L’industria videoludica trae i suoi profitti dalla paura

L’industria videoludica trae i suoi profitti dalla paura

L’accusa arriva dall’Università di Suffolk.

La professoressa dell’Università  di Suffolk, Nina Huntemann rivolge una dura critica a Modern Warfare 3 e a Battlefield.

A partire dall’11 Settembre 2001, i publishers hanno lucrato sulla paura delle persone e dall’ansia creata dal terrorismo – ha dichiarato la Huntemann in una press relase- Electronic Arts e Activision hanno speso milioni di dollari producendo e pubblicizzando gli FPS, semplicizzando e rendendo glamour i conflitti e gli interventi militari

Secondo la Professoressa Huntemann, i videogiochi desensibilizzerebbero le reazioni emotive dei videogiocatori e inoltre: “E’ difficile per il governo americano riuscire a discutere i budget per la sicurezza, se pensiamo che l’industry focalizza l’attenzione delle persone sulla guerra, come se fosse un gioco“.

Forse, qualcuno dovrebbe spiegare alla Professoressa Huntemann che purtroppo la guerra è reale e che i videogiocatori sono in possesso di un cervello abbastanza sviluppato per poter distinguere la finzione (dalla ahimè), triste realtà!

 

[via Kotaku]

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