Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi – La Recensione

Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi –  La Recensione

L’ultimo titolo sviluppato da Spike Co. per Namco Bandai è caratterizzato da un combat system decisamente rinnovato, rispetto a quanto già visto nel corso degli anni. Dragon Ball Z: Ultimate Tenkaichi rappresenta un nuovo punto d’inizio per il brand di Dragon Ball, oramai invecchiato dall’inesorabile scorrere del tempo. Grazie ad una serie di combo spettacolari, DBZ Ultimate Tenkaichi sarà apprezzato dal pubblico dei più piccoli per l’immediatezza del gameplay e i fan di vecchia data, rivivranno tutti i momenti chiave dell’anime, grazie alle cutscene che mischiano i filmati in CG, ai filmati tratti direttamente dalla serie animata e rimasterizzati in HD per l’occasione. Nonostante una semplificazione generale del gameplay, quest’ultimo capitolo della saga di Goku&Co. rappresenta un sfida di buon livello per tutti gli appassionati.

Lo ameranno: i più piccoli
Lo odieranno: gli hardcore players
E’ simile a: Dragon Ball Budokai

Titolo: Dragon Ball Z Ultimate Tenkaichi
Piattaforme: Xbox 360/PS3
Sviluppatore: Spike Co.
Publisher: Namco Bandai
Giocatori: 1/2 in locale – 2/8 in multiplayer
Multiplayer: Multiplayer Competitivo e Classifiche
Lingua: Inglese, Giapponese (sottotitoli in Italiano)

In questo nuovo capitolo della saga di Dragon Ball, avremo spesso a che fare con i Quick Time Event

Questa volta l’aura di Goku non è “over 9000”

La serie di Dragon Ball rappresenta sicuramente uno dei fenomeni Shonen più interessanti degli ultimi anni: la saga di Goku partì inizialmente come manga comico fino alla seconda parte, contraddistinta dal marchio Z e dal passaggio di consegne tra Akira Toriyama e il suo staff, caratterizzata da un approccio decisamente più action rispetto alle origini.
Chi non conosce la storia di Goku, Crilin e della stirpe Sayan? Nonostante l’arrivo di anime decisamente più avvincenti (se pensiamo alla trama) come Bleach o Naruto, anche i nostri lettori più giovani sapranno di cosa sto per parlarvi.

Kamehame...aaaaa!

Sin dai tempi del glorioso Super Nintendo, abbiamo avuto la possibilità di vestire i panni di Goku e di accompagnarlo nelle sue avventure più adulte sin dal 1993 con DBZ: Super Saiyan Densetsu. Il manga di Akira Toriyama è stato trasposto sulle home console per ben 60 volte, se escludiamo la versione per PC, intitolata Dragon Ball Online, che non varcò mai i confini nipponici e ai cabinati arcade, mai arrivati in Italia.

Nel corso degli anni, abbiamo potuto notare che i team di Namco Bandai hanno provato ogni sorta di variazione del gameplay, arrivando alla formula ideale con Dragon Ball Budokai Tenkaichi 2 su PlayStation 2, che vantava un roster sterminato di personaggi (84 in totale), un sistema di transazioni e un sistema di punti PE per la crescita dei personaggi. Purtroppo, DBZ Ultimate Tenkaichi si discosta da quanto già visto in questi anni a causa di una netta semplificazione del gameplay.

GAMEPLAY

Il sistema di combattimento risulta da subito semplice ed intuitivo. La pressione della leva analogica destra, ci permette di utilizzare le due tecniche principali di ogni personaggio (come ad esempio l’onda Kamehameha) ed è sviluppato su più livelli, ovvero a distanza ravvicinata o a lungo raggio, intervallato da alcuni eventi in quick time: tramite la pressione dei tasti X o Y potremo infliggere  una critical hit per concludere una combo da 20 colpi contro i nostri avversari. In caso contrario, subiremo l’ira dei colpi dei nostri avversari.

Le combo sono come scrivevo poche righe fa spettacolari, ma troppo ripetitive: le variazioni previste sono purtroppo limitate e nonostante un primo momento di euforia dovuta ai loro devastanti effetti, subentrerà poi il fattore “noia” ad incidere sulla giocabilità del titolo, a discapito del divertimento.

Il combat system è di fatto bilanciato al livello di difficoltà Difficile (in cui saremo costretti a ponderare gli attacchi alternandoli in maniera corretta alla fase difensiva), mentre al livello Facile e Medio l’IA avversaria non riuscirà a rappresentare un vero ostacolo, spingendoci nella maggior parte dei casi verso un’inevitabile Flawless Victory.

