Wipeout 2048 – La Recensione

Wipeout 2048 – La Recensione

[toggle title_open=”Microrecensione” title_closed=”Clicca qui per leggere la Microrecensione” hide=”yes” border=”yes” style=”default” excerpt_length=”0″ read_more_text=”Read More” read_less_text=”Read Less” include_excerpt_html=”no”]La serie Wipeout si arricchisce di un nuovo capitolo, arricchito da un pizzico di stile vintage (ebbene sì, ci saranno anche delle comunissime strade) e, nonostante la dimensione portable, dotatissimo a livello tecnico. Lo sfoggio di potenza di PSVita ha inizio proprio con Wipeout 2048, con un fluido motore di gioco che ci accompagnerà lungo 24 gare velocissime e ricche d’azione, tra 4 categorie di eventi, 20 veicoli e decine di corse extra e segrete. Tempi di caricamento lunghi e un multiplayer un po’ troppo scarno non vi faranno dimenticare il positivissimo primo impatto che avrete col titolo, misto tra stupore, per il rendervi conto che non avete una PlayStation 3 davanti a voi, e l’adrenalina generata dagli ottimi remix della colonna sonora uniti al folle sfrecciare dei velivoli. Ottimo apripista dal punto di vista tecnico, adagiatosi però sugli allori per quanto riguarda gameplay ed innovazione.[/toggle]

Lo ameranno: i fan della serie, gli acquirenti di PSVita in cerca di puro sfoggio di grafica
Lo odieranno: i fissati delle simulazioni automobilistiche, chi ha poca pazienza con i tempi di caricamento
E’ simile a: Wipeout (uno qualsiasi), Racing Games di forte stampo Arcade

Titolo: Wipeout 2048

Piattaforma: PSVita

Sviluppatore: SCEE Studio Liverpool

Publisher: Sony Computer Entertainment Europe

Giocatori: 1

Online: 1-8, Cross-Play

Lingua: Italiano

“Ready, Set, GO!”

Come da copione, con la puntualità di un orologio svizzero, tornano a sfrecciare a ritmo di assordante musica Techno le navi fluttuanti di Wipeout, sempre targato Studio Liverpool e sempre sotto l’egida Sony, pronto a recitare nel cast per il debutto della nuova primadonna, PSVita.
Sarà sufficiente il retaggio della serie a garantirne il successo?

IL TORNEO

Nonostante Wipeout 2048 sia privo di una storia ufficiale, trattandosi di un racing game, è comunque presente un filo conduttore che vi accompagnerà lungo tutta la vostra avventura in Singolo. Il nostro scopo sarà quello di trionfare in 3 grandi tornei, suddivisi in 3 anni (dal 2048 al 2050), con un progressivo aumento della difficoltà. 24 le gare ufficiali , ma con numerose diramazioni che oltre ad aumentare il vostro livello a suon di Pass Normali ed Elite (ovvero Punti Esperienza, aumentati dal vostro comportamento in gara) vi porteranno in più di un’occasione a speciali sezioni chiamate “Zone” e a nuovi veicoli più potenti.

Le acidissime Zone che metteranno a dura prova la vostra abilità

Queste Zone saranno dei veri e propri “momenti surreali”, con grafica minimale (a tratti 8-bit) e dai colori più strambi, musica ancor più acida e velocità automatica in continuo aumento, il cui unico obiettivo consisterà semplicemente nel sopravvivere.

Ci saranno inoltre altre 3 tipologie di evento più comuni: Gara, Combattimento e Prove a Tempo, a seconda delle quali dovremo sapientemente scegliere il mezzo da utilizzare in base ai 4 parametri presenti. Aumentando di livello (anche gareggiando online) avremo accesso ad un totale di 20 velivoli e numerose gare speciali in grado di mettere a dura prova la nostra abilità. Tutte le suddette gare verranno ambientate in circuiti davvero ben realizzati, ricchi di scorciatoie difficili da padroneggiare e ispirati a metropoli reali. Per quanto possa risultare appagante giocarli fino alla nausea per assimilare ogni singolo centimetro quadrato, e nonostante la coerente evoluzione delle strutture con il passare della collocazione temporale, ci ritroveremo davanti sempre le stesse 10 ambientazioni, a lunga noiose. Riproporle in chiave “mirror” sarebbe stato difficile?

GAMEPLAY

Il classico stile fulmicotonico ed arcade, a base di musica martellante e velocità supersoniche, è difficile da scrollarsi di dosso e WipeOut 2048 non è da meno, riproponendo le meccaniche ormai consolidate della serie. Corse surreali ancorate alla realtà dall’inedita ambientazione vintage, che tradendo l’anno menzionato nel titolo, si rivela comunque antiquata rispetto alle classiche cyber-piste viste fino ad ora, con tostissimi circuiti ibridi tra suolo cittadino (strade e ponti, laghi e monti) e vorticose sezioni magnetiche, oltre alle numerosissime scorciatoie che in più di un’occasione decreteranno o meno la nostra vittoria.

