1More Quad Driver In-Ear Headphones – Recensione

Le migliori cuffie sul mercato?

1More Quad Driver In-Ear Headphones – Recensione
1More Quad Driver In-Ear Headphones – Recensione
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Vi è mai capitato di avere un ricordo talmente bello di qualcosa, tale da non farvi rendere conto che in realtà non si trattava di tutta questa bellezza? Può capitare spesso con un film, visto molti anni prima, ma che poi rivedete e vi fa sorgere qualche dubbio. A noi è capitato invece con delle cuffie, o meglio, degli auricolari in-ear, i nostri primi, quelli del Nintendo GameBoy. Forse perché rispetto alle cuffie “standard” riuscivano a farci percepire l’effetto stereofonico, a farci sentire immersi in quelle fantastiche (sì quelle lo erano davvero) colonne sonore 8-bit dell’epoca. Purtroppo nessuno dei GameBoy in nostro possesso è “completo” e non abbiamo modo di constatare se si tratti solo di un ricordo o se quegli economicissimi auricolari suonassero realmente bene.

Con tutto questo vogliamo solo dirvi che viviamo un’eterna lotta alla ricerca dell’auricolare perfetto, quello in grado di offrire sia la comodità ed il comfort, ma anche e soprattutto una qualità audio ad alti livelli. Già, perché, soprattutto per le cuffie in-ear non è facile trovare la soluzione perfetta: magari c’è un modello che calza alla perfezione ma che è deludente dal punto di vista dell’audio, oppure viceversa, si sentono alla grande, ma sono scomode. Nella nostra ricerca siamo arrivati a conoscere questo brand statunitense, 1More, di cui tutti parlano un gran bene ed ora ci troviamo qui per recensire non un modello qualsiasi, ma il loro top di gamma, le 1More Quad Driver In-Ear Headphones.

Saranno questi gli auricolari perfetti? Continuare a leggere per scoprirlo.

Su una cosa siamo tutti d’accordo: il pack e la dotazione di queste cuffie sono qualcosa di fantastico, degni di un Top di gamma. Sfilata la protezione di carta su cui è stampata l’immagine delle cuffie e le sue caratteristiche più rilevanti (tra cui la certificazione Hi-Res Audio), ci troviamo davanti ad una confezione scura che somiglia a un libro, che si apre alzando una parte magnetica in metallo e scopre il suo contenuto. Da un lato c’è il retro della “copertina” con sopra disegnati dei bozzetti delle cuffie e le parole di Luca Bignardi, acclamato ingegnere del suono che si è occupato del “tuning” delle Quad Driver. Dall’altro, coperti da un ulteriore pannello di plastica trasparente, gli auricolari e i numerosi accessori: una custodia rigida in pelle con chiusura magnetica, un set di cuscinetti in silicone o memory foam di diverse misure, una clip da giacca, un adattatore da aereo ed uno per gli ingressi jack da 6,3mm, oltre a qualche libretto illustrativo.

Un packaging che denota qualità, e una dotazione completa di cui abbiamo apprezzato in particolar modo la custodia rigida, che permette di riporre le cuffie facilmente, ma soprattutto di preservarle quando le portiamo con noi o le riponiamo. Certo, stiamo parlando di dettagli, dell’abito che non fa il monaco, ma per quanto ci riguarda sono anche questi piccoli dettagli che fanno la differenza, soprattutto se parliamo di un prodotto che costa circa 190 euro. Sì, come vi abbiamo detto si tratta del modello di punta della casa ma, come vedrete, nulla è stato lasciato al caso, a partire dal design.

