguardo PSVita, non la si può paragonare alla PlayStation 3 per via delle sue ristrette dimensioni, ma da sviluppatore posso dire che è comunque possibile ottenere gli stessi risultati grafici concentrandosi al massimo delle proprie forze. Per quanto riguarda Wii U, sono in pochi ad esserci entrati in contatto ma posso tranquillamente dire che è anche meglio di quello che potete pensare, Nintendo è sempre sinonimo di innovazione, dando ai giocatori, con le sue console, nuovi modi di giocare, e anche in questo caso non deluderà le aspettative. Avrà elementi di gameplay veramente innovativi che sorprenderanno molti giocatori in tutto il mondo.

GameSoul: Spesso il terzo capitolo è anche quello conclusivo di una serie… sarà così per Ninja Gaiden 3? Non avete voglia di lavorare su qualcosa di nuovo?

Yosuke Hayashi: In primis, vogliamo concentrarci su questo gioco, Ninja Gaiden 3, e vogliamo vedere come i giocatori entreranno in contatto con questo titolo e come recepiranno la nostra visione. In Ninja Gaiden 3 ci sono molti personaggi e situazioni che riguardano la serie e potrebbe essere letto come un capitolo conclusivo, ma essendo una serie vogliamo piuttosto sentire come questo concept possa essere stato percepito dai giocatori di tutto il mondo. Non abbiamo ancora dei piani riguardanti un nuovo Ninja Gaiden. E’ una IP molto importante per noi e ci piacerebbe proseguirla in futuro.

 

GALLERIA IMMAGINI:

 

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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