Le armi si riveleranno utilissime per rallentare, o distruggere, gli avversari

La novità principale è chiaramente nei controlli: sarà infatti possibile optare per la configurazione “Pilota”, basata sui grilletti (in puro stile racing game post 2005), “Wipeout”, decisamente old-school (con la gloriosa X a fare da padrone) e l’inedita “Tocca e Inclina”, che mischia accelerometro, touchpad anteriore e touchscreen per, rispettivamente, sterzare, accelerare e sparare. Personalmente ho trovato più comoda la prima opzione, in quanto i comandi giroscopici risultano troppo difficili e poco si adattano alla frenesia e all’altissima velocità delle nostre navi da corsa, per quanto precisi possano essere gli input, ma indipendentemente dalla configurazione scelta, vi ritroverete a curvare esageratamente con gli aerofreni del vostro veicolo la maggior parte del tempo, come un qualsiasi Vin Diesel del futuro.

Power-Up di vario tipo renderanno le gare ancor più elettrizzanti, divisi in Velocizzatori (frecce celesti che vi daranno un utile boost) e Armi a loro volta suddivise in Gialle (come Missili o il devastante Terremoto) e Verdi (Mine, ma anche Turbo e altri utili poteri), la cui presenza determinerà l’esito in base alla tipologia di gara che affronterete. I precisi comandi di PSVita (in particolare lo stick analogico sinistro) ben si prestano alle semplici ma efficaci meccaniche di gioco, che pur offrendo poche (e superflue) novità, si rivelano ancora una volta vincenti.

GRAPHIC & SOUND

Che vista da quassù! Ma attenzione a non oltrepassare i bordi laterali...

Il mio primo impatto è stato decisamente positivo: trovare una grafica così ricca su uno schermo così piccolo è sorprendente, ma una volta terminato lo stupore iniziale, è tornata l’anima critica a prevalere, fortunatamente per WipeOut con poco da dire riguardo il lato puramente tecnico. Per girare su una console portatile e fungere da apripista, il titolo si dimostra brillante fin dai primi istanti, con un comparto grafico ricco di dettagli, esente da cali di frame rate anche nei momenti più concitati e ricchi di sparatorie, ombre realistiche, veicoli dal design ispirato ma classico e texture perfette, scadenti solo nelle sporadiche formazioni rocciose a bordo pista e più che buone nei tratti stradali, supreme nelle porzioni di pista più futuristiche. Mozzafiato anche il mondo circostante, con enormi città visibili nello sfondo, nubi dettagliatissime, ponti e gallerie certosinamente riproposte sotto forma di pixel. Non stiamo parlando di Gran Turismo 5, ma per essere un debutto in versione portatile, Wipeout 2048 riesce già a farci pregustare davvero ottime cose per questa console.

L’unica, grande pecca, che penalizza (non drasticamente) l’esperienza di gioco sono i lunghissimi caricamenti. Arriveremo ad attendere anche 40 secondi prima di ogni singola gara, ridotti di poco nel caso in cui volessimo riavviarla e brevi solo nel caso in cui dovessimo riniziare la competizioni giunti al secondo o al terzo giro, segno che un più accurato lavoro di ottimizzazione del game code sarebbe stato cosa buona e giusta. In quei 40 secondi potremo però gustarci la splendida colonna sonora, sia nei menù ma soprattutto in gara, brani ficcanti e martellanti come da tradizione, con pezzi di artisti del calibro dei Kraftwerk, The Prodigy, deadmau5 e molti altri.

Piste magnetiche e semplici strade, contornate da vorticosi salti e spirali stradali

ONLINE & REPLAY

Nella modalità Multigiocatore avremo sempre una sequenza di gare da vincere (o alle quali semplicemente partecipare) in successione, con un sistema di progressione decisamente facilitato dalla possibilità di passare alla gara successiva dopo 3 sconfitte consecutive (come per la Campagna in singolo). Avremo però degli obiettivi ben precisi, i quali ci daranno un Pass Normale o un Pass Elite nel caso in cui li rispettassimo tutti (ad esempio, per avere Pass Normale basterà partecipare alla gara online e il colpire un nemico ce ne darà uno Elite), che andranno ad aumentare il nostro livello totale. Nonostante abbia avuto modo di provarlo in questi giorni di lancio, il PlayStation Network sembra reggere bene le partite online, senza problemi di sorta nel matchmakinge durante le competizioni stesse, veri e propri massacri fatti di esplosioni, schianti e spintoni da parte degli avversari.

Sfide all'ultimo turbo!

Nell’era di Call of Duty et similia però, ci troviamo al cospetto di una modalità fondamentalmente piatta, resa interessante unicamente dalla casualità delle competizioni, caoticamente divertenti quando ricche di utenti, ma saranno pochi gli stimoli che spingeranno il giocatore a gareggiare fino al raggiungimento del livello 50. Idem la breve campagna in singolo che vi permetterà di raggiungere al massimo il 12/13esimo grado, completabile in meno di 10 ore, ma volendo sbloccare davvero tutto, ripetitività permettendo, le ore aumenteranno a dismisura, diventando potenzialmente infinite grazie all’online.