Il pack e la dotazione di queste cuffie sono qualcosa di fantastico

Gli auricolari prendono ispirazione dai motori degli aeroplani e l’alluminio di cui sono fatti, unito alla loro colorazione grigia opaca e agli inserti rossi, gli conferiscono un aspetto davvero hi-tech, seppur comunque sobrio. Non avranno l’eleganza e l’essenzialità di altre cuffie, ma l’intento di 1More è proprio quello di far capire già dall’aspetto la potenza che sono capaci di sprigionare. La soluzione utilizzata per i cavi potrebbe a prima vista sembrare plasticosa, ma all’interno ci sono materiali di alta qualità come una fibra tensile in Kevlar che ne garantisce robustezza e resistenza nel tempo, oltre ad una praticità nell’uso quotidiano che le fa districare facilmente da qualsiasi groviglio.

Una caratteristica importante è che questi auricolari sono pensati per gli smartphone, visto che hanno anche un microfono e dei pulsanti per controllare sia le chiamate che il volume e la riproduzione dei brani musicali. Troveremo quindi collegato all’auricolare destro un controller con tre pulsanti, di cui due per abbassare o alzare il volume ed uno, centrale, per rispondere/respingere una chiamata o per far partire/mettere in pausa/saltare un brano: anch’esso è di ottima qualità, leggero e i pulsanti rispondono prontamente ai nostri input. Attenzione, noi lo abbiamo usato su uno smartphone Android, ma la casa specifica che sui dispositivi Apple sia il controllo del volume che la possibilità di saltare i brani (due click per andare avanti e tre per riprodurre dall’inizio/andare indietro) non funzionano.

La qualità delle chiamate è stata impeccabile, grazie all’isolamento acustico degli auricolari noi sentivamo benissimo, anzi, in alcuni casi era un problema non sentire il “volume” della nostra voce; allo stesso tempo anche l’altro interlocutore ci ha sempre sentito alla perfezione. Per quanto non fosse una cosa indispensabile nella nostra ricerca, si è trattato comunque di una caratteristica molto gradita visto che ormai in mobilità ascoltiamo la musica prevalentemente dai nostri smartphone, e la possibilità di rispondere alle chiamate senza doverci togliere le cuffie rende tutto più pratico.

D’accordo, direi che abbiamo detto abbastanza del “contorno” e quindi è il momento di andare ai due aspetti clou, quelli che davvero fanno la differenza quando si indossano un paio di cuffie: la comodità e la qualità del suono.

Il primo era il nostro dubbio più grande, perché ne abbiamo provati davvero tanti di auricolari in-ear, ma in pochissimi casi siamo riusciti a trovarne modelli che calzassero bene e che quindi potessero esprimersi al meglio. Apriamo una parentesi: se da un lato le cuffie in-ear riescono a dare una corposità maggiore durante l’ascolto, dall’altro basta che non siano posizionate perfettamente, per perderne tutta la qualità e potenza. Quindi è fondamentale sia che calzino bene, quanto il fatto che restino ferme, senza muoversi o cadere.

Non appena le abbiamo indossate la sensazione è stata positiva, ed anche se non si tratta degli auricolari più leggeri di sempre, ci sono sembrate da subito anche stabili. Abbiamo dovuto testarle un po’ più a lungo però per capire se fossero effettivamente pronte anche per un utilizzo “on the road”. E quale situazione migliore di un volo intercontinentale? Sono state le nostre compagne di viaggio durante tutto l’E3, sia in volo/treno, che nelle poche e brevi passeggiate per le strade di Los Angeles. E dopo questo lungo ed esaustivo test ci siamo fatti un’idea piuttosto chiara del fattore “ergonomia” delle 1More Quad Driver.

Si tratta di auricolari pensati per ascoltare bene la musica, hanno un peso che, seppur contenuto, è superiore a quello di altri auricolari. Non sono quindi minimamente pensati per fare sport, tanto meno per tragitti molto movimentati: questo non vuol dire che le perderete per strada, solamente che con movimenti troppo bruschi potrebbero spostarsi e perdere quindi quell’isolamento acustico indispensabile per l’ascolto migliore. Quindi se siete a casa a volete ascoltare della buona musica, se fate una passeggiata al parco o se siete in viaggio (che si tratti di treno/aereo poco cambia), potrete godervele nel pieno della loro espressività. Se invece volete fare un giro in bici o vi troverete in metro a correre per prendere una coincidenza, sappiate che non sono quel tipo di auricolari.

