Cave Story 3D – La Recensione

Cave Story 3D – La Recensione

Parlare di Cave Story oggi equivale un po’ come narrare la storia di una moderna Cenerentola.
Nato come progetto totalmente indipendente dall’ingegno e l’impegno di un ragazzo che potrebbe essere uno qualsiasi dei nostri lettori, Daisuke “Pixel” Amaya è riuscito in cinque anni di duro lavoro a dar vita questo particolarissimo progetto, incarnazione del sogno di ogni aspirante game designer “fai-da-te”.  Distribuito inizialmente su PC e in seguito convertito su WiiWare da Nicalis, Cave Story è stato uno dei titoli più apprezzati, da critica e pubblico, nella scena indie internazionale, rimanendo però sempre relegato al solo mercato digitale. Oggi, a sette anni dalla sua pubblicazione originale, Cave Story è pronto ad approdare nei negozi di tutto il mondo con la sua prima incarnazione “fisica”. Riuscirà il 3DS a rendere il giusto onore a questa pietra miliare dei videogames?

Lo ameranno: coloro i quali siano alla ricerca di un’avventura in cui perdersi sul proprio 3DS

Lo odieranno: coloro che hanno amato l’originale per la sua grafica minimalista e retrò

È simile a: Super Metroid, Castlevania Symphony of the Night

Titolo: Cave story 3D

Piattaforma: 3DS

Sviluppatore: Nicalis

Publisher: NIS America

Giocatori: 1

Lingua : Inglese

In un pianeta lontano lontano

Nonostante la fama e l’aura di misticismo che circondano questo titolo, è normale che molti, soprattutto neofiti, non abbiano mai sentito parlare di Cave Story. Le visionarie avventure partorite dalla mente di Pixel hanno come protagonista il piccolo Quote, un piccolo robot catapultato di punto in bianco all’interno di un’enorme caverna, senza sapere come, senza sapere perché. Totalmente spiazzati e in balia di noi stessi, l’unica cosa che rimane da fare e dedicarsi all’esplorazione di questo misterioso complesso sotterraneo. Il tempo di recuperare qualcosa con cui difendersi (la mitica Polar Star), incontrare un piccolo complesso abitato da degli stravaganti conigli antropomorfi (I tenerissimi Mimiga) e sconfiggere un mostro rabbioso che ci attacca senza motivo, ed è fatta, ormai siamo completamente dentro le stravaganti vicende che ci vedranno impegnati nel salvataggio dei Mimiga minacciati dallo scienziato pazzo di turno e combattere per la nostra libertà. Senz’altro uno dei punti forti di Cave Story, la trama si dipana in maniera piuttosto classica ma senza per questo risultare mai banale o scontata, con la possibilità di godere di tre finali differenti a seconda delle scelte effettuate durante l’avventura.

Il villaggio Mimiga appare ora decisamente più caratteristico

 

Per caso tu sei l’architetto di Dracula o dei Pirati Spaziali?

Ma veniamo ora al cuore pulsante dell’intera produzione: il puro e semplice gameplay. Riprendendo gli elementi chiave dei classici come Metroid e gli episodi di Castlevania post Symphony of the Night, Cave Story è un amalgama perfetta di elementi tipici dei giochi di piattaforme, d’azione e d’avventura, il tutto condito con un pizzico di elementi tipico dei giochi di ruolo. L’ispirazione di Pixel dai classici Nintendo dell’era 8-Bit è palese, eppure, nonostante posta in questi termini possa sembrare solo l’ennesimo ibrido senza arte ne parte, Cave Story riesce nel difficile compito di rielaborare sapientemente le lezioni dei grandi classici e trovare allo stesso tempo un’identità tutta sua. Se nella precisione dei salti non è difficile scorgere la perizia e la precisione che hanno reso celebre Super Mario Bros, la mente non può che correre al glorioso Contra quando si tratta di ingaggiare furiose battaglie a base proiettili in ogni direzione. Ancora, l’esplorazione della caverna avviene nella stessa maniera in cui ci si approcciava a Zebes nei primi capitoli di Metroid: un’enorme mappa di gioco dove il proseguimento è interamente subordinato all’acquisizione dei  vari potenziamenti ottenuti. Contrariamente al classico incedere di livello in livello fino al rush finale, Cave Story propone una struttura unitaria che, seppure divisa in varie aree, è in grado di rappresentare un unico e vastissimo mondo di gioco. La curiosità, oltre che una buona dose di riflessi, rappresenta in Cave Story un elemento fondamentale, andando a premiare costantemente il giocatore attento che grazie ai nuovi gingilli disponibili sarà in grado di ritornare sui propri passi per scoprire cosa si celava dietro quel muro che in un primo momento sembrava invalicabile…