IN CONCLUSIONE

Ancora una volta c’è un Wipeout ad aprire le danze per una console Sony, ma in questo caso si mostra sin da subito una belva di razza, in grado di far vedere a tutti qual è la pura potenza di PSVita. Splendida grafica e fluidità lasciano subito ben sperare per il futuro di questo gioiellino e solo delle meccaniche ormai stanche (ma sempre valide), una banale modalità multiplayer e dei terribili tempi di caricamento, minano lievemente il valore di un gioco che sarà comunque apprezzatissimo dallo stuolo di fan che lo seguono sin dagli albori sulla prima PlayStation e in grado di offrire emozioni sia a chi è in cerca di un racing game adrenalinico, sia  a chi vuol da subito testare le potenzialità di PSVita. Una ridotta attitudine da “squadra che vince non si cambia” avrebbe giovato, ma la promozione è assicurata.

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SECONDO PARERE by Lorenzo “Daeran Angelfire” Frascaroli

Quando ho visto la prima notizia su quella che sarebbe stata la nuova PlayStation Portable (che a quel tempo portava il nome di NGP – Next Generation Portable) il mio primo pensiero è stato: “e se ci facessero girare sopra un WipeOut come sarebbe?”. Beh, a quanto pare qualcuno lassù (o alla Sony) mi ama. Quando saltò fuori la lineup ufficiale della PSVita e vidi il nome WipeOut nulla poté fermarmi dal prenotare il modello 3G e il mitico WipeOut 2048, e in quel momento mi sono sentito come Fry di Futurama nel famoso meme “shut up and take my money!“.
Ho comprato la PSVita al 90% per giocare a WipeOut, sapendo benissimo che la console avrebbe avuto le potenzialità per diventare un dinosauro di prestazioni, ma mai avrei immaginato una tale grafica su una periferica così piccola. L’ultimo capolavoro di Studio Liverpool porta una ventata di aria fresca nella serie, con la creazione di un prequel che fonde così maestosamente ambienti cittadini da metropoli americana con piste futuristiche e fantascientifiche. Per elencare un paio di differenze tra gli episodi precedenti e questo 2048, le novità o variazioni che più ho gradito comprendono la minor quantità di squadre (solo cinque), per beneficiare di ben quattro tipologie diverse di nave per ogni casa produttrice, ovvero Veloce, Caccia, Agile e Prototipo. Questa differenza di tipologie ci permetterà di scegliere sempre la strategia giusta a seconda del tipo di evento, sia esso una gara di pura corsa o un combattimento. Le navi non saranno tutte disponibili dall’inizio, bensì saranno sbloccabili durante il gioco. L’avanzamento dei livelli assomiglia a WipeOut HD Fury e WipeOut Pulse, e questa è l’unica feature che mi manca un po’ del buon vecchio Pure, ovvero il poter saltare le modalità che non mi aggradano. Infine alcuni potenziamenti sono stati resi più interessanti: il pilota automatico ora attiva anche uno scudo, dietro la nave è sempre presente un piccolo radar per mostrarci la posizione degli avversari alle nostre spalle, lo shuriken e il respingente di Pulse sono scomparsi, e le armi nemiche rallenteranno un po’ meno la nostra nave rispetto agli altri episodi.

Il comparto grafico è a dir poco spettacolare, e se volete un gioco che spinga la console al massimo (ricordandovi che è un gioco “da lancio“, quindi che probabilmente sfrutta la console neanche al 40%), WipeOut è il gioco per far spalancare le fauci ai vostri amici. Nessun rallentamento, nessuna imperfezione facilmente notabile, senso della velocità adrenalinico, insomma un tripudio per gli occhi.
Il sonoro è curatissimo, le poche voci che annunciano i giri, i potenziamenti e le navi sono tutte doppiate in italiano, le musiche sono prevalentemente drum&bass martellante, e l’esperienza sonora con le cuffie è mozzafiato.
La cosa che mi spaventava di più al momento dell’acquisto era la possibilità che il gioco si potesse controllare solo con l’ausilio delle funzioni touch e giroscopiche, e sono stato felice di scoprire che sono del tutto opzionali, e la modalità vecchia scuola WipeOut è stata la scelta obbligata, in modo da avere gli aerofreni differenziati per controllare meglio le curve secche. Il comparto online è molto curato e sopratutto innovativo, sicuramente più dei predecessori per PSP.

In conclusione, uno dei due giochi di punta in questo fantastico lancio di una console portatile che ha ancora tutto da dimostrare. Sono convinto che il futuro ci riserverà molte piacevoli sorprese.

Traduttore e blogger freelance, adora (s)parlare di videogiochi e musica spaccatimpani tutto il dì. Quando può suona, gioca e legge, di tutto, anche le etichette degli shampoo. Terrore dei recensori e abbassatore di voti seriale, ha brillantemente sostituito le fatture ai suoi amati boss di Dark Souls, respingendo con caparbia ossessione e gioco di scudi qualsiasi backstab della vita sociale.

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