Un isolamento acustico invidiabile

Anche perché, e qui andiamo a trattare un altro aspetto fondamentale, le 1More Quad Driver hanno un isolamento acustico invidiabile: anche in aereo, nonostante il trambusto siamo riusciti ad apprezzare le sfumature della musica che ascoltavamo. Se le usate a casa, sappiate che vi isolerete da tutto ciò che vi circonda e infine se sarete in città, come dicevamo, “a correre da un mezzo all’altro”, un isolamento totale potrebbe non sempre essere “salutare”, soprattutto se siete in strada.

Un aspetto positivissimo quindi questo, l’isolamento è alla base dell’ascolto della musica ad alta qualità, specialmente quando si parla di cuffie in-ear. Ricordate poi che in dotazione ci sono diversi cuscinetti e vi consigliamo di provarne più di uno prima di scegliere quello definitivo, che possa rendere comodo anche l’utilizzo prolungato. Quelli in foam garantiscono il top a livello di isolamento, ma abbiamo trovato più comodi quelli in silicone; tuttavia sul mercato ci sono diverse case che producono cuscinetti di ogni tipo, forma o dimensione e che possono far fare un ulteriore salto di qualità ai vostri auricolari.

Qualità, appunto .Bisogna indossarle per capire quanto siano allo stesso tempo potenti e ben definite/bilanciate queste cuffie; vi assicuriamo che è davvero un compito arduo riuscire a trasformare in parole la qualità audio, soprattutto quando raggiunge certi livelli. Intanto vi diamo qualche dato tecnico: 1 driver dinamico che si occupa di basse e medie frequenze, altri 3 driver per le alte, impedenza di 32 Ω ed una regolazione/tuning fatta da ingegneri del suono esperti, che ne garantiscono la massima resa sin dal primo ascolto.

E nel nostro caso è stato proprio il primo ascolto ad impressionarci: bassi corposi ma mai troppo, alti cristallini e definiti, un suono pulito, limpido. Certo, alcuni generi come la musica elettronica rendono meglio rispetto ai classici del rock, ma siamo rimasti colpiti da brani di qualsiasi genere musicale, dalla classica/ambient fino al punk o all’hard rock, tutto naturalmente dipende anche dalla fonte.

Li abbiamo utilizzati prevalentemente con lo smartphone, dove, che si trattasse di musica in streaming su Spotify, scaricata (sempre da Spotify) o di un MP3 di scorta, la resa è stata sempre soddisfacente, ma il meglio questi auricolari lo danno quando collegati, ad esempio, ad un lettore MP3 di alta qualità capace di riprodurre FLAC e simili. Le tracce a bit-rate elevato permettevano di percepire ogni minima sfumatura: quando si arriva a certi livelli, ascoltare musica non è più intrattenimento, ma diventa piacere puro.

Abbiamo poi fatto un altro paio di test: il primo d’obbligo, quello videoludico con Nintendo Switch, positivo innanzitutto per l’isolamento: quando si parla di giochi portatili, spesso a pagarne le conseguenze è l’audio, visto che ci si affida a quello integrato. In questo caso però, vuoi per l’isolamento, vuoi per l’alta qualità, girovagare per le lande di The Legend of Zelda Breath of the Wild ci è sembrato ancora più sognante. Infine abbiamo testato le capacità di questi auricolari anche come IEM (in ear monitor) con i nostri amati giocattoli per produrre musica, pocket operator ed OP-1, sempre di Teenage Engineering: dobbiamo dire che siamo rimasti stupiti quando abbiamo usato le Quad Driver, e non tanto per la potenza dei bassi, quanto per la differenza nella percezione dei singoli suoni rispetto alle cuffie che usavamo di solito.

