Machinarium – La Recensione (iPad2)

Machinarium – La Recensione (iPad2)

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E’ sempre difficile parlare di un gioco come Machinarium. Molte persone condivideranno in pieno questa recensione, la maggior parte di coloro che la leggeranno, forse penseranno che non capiamo nulla di videogiochi. Questo semplicemente perchè il genere “avventura grafica” non è un genere adatto a tutti. La maggiorparte dei videogiocatori, provando Machinarium, lo troverà lento, noioso e poco immediato. Gli amanti di questo genere di giochi troveranno invece in Machinarium tutto ciò che hanno sempre amato delle avventure grafiche, con qualcosa in più: un tocco artistico che rende unica  l’esperienza di gioco. Il termine “esperienza” non è messo a caso, perchè giocare a  Machinarium può essere paragonato a legger un libro o a guardare un film; naturalmente un bel libro ed un bel film. Machinarium è videogioco che tutti dovrebbero almeno provare, e che grazie agli aiuti (utilizzabili o meno), ogni videogiocatore può portare a termine senza che la frustrazione sopravvenga. Una perla nel campo delle avventure grafiche, così come nel mondo dei videogiochi in generale.

Lo ameranno: i videogiocatori “old school” e quelli che vogliono mettere alla prova la propria materia grigia

Lo odieranno: i videogiocatori che non hanno pazienza, che cercano un gioco immediato

E’ simile a: le avventure grafiche di un tempo con un pizzico di enigmi alla Professor Layton

Titolo: Machinarium
Piattaforma: iPad2 (non compatibile con il primo modello di iPad)
Sviluppatore: Amanita
Giocatori: 1
Online / Contenuti : Assente
Lingua : Il gioco non è parlato. I testi sono in lingua inglese
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In voga negli anni novanta, le avventure grafiche sembravano morte e sepolte negli ultimi anni. L’imporsi delle console rispetto ai pc, piattaforme non propriamente adatte a questo genere di giochi, aveva dato ormai per spacciato un genere che ha contribuito a fare “la storia dei videogiochi”. I videogiocatori più giovani non chiedevano un nuovo Monkey Island, ma solo FPS & co. Fu’ così che le software house pensarono bene di investire altrove, ma per fortuna non tutte… Si contavano sulle dita di una mano, ma il genere delle avventure grafiche continuava a tirar fuori di rado qualche esponente, a volte molto valido, esclusivamente per PC. Forse la svolta c’é stata con il Nintendo DS, che grazie alle sue caratteristiche ben si prestava a questo genere di giochi. Phoenix Wright, anche se in una maniera nuova, ha rispolverato il genere, e visto il suo successo, oltre ad x seguiti, sono venuti fuori tanti altri giochi simili! La conferma é pero’ arrivata con le piattaforme iOS ed Android: completamente touch, perfette per il genere ed adoperate spesso dal target di videogiocatori che preferisce questo genere! Adesso, anche se la maggior parte delle persone che vi giocano non conoscono il significato del termine “avventura grafica”, continuano a giocarci ed a richiedere giochi simili!

Uno dei migliori esempi di questo “ritorno in voga”, è senza dubbio Machinarium. Uscito nel 2009 per PC, Mac e Linux, riscosse grande successo di critica, soprattutto per il suo lato artistico. Da qualche settimana é disponibile anche per iPad2, ed é proprio su questa versione che si basa la nostra recensione.

L’ambientazione di Machinarium. A prima vista è cupa, ma i robot che la popolano vi strapperanno più di un sorriso.

STORYBOARD

Ce la farà il nostro eroe a…

Il gioco é ambientato in un mondo popolato da macchine e robot. Non si tratta del mondo di Terminator, ma di qualcosa un pó piú stile “mago di Oz”, tutto molto fumettoso e simpatico. Noi saremo proprio un piccolo robot, privo della parola (come tutti gli altri), ma che sarà ben capace di esprimersi e farsi comprendere. Quello che é successo e lo scopo della nostra avventura lo scopriremo solo man mano che progrediremo nel gioco. Ci troveremo abbandonati in una discarica, in mezzo a dei rottami, ed una volta ritrovati i nostri arti, quello che faremo, sarà vagare, in cerca di una via d’uscita. Non vogliamo svelarvi altro, anche perché vorrebbe dire spiegarvi come progredire nel gioco e togliervi il piacere di scoprilo.

GAMEPLAY

In Machinarium non esiste un vero e proprio sistema di controllo per il vostro protagonista. Da vero “punta e clicca”, per muovere il nostro robot bisognerà cliccare (o meglio, toccare) in un punto dell’ambientanzione, purché si tratti di un punto percorribile. Vagando qua’ e la’ troveremo degli oggetti che potranno essere ingoiati ed aggiunti al nostro inventario, per poi poter essere utilizzati negli enigmi che ci si presenteranno davanti e che dovremo superare per poter proseguire. Mentre inizialmente ci troveremo di volta in volta in una nuova unica ambientazione al cui interno ci sara’ tutto l’occorrente per proseguire, una volta entrati nel pieno del gioco, l’ambientazione esplorabile diventera’ più vasta e per risolvere i vari enigmi dovremmo spostarci da un luogo all’altro, per poi tornare con quello che ci occorreva. Questo naturalmente complicherà le cose, visto che non basterà cliccare tutto ciò che c’è sullo schermo per trovare la soluzione ai nostri problemi. Il nostro robot oltre ad aumentare e diminuire la sua statura ed allungare gli arti, non possiede altri poteri; il suo destino dipenderà dalla vostra astuzia, mentale soprattutto.