Una delle zone più famose dell'originale, con un'inedita veste grafica

 

Il robot dal grilletto facile

Oltre a poter contare su un ritmo invidiabile per quanto riguarda la fase esplorativa, Cave Story può fregiarsi di una componetene prettamente action più che riuscita. La stragrande maggioranza delle armi di Quote, oltre a fornire una via d’accesso ad aree sempre nuove, garantiscono l’unico modo per tenere testa alle svariate creature aggressive che popolano la caverna. Oltre a poter contare sul classico laser buono per tutte le occasioni, progredendo nella storia sarà possibile reperire un potentissimo lanciarazzi dai colpi limitati e persino un particolare raggio in grado di passare le pareti. Senza dubbio il fiore all’occhiello della produzione, la diversità e le peculiarità di ogni bocca da fuoco fa si che ogni arma possa trovare il proprio posto ben preciso all’interno di una delicata economia di gioco, con la possibilità di adoperare una piuttosto che l’altra a seconda del nemico o della situazione. Decisamente intrigante anche la possibilità di poter “livellare” la propria potenza di fuoco raccogliendo esperienza dai nemici sotto forma di piccoli triangoli dorati, con strumenti in grado di cambiare completamente il proprio utilizzo in base al proprio stadio. Nulla che non si sia già visto altrove si potrebbe obiettare, se non fosse che in Cave Story ogni power-up è soggetto anche a un level-down in caso si venga colpiti da un mostro. Un’opzione neanche tanto remota se si considera l’elevata difficoltà di alcuni passaggi in Cave Story, decisamente al di sopra degli standard a cui ci hanno abituato le moderne produzioni. Tra baratri posti su tappeti di punte, nemici dal respawn continuo e coriacei Boss di fine livello, portare a termine Cave Story si rivelerà un’impresa che va oltre le proverbiali sette camicie. Tuttavia, nonostante alcune sezioni possano sembrare apparentemente senza via d’uscita, il certosino lavoro effettuato da Amaya per quanto concerne il bilanciamento generale è tale da non risultare mai frustrante o punitivo se affrontato con il giusto spirito e tattica.

puntando al suolo la mitragliatrice sarà addirittura possibile volare!

 

Lo scotto da pagare per la tecnologia

Fin’ora, dunque, solo complimenti parole d’elogio per quello che a conti fatti sembra essere un gioco da comprare a occhi chiusi. Questo perché per ora ci siamo imitati ad affrontare il gioco nella sua visione d’insieme, senza prendere in considerazione questa particolare conversione per 3DS. Una versione che, per togliersi una spina al fianco, viene venduta allo stesso pezzo di un qualsiasi gioco ex-novo su 3DS. Certo, anche Ocarina of Time, Starfox 64, Street Fighter IV e altri non sono altro che semplici porting aggiornati di vecchie glorie, con la differenza che, per la maggior parte di essi, non è possibile reperire le copie originali. Cave Story, invece, può essere scaricato legalmente nella sua versione originale dal sito di Amaya o in quella remixata sui canali digitali Nintendo per una manciata di Euro virtuali. Anche se la stragrande maggioranza dell’appeal retrò del titolo viene qui a mancare, il lavoro svolto da Nicalis per questo adattamento rimane comunque all’altezza, rendendo di fatto la nuova grafica un altro modo di intendere e rileggere Cave StoryMolti giocatori che hanno adorato l’originale faticheranno a riconoscere alcuni luoghi, prima così asettici e spartani, ora così ricchi di particolari, soprattutto per quanto riguarda i fondali (come testimonia il celeberrimo corridoio delle uova). Un applauso anche per l’effetto 3D, studiato appositamente per funzionare con la nuova modellazione poligonale degli ambienti, risultando quindi molto più di un semplice orpello. In particolare, alcuni scorci risultano l’apice della ricerca e dello studio dell’applicazione di questa nuova tecnologia, rendendo arduo un confronto con il mai troppo lodato Super Mario 3D Land. Peccato solo per l’eccesso di elementi a schermo che, soprattutto nelle fasi avanzate di gioco, tende a confondere leggermente l’occhio. Capita spesso, infatti, di non riuscire a individuare al volo quali sono le piattaforme con le quali è possibile interagire e quali no, finendo spesso e volentieri con qualche morte di troppo solo perché non si è riuscito a leggere con chiarezza l’azione. Nulla di particolarmente compromettente, ma comunque assente nella versione originale. Molto bene, infine, la resa globale dei personaggi, in grado di rappresentare un ottima evoluzione dei piccoli modelli disegnati a mano da Pixel (con la possibilità di sbloccare gli sprite originali da usare in-game).