Anche questa volta, dovremo utilizzare la sfera Genkidama per sconfiggere Vegeta!

La modalità Storia, riesce a colpire il cuore dei fan della serie animata, grazie all’ottima alternanza di scene in CG e di filmati originali tratti dall’anime: per chi come me fosse cresciuto con la serie di Toriyama, non mancheranno alcuni momenti di commozione assistendo ad esempio, alla morte di Piccolo per salvare il piccolo Gohan dall’attacco finale di Nappa da poter rivivere grazie alla sequenza animata, rimasterizzata in HD per l’occasione.

Com’era logico prevedere, non ci sono delle varizioni sostanziali della storyline del manga (e degli OAV) e quindi, l’unica vera novità di questo Dragonball Ultimate Tenkaichi è rappresentata di fatto dall’introduzione della modalità Eroe che ci permetterà di realizzare un personaggio completamente personalizzabile, da utilizzare in un mondo parallelo a quello dei fatti narrati nell’universo di Dragon Ball.

Il nostro combattente sarà inizialmente debole e dovrà apprendere dai vari maestri, (i personaggi della saga) sparsi per la mappa di gioco alcune nuove tecniche di combattimento. I player potranno poi personalizzare il proprio personaggio con le tecniche a loro più affini, oltre che agli abiti e le acconciature tratte dalla serie. Purtoppo la scelta degli elementi risulta abbastanza limitata, ma la storia alternativa della modalità Eroe è appassionante e decisamente ben narrata.

Come nella modalità Storia, avremo la possibilità di esplorare liberamente l’intera mappa del mondo e partecipare ad alcuni combattimenti random, sparsi per le diverse location del gioco, in modo da apprendere le nuove tecniche da utilizzare in combattimento. Il free roaming sarà fondamentale nella modalità Eroe per potenziare il nostro personaggio e scoprire tutti gli elementi che compongono questa side story.

GRAPHIC&SOUND

Anche questa volta, le avventure di Goku sono state trasposte sullo schermo con il Cell Shading, tipico dei titoli Namco Bandai. Anche se molti players storceranno il naso a causa dell’effeto cartoon inesorabilmente creato da questo stile grafico, a differenza di quanto visto alcuni anni fa il motore risulta fluido e senza rallentamenti evidenti, eccezion fatta per alcuni eventi in Quick Time Event, dove la pressione dei tasti sembra essere leggermente in ritardo. Questo difetto è probabilmente imputabile ad un difetto del sistema di controllo piuttosto che al motore grafico, anche se purtroppo si verifica con un’inquietante regolarità durante gli scontri più accesi. L’audio del titolo è assolutamente di alto livello (invito chi non avesse mai sentito le voci giapponesi ad attivare l’audio in lingua originale) e contribuisce a far immergere i giocatori al meglio nell’atmosfera tipica dell’anime.

IN CONCLUSIONE

Il team di sviluppo del gioco ha puntato tutto sulla freneticità e il ritmo serrato dei combattimenti, che risultano da subito divertenti, seppur limitati nelle combo. In DBZ Ultimate Tenkaichi è decisamente apprezzabile l’interazione con gli elementi ambientali, che sono completamente devastabili durante le battaglie. Grazie alla furia del Masenko o della sfera Genkidama, saremo in grado di cambiare profondamente l’ambiente intorno a noi, in base alla potenza distruttiva dei nostri colpi energetici.

Nonostante alcuni difetti riscontrabili nel gameplay, il titolo è nel complesso divertente e centra l’obiettivo dell’operazione “nostalgia” per i fan più maturi, grazie alle scene d’intermezzo prese direttamente dall’anime (insieme ad alcune sviluppate per il titolo) e rappresenta nel complesso un buon gioco di combattimento per chi fosse alla ricerca di un titolo immediato e frenetico.

Tutti gli elementi caratteristici della serie animata sono ritrovabili all’interno del gioco, che risulta fluido nella grafica, supportato da un’ottima localizzazione, in cui non potevano mancare le voci originali giapponesi tanto care agli otaku. DBZ Ultimate Tenkaichi trova la sua vera natura nelle partite multiplayer o negli scontri in compagnia di un amico e rappresenta uno sforzo decisamente apprezzabile da parte del team di Spike Co. di svecchiare un brand ormai logorato dai segni del tempo.

 

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