Ogni enigma é ben congegnato, e raramente vi troverete di fronte ad una soluzione a cui non possa arrivare la vostra mente. C’é da dire che avrete a disposizione vari aiuti e suggerimenti. Primo tra tutti, in ogni ambientazione, avrete la possibilità di cliccare su un fumetto che vi illustrerà sommariamente quello che c’è da fare, senza spiegarvi pero’ come farlo! Se poi nemmeno così riuscirete ad andare avanti, potrete accedere (in ogni ambientazione), ad un mini gioco (una sorta di sparatutto alla R-Type) che se completato vi mostrerà una “soluzione” sotto forma di fumetto.
É piacevole ed appagante risolvere i vari enigmi senza utilizzare nessun aiuto, ma potreste essere fortemente tentati di farlo durante alcuni enigmi logici alla Prof.Layton, che  potrebbero facilmente far perdere la pazienza.
Difficilmente non riuscirete ad andare avanti perché il gioco non risponde correttamente ai vostri input, ma se non presterete attenzione al modo ed al luogo in cui cliccate, il gioco potrebbe darvi quest’impressione. Si tratta solo di capire bene cosa e soprattutto come farlo.

Wow una sala giochi! Potrete giocare anche a Space Invaders!

GRAPHIC & SOUND

Il comparto grafico sarà la prima cosa che vi colpirà giocando a Machinarium. Interamente disegnato a mano, con uno stile fumettistico ed una tonalità seppia/ruggine che ben si adatta all’ambientazione; utilizzerete lo screen capture del vostro iPad molto spesso, per immortalare le varie schermate di gioco. Andando avanti nel gioco, non potrete che restare sempre più colpiti dai disegni semplici ma d’atmosfera. I personaggi hanno sempre dei tratti caratteristici, e quelli con cui dovrete interagire, sanno essere davvero espressivi. In alcuni casi vi faranno morire dal ridere!

La colonna sonora di Machinarium é davvero attinente all’ambientazione del gioco e si sposa perfettamente con l’atmosfera di Machinarium. In alcuni casi potrà sembrare minimale, ma crediamo che sia stata realizzata egregiamente (realizzata dal compositore Ceco Tomáš Dvořák), così come gli sporadici ma esilaranti effetti sonori! Vi ricordiamo che i robot non comunicano con la voce, lo fanno attraverso dei fumetti illustrati.
Il comparto grafico é senza dubbio il fiore all’occhiello di Machinarium… ma il gioco sa distinguersi anche per altro.

Ogni schermata meriterebbe di essere incorniciata…

REPLAY

Un gioco come Machinarium non va di certo giudicato da “quanto dura”. Innanzitutto la sua durata dipenderà dal vostro ingegno e dalla vostra pazienza. Avere gli aiuti a “portata di mano” potrebbe tentare i meno pazienti troppo spesso, rovinando l’esperienza di gioco. Se presi pero’ dal verso giusto, possono far si che il gioco non diventi mai frustrante, ed evitare che possa essere abbandonato perché ci si blocchi in un punto.
Chi gioca a Machinarium deve avere il giusto approccio nel farlo. Se quello che si aspetta é un’avventura grafica, si ritrovera’ tra le mani (è proprio il caso di dirlo), un’esperienza di gioco che non dimenticherà facilmente. Gli enigmi non saranno mai scontati, ma nemmeno frustranti, e ciò contribuisce a rendere ancora più piacevole l’esperienza finale. Forse una volta terminato avrete voglia anche di rigiocarlo.
Il nostro consiglio é di viverlo in pieno, con auricolari e nessuno che vi disturbi. Solo così potrete coglierne il vero “significato”.

IN CONCLUSIONE

Giocando a Machinarium abbiamo rivisto tutti gli elementi di un’avventura grafica old style (o anche LucasArts Style). Dalla simpatia dei personaggi, agli enigmi a volte goliardici, fino alla sensazione tipica, ossia: “ed ora cosa faccio?!”. Questo vuol dire che tutti gli amanti delle avventure grafiche non potranno fare altro che amarlo per quello che é, oltre che apprezzarlo per la sua verve artistica. Lo consigliamo pero’ vivamente a tutti. Machinarium é l’esempio di come possa esser “semplice” ed economico (all’epoca costó agli sviluppatori circa 1000 euro, e tanta passione) creare un grande videogioco.
Machinarium é arte pura, condita con una semplice ma affascinante storia e fissata su una struttura di gioco che ormai siamo certi, non tramonterà mai.

E se non siete ancora del tutto convinti, Cliccando QUI potrete provare la demo per PC di Machinarium.

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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