Impeccabile invece la colonna sonora. Inarrivabili per atmosfera e facilità d’ascolto, i temi che risuonano in sottofondo durante le peregrinazioni nei meandri della caverna sono degli eccezionali remix degli originali temi “chip-tune” 8-Bit che hanno caratterizzato Cave Story sin dalla sua nascita su Computer, mantenendone intatto lo stile e il brio, senza per questo lasciarsi sfuggire l’estro di aggiungere qualche effetto in grado di tirarne a lucido il risultato finale. Un vero e proprio must per tutti gli appassionati di Videogames Music e remix che sono diventati un vero e proprio fenomeno del web.

Come gli episodi per Ds di Castlevania, la mappa nel secondo schermo si rivelerà un elemento imprescindibile

 

8-bit goes to Hollywood

Contrariamente a quanto potuto osservare con altre conversioni (quali BlazBlue o Tales of Abyss), di Cave Story 3D si può dire tutto, tranne che sia un lavoro effettuato in malo modo o svogliatamente. Entrato di diritto nei classici del videogioco, questa nuova edizione può vantare un totale riadattamento per quanto concerne il comparto tecnico, atto a renderlo più adatto al mercato dei titoli retail sul quale si affaccia. Non solo. La presenza dell’inventario tattile e della mappa consultabile direttamente sul Touch Screen sono in grado di donare un ritmo incredibile a un titolo già di per se indiavolato, andando quindi a limare alcuni dei limiti che erano presenti nell’originale. Certo, la mancanza di extra degni di nota per chi avesse già giocato l’originale si fa sentire, tuttavia la possibilità di poter godere di ben tre finali differenti è un ottimo deterrente per una longevità più che buona. In definitiva, nonostante il prezzo non proprio amichevole a cui si propone, Cave Story 3D potrebbe essere tranquillamente candidato alla palma d’oro dei titoli 3DS, offrendo finalmente a un pubblico più ampio la possibilità di poter entrare nel particolarissimo mondo ideato da Pixel. Una vera e propria lezione di game design alla faccia a tutti coloro i quali hanno sostenuto che per poter realizzare un gioco di qualità fosse solo necessario disporre di chissà quale budget hollywodiano.

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 SECONDO PARERE by Diego “Neko” Conti

Dopo essere approdato su PC, Mac e Wii, Cave Story arriva anche su 3DS! Cave Story è un perfetto mix tra platform e GDR supportato da un ottimo level design che piacerà sicuramente ai giocatori più esperti, anche se creerà inizialmente un po’ di confusione nei neofiti: i giocatori meno esperti, si ritroveranno spesso e volentieri ad incappare negli indesiderati game over ma sapranno proseguire nel corso dell’avventura, grazie al grande numero di oggetti collezionabili presenti all’interno del gioco e alla trama immersiva che lo contraddistingue.

Non è forse un po’ troppo difficile? Sì, anche se in un certo senso, Cave Story rappresenta un vero e proprio tributo all’old school dei platform degli ultimi 20 anni.

Superato lo scoglio iniziale della difficoltà, il titolo regala svariati momenti di vero divertimento, grazie ad un “semplice” elemento: il gameplay puro! In un periodo caratterizzato dalla tendenza alla semplificazione dei giochi, armandovi della dovuta pazienza, riuscirete ad apprezzare anche voi l’atmosfera immersiva che Cave Story sarà in grado di regalarvi. Se foste alla ricerca di un titolo diverso dal solito, il titolo sviluppato da Nicalis rappresenta un’ottima alternativa ai platform canonici, grazie alla sua trama perfettamente orchestrata e alla grafica profonda del 3D che ben si presta al level design del gioco. Anche se il titolo non è stato localizzato in italiano, non sarà difficile lasciarsi conquistare dalla trama offerta da Cave Story! Consiglio l’acquisto di Cave Story a tutti gli hardcore player alla ricerca di pane per i loro denti!

Videogiocatore incallito, divoratore di film, seguace della via del Social: praticamente una vita passata a giocare, leggere e scrivere. A volte anche contemporaneamente.

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