Quando si arriva a certi livelli, ascoltare musica non è più intrattenimento ma diventa piacere puro

Cercando di riassumere: pack e design pro, ergonomia buona, qualità audio stellare: significa che le 1More Quad Driver non hanno punti deboli?  Diciamo che non sarebbe giusto definirli tali, ma si tratta più di caratteristiche diverse da quelle che un utente cerca. Se ad esempio siete alla ricerca di un paio di auricolari molto pratici e leggeri, che quasi non si sentano quando li indossate, guardate altrove. Questi auricolari non sono una piuma ed è facile che si spostino quando si è in movimento, compromettendone l’isolamento e quindi la resa. Se cercate qualcosa di economico, idem, 200 euro sono un budget comunque elevato per un paio di auricolari: potreste provare, in alternativa, le Triple Driver sempre di 1More, che costano la metà. Se però volete ascoltare la musica ad alti livelli senza andare su prodotti davvero professionali, queste potrebbero rappresentare la vostra scelta definitiva.

Conclusioni

Esistono le cuffie perfette? A nostro parere ci sono tanti fattori che possono rendere uniche delle cuffie, e molti di questi sono soggettivi. Le 1More Quad Driver sono il top di gamma della casa statunitense e racchiudono tutta l’esperienza e la qualità di questo brand, dal packaging, all’indiscutibile qualità audio. Un suono profondo e definito, più indirizzato verso i bassi ed esaltato da un isolamento acustico a prova di viaggio in aereo, e capace di far percepire ogni singola sfumatura della musica che ascoltate. Sono quindi gli auricolari definitivi? Dipende.

Si tratta di auricolari in-ear “da ascolto” e, per quanto abbiano una natura “smart” che vi permetterà di usarle anche in movimento, per le chiamate vocali o per controllare il player ed il volume senza usare lo smartphone, danno il loro meglio nell’utilizzo sedentario. Si difendono bene anche on the road, ma meglio non esagerare, perché non appena perderanno la corretta posizione (garantita comunque da un design studiato per calzare bene ed essere stabili), voi perderete tutta la profondità del suono. Anche in questo caso però si tratta di un aspetto soggettivo e, mentre ci sarà chi le troverà comodissime, c’è anche chi potrebbe trovarle scomode.

Dal nostro punto di vista (o di ascolto), le 1More Quad Driver sono in assoluto gli auricolari migliori che abbiamo provato negli ultimi anni, capaci di trasformare un l’ascolto “passivo” in qualcosa di entusiasmante e coinvolgente, che necessita un riascolto di ogni brano presente nella vostra libreria, per cogliere sfumature mai sentite. Certo, non saranno le cuffie più leggere e comode al mondo, e sì, il loro costo (190 euro circa) non è proprio irrisorio, ma crediamo che valgano ogni euro speso, soprattutto se quello che cercate sono delle cuffie con cui ascoltare la musica come si deve. A patto che siate disposti a spendere una somma tale, s’intende.

 

Good

  • Packaging ed accessori di lusso
  • Design ispirato e costruzione di qualità
  • Qualità audio stellare
  • Isolamento acustico ai limiti del claustrofobico

Bad

  • Non sono proprio leggerissime
  • Non adatte a sessioni movimentate
  • Tendono ad esaltare i bassi
  • Sono piuttosto costose
8.7

Imperdibile

E' passato troppo tempo per ricordare il mio primo approccio al mondo videoludico... Limpido è invece il ricordo della prima console, un Atari 2600, e dei giorni interi passati a giocarci. Da allora sono cambiate molte cose: i videogiochi sono diventati il mio lavoro, non ho più tutto quel tempo per giocarli ed ormai sono pochi quelli che mi lasciano a bocca aperta. Ma al di là di tutto, l'amore c’è ancora, così come la voglia di arrivare un giorno a crearne uno… Ecco, se non si fosse capito, sono un eterno “sognatore"!

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